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Autore: meiousetsuna    27/03/2013    6 recensioni
Questa raccolta si è classificata seconda nel contest: Smorfia e Cabala, di Giacopinzia, sul forum di EFP.
Nove one-shot racconteranno i diversi rapporti tra Damon ed un altro personaggio, differente in ogni storia; le difficoltà come le relative risoluzioni, o la resa di fronte all’impossibilità di una tregua.
Amicizia, amore, odio, gelosia…sentimenti forti e contrastanti che si agitano nella mente e nel cuore del vampiro dagli occhi di ghiaccio.
I “partner” previsti, sono Stefan, Jeremy, Liz, Elena, Katherine, Alaric, Rebekah, Elijah, Klaus… ma qualcuno potrebbe ancora cambiare e provvederei ad aggiornare questo specchietto.
I singoli rating andranno da verde ad arancione, ma vale la stesso avvertimento!
Buona lettura, spero che vi fermiate in molti… baci, la vostra Setsuna
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Per primissima cosa, un ringraziamento ed un bacio affettuoso ad annaterra, Bloodstream, elyforgotten, fanny_rimes,Fefy_07 Iansom, LeLiNa, margheritanikolaevna, NanaBiancaTVD;

A Bloodstream, " La Ragazza dagli Occhi di Ghiaccio". *-* Attenta, adesso Clint Eastwood ti scrittura per un film!

N.d.A.= Non l’ho specificato l’altra volta: alcuni titoli non iniziano con una parola con la maiuscola, perché non sono capoversi dei sonetti.

 

Pairing: Damon/Elena  Rating: Verde   Genere: Sentimentale  Avvertimenti: Vanilla

Titolo: Entre lo que me quieres y te quiero (Finché mi ami ed io amo te)

Fili d’argento e stelle dorate lasciarono che il loro luccichio fosse così abbagliante da annullare quello della luce del Sole che riempiva lo spazio del soggiorno, passando, gradito ospite, dalla porta spalancata sul giardino.
La scatola degli addobbi di Natale aveva sempre il potere di risvegliare in Elena i ricordi gioiosi di lei piccina, con Jeremy e quelli che credeva i suoi genitori, mentre addobbavano la casa delle vacanze, soprattutto un vecchio imponente abete, cosa che non avrebbero potuto fare restando in città.
Per qualche minuto sparirono le paure, il dolore e l’angoscia e la Magia funzionò ancora una volta.
Se non avesse avuto un naturale riserbo così pronunciato, si sarebbe messa al collo una delle ghirlande colorate, trasformandola nel boa di una stella dello spettacolo, come quando immaginava che il futuro potesse solo riservarle doni meravigliosi; una versione da grandi di quelli nei bei pacchetti con la carta rossa e il fiocco su, che riceveva da mani invisibili ogni anno.
Per essere stata una così brava bambina; perché era così che funzionava, prima.


Damon era seduto sulla staccionata con fare apparentemente assente, bevendo con gli occhi la visione della ragazza che amava col visino acceso dal sorriso, appropriandosi di una fetta di quella felicità; tanto poco da non togliere niente a lei, pur dando sollievo a lui.
Elena all’improvviso sollevò lo sguardo intercettando quello cristallino del vampiro e tutto il resto scomparve: c’erano solo loro, la sottile linea della soglia a dividerli.
Bonnie, Jeremy, Matt erano sempre lì, mere comparse nello scenario di un atto a due che si consumava in silenzio.
La ragazza gli fece cenno con la mano di avvicinarsi, pronunciando le parole ‘vieni qui’ senza voce, il movimento delle labbra un richiamo più forte che se avesse gridato fino a perdere il fiato.


Damon increspò la bocca morbida in un atteggiamento fintamente malizioso, mentre faceva cenno di no con la testa, nascondendo di starsi aggrappando alla trave sulla quale poggiava le mani con tanta forza da rischiare di spezzarla, perché erano solo quelle a trattenerlo.
Il resto del suo corpo sarebbe accorso al richiamo di Elena per sdraiarla su quel divano dove era seduta, per farci l’amore tutto il pomeriggio e tutta la notte e tanto peggio se i suoi amici fossero rimasti… non era tipo da imbarazzarsi del suo corpo.
La vampira si avvicinò ancora, una mano nascosta dietro la schiena, provocandolo con gli occhi.
“Non ti piace celebrare il Natale?”.
Pose la domanda con voce un po’ incerta visto che il suo vero significato era ‘Non ti va di unirti a me?’.
Il bruno capì perfettamente ma usò la scappatoia che lei involontariamente gli aveva lasciato.
“Da bambino era la festa preferita mia e di Stefan… eravamo molto felici. Poi non l’ho festeggiato mai più”.


La nota di sincero rimpianto nella voce di Damon era impossibile da ignorare, visto che aveva anche nominato suo fratello perché lei si ricordasse che tutto era messo in discussione tra loro, che forse quello giusto era ancora lui.
La rivelazione la colpì come una secchiata d’acqua fredda arrivata dal nulla; ogni volta che era stato condannato a priori, tradito e lasciato da parte, malgrado la reazione rabbiosa l’aveva accettato perché nel profondo credeva di non meritare niente, di essere il cattivo.
Quello egoista, che aveva dormito accanto a lei senza toccarla perché pensava di non essere davvero desiderato.
Quello che faceva le scelte più impopolari, perché il suo ruolo era quello dell’adulto.
Quello che aveva spento i suoi sentimenti per tanto tempo perché il dolore gli impediva di vivere.


Senza dargli tempo di sollevare obiezioni gli mise una mano dietro la nuca, spingendolo delicatamente verso le sue labbra socchiuse, baciandolo con tutta la dolcezza di cui era capace, pregando che sentisse quanto era vera.
Damon perse la cognizione della realtà per cinque lunghissimi minuti, una voce nella sua testa che gli diceva ‘allontanala da te’ ed un’altra che le rispondeva ‘non azzardarti a muoverti di lì’, finché, facendo ricorso a tutta la sua forza di volontà  si tirò indietro aprendo gli occhi, per vedere un rametto di vischio sospeso proprio al centro tra lui ed Elena.
“Porta fortuna!” Lei ridacchiava prendendolo in giro per l’espressione imbronciata che le stava riservando.
“Intendo…agli innamorati che si baciano, non a chiunque”.


Un mondo di emozioni incontenibili esplose nelle iridi azzurre in modo così vivido da mozzare il respiro a tutti e due, mentre il rumore dei frammenti del cuore spezzato del vampiro, che si radunavano dopo un tempo immemore, diventava sempre più percettibile per la ragazza, misto alla speranza che brillava timidamente nel suo sguardo e lo stupore per il regalo che la sua sorte avara gli stava facendo.
“Andrà tutto bene, perché tu non vuoi aggiustarmi  e quello che provo non è l’Asservimento. Io sistemerò me stessa e quando l’avrò fatto sarò ancora qui con te”.
La fronte di Damon scivolò lungo il viso di Elena, posandosi sull’incavo della sua spalla, come in porto sicuro.

  
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