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Autore: Nischino    27/03/2013    15 recensioni
Draco è un gay virile e mascolino e poco importa se usa creme per la pelle, legge settimanali femminili e si depila le sopracciglia. Di conseguenza, non può che essere attivo. E ci sono almeno dieci buone ragioni a supporto di questa indubbia e realistica tesi.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Introduzione: Una premessa a questa storia è d’obbligo. Infatti, qualche tempo fa, mentre mi aggiravo per il web alla ricerca di scanslations Drarry, mi sono imbattuta in un sondaggio che chiedeva alle avventrici (e rari avventori) di un forum se Draco fosse attivo o passivo. Ovviamente, sentendomi chiamata in causa, non ho potuto fare a meno di andare a leggerlo. La maggior parte di coloro che avevano risposto sosteneva che Draco fosse attivo. Ma ciò che ho trovato ilare - dal momento che rispetto questo punto di vista (più o meno)- sono state le argomentazioni che hanno portato gli utenti a questa conclusione. Insomma, alcune delle teorie erano ben sviluppate e avevano un senso compiuto, ma altre un po’ meno. E’ stata proprio questa seconda categoria a solleticare la mia fantasia e, lo dico sinceramente, non ho potuto fare a meno di scriverci sopra una ff. Quindi, in poche parole, la mia intenzione non è di sicuro quella di offendere coloro che hanno scritto quei post e nemmeno quella di prendere una posizione contro tutti coloro che scrivono di Draco attivo. In fondo, io ho avuto la fortuna di uscire dal periodo adolescenziale prima che l’era del Vampiro_Edward_Cullen_l’uomo_che_sbrilluccica_ma_è_tanto_virile_comunque_per_via_della_sua_aria_algida_e_fredda prendesse piede e plagiasse la mia giovane mente. Comunque, devo ammetterlo, quando avevo quindici anni anche io mi interrogavo sulle dinamiche del rapporto tra Harry e Draco. Poi, un giorno, mi sono svegliata e ho realizzato che un uomo che usa creme per la pelle, si fa la doccia con il balsamo e si depila (e non è Blaise) dev’essere senz’altro passivo. That’s it =)

Ten Reasons 

- Perché Draco è attivo-


1.           
Draco deve essere un degno successore di suo padre e prendere il suo posto a fianco del Signore Oscuro

Draco Malfoy era sempre stato un bambino normale. Era cresciuto in un maniero circondato dalla servitù, fin dalla più tenera infanzia gli avevano insegnato le buone maniere, il francese e il latino, l’arte dei sorrisi e l’equitazione. Passava ogni estate in Lorena assieme ai suoi genitori, dove trascorreva il suo tempo giocando con il suo chow chow, Sir Madeleine, e leggendo grandi classici come La storia di Peter coniglio o Il piccolo principe.

Essendo impegnato in tutte queste attività istruttive, Draco non aveva molto tempo da passare assieme ai suoi amici. Per fortuna, suo padre gli aveva comprato due grossi e morbidi gorilla, di nome Vince e Greg, che non parlavano mai ma lo ascoltavano sempre.

La sua migliore amica si chiamava Pansy e i suoi genitori vivevano in un maniero poco distante dal suo. Di solito lui e Pansy giocavano a servire il tè ai loro peluches preferiti o Sir Madeleine, oppure inscenavano struggenti storie d’amore, che finivano sempre con la tragica morte di Vince o Greg.

Il suo migliore amico, invece, si chiamava Brian, e Draco non era poi così sicuro che fosse reale. Era un principe bellissimo, con gli occhi scuri, i capelli castani, un lungo mantello blu e una spada affilata, che ogni sera si arrampicava fino al suo balcone e passava la notte ad accarezzargli i capelli e a raccontargli storie di paesi lontani, dove aveva vissuto avventure incredibili.

Il padre di Draco era Lucius Malfoy. Lucius aveva una vera e propria adorazione per il suo primogenito. Gli faceva regali almeno una volta al giorno e, quando non riusciva a comprargli nulla, ordinava agli elfi domestici di cucinare tutti i dolci che Draco desiderasse.

Quando Draco aveva sette anni accadde che, una sera, mentre stava tornando nella propria cameretta assieme a Sir Madeleine, un allegro fischiettare attirò la sua attenzione. Il suono proveniva dallo studio di suo padre e Draco, incuriosito, sbirciò dalla porta aperta a spiraglio.

Suo padre era seduto alla scrivania e si stava spazzolando i lunghi capelli biondi.

Draco fece scricchiolare il pavimento e suo padre smise di spazzolarsi e tese le orecchie.

-Chi è?- chiese

-Sono io, padre- rispose Draco, aprendo la porta e facendo un paio di passi all’interno della stanza.

-Oh, figliolo!- esclamò allegramente Lucius, riprendendo a spazzolarsi –Stavo per venire a cercarti. Oggi è un gran giorno, davvero un gran giorno! Sta per venirci a trovare il professor Piton, il tuo futuro insegnante di Pozioni! E’ davvero importante che tu gli faccia una buona impressione-

-Va bene, padre-.

Lucius appoggiò la spazzola e lo guardò con la sua espressione che Draco aveva soprannominato “pre-rivelazione”.

-Chiedi a Tinky di aiutarti a indossare il completo verde smeraldo, pettinati con accuratezza i capelli e ricorda: sii impeccabile-.

Draco annuì con decisione e suo padre gli sorrise amorevole.

-Bravo, figliolo. E ora vieni qui che papà ti pizzica un po’ le guance. Non vogliamo che il professor Piton pensi che sembri un lenzuolino… ah, magari ce l’avessi ancora una pelle morbida come la tua!-.

 

2.            Draco mi dà un senso di comando

Draco smise di spulciarsi le sopracciglia e rivolse un ammagliante sorriso al suo riflesso che gli fece l’occhiolino di rimando.

Pansy era distesa con le gambe sollevate sul suo letto, con le mutandine di pizzo rosa e il reggicalze ben in vista. Era assurdo che portasse il reggicalze: era agosto. E non aveva le calze.

-Stai stropicciando la gonna- le fece notare, mentre lei faceva circonduzioni con le caviglie.

-Che mi importa?- rispose lei, rotolando su un fianco –Tanto uso la passaporta per tornare a casa- prese un lecca-lecca alla fragola dal cassetto di Draco e se lo cacciò in bocca –Ci pensi? Tra due settimane partiamo per Hogwarts-

-Non me ne parlare- borbottò Draco, irritato –Mio padre non fa altro che darmi il tormento con questa storia di Beatrix Potter-

-Chi?-

-Harry Potter- ripeté Draco, annoiato

-Hai detto Beatrix- gli fece notare Pansy

-Non ho detto Beatrix. Ho detto Harry. E mi chiedo che avrà poi di così speciale questo Potter-

-Ha sconfitto Tu-sai-chi. Lo sai, l’ex capo dei nostri genitori-

-Lo so chi è Tu-sai-chi, solo che non capisco perché sia così importante che io diventi amico di questo Potter. Ha un nome da sfigato ed è cresciuto con una famiglia babbana. Avrà dei vestiti orribili e dovrò insegnargli perfino che cos’è uno shampoo-

-Tesoro, credo che anche i babbani usino lo shampoo-.

Draco le lanciò un’occhiata scettica ma non ribatté. Pansy aveva delle idee un po’ strane, a volte, ma non gli sembrava il caso di farglielo sempre notare. Non voleva correre il rischio di sembrare arrogante o saccente.

-Comunque non appena ti vedrà non desidererà altro che essere tuo amico- lo rassicurò Pansy

-In che modo credi che dovrei chiederglielo? E se poi mi dice di no?- Draco si guardò nuovamente allo specchio e, questa volta, lo sguardo che ricambiò il suo era di rimprovero. Suo padre aveva stregato il suo riflesso in modo che gli ricordasse quanto dovesse essere sicuro di sé.

-Oh, non dire stupidaggini! Chiunque vorrebbe essere tuo amico. E, se non vorrà esserlo con le buone, vorrà dire che lo costringerai con le cattive-

-Hai ragione- assentì Draco, nuovamente convinto –Se non dovesse dirmi di sì, vorrà dire che lo costringerò. Sarà chiaro a tutti chi comanda!-

-Esatto. E adesso ordina a Tinky di portarmi un bicchiere di limonata-

-Oh sì, subito-.

Pansy ghignò e si rilassò sul materasso: per lei era fin troppo chiaro chi era a comandare.

 

3.            Draco ha più esperienza di Harry

Draco si era preso una cotta per una ragazza, una volta. Era di Durmstrang e, adesso che ci pensava bene, non era del tutto sicuro che fosse una ragazza. Aveva i bicipiti particolarmente sviluppati e un taglio alla maschietta che metteva in risalto la sua mascella squadrata. Forse, in effetti, non era una ragazza. O forse era una ragazza gay. O forse un ragazzo gay. Comunque, non era mai stato bravo a capire la differenza.

A parte “La Ragazza”, però, non si era mai preso una cotta per nessuno. Più o meno. Insomma, quella per Brian non era stata una vera e propria cotta, visto che non esisteva neppure, e il fatto che lo andasse a trovare ogni notte e la sua presenza costringesse Draco a lanciare un paio d’incantesimi silenzianti al proprio letto non voleva dire poi un granché. Brian era il suo amico d’infanzia e sfidava chiunque a non volerlo sotto alle lenzuola.

“La Ragazza” e Brian esclusi, Draco non si era mai preso una sbandata per nessuno. Tranne, forse, quel ragazzo Corvonero di un anno più grande, con quel pomo d’Adamo pressoché perfetto, pronunciato appena appena, che andava su e giù, su e giù, su e giù tutto il tempo. Ma quella non era stata una vera sbandata. Draco non aveva avuto il batticuore o le sudorazioni fredde ogni volta che l’aveva visto passare nei corridoi. Oddio, qualche controindicazione alla sua virile presenza c’era stata, ma tutte cose di poco conto e decisamente trascurabili.

Quindi Draco non era affatto sicuro di essere gay. I settimanali che leggeva fin dal primo anno –Teen Witch e Style Wizard- l’avevano rassicurato in merito. Verso i quattordici anni era normale provare qualche strano “impulso” verso i propri amici più intimi e Draco aveva quindi etichettato l’esperienza di aiuto reciproco sperimentata da lui e Blaise come “impulso”, anche se Pansy gli aveva fatto notare che l’impulso non prevedeva il palpeggiamento.

Tranne “La Ragazza”, Brian, il Corvonero e Blaise, quindi, Draco non aveva mai avuto una cotta. Ed era al quarto anno, Merlino! Com’era possibile che al quarto anno non avesse mai avuto una cotta?

Tutti i suoi amici ne avevano avuta almeno una e Draco si sentiva un po’ indietro sulla tabella di marcia. Pansy aveva già fatto sesso due volte e lui nemmeno mezza. Urgeva una cotta, e al più presto.

Così Draco decise –con molta intraprendenza- di prendersi una cotta per una ragazza. Cominciò con Daphne, perché era quella più a portata di mano, ma tutto quel profumo di gelsomino gli irritava il naso. Poi fu il turno di Padma, ma il suo seno era troppo grosso e il modo in cui ballonzolava quando camminava gli faceva venire il mal di mare. Penelope aveva gli occhi enormi e sembrava sempre fatta o allucinata. Hanna non parlava d’altro che del suo gatto e puzzava di torta al limone. Lavanda aveva le labbra così morbide da dargli l’urticaria. I capelli di Susan erano talmente lunghi che avrebbe potuto cucirci un’intera linea da sposa di Valentino.

Draco si era quasi arreso, quando Marcus gli aveva fatto notare che forse il problema non erano le ragazze di Hogwarts. L’aveva baciato sulle labbra negli spogliatoi del Campo di Quidditch e a Draco era sembrato così giusto che era scappato via a gambe levate.

Niente da fare, quindi: era gay.

Pansy era entrata nel suo dormitorio proprio in quel momento e si era seduta mollemente sul letto.

-Che c’è, dolcezza? Hai una faccia sconvolta. Merlino, non dirmi che la Granger si è messa di nuovo quell’orribile golfino rosso. No, aspetta: non è domenica, dev’essere qualcos’altro. Si tratta di Piton? Tuo padre?-

-Pansy- Draco aveva preso un profondo respiro –Sono gay-.

Lei aveva continuato a fissarlo, come se stesse aspettando che lui continuasse.

-Oddio: ti piace Potter!- aveva esclamato, come colta da una folgorazione

-No!- aveva strillato Draco allarmato

-E quindi? Che è successo?- Draco le aveva lanciato un’occhiata implorante, sconcertata e confusa e solo allora lei aveva capito –Oh. Oh!- aveva trillato, deliziata –Non te n’eri ancora reso conto, tesoro? Era pure ora, sai, siamo al quarto anno-

-Sono un frocio. Un finocchio. Una checca-

-Non è detto che tu debba essere una checca. Puoi sempre diventare uno di quei gay super machi che se ne vanno in giro a scoparsi chiunque-

-Hai ragione- aveva concordato Draco –Sarò virile e mascolino-.

Pansy aveva sorriso maliziosa e gli aveva scoccato un sonoro bacio sulle labbra.

-Allora, chi sarà la tua prima vittima?-

-Quale vittima?- aveva chiesto Draco, confuso

-La prima persona che ti porterai a letto-

-Oh, be'…- all’improvviso, l’idea che qualcuno entrasse nel suo letto non gli sembrava più così allettante. Non aveva nessuna intenzione di condividere il suo fondoschiena con chiunque –Credo che dovrei aspettare-

-Lo credo anch’io. E poi pensa: visto che sei gay, nessuno saprà mai con quanti sei stato. O, almeno, non esattamente-.

Così mentre Hogwarts parlava delle imprese sessuali di Draco Malfoy, Draco Malfoy si prendeva cura del proprio fondoschiena in attesa del principe azzurro.

 

4.            Draco perde sempre pubblicamente contro Harry, ma resta attivo lo stesso

Quando Potter gli aveva soffiato il boccino da sotto al naso per la millesima volta, Draco aveva seriamente cominciato a pensare di non essere portato per il Quidditch. E che Potter fosse effettivamente molto sexy.

Il fatto che Potter lo battesse in continuazione lo irritava, certo, e gli faceva venir voglia di prenderlo a pugni, a sassate, a maledizioni cruciatus, e a graffi, morsi, lingue, pelle, carne, bocche, braccia, gambe aggrovigliate, sudore. Aveva perso il filo del discorso.

Si trattava di Potter e del fatto che odiava essere battuto da lui. Era terribilmente umiliante ed eccitante ed era strano trovare dannatamente sessuale qualcosa di tanto tremendo come la sconfitta ma Draco l’adorava e non vedeva l’ora di confrontarsi di nuovo con Potter solo per poter sentire l’adrenalina nelle vene e la bocca seccarsi per il desiderio di vincere, per una volta.

All’inizio, in realtà, Draco aveva desiderato solo quello: vincere. Poi era arrivato il resto. Vincere aveva smesso di essere importante e il fatto che fosse Harry aveva preso il sopravvento.

A volte, quando lo vedeva nei corridoi, non desiderava altro che lo sbattesse contro un muro e gli infilasse le mani dappertutto. Ma non era così che andavano le cose di solito.

Harry non l’aveva mai sbattuto contro a un muro e Draco dubitava che l’avrebbe mai fatto. In fondo, erano entrambi gay virili e mascolini e, di conseguenza, non erano affatto compatibili. Avrebbero litigato tutto il tempo, soprattutto sulla posizione a letto.

La millesima volta –quella del boccino-, però, Draco aveva deciso di perdere anche la battaglia contro se stesso e ammettere che aveva perso la testa per Potter.

Non aveva idea di che cosa gli piacesse di Potter e per lui che era abituato a ragionare su qualsiasi cosa era difficile ammettere che quella situazione non aveva alcun senso.

-Insomma, devi conquistare Potter- aveva sentenziato Blaise

-Figurati, per Draco sarà uno scherzo- aveva sorriso Pansy.

 

5.            Harry è più femminile

Quello era stato il momento più tremendo di tutta la vita di Draco. Non solo aveva appena finito la crema per il viso con le vitamine C ed E –che ci metteva una settimana per arrivare via gufo dalla Francia- ma si era anche reso conto che il ragazzo che aveva deciso di conquistare era un troglodita. Anche peggio di Vince o Greg, e per educare loro ci era voluta un’eternità.

-Ehy, amico- aveva esclamato Weasley rivolgendosi a Potter, abbastanza forte perché tutta la Sala Grande lo sentisse –Non avrei mai scommesso su di te. Sei stato davvero un grande a vincere quella gara di rutti!-.

 

6.            Draco può contare sull’influenza della sua famiglia. Harry, in fondo, non è altri che “il ragazzo sopravvissuto”

Draco non si era mai fermato davanti a niente. Le sue qualità erano talmente illimitate che il Cappello aveva deciso di metterlo a Serpeverde solo perché era talmente astuto che sarebbe stato umiliante per gli studenti di qualsiasi altra Casa averlo attorno, ma questo non significava che non possedesse più coraggio della maggior parte dei Grifondoro.

Provarci con Potter sarebbe stato un gioco da ragazzi. Potter era impacciato, non aveva la minima esperienza, si vestiva come uno sciattone. Lui si trovava ad un livello superiore e, per questo, era certo che il Grifondoro sarebbe rimasto non solo piacevolmente sorpreso dalla sua dichiarazione, ma addirittura onorato.

Mentre stava percorrendo il corridoio per raggiungere l’aula di Pozioni, Draco si imbatté proprio in Potter. Come suo solito, aveva la cravatta allentata e i primi bottoni della camicia slacciati e i capelli scompigliati che gli davano un’aria trasandata decisamente poco consona alle circostanze.

Il corridoio era deserto e, nei paraggi, non c’erano nemmeno dei fantasmi. Sarebbe potuto essere il momento perfetto. Eppure Draco esitava. All’improvviso, la consapevolezza che suo padre fosse un Mangiamorte e che facesse parte dello schieramento opposto a quello di Harry, lo atterrì. E, in realtà, anche il fatto che Harry fosse il bambino sopravvissuto, conosciuto in tutto il Mondo Magico, aveva acquistato improvvisamente un’altra sfumatura.

Draco sentì il terreno solido su cui si basava la sua presunzione di superiorità scricchiolargli sotto i piedi, per infrangersi proprio davanti agli occhi di Potter.

-Che vuoi, Malfoy?- gli chiese Harry

-Vai al diavolo, Potter- Draco fece per andarsene, ma Harry gli sbarrò la strada.

-Ci andrei volentieri. Passerei volentieri del tempo con la Umbridge, piuttosto che con te. Ma a quanto pare qualcuno vuole che io soffra-

-Eh?- chiese confuso Draco

-Piton ci ha appena assegnato un progetto in comune-.

 

7.            Draco è più intraprendente

-Andrà male, Pans- si era lamentato Draco –Sarà tremendo. Mi odia-

-Non ti odia, tesoro. Crede di odiarti-

-E’ lo stesso- aveva sibilato Draco.

E infatti era proprio lo stesso. Erano stati costretti –dalla mancanza di tempo e dall’esplosione casuale e del tutto non programmata di dodici tentativi della loro pozione- a vedersi anche fuori dal normale orario delle lezioni. Adesso sedevano attorno a un calderone e Potter era intento a tagliuzzare con cura una radice di mandragola.

-Se non viene nemmeno questa volta…- borbottava

-Vedrai che non esploderà-.

Harry sollevò gli occhi su di lui e gli lanciò un’occhiata bieca.

-Hermione dice che saboti tutte le nostre pozioni-.

Draco temette di essere stato scoperto e il cuore gli salì in gola.

-Se non fossi sicuro di quanto ci tieni ad avere dei MAGO perfetti, ne sarei convinto anch’io. Se vuoi farmi bocciare, sappi che è una tattica che non funzionerà-

-Se avessi voluto farti bocciare, non ti avrei chiesto di vederci dopo le lezioni. E’ evidente che sei tu a sbagliare qualcosa, anche se non ho idea di che cosa si tratti-.

Harry corrugò le sopracciglia ma non disse niente. Draco, nel frattempo, si chiese che genere di ingrediente avrebbe dovuto aggiungere quel giorno alla loro pozione, per farla esplodere in maniera discreta. Harry doveva pensare di essere il colpevole e, visti i loro precedenti, fino a quel momento il suo piano aveva funzionato alla perfezione. Ma adesso Harry stava cominciando a sospettare qualcosa e lui non poteva permetterlo. L’idea di venire scoperto era terribile quanto quella di smettere d’incontrarlo.

-Pensi che vada bene? Posso aggiungere la mandragola?-.

Draco finse di controllare la pozione, la mescolò un paio di volte in senso orario e annuì.

-E’ il momento giusto-.

Harry fece scivolare nel calderone la mandragola, aiutandosi con il coltello. Quando la taglierina fu perfettamente pulita, la poggiò accanto al calderone e si schiarì la gola.

-Hai un bel fegato, Malfoy- disse

-A fare che?- chiese Draco, distrattamente. La pozione, quel giorno, era quasi perfetta e non poteva permettere che non esplodesse. Doveva assolutamente rovinarla in qualche modo ma, purtroppo, aveva finito tutte le idee. Aveva passato troppo tempo a fissare le braccia di Harry e a rimuginare su quanto sarebbero state bene puntellate su un materasso per fare caso a qualsiasi altra cosa.

-A fare finta di niente-

-Finta di cosa?- chiese ancora Draco, vagliando disperatamente ogni tipo di ipotesi gli venisse in mente. Gambe di ragno? Occhi di serpente? Squame di sirena?

-Che non sei tu a manomettere tutte le pozioni- polvere di fata? Denti di basilisco? Occhi di avvicino?

-Come?- per poco non strillò –Non è vero-

-Malfoy- lo riprese Harry –Ti ho visto. Manometti tutte le pozioni, le fai esplodere e fingi che sia colpa mia- disse, alzandosi in piedi e avvicinandosi a Draco. Quando gli fu accanto, puntellò le braccia sul tavolo alle sue spalle e, ad un soffio dal suo viso, aggiunse –Ma la domanda è: perché?-.

Draco deglutì, la bocca di Harry a un solo attimo dalla sua.

-Perché voglio che ti boccino in Pozioni?- tentò, ma suonò stridulo e patetico persino alle proprie orecchie.

Harry restò serio per qualche istante ancora e poi –all’improvviso- scoppiò in una sonora risata. Draco, a sua volta, non poté fare a meno di sorridere di se stesso. Non era mai stato auto-ironico, ma doveva ammettere che era stato il peggior miglior bugiardo di tutti i tempi.

La risata di Harry era contagiosa, davvero, e dopo un po’ il suo sorriso si trasformò in una risata. Ridere con Harry era fantastico –anche meglio di baciarlo, forse-. E Draco lo pensò finché Harry non si chinò di nuovo su di lui e lo baciò, sorprendendolo.

-Bastava che me lo chiedessi, Draco-.

 

8.            Draco non si farebbe mai sottomettere da un suo pari

Harry lo baciava con prepotenza sulle labbra, mentre lo schiacciava contro quel muro che tanto aveva costellato la sua immaginazione. Draco sapeva che era il momento di tirare fuori il suo lato gay mascolino e tutta la sua virilità, ma proprio non riusciva ricordarsi dove li aveva nascosti. E mentre Harry gli strappava la camicia e lui gli slacciava con attenzione la cravatta, si rese conto che non era poi così importante. Li avrebbe recuperati per la prossima volta, o per quella dopo ancora.

-Oddio, scopami Harry!-.

 

9.            Quando è passivo, Draco piagnucola e sembra Legolas (non chiedetemi il nesso, tutt’ora per me resta un mistero!) ed è super OOC

-Non posso farlo, Pansy- mormorò Draco. Stava andando nel panico. Non sentiva più non solo le dita dei piedi, ma ogni singola appendice del suo corpo, neanche la più insignificante. Quando diavolo aveva preso quella decisione assurda? Come era potuto venirgli in mente?

Erano felici, no? Erano abbastanza felici da non avere bisogno di chiedere nient’altro per esserlo di più.

-Puoi farlo, bellezza. Sei stupendo-.

Draco rivolse uno sguardo incerto al suo riflesso, che gli rispose con un sorriso smagliante e un’alzata di sopracciglia.

-Sento di stare per svenire- esclamò –Devo sedermi-.

Si lasciò cadere sul divanetto verde e cominciò a sventolarsi con una mano.

-Sei una vera e propria reginetta del melodramma- lo canzonò lei, sedendosi su un bracciolo e facendogli una carezza sulla fronte. Draco si concesse un momento per guardarla: con quel vestito rosa vaporoso che aveva scelto apposta per l’occasione assomigliava in tutto e in niente alla ragazzina che, a quattordici anni, era andata con lui al Ballo del Ceppo.

Lei aveva scelto il vestito, lui aveva finto di accontentarla e ne aveva ordinato un altro. Ma lei, in qualche modo, era riuscita a ottenere comunque quello che voleva.

-Sento che morirò. Mi brucia lo stomaco. Sto per vomitare. Vomiterò-

-Non vomiterai. Sai, credo che sia normale sentirsi un po’ nervosi-

-No che non è normale!- strillò Draco, alzandosi in piedi per l’improvvisa voglia di camminare e sgranchirsi le gambe –Sarebbe normale se non fossi innamorato. Ma lo sono, lo sono dannazione. Amo Harry da sei dannati anni, per Salazar!-

-Hai sempre fatto un po’ troppe scenate…-

-Non cominciare!- esclamò Draco, lanciandole un’occhiataccia

-Lasciami finire- Pansy si alzò a sua volta e lo raggiunse al centro della stanza –Hai sempre fatto un po’ troppe scenate, ma credo che questa volta tu ne abbia il diritto-.

Draco espirò un lungo sospiro.

-Grazie-.

Quando Draco uscì in giardino e vide Harry che l’aspettava accanto al Ministro della Magia, offertosi spontaneamente di celebrare il loro matrimonio, si ricordò all’improvviso del perché avesse detto di sì.

 

10.          Entrambi fanno gli attivi perché è giusto che abbiano un rapporto equo

-Sono passati anni, Draco- gli fece notare Harry, osservandolo mentre si pettinava con cura la folta barba –Non credi sia un po’ troppo tempo per rimescolare le carte in tavola? Avevamo deciso così-.

Draco si voltò verso di lui, puntandogli contro la spazzola.

-Senti, Potter- lo mise in guardia, sventolando la sua arma –Sono io a comandare, ricordi?-

-Sì, mi ricordo, ma…-

-Niente ma. La storia della rotazione è una baggianata. Non l’abbiamo mai messa in pratica, tranne che in rare e sporadiche occasioni e, nella maggior parte dei casi, tu eri depresso-

-D’accordo, ma non mi sembra il caso di litigare su una cosa del genere-

-Non stiamo litigando. Sei tu che non vuoi modificare il nostro accordo-

-Ma Draco…-

-Niente “ma”, Potter-.

Harry si arrese e scrollò rumorosamente le spalle.

-D’accordo- concesse

-Davvero?- si illuminò Draco

-Davvero- sorrise Harry, abbracciandolo –E chi se l’aspettava che finalmente, a centododici anni compiuti, ti decidessi ad ammettere che sei tu il passivo?-.

Fine

 

eHm…

Spero che la storia vi sia piaciuta. Anche se non è una long, spero di aver fatto felici le lettrici che aspettavano mie notizie. Chiaramente il mio intento era quello di far ridere e non sicuramente di esprimere chissà quale messaggio di odio contro tutte le scrittrici di Draco_attivo_che_sembra_Edward_Cullen_e_sbrilluccica (ho letto tutti i libri della saga di Twilight, eh, non faccio mica discriminazioni u.u Solo che, per quanto ci provi, non riesco proprio a vedermi Draco misterioso e tenebroso… e, a dirla tutta, non riesco nemmeno a vedermi Edward che si scopa qualcuno [eddai, lo sappiamo tutti che a stare sopra è Jacob!]).

A parte gli scherzi, spero –sul serio- di non aver offeso nessuno perché non era proprio mia intenzione. La verità, infatti, è che, se qualcuno chiedesse a me perché Harry è attivo, l’unica risposta che saprei dare sarebbe “perché è così….ooooh!” XD.

Bacetti,

Nischino

   
 
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