Marchiati

~ La lotta tra Luce e Buio è imminente.

Potrà mai l'amore

 porre  fine a questa guerra millenaria? ~

1

-Non voglio!- sbottò Catherin gettandosi sul divanetto del salotto.
Il padre seduto di fronte a lei sospirò, mentre la madre si mordicchiava il labbro preoccupata.
-Dai Cathy! Vedrai che sarà divertente!- Cercò di convincerla il fratello alzandosi dalla sedia e accomodandosi accanto a lei.
La ragazza non rispose, teneva le braccia incrociate al petto e fissava a terra.
-Non è per niente divertente- controbatté.
Jared si sporse verso di lei: -ascolta, di tutti i discendenti della nostra famiglia, noi, siamo quelli che più valgono, quindi noi saremmo i rappresentanti dei Diamond, chiaro?-
Cathy annuì appena: -solo penso che non sia necessario sbattere in faccia a tutti che...-
Lui agitò le braccia -che?! Che noi siamo i migliori? Che nessuno tra tutti i figli dei Diamond potrà mai competere con noi?-
Cathy si tormentava le mani.
-Lo farai?- Le chiese per l'ultima volta il fratello.
Lei rimase per un attimo in silenzio, poi acconsentì. -Sì...Sì, lo farò-.
Jared le diede una pacca sulla spalla e si allontanò.
I genitori si rilassarono. -E' la cosa più giusta da fare- le disse il padre.
Non rispose, si alzò e salì in camera.
Si gettò sul letto distrutta; non voleva essere la rappresentante dei Diamond, anche se ci sarebbe stato il fratello al suo fianco, lei non se la sentiva di tenersi quella responsabilità.
La famiglia dei Diamond era da secoli la famiglia più potente degli Alleati della Luce, a ogni generazione, tutte le famiglie degli Alleati, della Luce ma anche del Buio, sceglievano i discendenti più adatti, quindi i più potenti, che potesse rappresentare la propria famiglia al Tavolo delle Alleanze: le riunioni dove le due Alleanze si riunivano separatamente per strategie eccetera.
Lei e Jared erano sicuramente i discendenti dei Diamond più potenti, al momento.
Dalla parte del padre erano tre fratelli, tre famiglie Diamond, e tra i figli, lei e suo fratello sarebbero stati scelti per rappresentarli.
Abbassò lo sguardo sulle proprie mani poi fissò la finestra dall'altra parte della stanza.
Era chiusa... era...
Un secondo dopo si era spalancata e le tende svolazzavano spinte dal vento, continuò a fissarla, finché qualcuno non bussò alla porta.
Catherin sposto lo sguardo e in quel momento la finestra si richiuse sbattendo violentemente.
-Avanti- bisbigliò.
La madre entrò e la fissò stupita.
Catherin notò che stringeva un tessuto in velluto tra le mani.
-Cosa stavi facendo?- Le chiese la madre.
Cathy evitò la sua domanda e accennò un gesto con il capo verso l'abito.
La madre glielo mostrò.
Era stupendo: di colore verde acqua, leggero, arrivava poco sopra il ginocchio ed aveva un fiocco sul retro.
Si alzò sorridendo e glielo prese.
-E'... Magnifico!- Boccheggiò
La madre ammiccò:- è per la Notte delle Alleanze-.
Cathy ammutolì. Già: la Notte delle Alleanze, o delle Stelle, era la notte che dava l'inizio all'Alleanza tra gli Alleati della Luce e quelli del Buio. Una pace che durava sei settimane, poi tutto sarebbe tornato come prima, e gli Alleati avrebbero ricominciato a scatenare guerre infernali tra di loro.
Lei e suo fratello, assieme agli ai altri rappresentati delle famiglie che costituivano gli Alleati della Luce, ci sarebbero andati.
Alla Notte delle Stelle erano presenti gli Antichi: una costituzione di uomini e donne, in gran parte anziani,che lottavano per la pace tra la Luce e il Buio. E ovviamente anche i rappresentanti delle famiglie degli Alleati del Buio.
-Ehi? Ci sei?- La madre aveva continuato a parlare, ma Cathy non l'aveva proprio sentita.
-Sì io...-
La donna alzò gli occhi al cielo.
-Dicevo che devi prepararti, tra un po' dobbiamo andare dagli zii per la storia dei rappresentanti, chiaro?- Cathy annuì nuovamente.
Quando la madre uscì spalancò l'armadio e tirò fuori un paio di vestiti.

Un ora dopo, tutti i Diamond erano riuniti nel salotto di suo zio Majk.
-La Notte delle Stelle si avvicina, e la nostra famiglia è l'unica senza ancora dei rappresentanti- stava dicendo il padrone di casa.
Lo sguardo si fermò su lei e suo fratello. Il padre di Cathy prese la parola: -i miei figli sono più che disposti a prendersi questa responsabilità... In fondo, sappiamo tutti che le possibilità scarseggiano-. Cathy vide con la coda dell'occhio lo zio Klaus sollevarsi dalla poltrona e rivolgersi al padre.
-Questo lo dici tu!-
George Diamond fissò il fratello con una scintilla negli occhi.
-Dimmi: perché dovrebbero essere proprio i tuoi figli a rappresentare la nostra famiglia?- Sbottò Klaus.
George inarcò un sopracciglio: -hai altre alternative?-
Klaus era livido di rabbia -sì! Mark e Koah per esempio!- disse indicando i suoi due figli maschi.
Il padre di Cathy iniziò a ridere, e con il dito fece un semplice gesto a Jared.
Il ragazzo sollevò la mano, un istante dopo aveva scaraventato zio Klaus contro la parete. Mark saltò in piedi e si lanciò sul cugino ma Catherin fu più rapida.
Il suo bracciò si mosse fluido e veloce nell'aria, lo bloccò a un metro da terra per qualche secondo, poi lo lanciò dalla parte opposta del salotto.
A quel punto anche Koah era saltato in piedi per difendere la reputazione della propria famiglia, ma a Cathy bastò lanciarli un'occhiata per immobilizzarlo e farlo percorrere da scosse convulse, finché il ragazzo non si accasciò al suolo.
-Basta!- Sibilò zio Majk fissando il fratello.
George annuì e fece cenno ai due figli di fermarsi.
-Non c'era bisogno di tutto questo, la decisione era oramai presa...- Proseguì il padrone fissando i due nipoti.
-Jared e Catherin Diamond: siete ufficialmente nominati i Rappresentanti della famiglia Diamond. Speriamo che il vostro onore e il vostro coraggio sia tale alla vostra potenza. Gli Alleati della Luce hanno bisogno di voi-.
Lo raggiunsero, e lui mise al collo di entrambi una catenina col simbolo del sole, e mentre tutti i presenti applaudivano, Cathy guardò  tristemente il fratello.
Lui le passò un braccio attorno alle spalle e le bisbigliò all'orecchio un: -ben fatto- di cui lei non era per niente fiera.
Sospirò, e ripreso il contegno, si sforzò di sorridere ai parenti: era stata scelta, non avrebbe mai più potuto ritirarsi.

-Non posso crederci! Siamo stati fantastici!-
Cathy e Jared camminavano lentamente tra le campagne, poco distanti da casa loro.
-L'hai detto almeno duecento volte da quando siamo usciti di casa!- Sbottò Cathy infastidita.
Lui scrollò le spalle -non posso non definirmi fiero di quello che abbiamo fatto-.
La ragazza sospirò e alzò lo sguardo sul fratello.
Jared aveva una ventina di centimetri in più; stupendi capelli castani  abbastanza lunghi e dei dolcissimi occhi dello stesso colore. Era di quasi due anni più grande di lei.
Erano sempre andati d'accordo, non come gran parte degli altri fratelli e sorelle; lui la difendeva e proteggeva sempre, e lei gli voleva un mondo di bene.
Anche Cathy aveva dei stupendi capelli castani, ondulati e lunghi fino al fondo schiena.
I timidi e luminosi occhi di un curioso colorito azzurrò-grigio, completavano un ritratto mozzafiato.
Era abbastanza alta e snella. Sempre elegante; dolce, gentile e sorridente con tutti.
-Io penso che dobbiamo iniziare ad allenarci più spesso, ora che siamo ufficialmente i rappresentanti dei Diamond...- Stava dicendo il fratello, Cathy si lasciò sfuggire uno gemito di preoccupazione.
-Ehi...- Jared smise di camminare e la fissò stupito: -cosa succede Cathy?- Era uno dei pochi a chiamarla così. Tutti in famiglia, zii, cugini e i suoi stessi genitori, la chiamavano sempre Catherin, per formalità.
-Io non...- Cercò le parole adatte. -Ascolta Jar, io so che questo compito che ti è stato affidato, per te conta più di qualsiasi altra cosa... Ma a me costa questa responsabilità, e molto anche! Non era quello che io desideravo, non quanto te, almeno...- Si stava fissando la punta dei piedi.
Il fratello le si avvicinò e l'abbracciò. -Lo so, Cathy... So che questo non era il tuo sogno, so che è una grande responsabilità, ma io sono con te! Affronteremo tutto insieme... E poi, non siamo mica gli unici!- La allontanò da se e Catherin notò una strana luce nei suoi occhi.
-Ci sono tante altre famiglie che saranno al nostro fianco, altri rappresentanti!- Disse.
Cathy spostò lo sguardo verso un albero lì vicino.
-Come la famiglia Sants?- Disse in un soffio.
Anche se non lo vide, sapeva benissimo che a pronunciare quelle parole il fratello era violentemente arrossito, anche se sarebbe stato più giusto dire... -Melissa...-
Tornò a fissarlo, a sentire il nome della ragazza, anche lui aveva spostato lo sguardo.
-E' per lei, giusto?- Lo incalzò.
Il ragazzo si voltò di scatto e fissò la sorella con aria di rimprovero. -Non... Non immischiare questa faccenda con la storia dei rappresentanti! Non è colpa mia se lei è stata scelta dalla sua famiglia per rappresentare i Sants!-
Cathy si voltò e ricominciò a camminare. -No... Certo, ma lei c'è-.
Jared ridacchiò. -Questo non cambia nulla- anche lui aveva ripreso a camminare.
-Tu pensi che io sia voluto entrare negli Alleati solo perché ci sarebbe stata anche lei?-
Cathy non rispose. Lo pensava?
No.
Il fratello non avrebbe mai ragionato così, d'altronde, loro erano veramente i più potenti dei Diamond.
-Lei non ti piace proprio, eh?- Proseguì allora il fratello.
Cathy sorrise appena: -non è che non mi piace lei... Non mi piace quello che fa e che farà a te-.
Jared corrugò la fronte.
-Ti allontanerà da me, un giorno, mi abbandonerai... Te ne andrai con lei, e non sarai più qui con me, non sarai più qui a proteggermi e a farmi sentire al sicuro...-
Si fermò, e lui fece altrettanto.
Si guardarono.
-Fino a quel giorno, Cathy, credo che avrai trovato qualcuno che potrà proteggerti così come faccio io ora, stanne certa... Non ho intenzione di abbandonarti-. Le diede un buffetto sulla guancia e lei sorrise.
-Ad esempio? Adam?- Scoppiò a ridere, Jared invece inarcò un sopracciglio -beh, anche Pete...-
Cathy smise di ridere e guardò sbigottita il fratello: -parli di Pete Klarks?-
Pete era il rappresentante dei Klarks, era stato scelto solamente lui, dato che la sorella era troppo piccola.
In effetti il ragazzo aveva una cotta per lei dalle elementari, ma di certo non era il suo tipo.
-Non credo proprio...- disse al fratello.
-Perché no?-
Catherin divenne cupa: -sai cosa penso? Che tu abbia ragione... C'è un bel po' di tempo prima che tu te ne vada...-
Si guardarono ed entrambi scoppiarono a ridere, Jared la abbracciò.
-Non so come farei senza di te fratellone...-
Lui sorrise -nemmeno io-.
Cathy rimase un attimo in silenzio.
-La ami sul serio?- La domanda uscì da sola.
Non lo sentì rispondere.
Lui la scostò appena e la fissò negli occhi, degli occhi che a Catherin rivelarono tutto: sì, l'amava, l'amava veramente.
Abbassò lo sguardo e annuì.
Si chiedeva solo se un giorno sarebbe mai potuto succedere anche a lei: ci sarebbe mai stato qualcuno che l'avrebbe amata, così come il fratello amava Melissa?
Un cellulare squillò.
-Scusa...- Balbettò Jared mentre rispondeva.
Il viso del fratello divenne improvvisamente cupo.
-No... No mi dispiace-.
Cathy lo fissava.
-D'accordo non c'è problema, arrivo subito-.
La ragazza alzò gli occhi al cielo: ecco che doveva andarsene, di nuovo.
Quando mise giù, lei incrociò le braccia al petto.
-Scusa- disse lui.
-Cos'è questa volta?- Chiese scocciata, Jared alzò le spalle. -Papà... Come al solito-.
Catherin annuì e lui la baciò sulla fronte.
-Ci vediamo a casa più tardi, ora devo scappare...-
Poi sparì nel nulla.
Era l'unico di tutti i Diamond che fosse capace di farlo, nemmeno lei ci riusciva.
Riprese a camminare lungo la stradina per diverso tempo... Finché un rumore non catturò la sua attenzione.