Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Principessa Purosangue    26/03/2013    4 recensioni
Sesshomaru ha sempre odiato suo fratello: il mezzo demone era infatti il riflesso della vergogna, la sciagura della famiglia, la pecora nera che bisognava estirpare. Ora più che mai, perché il nome dei Taisho riguadagnasse il rispetto che aveva perso duecentodue anni prima, bisognava uccidere Inuyasha e in fretta. Eppure, quando le armi si dimostreranno impotenti dinnanzi alla forza del mezzo demone, cosa farà il Principe dei demoni?
Hear my words that I might teach you,
take my arms that I might reach you.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagome/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SAAAALVE! :D

Wàà, inizio col dire che mi ha fatto molto piacere sapere che questa storia è stata letta ben 134 volte, è davvero una gran soddisfazione per una scrittrice. T^T Ringrazio anche e soprattutto le tre gentilissime ladies che hanno preso un minuto del loro tempo per scrivere una recensione, grazie di cuore a fioredipesco, Vanilla_91 e XerxesCheza! <3

Questo episodio sarà molto diverso da quelli avvenire perché di azione e avventura ancora ce n’è poca, anche se tutto ciò serve al fine della storia. ^^ Possibilmente aggiornerò solo dopo il 19 aprile poiché prima ho una dannata simulazione di terza prova che mi ucciderà i neuroni. x_x Fatta quella, prometto mi vedrete postare nel weekend!

Ah beh, colgo l’occasione per pubblicizzarmi! X°D

Se siete degli amanti di Air Gear, ho ripreso a scrivere Trick or Treat? dove, vi assicuro, ce ne saranno delle belle! ? ^.-
Se siete invece fanatici di Shaman King, Il Teatro dei Tradimenti non vi deluderà (ci sono e ci saranno un sacco di triangoli e quadrati amorosi buashahah!)! ;)

Preferite forse Code Geass? Che aspettate, leggetevi la nuova Masquerade: niente Geass, solo tanto drama. Ehi, chi l’ha detto che la vita di un giovane principe è facile con così tante donne ai piedi? E cosa farà Lelouch nella lotta per prendere il trono? E quella nuova ragazza chi diavolo…?

Beh, spero d’avervi incuriosito abbastanza e ora BUONA LETTURAAA! ^O^

Ciaossu ~

 

Prinny. *

 

 

 

Just a little girl

Disgusto

 

 

 

Sulla foresta dove per la prima volta passato e futuro si erano intrecciati, si stendeva un velo nero, preludio del male: la natura stessa sembrava morire, gli animali si nascondevano nelle loro tane, il sole si rifiutava di degnare con la sua presenza quel luogo normalmente così magico e ora così tetro. Era un ammonimento per la vita: stringete a voi le persone amate poiché un vento carico di menzogne, intrighi, dolori e tradimenti farà tremare anche le più solide mura. E il villaggio della vecchia Kaede, sicuramente non sarebbe stato un’eccezione.

La natura stava piangendo. Urlava silenziosamente, chiedeva invano aiuto, si disperava con delle raffiche di vento che rendevano difficile il semplice atto di camminare. Il silenzio incombeva sovrano. I contadini, rinchiusi nelle loro case, pregavano affinché quel male non si abbattesse con violenza su di loro; proprio quando credevano di essere all’apice, avrebbero gustato la depressione. Come poteva avere, si chiedevano, quella giovane ragazza un così grande potere? Come poteva il suo dolore divenire il dolore della natura stessa?

Due giorni che Kagome non dormiva. Due giorni che Kagome non mangiava. Due giorni che Kagome non piangeva. Due giorni che Kagome non si muoveva e il suo respiro era quasi impercettibile.

Due giorni che Inuyasha non rispondeva ad alcuno stimolo esterno.

Le avevano provate tutte: Kagome per prima, con le poche cose che si era portata dal futuro, ma sapeva anche lei che non sarebbero servite a nulla in quanto Inuyasha avrebbe avuto bisogno di un chirurgo; Miroku e Kaede provarono con le loro erbe, Sango con le conoscenze acquisite da giovane nel villaggio degli sterminatori, chiamarono addirittura uno stregone da un altro villaggio ma Inuyasha non dava alcun segno vitale. Quello che per tutto il villaggio era una morte lenta, Kagome, provenendo dal ventesimo secolo, lo chiamò coma.

- Inuyasha… Svegliati… Io sono qui… - Sussurrava piano, le guance rigate dalle lacrime secche. - Non abbandonarmi ora, Inuyasha… - Il dolore di non poterlo mai più vedere sorridere, guardarla con quegli occhi così meravigliosi, pronunciare il suo nome… La devastava. Sapeva che il coma del giovane sarebbe potuto durare poche ore, ma allo stesso tempo sapeva che sarebbe potuto durare anche per anni. E se così fosse stato lei sarebbe rimasta lì, immobile, al suo fianco. Le mani intrecciate. A soffrire d’insonnia. A patire la fame.

A sperare.

Non poteva finire proprio adesso. Non quando avevano appena cominciato a vivere.

- Divina Kagome? - Miroku la distrasse dai suoi pensieri; la giovane posò per pochi istanti i suoi occhi vuoti sul monaco per poi tornare con lo sguardo verso il suo amato.

- Miroku…

- Kagome, dovresti uscire per favore. - Il tono di Kaede fu serio ma gentile; si avvicinò alla ragazza che aiutò ad alzarsi.

- Un altro impostore? - Chiese la studentessa, voltandosi per guardare Inuyasha prima di uscire del tutto dalla capanna.

- È il più affidabile che ho trovato… - Sango scese da Kirara per correre ad abbracciare l’amica, la quale restituì il gesto. Nonostante tutta quella sofferenza, Kagome era ancora lucida: il dolore la sovrastava ma questo non le impediva di ragionare o di percepire la preoccupazione di tutti, dei suoi amici in particolare.

- Grazie Sango. - Le sussurrò piano, donandole un flebile sorriso. - Fra quanto avrà finito?

- Prima del tramonto.

- Uhm, quindi fra un’ora. - Constatò Kagome, guardando verso l’orizzonte. - Tornerò prima di allora.

- Vengo con te! - La ragazza fermò l’amica con un cenno della mano.

- Non farò nulla di stupido, voglio solo… - Guardò la foresta comunemente conosciuta come “Foresta di Inuyasha”, il cui nome venne scelto dagli stessi paesani che un tempo l’avevano temuto e che ora lo ritenevano un eroe. Quel posto aveva così tanto di loro due, era strano pensare che quella zona sarebbe rimasta per sempre protetta dai figli che sarebbero nati dal loro amore. Altresì, come si sarebbe potuto spiegare il fatto che Goshinboku fosse giunto fino alla sua epoca e che proprio nel tempio di famiglia si trovasse il pozzo mangia ossa? Sorrise, ricordando le parole di Inuyasha: “Kagome è nata per incontrare me! Ed io sono nato per incontrare Kagome!”

- Vai pure Kagome, ti verremmo a cercare in caso finisse prima.

- Grazie.

S’inoltrò nella foresta con una destinazione precisa: Goshinboku. Quell’albero era tutta la loro storia. La verità era che non sapeva nemmeno perché ci andasse, sentiva solo l’impellente bisogno di correre verso l’albero sacro e così fece.

- Goshinboku… Aiutaci tu. - Chiese in preghiera. - Ti supplico… Salva la vita di Inuyasha! - Urlò, prima di esplodere nel pianto che aveva represso per due giorni. Non poteva immaginare una vita senza Inuyasha, senza il suo primo ed unico amore: aveva abbandonato tutto per lui. La sua famiglia, le sue abitudini e i suoi sogni poiché davanti ad essi vi era un unico nome: Inuyasha.

- Non lasciarlo morire… Non puoi lasciarlo morire…

- Era quello l’obiettivo. - Kagome si voltò di scatto, gli occhi offuscati dalle lacrime. Seppur non ci vedesse bene, aveva riconosciuto subito quella voce.

- Cosa vuoi ancora Sesshomaru?! - Si asciugò subito le lacrime, fulminandolo con lo sguardo; dopotutto, era per colpa della sua stupida vendetta che il suo Inuyasha si trovava sospeso fra la vita e la morte. Il principe dei demoni la scrutò, disprezzandola con gli occhi, ricordando il suo ritorno alle terre dell’ovest.

 

 

 

Nonostante il villaggio di Inuyasha fosse assai distante dalle sue terre, Sesshomaru, essendo dei demoni il più grande e forte, non ebbe problemi a giungere rapidamente al suo palazzo. Quella meravigliosa opera architettonica veniva tramandato da padre a figlio sin dalla creazione della terra, il che donava al castello ulteriore prestigio: innumerevoli erano i Taisho che avevano camminato su quelle stesse terre, prima di lui il grande generale Inu no Taisho, uno dei più grandi esponenti della loro nobilissima famiglia.

Sesshomaru, a discapito di quello che si credesse, non aveva mai odiato il padre: era per lui la sua massima aspirazione, il suo più grande traguardo. Il Grande Demone Cane non era solo il più forte e valoroso fra i demoni, era anche un fiero e giusto condottiero. Ma Inu no Taisho, come i suoi predecessori, era giunto al potere tramite la tradizionale lotta col padre: una volta che il figlio maggiore si fosse sentito forte abbastanza, egli avrebbe dovuto sconfiggere il padre in battaglia e dimostrarne il valore. Inu no Taisho però, sarebbe stato un nome impresso nella storia della loro famiglia non solo per essere stato il primo ad accoppiarsi con una donna umana, bensì anche per la giovane età nella quale era divenuto signore delle terre dell’ovest: a soli centocinquant’anni egli era stato capace di far inginocchiare il padre il quale, con grande orgoglio, gli cedette il titolo che sapeva suo figlio meritasse; e anche Sesshomaru, nel tentativo di poter superare il padre, desiderava poter far lo stesso, se non meglio.

Era proprio per questo che odiava Inuyasha.

Se solo il loro nobile padre non si fosse infatuato di una debole umana, suo padre non sarebbe mai morto nel tentativo di salvare la vita a quei due inutili esseri: era stata la sporca madre umana del mezzo demone ma soprattutto la sua nascita ad aver ucciso quel padre che tanto desiderava battere. In realtà, prima di allora, il principe dei demoni non aveva mai disprezzato gli umani: credeva che fossero indubbiamente creature deboli, inutili e ghiotti di sentimenti malvagi e ciò non lo sorprendeva affatto; molti demoni non erano forse uguali, solo con della forza fisica in più? Né suo padre né sua madre, la Signora dell’Ovest, gli avevano mai insegnato a giudicare le persone per la loro razza; la Regina stessa, in realtà, aveva una grande simpatia per alcuni esseri umani. Di fatti, anche quando Inu Taisho le chiese di dissolvere la loro unione, non fu il tradimento né il fatto che la nuova compagna fosse una Principessa umana ciò che la ferì: sarebbe stata lo zimbello della corte e lei, donna fiera, non l’avrebbe sopportato a lungo senza massacrare chi la derideva. Ciò che invece non volle mai accettare e ancora non accettava, era aver perso Inu no Taisho: il loro era stato un matrimonio combinato e, seppur avesse provato a farlo innamorare di lei, erano a malapena riusciti a concepire un erede. La nobile Signora dell’Ovest, nella sua fierezza e nel suo orgoglio, contrastava il carattere forte ma umile del Grande Demone Cane e, sebbene ne fosse stata fortemente attratta e fosse consapevole di aver provato qualcosa di estremamente forte per lui, non riuscì mai ad amarlo nel modo in cui fece Izayoi; probabilmente perché le loro indoli erano troppo diverse: entrambe erano forti e coraggiose ma Izayoi esprimeva una dolcezza e delicatezza che lei non riuscì mai ad esternare, nemmeno col il suo amato compagno. Lui, dal suo canto, non riusciva ad amare una donna così fredda, lui che in una donna cercava sia la forza, sia la dolcezza. È quindi facile capire perché Sesshomaru si sentisse fuori posto, proprio lui che era il primogenito e demone completo, a lui il padre aveva sempre preferito Inuyasha sin da prima che nascesse.

Per questo la doveva pagare. Per questo doveva morire con la peggior sofferenza nel cuore.

- Rin. - La chiamò, girandosi piano.

- Sì, signor Sesshomaru?

- Rimarrai nel castello fino a nuovo ordine. Potrai uscire solo se accompagnata da Jaken e Ah-Uh. - La ragazza annuì, felice di essere tornata a quella che lei considerava casa.

- Jaken.

- Sì, s-signor Sesshomaru? - Il piccolo demone si inchinò in una profonda riverenza; di Jaken si poteva dire di tutto ma non che non fosse fedele al suo padrone: profonda era l’ammirazione che egli provava per il glaciale Principe dei demoni, così perfetto e forte ai suoi occhi e spesso si chiedeva se avrebbe mai trovato una compagna a causa del suo carattere, seppur si fosse dimostrato un ottimo padre per la piccola umana alla quale aveva ridato la vita.

- Scorta Rin nelle sue stanze e provvedi per qualsiasi cosa di cui abbia bisogno.

- Come desidera mio signore. Rin, vieni! - Quando se ne furono andati, il demone cane attraversò il labirinto che denominava castello, si rinchiuse nel suo studio e analizzò dettagliatamente le sue future azioni: l’unico modo per far soffrire Inuyasha e renderlo debole, era allontanarlo dalla ragazza dalle sconce e cortissime vesti. Se avesse rapito la sacerdotessa però, questo avrebbe incentivato ancora di più la sua forza; Sesshomaru ricordava bene la circostanza nella quale aveva perso il braccio sinistro. Risolse quindi che l’unico modo per distruggere la barriera indistruttibile che il fratellastro si era costruito intorno era togliergli la ragazza, ma consenzientemente. Se Kagome se ne fosse andata di sua spontanea volontà, se l’avesse ferito, se fosse diventata la donna di un altro… Inuyasha sarebbe morto dentro e, seppur trascinato dalle sue emozioni, avrebbe agito più irragionevolmente del solito e infierire sulle sue ferite sarebbe stato di grande diletto. Ma come allontanare la sacerdotessa dal mezzo demone? Lo aveva letto nei suoi occhi che sarebbe stupidamente morta al suo posto volentieri. “Stupidi umani, incatenati ai loro sentimenti, la loro esistenza è misera.”

Chi avrebbe potuto disincantare la giovane? Chi avrebbe potuto prendere il posto di quell’insulso mezzo demone nel suo cuore? Il principe dei demoni ci pensò a lungo e nella sua mente rovistò i volti e gli atteggiamenti di tutti i suoi uomini, cercando quello più adatto per una missione così delicata.

Poco dopo, con suo grande disgusto, realizzò di aver già trovato l’uomo giusto: se stesso.

 

 

 

Il Principe dei demoni sorrise, spaventando così la ragazza che indietreggiò: il volto rifletteva la paura e la disperazione che attraversavano il suo corpo vedendo il ghigno del demone davanti a lei, chiedendosi se quella sarebbe stata l’ultima immagine che avrebbe visto prima di morire.

Il sole calò lentamente quel giorno mentre Inuyasha sembrava inalare il suo ultimo respiro.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Principessa Purosangue