Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Haylslove    27/03/2013    2 recensioni
Io ed Andrew ci incontrammo per puro caso ad una festa,una di quelle organizzate dalla più figa della scuola alla fine dell'anno scolastico. Per vari motivi fu odio a prima vista,non sopportavo la sua arroganza, la sua antipatia e il suo modo di fare. Promisi a me stessa che non avrei più voluto vederlo e invece...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Vorrei dirti che il thè lo prendo sempre alla pesca, e sulle patatine non metto mai il ketchup, vorrei dirti che quando piove di solito dimentico l’ombrello, vorrei dirti che mi giro sempre le dita tra le mani quando sono nervosa, e che se rido troppo arriva persino a mancarmi il respiro. E il desiderio che esprimo è sempre lo stesso a tutti i compleanni. Vorrei dirti che la matita sugli occhi mi fa sentire più bella, che se mi abbracci e la mia sciarpa sa di te, potrei non levarmela mai più. Che adoro quando mi toccano i capelli, vorrei dirti che, dipendesse da me, vivrei sepolta sotto tutti i libri del mondo, che se mi dici “io ti amo” poi ci credo. E se faccio tardi, quasi sempre, è perché aspettare mi mette addosso la paura. Vorrei dirti che scrivo perché senza penna non so parlare; che mi basta una singola nota per indovinare la canzone. E poi l’amore non ho idea di cosa sia, ma vorrei dirti tutto di me, se prometti che non scapperai via.”

Sono in fila per la ruota panoramica, al luna park con Andrew il troglodita. Il viaggio da casa mia fino qui non è stato poi così male, se tralasciamo il bacio iniziale che ancora non riesco a togliermi dalla mente. Per tutto il tragitto Andrew aveva il sorriso di uno che ha appena ottenuto ciò che desiderava da tempo. Mi ha tenuta per mano tutto il tempo e io, non so per quale motivo, non ho fatto nulla per oppormi. Ho anche scoperto che ci lega una passione, quella per la chitarra e la musica. Io canto e suono la chitarra da quando ho sette anni, lui suona piano e chitarra acustica. A dire la verità quando l’ho scoperto sono rimasta a bocca aperta, infatti lui mi ha presa anche in giro.
Ora sto tremando dalla paura perché io odio l’altezza e so già che una volta li sopra mi sentirò male, ma non voglio dirlo ad Andrew perché so già che lui mi prenderebbe in giro per tutta la serata. Mi toccherà chiudere gli occhi e non guardare in basso.
-Due, per me e questa bellissima ragazza.- Dice Andrew al tizio dei biglietti. Io gli do una gomitata e divento rossa in viso per l’imbarazzo.
-Ecco, uno per lei e uno per la sua fidanzata.- dice il signore porgendomi il biglietto.
Divento ancora più rossa, non mi sono sentita così tanto in imbarazzo da quando mi son fatta beccare dal vicino di casa a ballare in intimo nel salotto, avevo dimenticato di abbassare le serrande.
-Emh, veramente non sono la sua ragazza.
-Non ancora.- risponde Andrew sfoggiando un bel sorriso da conquistatore.
-Fidati.
Il signore ci guarda sorridente e, dopo aver dato una pacca sulla spalla al ragazzo che si trovava al mio fianco, esclama:
-Ragazzo mio, quando avevo la tua età ci ho messo due mesi per conquistare una bellissima ragazza, proprio come lei-dice indicandomi- e sai cosa è successo?
Io e Andrew ci fissiamo increduli e dopo il nostro sguardo torna sul signore d’avanti  a noi.
-E’ successo che quella ragazza testarda e acida-Andrew mi guarda- è diventata mia moglie e mi ha dato due figli bellissimi.
Continuerei ad ascoltare il racconto per molto, sia perché mi sta appassionando e sia perché non ho nessuna intenzione di salire sulla ruota panoramica, ma le persone dietro di noi attendono e la loro pazienza è finita già da tanto. Quindi, salutiamo quel signore tanto simpatico e ci avviamo insieme verso la mia morte.
Ci sediamo e attendiamo che passi il ragazzo per ritirare il biglietto. Nel frattempo il mio cuore va a mille. Dovrei dirgli che soffro di vertigini e quindi sopportare per tutta la serata le sue prese in giro?
-Biglietti ragazzi.
Porgiamo i biglietti al ragazzo che dopo averli posati chiude bene la sicurezza e si allontana.
-Pronta?
-No.- rispondo con voce tremante.
La ruota parte e ormai non posso tornare indietro. Chiudo gli occhi e mi poggio allo schienale cercando di pensare ad altro.
-Michela, tutto bene? Non mi dire che…
-Si, soffro di vertigini.- lo blocco tenendo gli occhi ancora chiusi.
-Cosa? Perché non me lo hai detto subito?
-Perché sapevo che mi avresti presa in giro quindi ora lasciami morire in pace.
Non risponde, non fa nulla per consolarmi. Grandissimo stronzo. Apro lentamente un occhio e, dopo aver notato di trovarmi davvero in alto, lo richiudo velocemente.
Ad un tratto sento che Andrew si avvicina al mio viso e mi lascia un dolce bacio sulla guancia, afferra la mia mano e la stringe.
Apro gli occhi lentamente per fissarlo e capire le sue intenzioni. E’ ancora vicino al mio viso e sorride.
-Perché stai sorridendo?- dice tra l’acido e il curioso.
-Perché ho voglia di sorridere, semplice.
-Tu sei strano ragazzo.
-Lo so, tu anche lo sei. Vedi che siamo fatti per stare insieme?
-Ancora con questa storia? Lo hai capito che dopo di stasera dovrai lasciarmi stare?
-Mi dispiace deluderti ma il patto non era questo! Ti ricordo che se non ti divertirai io ti lascerò stare ma se starai bene con me continueremo a frequentarci.
-Ma io non mi sto divertendo, anzi sento che tra un po’ vomiterò.
-La serata è ancora lunga micetta.
-Quante volte devo dirti che non devi chiamarmi in questo modo? E’ odioso, tu sei odioso.
-Ti ho già detto che quando ti arrabbi sei ancora più bella?
-Ah, ti odio!
-Non è vero.
-Si che è vero.
-Non ti sei nemmeno accorta che stai guardando in basso senza sentirti male.
Rimango meravigliata, ha ragione. Non riesco a trattenere un sorriso. Mi accarezza leggermente e io non mi scanso, perché in fondo, ma proprio in fondo, queste sue coccole iniziano a farmi piacere. Mi afferra dolcemente il braccio e mi avvicina. Cosa ha intenzione di fare?
Mi poggia un braccio sulla spalla e io, automaticamente, mi lascio andare sul suo petto e mi godo il panorama. Io non so sul serio perché mi sto comportando in questo modo, fino a poche ore fa non ci volevo neanche uscire con Andrew e ora mi faccio anche abbracciare. Forse ho sbagliato a giudicarlo prima ancora di conoscerlo bene. Il fatto è che alla festa si è comportato proprio male e mi ha rovinato la serata.
-Scusami.
-Per cosa?- rispondo senza nemmeno guardarlo in viso.
-Per la festa.- ma legge nel pensiero?
-Tranquillo.
-Tu mi piaci sul serio Michela.
Ora mi alzo e lo fisso attentamente. Leggo dispiacere e sincerità nei suoi occhi e forse dovrei davvero dargli una possibilità.
-Piacere, Michela.- esclamo porgendogli la mano.
Lui inizialmente mi guarda in modo strano cercando di capire le mie intenzioni. Dopo, finalmente, mi sorride e porgendomi la mano esclama:
-Piacere micetta, io sono Andrew.
Gli do un leggero pugno sulla spalla, arrendendomi ormai al fatto che non si stancherà mai di chiamarmi con quel nomignolo che tanto odio e dopo poggio di nuovo la testa sul suo petto, sentendo il suo cuore che va a mille e il respiro pesante. Mi godo il panorama, felice.




 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Haylslove