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Autore: _fix    27/03/2013    12 recensioni
Emma sbattè la porta di casa furiosamente e puntò un dito contro il petto di Zayn,ancora rosso in viso.
«Perchè lo hai fatto?» Era visibilmente fuori di sè in quel momento,e niente e nessuno l’avrebbe fermata.
«Non sono affari tuoi!» sbottò il moro. Emma sbarrò gli occhi e gli diede uno schiaffo. Le lacrime partirono incontrollate,iniziando a rigare le guancie.
«Io ti odio Zayn Malik. Ti odio per ogni cosa che fai. Ti odio per avermi rovinato questa serata. Ti odio perchè sei entrato nella mia vita senza preavviso. Ti odio perchè riesci a trafiggermi ogni volta che incateni il tuo sguardo al mio. Ti odio perchè mi fai sentire debole. Perchè mi fai sentire uno schifo. Ma soprattutto ti odio perchè dal primo giorno che ci siamo incontrati hai capito tutto. Ti odio perchè sono innamorata di te»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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≈I hear the beat of my heart getting louder whenever i'm near you    

     



XXVIII






L'altoparlante si accese con un suono metallico,facendo sobbalzare Emma per lo spavento. Nelle ultime due ore aveva corso con qualsiasi mezzo a sua disposizione per arrivare in fretta all'aeroporto,dove l'ultimo volo per Londra era stato cancellato.
Aveva poi aspettato svariati minuti,prima di riprendersi del tutto. L'anno stava per finire ed era plausibile che i voli fossero cancellati,nonostante le compagnie aeree mettevano a disposizione ancora i biglietti per un ultimo volo.
Dopo una lunga sfuriata con una povera impiegata rimasta seduta su quella piccola sedia di metallo girevole per svariate ore,era riuscita a trovare un posto liberatosi all'ultimo momento.
Se non era quello un segno del destino,non sapeva come altro interpretarlo.
Raccolse le sue borse,si strinse nella sciarpa e imboccò il lungo corridoio per l'aereo,mentre fuori l'aria si addensava e la nebbia avvolgeva le strade della grande mela.
Con uno sguardo malinconico,guardò dall'oblò dell'aereo,prima che questo partisse. Si alzò nuovamente per posare i bagagli nei posti appositi sopra il suo posto e ripescò un libro dalla sua borsa da viaggio.
Prima che se ne accorgesse,una donna aveva preso posto vicino il suo.
La guardò per un secondo e le bastò a capire chi fosse.
«Mamma?» esclamò sconvolta. Allungò istintivamente la mano verso il viso della donna dai tratti fini e raffinati. Toccò la linea sottile del naso e la fossetta delle labbra carnose,dipinte di un rosa antico,di un tenue perfetto per il suo incarnato chiaro.
La donna strabuzzò gli occhi e poi scostò delicatamente la mano di Emma,riportandola al suo posto. Sorrise «Piccola,mi avrai scambiato per qualcun altro. Non ti conosco»
Emma chiuse gli occhi e scosse la testa,sorridendo amara. Il suo era soltanto un vago ricordo. Un ricordo riaffiorato dalla parte più profonda del suo cuore.
«Si. Mi scusi,ha ragione» sussurrò,quasi flebilmente.
La donna le sorrise di nuovo e diede uno sguardo al libro caduto sulle gambe della ragazza. «L'ho letto anche io quel libro. E' stato emozionante sai? E' uno dei miei preferiti»
«Davvero?» esclamò Emma entusiasta,spostandosi bene sul sedile per guardare meglio la donna. Nonostante avesse qualche cosa di diverso,era completamente identica a sua madre e il solo guardarla la rendeva vuota dentro.
«Certo. La storia d'amore tormentata di Hugh e Maisie,le intromissioni di Augusta per evitare che la sua famiglia finisca sull'orlo del fallimento e la passione nascosta di Edward e sua madre per il giovane Micky. Uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto.»
Emma rimase affascinata non tanto dal suo modo di parlare,dalla curva graziosa che prendeva forma quando la donna sorrideva in modo sghembo,ma dalle sue espressioni.
Stupore,aria sognante e ancora una tenacia mai vista. Pochi minuti e già avevano un libro in comune,un aspetto già conosciuto e tante curiosità nascoste.
« E tu ragazza?»
Emma ritornò alla realtà «Io cosa,scusi?»
«Tu sei innamorata?»
Emma deglutì. Provava indubbiamente qualcosa verso Zayn che andasse oltre la semplice amicizia,l'attrazione fisica e il piacere di stare insieme. Per lei Zayn era qualcosa che le era mancato per tanto tempo. Il punto di riferimento per ogni situazione,le braccia imponenti come mura di marmo dove rifugiarsi durante una tempesta e la coperta calda dove riscaldarsi quando fuori minaccia un uragano.
Le labbra soffici da baciare quando si è soli,quando si ha bisogno di affetto e quando si è felici,sorridendo labbra contro labbra per poi scoppiare a ridere senza senso. Il cuscino da prendere a pugni quando si è arrabbiati per poi farci l'amore ore ed ore,senza prendere fiato e senza distogliere mai lo sguardo.
La persona con la pelle ambrata e gli occhi liquidi,di una tonalità scura del marrone e le labbra piene,i capelli scomposti e l'aria sicura,l'odore inconfondibile della nicotina che ti entra anche nelle vene . La stessa persona che si guarda e si capisce senza l'uso di alcuna parola,senza versi o frasi. Semplicemente capendosi nel loro linguaggio.
Emma sorrise «Si. Direi che sono innamorata come mai prima.»
«E lui adesso dov'è?»
«Beh.. è un po' difficile da spiegare,sa. E' una storia lunga»
La donna si issò sulla schiena,posò le mani sulle gambe di Emma e la guardò intensamente «Devi capire che niente è impossibile,difficile da spiegare o inutile. Tutte le nostre azioni,quelle piccole e quelle grandi,quelle meno importanti e quelle di vitale importanza,fanno parte della nostra vita quotidiana. Poi arriva un giorno che una persona entra nella tua monotonia e la stravolge completamente,trovando lati nascosti che tu mai avresti pensato di possedere. Ed è in quel preciso momento che si ha paura di tutto. Di perdere le persone,la famiglia e gli amici. So che è difficile,nessuno ha mai detto il contrario. Ma amare non è impossibile e qualsiasi cosa sia successo,non è così grave. Tutto si può riparare una volta trovata la forza di volontà. Come un puzzle .. non pensi?»
Emma ricambiò lo sguardo con la stessa intensità e penso alle parole appena pronunciate da quella donna. Di tempo ce n'era poco e molto probabilmente,dopo il suo gesto improvviso,il puzzle sarebbe stato difficile da ricomporre. Ma era stata forte in altre situazioni ed era giunto il momento di esserlo di nuovo.
Molto probabilmente Zayn non l'avrebbe voluta vedere mai più,ma poco le interessava. Ciò che aveva appena capito le serviva per rimanere decisa. Bastava solo provare.
Sorrise alla donna e senza pensare alla sua azione,l'abbraccio come le aveva dettato l'istinto. Nelle sue braccia,nelle mani che si muovevano in carezze sulla schiena della ragazza e nel sorriso dipinto sulle labbra rosa,Emma ritrovò il calore familiare.
Quando scese dal quel aereo sentì di essere rinata. Si voltò per ringraziare quella donna per le parole spese ad incoraggiarla,ma non la trovò tra la folla.
Allora guardò verso la pista d'atterraggio e la vide,con il fazzoletto sul capo per l'aria umida di Londra e la valigia troppo piccola per contenere gli indumenti di un viaggio.
Nello stesso momento in cui decise di raggiungerla,lei si girò. Le sorrise,come una madre che sorride alla propria figlia,e sparì nel buio delle prime ore del mattino.
Emma allora capì cosa in realtà c'era in quell'abbraccio.
 
 
 
 
«Emma ti rendi conto che sono le quattro e trenta del mattino qui a Londra?»
Ed continuava ad imprecare dall'altra parte del telefono,mentre indossava la vestaglia e cercava le pantofole sparse per la stanza. Celine,spaventata,balzò dal letto ed indossò velocemente i pantaloni del pigiama.
Con un gesto della mano,Ed la rassicurò e le chiese di tornare a letto,mentre scendeva giù in cucina.
«Ed,lo so,non sono perdonabile. Ma ho bisogno della tua auto!»
Ed strabuzzò gli occhi e poi rise nervosamente «Tu sei malata!»
«Praticamente so guidare..»
«.. ma teoricamente non hai una patente valida e approvata dallo stato. Emma,non posso lasciarti correre questo rischio. »
«Ma devo arrivare a Bradford prima di domani mattina!» ringhiò Emma
«Bradford?! Dico,ma l'afa di New York ti è andata al cervello? Guidare a quest'ora,sulle strade inglesi non è sicuro. E nemmeno alcuni quartieri di Bradford lo sono.»
«Zayn non vive in un quartiere malfamato,Ed!»
Ed sbuffò «Lo so,ma bisogna passarci e non vogliono che rubino la mia auto!»
«Grazie per la considerazione fratellino»
«Sai cosa intendo. Domani mattina ne riparliamo con calma davanti una tazza di caffè fumante,quando sarai riposata e calma per chiarire. Okay?»
Poi Ed sentì un rumore metallico dall'altra parte del telefono,ma era qualcosa di troppo vicino per provenire dalla sala d'aspetto dell'aeroporto.
«Emma.. cosa stai facendo?»
Nessuna risposta.
«Emma?»
Un altro rumore metallico e poi il rombo di un motore.
«Ed,ti ricordi quando ogni volta che avevo bisogno di qualcosa,papà mi diceva che avrei potuto prendere in prestito la sua auto,ma poi lo negava e tu dicevi che se lo avessi fatto mi avresti coperta?»
«Non lo hai fatto davvero..»
«Ti voglio bene anche io»
Pigiò sul tasto rosso per interrompere la macchina e corse verso la fine del quartiere. Guardò nello specchio retrovisore giusto in tempo per lasciarsi alle spalle un Ed trafelato,che usciva dalla casa in vestaglia e pantofole ed alzava la mano verso l'auto in corsa.
 
 
 
 
Le cinque e un quarto del mattino.
Con il paraurti ammaccato e il lato sinistro dell'auto graffiato,Emma era riuscita ad arrivare a Bradford sana e salva.
Ed aveva provato a chiamarla milioni di volte,ma l'unica volta che aveva sentito la sua voce era troppo lontana per tornare indietro. Gli aveva chiesto l'indirizzo della casa di Zayn ed ora era con le nocche a due centimetri dalla porta di casa.
I capelli erano scomposti dal vento,il naso freddo dalle folate gelate e le nuvole di fumo,provocate dalle labbra aperte e screpolate.
La vista le si stava quasi annebbiando per il freddo. Era in quella posizione statuaria da circa un quarto d'ora ma non riusciva a trovare né la forza né il coraggio di muovere il polso e bussare alla porta di quella casa
Aveva paura di muovere le dita per bussare. Ma se avesse lasciato correre ancora una volta? Se avesse permesso che andasse via per sempre senza aver chiarito? Avrebbe ricostruito i suoi muri,sarebbe scappata ancora.
Non voleva vivere una vita di fughe.
Adesso era giunto il suo di momento. Decisa,prese un respiro profondo,ravviò i capelli dietro l'orecchio e bussò lievemente alla porta,poi più forte e decisa finchè non si aprì.
E il suo cuore perse un battito. Zayn si ergeva magnifico sullo stipite della porta. Prima un'espressione incredula dipinta sul viso : Le ciglia aggrottate,le labbra leggermente dischiuse e lo sguardo curioso di chi non ha mai visto una persona bussare alla porta nell'ora più strana della notte.
Emma prese un bel respiro e tentò di parlare. Ma la saliva bloccò le parole in bocca,incespicò e temette di aver perso l'uso della voce.
Zayn sorrise «Ciao.»
Ciao. Come se tutto ciò che era successo nei giorni prima non fosse rilevante. Come se la sua partenza non fosse mai esistita. Come se tutto fosse tornato alla normalità.
Poi notò il contrarsi del suo viso e gli occhi farsi lucidi e capì che era giunto il momento di essere forte. Non solo fisicamente,ma psicologicamente.
«Zayn.. io,insomma .. mi dispiace. Mi dispiace di essere scappata via così,mi dispiace di averti lasciato solo in questo periodo di merda. E si,ho detto merda. New York mi ha proprio cambiata. So che hai sbagliato,ma ho sbagliato soprattutto io. Con tutto quello che abbiamo passato insieme,non voglio lasciarti adesso. Non voglio perdere l'unica cosa che adesso davvero mi fa sentire me stessa. E Zayn,non posso permetterti di andare via. Di lasciare me e farmi ritornare a quel mostro indifferente che ero prima. Io ho bisogno di te. Credimi,Zayn io..»
Poi notò la sua espressione e smise di parlare per un attimo
«Emma aspetta..»
«No,ti prego fammi parlare. So che adesso sei arrabbiato con me e non posso fare altro che biasimarti,ma cerca di capire. Nella vita facciamo errori,siamo essere umani e saltiamo a conclusioni troppo in fretta. Ti do il permesso di insultarmi ad alta voce,di urlarmi nelle orecchie così che il concetto si stampi bene nelle vene. E si,magari può anche strattonarmi,me lo merito dopo tutto quello che ho detto e fatto. Ma ti chiedo solo di non lasciarmi adesso che ho trovato il mio posto. E quel posto è con te. Qui,adesso.»
«Emma»
«Si Zayn?»
«Emma… Emma..!»
E poi improvvisamente sentì la voce di Ed.







yeah!
io chiedo infinitamente venia per il mio assurdo ed imperdonabile ritardo.
mi odierete,lo so çç
però il capitolo è lungo .. il penultimo,ma è lungo.
eggià. il prossimo sarà l'ultimo e sono indecisa sull'epilogo.
la parte dell'incontro con il ''fantasma'' della madre mi è venuto all'improvviso,perchè era da un pò che non parlavo di lei.
spero vi sia piaciuta c:
per il resto,ed è qualcosa HAHAHHA ed emma è arrivata a bradford per scusarsi con zayn.
ma vi ho messo un ape in testa che vi ronza adesso. perchè sente la voce di ed?
dovete aspettare il prossimo per capire MUHAHAHAH
basta.
comunque dedico questo capitolo a tutte voi,che mi siete sempre accanto anche quando non recensite ma leggete silenziosamente (certo,preferirei che voi spendeste qualche parolina,però uu)
e lo dedico al mio angioletto. so che stai incazzata con me,me lo sento uu
spero di leggere tante belle recensioni. un bacio :*
ps. il libro di emma è ''una fortuna pericolosa'' di ken follett,il mio libro preferito cwc. 


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