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Autore: Swaggg    26/03/2013    3 recensioni
La sexy Elena Darlig, vive a New York, la grande mela.
Le amiche di sua sorella le fanno notare che se si va a letto con più di venti ragazzi,
viene considerata una troia. Per non superare i venti, Elena si accinge per rintracciare i suoi
ex-fidanzati. Affronterà questa avventura con il suo vicino di casa, Justin Drew Bieber, musicista
disoccupato senza soldi. Ma entrambi si troveranno coinvolti...
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Strange Behavior.




“Cosa è successo?” ad ogni movimento, Justin mi segue tenendomi gli occhi addosso.
Io muovo il braccio e Justin lo muove anche lui. Mi metto la maglia e Justin mi aiuta ad infilarmela.
Metto le scarpe e mi sto allacciandomene una e Justin mi allaccia quell’altra. E cosa più scioccante, mentre mi lavo i denti,
Justin mi spazzola i capelli strappandomeli quasi tutti e rimanendo i residui tra di essa.
Quando finisco e mi rendo conto di aver preso tutto, di essere con le scarpe al piede e di essere pronta per uscire, mi rivolgo verso Justin che attende ancora una risposta.
“Ma se ti pago, mi aiuteresti a prepararmi tutte le mattine?” appoggio un dito sul mento, complimentandomi con me stessa per l’idea ingegnosa,
ma sono senza soldi quindi, niente aiuto la mattina.
“Se mi paghi verrò anche a letto con te” si appoggia alla mia spalla. Siamo naso contro naso, un miscuglio di respiri, il mio alito di menta per il dentifricio e il suo di ciliegia. Appoggia delicatamente una mano sul mio fianco, tenendo sempre il braccio poggiato sulla mia spalla.
Il suo respiro caldo si posa delicatamente sulle mie labbra. Sono come incantata, ma mi scosto velocemente.
Lui riesce a mantenere l’equilibrio e non cadere ma ha comunque un’espressione maliziosa e divertita sul viso.
“Andiamo, Bieber…” gli sorrido a mia volta “Vuoi accompagnarmi o rimanere a fissarmi per l’eternità?” appoggio il peso su una gamba incrociando le braccia al petto. Justin annuisce e va verso il suo appartamento. Io, nel frattempo, mi dedico al mio di appartamento che sembra aver subito la quinta guerra mondiale.
Ci sono vestiti sparsi dovunque e… credo che quella sia carne ma non riesco a distinguerla. Sul tavolo della cucina c’è un piatto con degli avanzi, chissà di quanto tempo fa sono.

Quando Justin fa ritorno, indossa una t-shirt bianca, e un paio di jeans neri a vita bassissima, con converse del medesimo colore.
“Justin, fuori ci saranno due gradi e tu sei a maniche corte” gli faccio notare, squadrandolo da capo a piedi.
Sono meravigliata di quanta bellezza una sola persona possa contenere.
“Ma io sono di fuoco, brucio il freddo” mi massaggio le tempie per la stupidità che ha appena detto e mi rifiuto di ridere.
“Prenderai un giacchetto?” sparisce e torna subito dopo con un giacchetto di pelle nero sulle spalle. Ok, questo non sa significhi l’inverno.
Annuisco rassegnata e raggiungendolo fuori dall’appartamento e chiudendomi la porta alle spalle.
“Potevi metterti una cinta” affermo, scendendo gradino per gradino le scale del mio palazzo.
Lo sento sbuffare “Ma come farò venire a letto le ragazze? Loro amano il mio sedere” si da una pacca ed io scuoto la testa divertita.
Questo ragazzo è davvero un qualcosa di unico, penso sia l’unico ragazzo che, oltre ad non essere andata a letto con lui,
mi sento davvero a mio agio quando siamo insieme e credo valga lo stesso per lui.
“Dove pensi sia tua mamma?” Justin interrompe i miei pensieri, portandomi su altri pensieri.
Mia mamma! Stavo già dimenticando questo particolare della giornata e tra un po’ mi sarei anche chiesta del perché stavamo in auto.
La vecchiaia incomincia a farsi sentire.
“Al suo solito Hotel” rispondo mettendo in moto l’auto e prendendo la solita strada che svolgo per andare da mia sorella.
Justin mi guarda, come per incitarmi a continuare la storia. Sbuffo, per la noia di dover parlare e consumare il sapore di menta che ho in bocca.
“Mia mamma conosce un uomo ogni ora quando è triste, oppure arrabbiata. Noi pensiamo che questo sia causato dal fatto che non abbia mai avuto affetto da nostro padre” sono concentrata sulla strada ma continuo a parlare vedendo Justin, per una volta, davvero interessato a ciò che sto dicendo “Quindi, quando incontra l’uomo che lo colpisce per una cosa che non siano i soldi, lei decide di organizzare una fuga d’amore, rifugiandosi, però, sempre al solito Hotel non poco distante da casa sua” sento Justin ridacchiare, e infondo la cosa è divertente.
Ormai è da anni che va avanti questa storia con mia mamma. Mia sorella piange tutte le volte, mentre io sono rimasta sconvolta e preoccupata solo le prime volte…
adesso me la prendo con calma, guardate le differenze.
“Scusami, ma tua mamma è davvero un portento” si calma dalle risate e posa di nuovo lo sguardo sul mio profilo.
“La trovo una cosa divertente anche io” ridacchio, incominciando a sentirmi osservata, anche fin troppo.
“Justin?” lo richiamo per ottenere la sua attenzione.
“Mhmm”
“so di essere bellissima e irresistibile ma smettila di fissarmi, mi metti in soggezione” siamo fermi al semaforo, quindi ho il tempo di dargli uno schiaffetto sulla fronte e riprendere a guidare.
“Ahi! Mi hai fatto male” incomincia a lamentarsi, cercando di alleviare il dolore facendo aria con la mano.
“Sai di non star andando a fuoco, vero? Quindi non devi farti aria” mi da un piccolo colpetto sul braccio e dandogli un po’ della mia attenzione gli faccio la linguaccia.
 
Quando siamo a casa di mia sorella, lei ci accoglie in casa con un fazzoletto bianco tra le mani, gli occhi arrossati ma impeccabile e stupenda come sempre.
L’abbraccio , cercando di tranquillizzarla.
“Possiamo provare a vedere se è tornato al S.George Hotel” le chiedo gentilmente, accarezzandole i capelli e imprecando sottovoce per il fatto che mi stia bagnando e macchiando la mia maglia preferita.
“Ho chiamato, hanno detto che questa volta non c’è”
“Avrà sicuramente pagato per non far sapere a nessuno di essere scappata” Justin interviene nella discussione.
Mi giro verso di lui, guardandolo in modo gelido e lui alza le mani in segno di difesa.
Sto per parlare e dire a mia sorella di non stare a sentire quel deficiente ma lei mi precede.
“Potrebbe aver ragione…Andiamo!” mi prende per mano e in u secondo siamo in auto, Justin ci ha raggiunto e mi meraviglio di come abbia fatto,
data la velocità di mia sorella nel voler andare a prendere la mamma.
Durante il viaggio Ally parla da sola, credo sia un modo che l’aiuti a tranquillizzarsi. Potrà anche sembrare pazza, a me non importa,
basta che non mi macchi anche l’altra spalla di mascara.
Quando arriviamo all’Hotel, Justin fa un verso di apprezzamento verso quell’edificio di immensa grandezza e bellezza.
“Ma è un Hotel a cinque stelle!” afferma, forse notando anche lui la stupidità di mia mamma.
“Si…mia mamma non voleva far sapere a nessuno dov’era e soprattutto perché non le piacciono le cose costose, si è rinchiusa nell’unico albergo a cinque stelle della zona” affermo, sperando che Justin abbia notato la punta di ironia nella mia voce.
Quando entriamo, veniamo accolti dal George, il proprietario multimilionario dell’albergo. Ci abbraccia calorosamente.
“So cosa volete dirmi e sì, è venuta qui ma non è nella sua stanza” afferma, abbassando il capo con tono dispiaciuto.
Panico! Il mio cuore batte a mille e non si ferma, ho davvero paura, questa volta, che mia mamma se ne sia davvero andata e ci abbia lasciate sole.
Vedo mia sorella incominciare a piangere di nuovo, ma George le si avvicina e le accarezza la spalla.
“Non ti preoccupare, invece della stanza 126 le abbiamo dato la 125” i miei muscoli contratti si rilassano notevolmente.
Quest’uomo, stava per farmi venire un infarto per non essere stato più esplicito. Mi mantengo a Justin, che riassume il suo colore naturale di pelle.
Deve essersi preoccupato anche lui. Mi sorride, un sorriso che intendeva che mi avrebbe tenuto e non mi avrebbe lasciato cadere.
Mia sorella emette un sospiro di sollievo e salutando George ci dirigiamo verso l’ascensore che ci porta al piano della camera.
Quando la troviamo, la porta è aperta quindi entriamo senza problemi.
“Mamma?!” Ally chiama la mamma, ma in sottofondo si sentono solo dei respiri forzarti e…sto pensando al peggio.
Più avanti ci facciamo e più i respiri affannosi e i cigolii di un qualcosa di fanno più vicini. E poi, la cosa che non avrei mai voluto vedere in tutta la mia vita; mia mamma nuda, su un corpo nudo, che si muovono ritmicamente l’uno sull’altra emettendo dei suoni. Copro gli occhi di Justin, che si sta eccitando all’idea e lo mando via con un calcio sul sedere.
Io e mia sorella, decidiamo di rompere quel momento bollente con un brusco colpo di tosse.
L’uomo che mia mamma sta dominando si ferma dal movimento, e punta gli occhi verso la nostra direzione.
Di conseguenza, mia mamma lo nota distratto e segue lo sguardo di lui che cade su di noi. Le guance di mia mamma si tingono di un bellissimo color porpora.
“Oh…ciao ragazze” sta per alzarsi e mostrare il suo corpo nudo e quello del suo compagno, ma la stoppiamo con la mano.
“Non ci teniamo a vedere le vostre intimità…mamma, vestiti subito che ti riportiamo a casa” afferma, Ally con voce che non ammetteva repliche.
Lei annuì semplicemente. Quando siamo fuori dalla stanza, mi rendo conto del comportamento inadatto di mia mamma per tutti questi anni.
Noi dovevamo avere cura di lei e non lei che era l’adulto. Abbiamo dovuto sgridarla per farle capire le cose, come se noi fossimo i suoi genitori e lei l’adolescente capricciosa. Sono stata così stupida in questi anni per non accorgermi di questo, ma adesso, trovarla nel letto con un altro uomo è stato il culmine.
Quando ci si presenta davanti, vestita e ordinata come sempre, mia sorella sta per parlare ma la blocco per avere io voce in capitolo questa volta.
“Ci hai sempre causato problemi…posso dire che sei una troia visto che vai a letto con tutti gli uomini che ti fanno un complimento. Oggi avevo da fare, ma sono dovuta venire a cercarti perché sei di nuovo scappata per attirare l’attenzione delle tue figlie, come se non ne avessi già abbastanza. Sono stufa di te e di tutti i tuoi modi da adolescente impazzita. Tu sei l’adulto, tu sei la mamma e noi siamo le ragazze che dovrebbero essere spensierate invece di stare il giorno a cercarti e cercare di non farsi venire un colpo perché all’improvviso si viene a sapere che tu sei sparita. NE HO ABBASTANZA DI TE” sono arrabbiata e credo di aver urlato troppo, tanto che le cameriere dell’albergo che stavano al piano si sono girate verso la nostra direzione.
Mia sorella è sbalordita mentre mia mamma si tiene una mano sulla bocca, trattenendo sicuramente le lacrime.
Faccio segno a Justin di seguirmi e uscire dall’albergo il prima possibile. Saliamo sulla mia auto e per tutto il tragitto verso casa, Justin non fa domande, perché sa che sono arrabbiata e che adesso ho i sensi di colpa per la ramanzina che ho fatto a mia mamma. Ma avevo bisogno di sfogarmi o mi sarei portata quella cosa avanti per secoli.
Mentre sto per imboccare il viale di casa, un ragazzo poco più grande di me si posa davanti all’auto cercando di fermarmi e mi fermo di botto visto che questo sembrava fosse saltato fuori da un tombino. Aprii il finestrino per ascoltare ciò che aveva da dire “Aiuto, mia moglie sta per partorire e non abbiamo la patente” esco dall’auto mentre Justin non si muove, anzi, sembra anche essersi irrigidito alla vista di questo ragazzo. Lo seguo da sua moglie e aiutandolo,
la facciamo salire in auto e dirigerci, poi , verso l’ospedale più vicino. L’unico era quello dove la scorsa notte, Justin ed io avevamo portato la ragazza svenuta per un preservativo sonnifero. Quando siamo davanti l’entrata dell’ospedale, il ragazzo sconosciuto chiama dei rinforzi e arrivano delle infermiere con una barella.
Il ragazzo ci ringrazia ed entra dentro. Nel frattempo, Justin guarda avanti a sè senza battere ciglio.
Sembra terrorizzato e non so se sia per il ragazzo o per qualcosa che io abbia fatto.
“Justin?” lo scuoto leggermente, ovviamente accertandomi che non sia morto per davvero.
“Quell’uomo…”  alzai un sopracciglio assumendo un espressione interrogativa “Andiamo a casa, per favore” mi guarda con uno sguardo di suppliche e giuro di star morendo per quanto questo ragazzo sia strano forte. Ma non obbietto e mi rimetto al volante, promettendomi di chiedergli del perché conoscesse quell’uomo.



AVEEEEEEEE BITCHESSSSSS
mi dispiace per il ritardo, ma dovete capirmi.
Sono stata tanto in ansia per il concerto e non ho quasi chiuso occhio
Poi è arrivato il grande giorno e quando è sceso con lei mi sono detta che un angelo
è venuto a salvarmi. Era stupendo. Ho abbracciato tantissime beliebers tra cui le mie amiche del cuore XD
OKKKKKKKKKKKKK
spero che quelle poche che mi seguivano non mi hanno abbandonato. Mi piace questa storia e continuerò a scrivere.
Vi avverto che avremo una parte drammatica della vita di Justin, ma non vi dirò altro XD
Spero di ricevere vostre recensioni :)

Alla prossima @
Much love
@xdrewismyhero on twitter
Giuls <3

P.s facciamo i complimenti a @Belieber4choice per il banner che è fantastico...

   
 
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