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Autore: KidStardust    27/03/2013    0 recensioni
Introduzione
“E se la vita fosse un sogno dal quale noi non ci svegliamo?”, pensò Jake, ma la sua vita non era un sogno nemmeno un incubo, la sua vita avanzava lentamente e senza sorprese come quella di ogni abitante della terra. Mi cambiai, mandai la buona notte alla mia ragazza e mi gettai sul letto, il sonno mi assalì immediatamente, ma avrei preferito rimanere sveglio se avessi saputo che mi sarei svegliato da quel sogno, ma non quello di quella notte, il sogno chiamato vita…
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Ventunesimo giorno di non so quale mese e di un anno sconosciuto, sono già passati ventuno giorni da quando mi sono risvegliato in questo posto, una cosa è certa, sono a San Francisco ma non è come me la ricordavo, è solo un ammasso di macerie nel quale mi sono risvegliato’.

L’insegna sul muro riportava il nome: “Transamerica Pyramid”, le uniche cose che trovai con me furono: un quaderno dall’aspetto abbastanza femminile con la copertina pasticciata, una penna e un pezzo di carta strappato sul quale c’era scritto “per Jake”. Era il mio nome? Non lo sapevo, forse, non avevo alcun ricordo prima di allora, non avevo idea di cosa fare, allora chiusi gli occhi e nella mente passò vivido il ricordo di un messaggio; “Buona notte amore”, solo quella scritta era riconoscibile la destinataria no, ma una cosa era certa, ero io il mandante, da quel momento cambiarono molte cose, un irrefrenabile istinto di ricordare il passato mi fece vagare per la città e fu in quell’istante che capii che il mondo era sotto sopra, il cartello San Francisco mi passò davanti trasportato dal vento, alla vista di quel nome alcuni ricordi si sbloccarono nella mente così arrivai alla conclusione che dovevo avere un amnesia e che pian piano avrei ricordato tutto, avrei solo dovuto trovare le giuste chiavi che aprivano i vari lucchetti della mia mente. In me si accese una speranza ma c’erano ancora così tante cose che non sapevo, ero l’unico? Cos’era successo, a me e a questo posto? Di chi era quel quaderno che era con me? Chi era “amore”? Quest’ultimo pensiero mi tormentava, sentivo nel profondo della mia anima che avevo bisogno di lei, anche se non avevo la più pallida idea di chi fosse o come fosse, non avevo prove, non avevo indizi, avevo solo un quaderno, un pezzettino di carta e la mia mente ammaccata, troppe domande senza risposta, troppa fame e niente da mangiare, tanto bisogno di aiuto e nessuno intorno, ero solo, l’alba sul Golden Gate Brige accompagnava questa agognata solitudine, il mio sguardo si rivolse verso l’alto, non per pregare Dio, ammiravo le stelle e bang… un ricordo!

Una coperta, vedo tra le mie mani dei capelli biondi con cui sto giocando, sento un profumo di rose e gigli, mi sento bene ma il suo volto è oscurato, in mezzo a quell’oscurità brillano due smeraldi, fine.

Off, spento, sfinito, il flash back finii e io rimasi con più domande di prima, il sole ormai si era immerso nell’orizzonte , presi penna e quaderno e riportai tutto ciò, poi chiusi gli occhi, avevo ancora impresso nelle retine l’immagine di quegli occhi, di quei capelli biondi, “Buona notte amore”, sussurrò il mio cervello prima di spegnersi.
Ero sopravvissuto a non so cosa, ma ero da solo e senza cibo, pensai: “sono ancora vivo, sono ancora vivo”, esatto ero sopravvissuto, domani? Non lo so, per ora: Jake – giorno 0, ancora vivo…
  
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