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Autore: Papillon_    27/03/2013    10 recensioni
Strawberry, dopo la battaglia con profondo Blu e una perdita devastante, ha deciso di lasciare il Giappone. Sta via per cinque lunghi anni, ma nel profondo del suo cuore sa che, alla fine, dovrà tornare. Perchè ha un nuovo piccolo, dolce motivo per farlo. E forse, anche se lei non lo vuole ammettere, perchè non ha dimenticato quel bellissimo biondino dagli occhi color dell'oceano.
Ma il tempo è un nemico temibile e cambia ogni cosa. E questo Ryan e Straw lo sanno.
Questa è una storia d'amore, di coraggio; una storia di scelte che possono cambiare la vita e il mondo.
Fin dove siamo disposti a spingerci per salvare la persona che amiamo?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

 

Gli Angeli non sanno
di essere Angeli
e non sanno di avere le ali.
Solo la Notte sognano di volare
e per loro la Notte è il Giorno.
La luce dell'Alba
il soffio di Vita che li fa muovere.
Hanno i piedi stanchi,
soffrono, ridono, danzano,
gioiscono, piangono
e non sanno il perché...
Sono Angeli.
(Francesco Memmola)

.

.

.

 

Salve, mi chiamo Strawberry e frequento la settima classe. Ieri sera ero così agitata che mi sono addormentata tardi, e adesso eccomi qui, in preda al panico! Questo è ciò che si guadagna a non svegliarsi in tempo. Mi manca il fiato, ma non posso rallentare il passo: il cuore batte forte all'idea di quello mi attende...
 
Ora che sono arrivata alla fine e guardo indietro sento di avere un vuoto pazzesco.
Perché mi ripeto che è finita.
E' finita.
A volte mi capita di pensare a come sarebbe potuta andare se non avessi fatto quello che effettivamente avevo fatto; e ogni volta mi ritenevo fortunata perché, grazie a Dio, ero rimasta me stessa, sempre.
E non poteva esserci cosa più deliziosa che tornare a casa la sera, baciare i miei figli sulla guancia, guardare mio marito negli occhi e dirgli, semplicemente: -Ciao, amore mio. Com'è andata oggi?
Oh, giusto, vi comprenderei se non capiste di che cosa sto parlando.
La memoria era rimasta come promesso. I sentimenti con lei. Per cui io e Ryan ci eravamo incontrati quello stesso pomeriggio, di fronte a casa mia, lui con la sua moto e io con i miei capelli lunghi, che lui amava tanto.
 
-Tesoro, tipo che c'è un ragazzo con la moto qua fuori. - disse la mamma scostando le tende della cucina. -Ammazza, è bellissimo. Ma lo conosci?
Ero seduta al tavolo di legno cercando di ascoltare mia mamma senza dare di matto. Tecnicamente ero tornata indietro nel tempo di quasi due mesi e dovevo seriamente concentrarmi per non cedere e urlare che ce l'avevamo fatta e che meno di qualche ora prima stavo combattendo con degli esseri mortali e avevo scoperto di...
-Tesoro, ma mi ascolti? Sto parlando da sola?
Mi imposi di svegliarmi dal trauma temporaneo. -Cosa hai detto, mamma?
-C'è un ragazzo, tra l'altro molto molto carino, qui fuori. Credo che cerchi te.
Il mio cuore si fermò di colpo. Ryan. In un attimo rividi nella mia mente, dettaglio dopo dettaglio, tutto quello che era stato il nostro amore. Il mio ritorno, il ballo in maschera, il processo, io che gli salvavo la vita, i baci, i litigi...e poi finalmente avevamo ceduto e ci eravamo confessati tutto il nostro amore. E ora lui era lì. Provava ancora lo stesso? La memoria era rimasta a lui nello stesso modo in cui era rimasta a me? In un attimo mi sentii davvero impotente e spaventata. Se non si fosse ricordato di me, sarei morta.
-Vado a vedere cosa vuole. - borbottai. -Tu non sbirciare dalla finestra, ok?
Quando mi chiusi la porta alle spalle, qualcosa dentro di me mi disse di stare calma. Di non correre, perché correre non sarebbe servito a nulla. Di camminare, piano, passo dopo passo verso di lui, senza inciampare. Di non crollare. Di tenere a bada il mio cuore che stava scoppiando d'amore.
Mi guardava. I suoi occhi infiniti, bellissimi, più azzurri del cielo, erano nei miei. E non sembravano non ricordare. Mi sussurravano: sono qui, sono tuo.
Non correre. Lentamente, fa le cose lentamente.
Gli ero di fronte. Se mi fossi concentrata un pochino di più avrei potuto sentire i battiti dei nostri cuori perfettamente sincronizzati.
-Vieni via con me. – disse lui. E io gli sorrisi.
-Dove? - gli chiesi io.
-Lontano. Ma vieni via con me.
Mi prese tra le braccia con una lentezza straziante. La verità era che il suo corpo mi mancava da morire. Anche le sue labbra. Cominciò ad accarezzarmi le braccia, poi giunse alla schiena e alla fine, risalendo, imprigionò i miei capelli in una morsa dalla quale non mi sarei più sottratta facilmente.
-Allora, com'era Londra? - mormorò. Mi baciò sulla spalla.
-Noiosa. - risposi io.
-Mmmh...- disse, risalendo appena verso il collo e accarezzandomi con le labbra. -Quindi hai deciso di tornare. Mi fa piacere, angelo.
Mi diede un leggero bacio sul collo mentre infilava le mani sotto la maglietta e toccava la mia pelle nuda. Gemetti. Grazie a Dio aveva parcheggiato la moto dietro l'albero del mio giardino perché altrimenti mamma mi avrebbe uccisa.
Non riuscivo più a resistergli. Con una mano afferrai i suoi capelli mentre infilai l'altra sotto la sua maglietta per sentire il calore e la consistenza meravigliosa del suo petto. Stavolta fu lui a gemere.
-Non ti ricordavo così audace, Strawberry. Sei cresciuta e cambiata tanto, e devo ammettere che ciò mi piace. - lasciò una scia di caldi baci dal collo al mento, per poi salire e mordicchiarmi il lobo. Era una tortura. Perché non mi baciava?
Ma lo sapevo, il perché. Era sempre stata una persona alla quale piacevano i compromessi.
-Se verrò via con te mi bacerai? - gli chiesi.
Si staccò di colpo. Era sempre lui, il mio Ryan, il ragazzo che avevo imparato ad amare con tutta la mia anima. Era mio e niente e nessuno avrebbe potuto separarci, mai più. Il nostro amore era persino più forte dei demoni, degli alieni, delle incertezze e delle paure.
Non mi spaventava più nulla.
-Può darsi. - mormorò, baciandomi l'angolino della bocca.
-Sì, Ryan. Verrò via con te.
Non fece altro che spostarsi di qualche millimetro e così mi divorò le labbra. Era un bacio completamente nuovo che sapeva di speranza e amore sconfinati. La mia esistenza era sua, tutto il mio destino era suo. La scelta di tornare a Tokio era stata la decisione più importante e giusta di tutta la mia vita, perché mi aveva riportato a lui e aveva fatto sì che tornassi me stessa.
Quando sì staccò da me avevo come l'impressione di essere stata baciata per la prima volta.
Salimmo sulla moto e io mi strinsi a lui, beandomi del suo profumo. Mamma si sarebbe arrabbiata. O forse no.
In ogni caso era meglio che si tenesse pronta. Mi venne da ridere, infatti, a pensare che prima o poi avrei dovuto dirle che sarebbe diventata nonna.
 
La fuga d'amore con Ryan era durata un giorno. Un giorno che ci servì di lezione, comunque, perché fu la prima volta in cui parlammo seriamente di Katherine e del nostro futuro insieme. E penso che il periodo più bello della mia vita cominciò da quel giorno, più o meno. Presentai ai miei genitori Ryan, qualche settimana dopo la bravata. Uno dei momenti più belli e insieme più imbarazzanti di tutta la mia esistenza.
A mamma Ryan piaceva tantissimo. Diceva che era dolce e perfetto, e che si vedeva che mi amava, anche solo dal modo in cui mi guardava.
Papà ci mise un po' a mandare giù la situazione, ma piano piano smise di fare il geloso e finì per considerare Ryan quasi come un figlio.
 
Salve, mi chiamo Strawberry e sono una donna innamorata.
 
Ora sto osservando l'oceano dalla casa sul mare di Ryan , quella in cui ci aveva portato ormai non mi ricordo nemmeno quanti anni fa. In braccio ho Katherine, che gioca con i miei lunghi capelli.
La porta dietro di me si apre, e io sussulto appena sulla poltrona. E' Jacob, il mio primo figlio.
-Mamma, posso andare a giocare con le conchiglie?
Inutile nascondere che io e Ryan ci eravamo presi un bello spavento. Quando ci siamo sposati, sapevo già di essere incinta, ma avevo voluto fare una sorpresa generale durante la cerimonia. Di quei momenti ricordo perfettamente l'urlo di gioia di mia madre, una mia piccola lacrima e le braccia di Ryan che mi stringevano forte. -Finalmente, amore mio. Ti amo, angelo. Anzi, vi amo, mi aveva detto.
Noi ci aspettavamo Katherine, e invece arrivò un maschio, che è tutto suo padre, solo con due occhioni color del cioccolato che ti fan venire voglia di mangiarti le sue guance di baci, e di stringerlo fino a farlo lamentare. E comunque lei è arrivata tre anni dopo, e ora è qui con me. E' sempre con me.
-Ci voglio andare anche io! - dice Kat, che salta sulle mie ginocchia lamentandosi, perché vuole scendere.
-Va bene, va bene. State attenti, ok?
Vedo i miei figli che si allontanano, e io mi cullo sulla sedia a dondolo. Sono un po' stanca, ma vedere i miei figli ha il potere di svegliarmi, e posso garantire di non essermi sentita mai più viva di così.
-E' arrivata una lettera di Pam, angelo. La vuoi?
Ryan esce e mi viene vicino, restando in piedi.
-Mettila pure qui, la leggo dopo. Vorrà sicuramente dirmi di Kim.
Kim è la figlia di Kyle e Pam, e devo dire che è già bella grande. Ha...undici anni, sì, perché sono passati undici anni dalla grande battaglia e Pam ci ha confessato che credeva di essere incinta già durante quella.
Zero ha trasformato Mina da un po', ormai. E seppur all'inizio avessi paura ora non ne ho più. La vado a trovare spesso, e tra di noi non è cambiato niente. Beh, è cambiato il suo stile di vita, ma Zero la tiene teneramente sotto controllo.
Tart ha chiesto a Paddy di sposarlo. Era ora, continuo a ripeterle, e lei ride, ride di gusto. Non ho mai visto una ragazza più innamorata di lei.
Lory invece ha lasciato la terra e se n'è andata con Pyle sul suo pianeta. E di una cosa sarò sempre certa: l'ultimo abbraccio che ci siamo scambiate era vero come pochi altri che avevo dato. -Sei una delle mie migliore amiche, ricordalo. Lo sarai sempre. - le avevo sussurrato Anche Ghish era con loro, e benchè ricevessi poche notizie su di lui ero certa che stesse bene. Non mi fa più male pensare al suo amore per me, perché sicuramente ora si è trasformato in un sentimento che sa d'affetto e nostalgia e non di devozione eterna. E comunque non posso dire di averlo odiato. Io ho voluto tanto bene a Ghish, bene che non è bastato a completarlo e a renderlo felice. Ma un giorno non lontano troverà la persona giusta per lui e quando si guarderà indietro sorriderà nel pensare a quello provava per me. Deve aspettare, credo di sì. Il segreto, in amore, è sicuramente aspettare.
 
-Va tutto bene, amore mio?
Alzo il volto e vedo Ryan. L'uomo della mia vita. Mi ricordo che una volta, forse prima o forse dopo il matrimonio, una notte mi aveva mormorato che noi non avremmo avuto fine. E aveva avuto ragione, noi eravamo ancora lì. Il nostro amore aveva superato un sacco di difficoltà ed era sempre riuscito ad avere la meglio su tutto, persino sulla morte, il dolore, il tempo. Noi eravamo il tutto, l'infinito, noi stessi eravamo l'amore. E non sarebbe mai finita, perché le nostre anime si sarebbero amate in eterno. Forse non lo potevamo sapere, o forse sì. Io avevo il sospetto che la mia anima e quella di Ryan non si sarebbero mai lasciate e mi piaceva pensare che avrebbero vagato insieme per sempre.
-Va tutto benissimo. Stavo solo pensando che ne sono successe tante, di cose, negli ultimi tempi. E se sedici anni fa mi avessi detto che oggi sarei stata qui, al fianco dell'uomo che amo, con due figli bellissimi...beh, probabilmente non ci avrei creduto.
Si china e mi bacia dolcemente sulle labbra, e il mio corpo è scosso da un fremito. Ci sono i bambini, mi dico, e un po' mi calmo.
I miei occhi sono nei suoi. Sono sua, lo sono da sempre, da quel giorno in cui mi ha afferrata da quell'albero e mi ha stretto a sé. E' cominciato tutto così.
-Ti amo, Ryan. - Ed è vero, il mio cuore lo grida, ma a parte che il mio cuore praticamente è come se battesse nel suo petto, per cui lo sa. So che lo sa.
-Io di più, angelo.
Si alza e corre dai nostri figli. Li vedo giocare, e loro sono miei, posso dire di essere fiera di me stessa come non lo sono mai stata.
 
Salve, mi chiamo Strawberry, e questa è la mia storia.


 
 
Fine
.




 
.




 
.

NOTE PIU' LUNGHE DEL CAPITOLO XD

Ci sono tantissime cose che vorrei dire e ho paura di dimenticarmene qualcuna. Se dovesse succedere, credo che tornerò e aggiungerò, in ogni caso vi chiedo scusa.
Come penso di aver già anticipato questa è la prima long che pubblico e quindi, di conseguenza, che porto a termine. Non posso esprimervi a parole quanto questo significhi per me a livello personale. Ammetto che sono una persona alla quale piace arrivare fino in fondo nel momento in cui ha deciso di prendere un impegno, ma quando si tratta di scrivere, diventa davvero tutto più complicato ma anche più bello. Ho scoperto troppo tardi che adoravo farlo e per questo non mi perdonerò mai, in ogni caso, un anno e mezzo con EFP mi ha dato soddisfazioni enormi che penso che possiate immaginare, se come me amate scrivere. Terminare Call me Angel oggi non vuol dire scrivere la parola fine a una storia, ma vuol dire molto di più: vuol dire non tornare ogni settimana e ritrovarvi, vuol dire terminare un pezzetto di qualcosa; in qualche modo, vuol dire anche voltare pagina. Forse sembrerò sentimentale ma vi prego, prendetemi uguale, io sono fatta così **
Non so da dove cominciare per ringraziare tutte le persone che ho conosciuto durante questo cammino. Persone che mi hanno aiutata a crescere sia come individuo che come scrittrice, persone che avevano mille impegni o problemi personali ma che nonostante tutto c'erano sempre. Siete nel mio cuore. E un grazie a chi non si è fatto sentire ma che è passato comunque. Un ringraziamento a tutti coloro che preferiscono, hanno seguito e ricorderanno questa storia. Siete in tantissimi e non so davvero cosa ho fatto per meritarmi tutto questo!
Ci tengo a dire che non vi libererete facilmente di me (alcune dicono: Oh, no!). Scherzi a parte, per la settimana prossima ho in servo una sorpresina per voi. Vedrete vedrete **
 
Le ultime parole di questa storia, però, voglio che vadano a loro: Ryan, Strawberry, Zero, Mina, e tutti i personaggi che abbiamo imparato ad amare e conoscere. Se questa piccola cosa è nata lo devo a loro e al magnifico genio che le ha create, che non ringrazierò mai abbastanza. Ricordatevi che anche quando tutto sembra perduto, c'è sempre qualcosa in cui dobbiamo credere, qualcosa che inesorabilmente ci fa cambiare e ci rende persone migliori, qualcosa che ci fa fare chilometri e chilometri con il cuore in gola: l'amore. Mette in discussione ciò che siamo, smuove tutto. I personaggi della mia storia, nonostante purtroppo non possano esistere, ne sono la dimostrazione.
Vado davvero, adesso. Vi voglio bene e vi ringrazio, ancora una volta, per tutto.
Ciao angeli! <3
Vostra
Je 
   
 
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