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Autore: Lavalissia    27/03/2013    6 recensioni
Una nuova versione dei settantaquattresimi Hunger Games: i nostri 24 tributi accetteranno la loro sorte o proveranno ad essere il segno del cambiamento?
La storia della ragazza del distretto 9, una ragazza di cui in realtà non si sa nemmeno il nome ma a cui ho deciso di dare vita.
Capii di amarlo davvero quando una notte, poco prima di addormentarmi, ripensai al giorno della mietitura con piacere: Desireè Roughope.
Quel foglietto fu la cosa più bella che potesse capitarmi, senza quel biglietto di sola andata per un'arena sanguinaria non avrei mai conosciuto lui.
Mi lascio cullare tra le sue braccia sicura di quello che provo, sicura di aver trovato qualcosa per cui lottare....
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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La fine è il nostro inizio.



“Capii di amarlo davvero quando una notte, poco prima di addormentarmi, ripensai al giorno della mietitura con piacere: Desireè Roughope.
Quel foglietto fu la cosa più bella che potesse capitarmi, senza quel biglietto di sola andata per un'arena sanguinaria non avrei mai conosciuto Lui.”

Le 24 note della rivolta.
Questa era l'incisione che si leggeva, sul bianco marmo, all'entrata del palazzo di giustizia che era stato rinominato così come speranza per i tempi nuovi; era stata Rue a proporre l'idea: con le sue tre piccole note aveva accompagnato la nostra battaglia, ma noi eravamo – perdite e tradimenti compresi- ventiquattro e da lì l'incisione. Tutti lo trovarono un modo per rendere i ricordi più leggeri da sopportare, per riuscire a dormire la notte senza farsi affogare dai fantasmi più grandi di noi. La notte restava ancora la parte più terribile: le urla nella mente non conoscevano la pietà, il corpo iniziava a tremare senza controllo e mi ritrovavo con gli occhi sbarrati ad osservare un soffitto bianco. Per Marvel era forse anche peggio, se poteva essere peggio. Lo sentivo spesso ripetere il mio nome e addossarsi colpe che non aveva, se la prendeva con sé stesso per non avermi protetto abbastanza e ogni volta che rivedeva le cicatrici sul mio corpo ci poggiava leggere le labbra con la delicatezza e la dolcezza che solo i miei genitori avevano avuto prima di allora. Erano passati ormai 8 anni e, come promesso, non c'eravamo mai separati. Gli Hunger Games non esistevano più ma l'odore né rimaneva nell'aria, negli occhi di adulti che avevano perso i loro figli. Tutto il mondo di Panem cambiò. Bern e Haymitch, insieme a qualche bicchierino che addolciva il tutto, ci proposero di rimanere a Capitol e di creare una specie di corte suprema: ogni distretto veniva governato dal sindaco, ovviamente, e da un'assemblea di cinque persone - scelte dai residenti- e due di loro dovevano essere dei ragazzi che avrebbero portato le idee e i problemi del popolo fino alla capitale. Si poteva, inoltre, viaggiare tra i distretti rispettando semplici regole per evitare il caos; questo era davvero importante soprattutto quando avevo nostalgia delle braccia di mio padre e mia madre.

Nel palazzo di giustizia, quando non c'erano riunioni o faccende da sbrigare, la vita era pacifica. Ci eravamo sistemati come volevamo senza più badare ai vecchi alloggi. Io ovviamente finii con Marvel, anzi, lui si “trasferì” da me, la visuale era decisamente migliore al nono piano e nessuno ebbe da obbiettare tanto ormai tutti avevano capito quello che eravamo e non eravamo i soli. Dopo anni di timidezza anche Katniss e Peeta si fecero vedere mano nella mano; leggende dicono che persino Cato e Clove provarono dolcezza l'uno per l'altro, – era davvero divertente vedere come stavano attenti al loro orgoglio nonostante tutti noi avessimo capito, molto prima di loro, quello che stava succedendo – ma senza dirlo mai.

Tornai nel mio alloggio dopo essere stata a trovare i miei genitori e a salutare qualche vecchio amico; Marvel era da suo padre per prendere alcune carte importanti.
Ormai stava diventando sera e decisi di preparare qualcosa per entrambi. I senzavoce non c'erano più, non potevamo ridargli la voce ma almeno la libertà si. Ero negata in cucina, anche la colazione era qualcosa di difficile per me ma trovavo carino provarci per lui. Sentii la porta della stanza aprirsi di scatto e dallo spavento mi scottai il dito con l'acqua calda che era sul fuoco.
“Ahi! Scotta!” portai il dito alla bocca per raffreddarlo con le labbra; non appena Marvel sentì il mio grido arrivò di corsa verso la cucina.
“Che succede?!”
“Mi sono scottata con l'acqua calda, non è niente tesoro” si preoccupava sempre troppo ma mi bastava sfoggiare i miei occhioni ancora da bambina per vedere il suo viso più rilassato.
“Vieni qui...” mi tirò a sé con una strana luce negli occhi, la conoscevo troppo bene ormai.
“Dovremo mangiare sai...” sentivo le sue labbra baciarmi la mano e risalire pian piano il braccio. La mia testa era già in un altro mondo, mi sentivo molto più leggera dell'aria stessa. I brividi percorrevano ogni centimetro del mio corpo.
“Hai fame?” con il dorso della sua mano mi sfiorò la guancia guardandomi diritta negli occhi e aspettandosi una risposta che, come lui sapeva, non arrivò.
Mi prese in braccio e mi portò in camera dove ad attendermi c'era un letto abbastanza grande per due corpi ma non per quell'amore. Mi fece sdraiare dolcemente e allo stesso tempo con la passione di chi freme, di chi desidera. Gli tolsi la maglia e lasciai che il suo corpo ben definito mi rapisse mentre le sue mani avevano già privato il mio del vestito che indossavo. La pelle dell'uno era premuta contro l'altro, le mie mani stringevano la sua schiena e le mie labbra assaporavano le sue in baci senza fine. Tolti anche gli ultimi indumenti eravamo rimasti nudi sotto le coperte, senza nessuna barriera, senza nessun ostacolo....solo due corpi pronti ad unirsi per diventare ciò che di più completo poteva esserci. Iniziò a baciarmi il collo, le clavicole; mi strinse forte le mani come chi ha paura di sentire scappare una persona, di perderla. Sentii il suo corpo contrarsi, e anche il mio, quando diventammo una cosa sola. Inarcai leggermente la schiena avvicinando ancora di più il mio bacino al suo, con le mie gambe lo circondavo, continuai a baciarlo e con una mano gli accarezzavo la nuca. La sua mano stava definendo il profilo del mio seno; quei movimenti che prima sembravano lenti e dolci ora stavano diventando sempre più veloci e passionali fino a stremare i nostri corpi così giovani e per certi versi già adulti. Lo sentivo sopra di me mentre si mordeva il labbro per soffocare quel piacere come per poterlo sentire ancora dentro al corpo e goderne invece di lasciarlo fuggire; anche la mia gola stava cercando di lottare per non farsi scappare nessuna nota di piacere: volevo custodirle, non appartenevano a quei muri ma solo a me.
Marvel mi baciò e sigillò i nostri piaceri sulle labbra; fu inevitabile lasciarmi sfuggire qualche gemito più forte degli altri, ma sulle nostre bocche erano al sicuro, diventavano un unico respiro – l'ultimo- prima di tornare ad essere due corpi distinti ma non due anime divise.
Ci sdraiammo l'uno accanto all'altro, posai la mia testa sul suo petto e sentii il suo braccio stringermi le spalle. Le coperte sapevano ancora di noi e ci ricoprivano leggere e morbide.
“Ogni volta mi chiedo come sia possibile. Io, io che sono stato allenato una vita per uccidere, ora sto amando con ogni singola cellula del mio corpo.” mi guardò mentre la sua mano passava dolce tra i miei capelli e io, inevitabilmente, gli sorrisi creando delle linee non definite sul suo petto.“E quello che mi sorprende è che sento che sto facendo la cosa giusta, sento che a questo punto della vita non dovrei essere in nessun altro posto se non qui con te. Ogni posto, anche il più bello, resta spento se non ti ho accanto ma poi arrivi tu e porti la luce che rende tutto brillante e io non posso fare altro se non innamorarmi ancora di te, ancora, ancora e ancora. Ogni giorno come se fosse la prima volta. Ho conosciuto la paura, quella vera, da quando ti conosco. La paura di morire non è niente finché non si prova la paura di non sentire più la tua voce, di perdere i tuoi modi di fare, di non sentire le tue mani cercare le mie quando passeggio.” aveva la voce che tradiva i suoi soliti modi spavaldi e gli occhi velati di lacrime. Poggiai le mie labbra sulla sua fronte e feci appoggiare la sua testa nell'incavo del mio collo coccolandolo dolcemente come faceva mia madre quando mi facevo male o avevo paura di qualcosa.
“Non vado da nessuna parte. Tu hai il mio cuore, io poi come vivo? Come assaporo i piaceri della vita se non la posso definire tale?” restammo in silenzio a crogiolarci nei nostri respiri stanchi e soddisfatti; non servivano risposte. Tutto quello che di cui avevamo bisogno lo trovavamo negli occhi dell'altro e questo ci bastava per affrontare ogni sfida.

Mi lascio cullare tra le sue braccia sicura di quello che provo, sicura di aver trovato qualcosa per cui lottare....”

“Desireè?” il suo sussurro caldo e affettuoso si fece timidamente largo nel silenzio.
“Cosa c'è?”
“Sposami”







FINE.


 

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Spazio dell'autore.
Eccoci qui, allora intanto il linguaggio dei personaggi è cresciuto dato che sono passati 8 anni per quello è più descrittivo e profondo :) .
Finire questa storia è come lasciare andare una parte di me ç_ç mi ero così affezionata! ma forse a rendere speciale un racconto è proprio la parola fine; da qui in poi tocca a voi immaginare cosa succederà a questi ragazzi.
Vorrei ringraziare tutte, dal primo all'ultimo, le persone che hanno letto - anche per sbaglio - questa fan fiction. Era nata per passare il tempo invece poi sono arrivata a 21 capitoli! a 45 recensioni! Ad alcuni sembreranno pochissime ma io sono così felice che non potete capire!
Grazie alle 9 persone che hanno messo questa storia tra le preferite.
Grazie alle 8 persone che l'hanno messa tra le seguite.
Grazie alle 2 persone che addirittura mi hanno messa tra i loro autori preferiti!
Grazie a Marzia che ha creduto in me e in questa storia.
Grazie Darkangel98 che mi ha sempre divertito con le sue recensioni, senza nulla togliere alle altre anime che hanno recensito!


 

Con affetto, Lavalissia.

  
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