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Autore: sofcwrites    27/03/2013    0 recensioni
[...] I volti dei due si avvicinarono, sempre più piano, sempre più vicini. Un bacio lieve a fior di labbra li fuse insieme. Erano uno la metà dell’altro, non potevano fare a meno di quel contatto così appassionato e, nonostante tutto, virile. [...]
Parla di due ragazzi e del loro amore, i quali dovranno andare incontro alle difficoltà tra di loro e tra gli altri e, in seguito, ad essere accettati. Slash.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Marco era distratto. Stava ripensando alla sera prima. Dopo mesi aveva rivisto Fabio, il suo Fabio. Erano passate esattamente quattordici settimane e due giorni: si, li aveva contati. Si perse nei suoi pensieri. Averlo rivisto comportava questo, non poteva fare a meno di pensare a lui. Le giornate venivano consumate dal suo pensiero, costante e indissolubile. La sua mente vagava e si perdeva in un limbo di pensieri senza uscita.

“Cordioli! Vuoi stare attento o no questa mattina?”

Marco ebbe una stizza e si girò nervosamente. Che c'era di così importante? D'altronde era solo scuola.

“Hai sentito quello che ti ha chiesto l'orientatrice?”

Già. C'era il piccolo dettaglio che, visto che si avvicinava la quinta superiore, avrebbe dovuto prendere una decisione sull'indirizzo universitario. 

“A dire il vero no”

La prof. cominciò a ticchettare nervosamente con il tacco, visibilmente irritata. L'orientatrice, invece, era tranquilla. Doveva aver capito in un primo momento che aveva ben altro a cui pensare.

“Hai già un'idea di cosa vuoi fare una volta uscito dall'università?”

Quella era un'ottima domanda. Ci aveva pensato a lungo l'estate prima, insieme a Fabio. Avevano pensato entrambi al loro futuro, nonostante il più incombente fosse quello di Marco. Fabio infatti, frequentava ancora il terzo anno del liceo scientifico. Proprio perché era al terzo anno, Marco non aveva potuto vederlo per le fantomatiche quattordici settimane circa, in cui lo aveva semplicemente sentito per telefono.

“Certo. Lo scrittore.”

“Lo scrittore? Ma se nei temi non riesci a prendere più di un sei tirato!”

Nella classe si fece un silenzio tombale. Non si  udì nemmeno il chiacchiericcio di Laura e Francesca, che ormai era divenuto un suono fisso nello sfondo della classe. Con quella risposta la professoressa Morella di italiano pretendeva di averlo spiazzato e, una volta per tutte, zittito.

“Sarà per le sue traccie, se proprio devo dirla tutta.”

Una risata si alzò fragorosa nella classe.

La campanella era suonata già da cinque minuti, ma Fabio ancora non si era mosso dalla classe. A scuola giravano le voci che lui fosse gay e, nonostante lo fosse veramente, non era pronto a fare outing. Attraversare la scuola per raggiungere il liceo classico con una camminata di dieci minuti solo per vedere un "amico", non era infatti la cosa che giovava di più alla situazione.
In classe non c’era più nessuno e lui aveva finto indifferenza per sgattaiolare fuori nel momento più opportuno, ed era quello. Prese una gran respiro e mise il muso fuori dall’aula. Cominciò a camminare senza pensare, sapeva la strada a memoria. Proseguì per due minuti buoni, ma poi sbattè contyro qualcosa. Portò gli occhi ad altezza visiva e si prospettò a ciò, chi, aveva davanti: Francesca.
Gli mise un braccio intorno al collo e si mise in cammino insieme a lui.
“Dove stai andando di bello? Alla zona del classico forse?”
“Piantala, è solo un mio amico!”
“Ti credo infatti”
Alzò la testa e la guardò bene negli occhi, forse diceva la verità. Erano proprio davanti alla classe di Fabio, che non aveva ancora notato la loro presenza. Francesca prese Marco per il colletto della camicia e lo portò a ridosso del muro. Che vuole fare?, pensò Marco. Lui si tirò indietro, mentre lei si faceva avanti, fino a raggiungere la sua bocca. Lo baciò. Lì per lì Marco rimase spiazzato, incapace persino di muoversi ed obbiettare. Fabio nel frattempo si era girato e li guardava, con una stizza di gelosia dipinta sul volto.

   
 
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