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Autore: Water_e_Fire    27/03/2013    3 recensioni
Victoria, è sempre stata la classica ragazza di campagna, da quando sua madre è morta, lei e sua nonna vivono in città. Un giorno Victoria discute seriamente con sua nonna, e scappa, non sapendo che il destino ora voleva giocare con lei, viene salvata da un ragazzo, dai bellissimi occhi dorati.
Scoprirà chi è veramente e che sua madre non è morta come credeva.
Dopo The Mortal Instruments.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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CAP 2 L'istituto

 

 

 

 

-Nick dovresti andare a riposare non credi?-
- non posso, anche perché non ci riuscirei-
-cosa ci trovi in lei io non lo so...-
-non lo so neanch'io Suzanne-


Victoria sentiva andare e venire delle voci, così come lei andava e veniva dall'oscurità.
Ma non riusciva a realizzare da quanto tempo era in quello stato.


-Max ti prego, stai attento-
-si Nick starò attento!-


Poi divenne tutto silenzioso e pian piano Victoria si svegliò.

Aprì gli occhi e si guardò intorno mentre si metteva a sedere, era in una stanza piena di letti, dedusse che doveva trovarsi in un infermeria, nel letto di fianco c'era un bambino intento a leggere un fumetto.

Victoria inclino la testa per osservarlo, aveva i capelli rossi e lisci, aveva dei vestiti semplici, la maglietta raffigurava uno scudo colorato con al centro una stella.

Doveva avere dai sei a i sette anni secondo i calcoli di Victoria.

-Buongiorno!- disse il bambino senza staccare gli occhi dal fumetto, cosa che sorprese Victoria.

-Dove sono?- chiese scricchiolando il collo, una sua brutta abitudine,- all’istituto, tra poco dovrebbe essere il turno di mio fratello- disse alzando gli occhi dal fumetto per guardare Victoria, lei rimase a bocca aperta, aveva gli occhi color oro;

-Da quando ho bisogno di qualcuno che mi vigili mentre dormo?- chiese sorridendo,- da quando hai gli incubi e picchi la gente che ti tocca!- il bambino sorrise mentre scendeva dal letto, mettendosi in piedi davanti a lei; -ora che sono sveglia puoi andare- gli sorrise Victoria,- davvero?- chiese il bambino sorridendo ancora di più,

-certo!- gli rispose la ragazza.

Il bambino stava per dirigersi verso l'uscita,poi si fermò di colpo e si girò -comunque mi chiamo Maxwell Simon Herondale, per gli amici Max- il bambino stese la manina verso Victoria, che gliela strinse sorridente,- il mio è Victoria Rosalie Starkweather, ma puoi chiamarmi Vivi- rispose lei, il bambino sciolse la stretta e scappò via.

Victoria ridendo si alzò, notò subito che indossava  dei nuovi vestiti,aveva una tuta grigia,si passò una mano sui capelli, erano morbidi, come se fossero stati appena lavati,poi abbassò lo sguardo e notò che per terra, vicino al letto, c’erano un paio di converse nere, se le mise e ringraziò dio che le stavano a pennello.

Sospirando uscì fuori nel corridoio, guardando da un lato e dall’altro decise di andare a sinistra, e inciampò su qualcosa di morbido che ringhiò, abbassò la testa di scatto, era un gatto.

-Oh dio! Scusami! Non volevo farti del male!- disse abbassandosi , il gatto alzò lo sguardo. Era un gatto persiano dal pelo blu, inclino la testa guardando Victoria, la ragazza gli accarezzò la testa, nella speranza di farsi perdonare. Sembrò che il gatto la perdonò subito, visto che iniziò a fare le fuse. All’improvviso il gatto si alzò, e iniziò a dirigersi verso una porta, lo seguì, il gatto si fermò davanti ad una stanza, la porta era aperta, e Victoria poté vedere che era una biblioteca. Vi entrò,lei amava stare in biblioteca, se le fosse stato possibile si sarebbe chiusa dentro e non ne sarebbe più uscita, adorava l’odore dei libri, principalmente quelli nuovi di stampa. Entrando notò che il gatto rimase fermo li fuori, mentre lei annusava l’aria. Iniziò a incamminarsi fino a che non si fermò davanti a una teca, era piena di oggetti, la cosa che l’attirò furono due anelli, appena sentì qualcuno tossicchiare sobbalzò, e si girò di scatto.

 

La porta dell’istituto si aprì con Nicholas e padre che entravano ridendo, erano appena tornarti dal loro ristorante preferito “Taki”, Nicholas seguiva il padre mentre gli suggeriva nuove tecniche di combattimento. Nicholas adorava parlare con suo padre, più di sua madre, il rapporto che aveva con lui era come dire unico, mentre parlavano una figura passò davanti a loro, Max. Nicholas guardò il padre per poi tornare a guardare il bambino - Max, Che ci fai qui? Non ti avevo chiesto di tener d’occhio Victoria?- chiese il ragazzo guardando male il fratello più piccolo,il bambino rispose con serenità -ma lei mi ha lasciato andare- Nicholas guardò il padre inarcando un sopracciglio.

-lei chi Max?- chiese Jace avvicinandosi al figlio.

-Vivi- gli sorrise il bambino- si è svegliata- ma Nicholas era già partito verso l’infermeria,quando arrivò la trovò vuota e vide Church sdraiato vicino alla porta,- ciao Church, sai per caso dov’è la nostra ospite?- chiese accarezzandoli la testa. Il gatto si alzò, e iniziò a camminare, si fermò davanti alla biblioteca. Nicholas guardò il gatto,- sicuro che è qui?- chiese al gatto e lui miagolò, cosi Nicholas entrò. La vide subito, era ferma davanti alla teca, la osservò attentamente, Nicholas dovette lottare contro se stesso per non sorridere, alla fine uscì fuori una sottospecie di tosse mezza strozzata. Victoria si girò subito, Nicholas non riuscì a trattenersi così le sorrise.

-Buon giorno- le disse mentre si metteva al fianco della ragazza,lei lo guardò -buongiorno Romeo, vedo che sei ancora vivo- ricambiò il sorriso,-belli vero?- Nicholas guardò la teca,-immagino che siano magici, giusto?- disse lei guardando prima la teca, poi Nicholas,-sei una che impara in fretta- rise il ragazzo, Victoria si unì alla risata, Nicholas si trovò a pensare a come fosse dolce quella risata,-quindi sono una shadowhunters?- gli chiese lei sospirando,- lo dici come se fosse una cosa brutta- le sorrise il ragazzo,-forse perché lo sembra..- mentre Victoria parlava, Nicholas aprì la teca, e prese i due anelli,-tieni- ne porse uno a Victoria che alzò lo sguardo verso di lui.-Non siamo ancora usciti insieme e già mi chiedi la mano?- le chiese la ragazza con un sorriso, mentre Nicholas rideva con lei,-sai dalle mie parti quando un ragazzo da un anello ad una ragazza non è una cosa molto carina- disse lei nascondendo un sorriso. Nicholas girò gli occhi,-questi come ho detto sono anelli magici,un dono della regina Seeline dopo che le ho fatto un lavoretto, prima di noi sono stati utilizzati da mia madre e mio zio Simon, ma uno degli anelli si ruppe- disse mettendosi l’anello al dito medio della mano sinistra,- e che cosa fanno questi anelli?- senza accorgersene Victoria stava sussurrando,-ci fa comunicare telepaticamente - sorrise Nicholas, Victoria divenne subito rossa, in viso.

-ma se non voglio fati sentire certi pensieri?- Chiese lei, Nicholas rise.

-Già mi pensi in quel modo?- Victoria gli diede una sberla.

 -Mon amour non picchiarmi! - lei rise e gli diede un altra sberla,  Ma questa volta Nicholas le bloccò la mano. La risata di Victoria morì subito mentre Nicholas le prendeva la mano sinistra mettendole l’anello sul dito medio. Mi senti? Le chiese Nicholas, Victoria sgranò gli occhi. Oh mio dio! Rise Ma se non volessi farti sentire certi pensieri? Penso Victoria.

 Basta non "invocarmi" e io non sentirò nulla, ma sono curioso di sapere sulle tue fantasie su di me...  Victoria gli diede un'altra sberla.

Aia! Che ho detto? Pensò lui massaggiandosi il braccio addolorato.

Cretino rispose lei ridendo.

Hey questo è un colpo basso e mi ferisce qui indico il punto dove c'era il cuore.

-Certo come se tu ne avessi uno!- ribatte lei ad alta voce.

-Oggi è la tua giornata fortunata! Sono molto free hugs oggi!- Si avvicinò mentre Victoria lo guardava male.

-Free hugs? Secondo me tu pensi ad altri tipi di abbracci- Nicholas rise -Donna io e te siamo in perfetta sintonia!- Victoria gli sferrò un pugno diretta alla spalla che lui blocco con facilità, senza neanche rendersene conto, si stavano avvicinando sempre di più, Nicholas avvertì il suo profumo, ci mise poco per riconoscerlo, fragole.
Più si avvicinavano, più Nicholas poté notare quante poca distanza ci fosse tra i loro visi, ma prima che Nicholas potesse avere la certezza, che anche le labbra di Victoria sapessero di fragole, la porta della biblioteca si spalancò, Victoria si staccò subito da lui,vedendo un espressione di delusione nei suoi occhi. -NICHOLAS SO... Oops scusate!- Nicholas guardò male la sorella minore,che stava ridendo mentre si faceva una lunga treccia sui suoi lunghi capelli color oro, gli occhi verdi e minacciosi come sua madre, indossava la tuta da combattimento,il ciò significava che si stava allenando,e Nicholas sapeva quanto la ragazza odiasse essere interrotta nei suoi allenamenti.

-Celine che cosa vuoi?- sibilò il ragazzo, Celine rise, adorava dare fastidio al fratello.

-Mamma ti vuole e sembra parecchio arrabbiata- Nicholas girò gli occhi;-tu vai che io ti seguo- Celine annui e uscì, Nicholas si avvicinò a Victoria.
Secondo me vuole discutere su come ucciderti, decapitazione o ammutinamento...tu cosa preferisci? Nicholas rise e le bacio la guancia. Non lo so,ma augurami buona fortuna lei sorrise buona fortuna e lui uscì sorridendo seguendo Celine.

 

Victoria rimase paralizzata, la sua mano finì sulla guancia dove Nicholas l'aveva baciata, era stato breve ma si sentì il sangue salire sulle sue guance, si girò e vide un dipinto che attirò subito la sua attenzione, nel ritratto c'era una coppa,non molto grande e dietro messa per obliquo c'era una spada molto grande,emanava brividi di freddo,sotto di questi c'era un lago,il suo sguardo scese in basso dove vide una scritta ''I strumenti mortali'', e in un angolino c'era scritto Clarissa Fray.

-Bello vero?- una voce maschile fece rizzare i peli sulla nuca a Victoria, si girò lentamente e vide di chi si trattava, era il padre di Nicholas, ora indossava delle vesti normali, jeans e camicia bianca.

-Si- rispose Victoria,-è molto bello- lui entrò e si mise vicino a lei.
-L'ha fatto mia moglie, ama disegnare- Victoria gli sorrise.
-è davvero brava- disse,-oh lo è, Clary ha una dote per il disegno, comunque non mi sono presentato, mi chiamo Jonathan Herondale, ma tutti mi chiamano Jace- disse porgendogli la mano,
-Victoria Starkweather,ma può chiamarmi Vivi- rispose Victoria stringendo la mano.

-Oh per favore dammi del tu- Jace la guardò -Vivi, posso chiederti una cosa? Sai,mi ha molto incuriosito che tu non hai provato a scappare,posso chiederti perché?- chiese Jace, Victoria ritirò la mano e tirò in alto la manica del braccio destro.
-Il primo giorno, una serva mi ha bloccato prima che arrivassi alle scale e mi ha fatto questo- mostrò la cicatrice che le si stava formando sulla parte interna del braccio, lunga quasi un palmo.
-Mi dispiace...comunque sei stata davvero coraggiosa a provarci!-Jace rise per smorzare l'aria rigida che si era fatta -bene, vieni con me,ti faccio vedere la prova che dovrai affrontare- disse dirigendosi verso l'uscita.

-Prova?- Victoria inarcò le sopracciglia,e lo seguì, -quale prova?- Jace le parlò in tono molto formale - é una nuova regola del Conclave, e solo per vedere le tue capacità- Victoria si abbandonò in uno sguardo perso - non ti preoccupare- la rassicurò Jace - non ti succederà niente- poi si diressero verso l'armeria. Con gli anni l’armeria era molto cambiata, grande come tre palestre scolastiche, su una parete c'erano un infinità di armi, di ogni tipo e di ogni dimensione,in tutta l’armeria non c'era un solo oggetto che non riguardasse la lotta o l'addestramento, Victoria rimase molto colpita,non aveva visto niente del genere in vita sua, Jace si fermò davanti a un ring di pugilato, dove un ragazzo prendeva a pugni un sacco,quello doveva essere l'angolo dove ci si addestrava a corpo libero,notò subito le sue spalle ben delineate,una pelle liscia bagnata dal sudore,si muoveva molto velocemente e con disinvoltura,Victoria si perse a guardarlo.

-Nick, dov'è tua madre?- Victoria smise di sognare,non appena il ragazzo si girò, non lo aveva riconosciuto.
Il ragazzo si asciugo la fronte con un asciugamano, -è in bagno e sta dando di stomaco- Jace annui e scusandosi si allontanò.
-Bene,visto che mio padre è impegnato iniziamo, vieni qui- Victoria sbuffo,e pensò che prima si toglieva quel pensiero meglio era, -che devo fare?- Nicholas si mise i guantoni da insegnamento e le sorrise, -colpisci.-

 -Cosaa?-Victoria lo guardò con gli occhi sgranati, -mi hai sentito bene devi colpirmi,lei si guardò in torno,poi chiuse gli occhi pensando alle lezioni prese da bambina,aprì gli occhi e tirò un destro colpendo la mano sinistra di Nicholas. -Benissimo, ora prova a colpirmi.- disse togliendosi i guanti e rimanendo solo con le fasce. Victoria si mise in posizione con la difesa alta, tirò un destro ma Nicholas lo parò facilmente, aprì bocca per fare un commento ma Victoria lo colpì con un gancio sinistro, colpendolo di sorpresa sul fianco, Nicholas si chinò di lato per il dolore.
-Aia!- urlò, poi si mise dritto con la mano sul fianco - mi hai fatto male!- Victoria lo guardò -sei tu che mi hai detto di colpirti - lui la guardò male. -Che c'è? Sono troppo brava?- lei gli sorrise -sai da bambina ho fatto pre-pugilato - Nicholas la guardò dritta negli occhi,per loro era normale allenarsi fin da bambini;-bene almeno in qualche occasione non sarai totalmente indifesa- la guardò ridendo.
-Comunque mi hai fatto male!- disse massaggiandosi la parte addolorata,-bene così quando avrai intenzione di farmi arrabbiare ci penserai su- lo guardò mettendosi a ridere -ah ah ah,molto spiritosa-. Senza che loro se ne accorgessero,Jace era dietro di loro -wow,mi allontano tre minuti e lei ti mette già KO? Nick stai perdendo colpi- gli disse al figlio ridendo.

-Mamma? Come sta?-gli chiese Nicholas. - Clary non potrà partecipare alla tua preparazione, ma ti augura buona fortuna- disse a Victoria,prendendo un foglio di carta. -Bene, quanto metto per la forza?- chiese guardando Nicholas negli occhi,con un sorriso,- un sette e mezzo- disse Nicholas,-solo un sette e mezzo- Victoria lo guardò negli occhi mentre Jace scriveva,-certo ti ho penalizzata per il dolore-,Victoria roteò gli occhi -femminuccia- lui la guardò male di soppiatto.

-Bene- Jace riprese a parlare -ora vediamo l'agilità- disse poi sorridendo.

-Mi devo preoccupare?- chiese Victoria, guardando prima Jace e poi il figlio.

- Non devi farti prendere da me- Nicholas sorrise malizioso, -niente di più facile- mormorò Victoria.

 Lui si avvicinò lentamente,quando Nicholas cercò di afferrarla,lei si scansò e si rotolò per terra,rialzandosi di scatto.

-Piccola peste!- Nicholas cerco di prenderla rincorrendola,lei si diresse verso il sacco piazzandosi davanti ad esso,Nicholas sorrise – sei in trappola piccolo topino- Nicholas prese la ricorsa e si lanciò verso di lei, all’ultimo minuto Vivi si scansò buttandosi di lato, Nicholas finì per sbattere di faccia contro il sacco; si stacco massaggiandosi il naso. -Questo valeva un otto!-sorrise lei girandosi verso Jace, che scriveva.

 -Ora che deve fare?- chiese Nicholas, smettendo di massaggiarsi il naso, color peperone, -ora dovete prendere le spade- Jace sorrise, Nicholas alzò le mani al celo - prima che mi tagli qualcosa che mi serve, poiché mi ha letteralmente salvato la vita ed è riuscita ad utilizzare una spada angelica senza mai averne vista una in vita sua,puoi metterle un otto e mezzo- Jace lo guardò -ma io devo vederlo con i miei occhi- Nicholas inarcò un sopracciglio -lo so che ti diverte il fatto che vengo battuto da una ragazza,ma papà io resto sempre tuo figlio,ho una dignità da difendere e devi fidarti di me- Jace sorrise e scrisse, mentre Victoria arrossiva e rideva sotto i baffi.

-Bene ora tiro con l'arco!- sorrise.

Nicholas alzò gli elastici per far passare victoria e poi la segui, la portarono nell'angolo “tiro” distante un metro, c’era un solo bersaglio. Jace arrivò con un arco e tre frecce, Victoria non ne aveva mai usato uno e cerco di fare come nei film, prese l’arco e mise la freccia, tirò l’arco e poi lasciò andare, prima fece 70 poi 90 e infine 80. -Non male,considerando che è la tua prima volta,ti meriti un bell'otto- disse Jace – bene ora passiamo alle rune. Victoria inclinò di lato la testa -che cosa?- Nicholas rise.

-Non sa neanche che cosa siano!- Jace sospirò- ricordami di darle uno stilo poi,seguirà delle lezioni. Sei molto portata per la sopravvivenza, ma devi sapere le rune,come si usano, perchè si usano e quando si usano, ti serviranno- Jace sospirò -bene vado a vedere come sta tua madre- disse, scompigliando i capelli a Nicholas e uscì. Victoria si avvicinò a Nicholas -come va il naso?- chiese nascondendo una risata, Nicholas la prese per i fianchi e l’attirò a se, -molto divertente, bene vediamo chi ride ora?- disse con voce seducente, Victoria si sentì avvampare,l'aveva colta di sorpresa poi guardò i grandi occhi di Nicholas, e gli tastò il naso.

-Biiip!- fece lei accompagnata a una risata, Nicholas la lasciò subito. -Tu non sei normale!- disse mentre Victoria correva fuori –LO SO!- urlò ridendo.

  
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