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Autore: Owen    28/03/2013    3 recensioni
Per Edward è molto difficile separarsi da John, è il suo gemello, il suo migliore amico, il suo tutto. Ma qualcosa cambia quando un giorno di scuola i fratelli vegono separati...
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward , John, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 DUE ANNI DOPO

Le vacanze natalizie erano arrivate molto in fretta, John ed Edward erano al settimo cielo, amavano così tanto il Natale.
Quel giorno era la vigilia di Natale e il loro fratello maggiore Kevin, ormai maggiorenne, aveva promesso ai bambini che li avrebbe portati alle bancarelle natalizie in centro a Dublino.
Una volta pronti, con i loro cappotti blu scuri, con i cappellini di lana con un piccolo Pon Pon blu, con le loro sciarpe beige e i guanti dello stesso colore, partirono.
Faceva molto freddo fuori, un piccolo strato di neve ricopriva il terreno e il suono delle fisarmoniche risuonava nell'aria.
Il dottor Richard aveva chiuso la clinica per le feste e non vedeva Edward da due settimane.
In questi due anni aveva fatto pochi progressi, il dottore aveva avvertito la famiglia: Edward è un ragazzo chiuso senza John e quindi il suo percorso sarebbe potuto durare anni.
I suoi attacchi d'ansia erano diminuiti, ma ad esso si erano aggiunti gli incubi che svegliano spesso il bambino durante la notte.
Incubi molto simili, dove John abbandonava il gemello proprio nel momento del bisogno.

*flashback*

Edward si teneva con una sola mano all'unica roccia sporgente e sotto i suoi piedi c'era il nero assoluto.
"John!" urlava.
"John, aiutami!"
Ma il suo gemello era fermo, immobile a fissare la scena senza far nulla e, solo quando Edward scivolò dalla roccia e cadde nell'oscurità, si avvicinò per guardarlo cadere.

"Edward! Ed'dard era solo un incubo, tranquillo." disse John avvicinandosi al letto del fratello.
Quest'ultimo aveva buttato le coperte per terra mentre si dimenava, il materasso e il cuscino erano bagnati di sudore ed Edward tramava.
John lo strinse in un forte abbraccio, lasciando piangere sul proprio petto il più piccolo che si calmò lentamente.
"Stesso incubo?" chiese John, anche se sapeva già la risposta.
Edward si limitò ad annuire.
"Vuoi venire nel mio letto?" domandò il più grande, alzandosi ma senza allontanarsi, visto che il più piccolo strinse la presa della sua mano.
Edward si alzò e lo seguì nel letto opposto, si sdraiò per primo seguito subito dal fratello che lo abbracciò da dietro, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Il respiro tranquillo di John che sfiorava delicatamente il collo di Edward, lo fece addormentare, riuscendo ad avere un sonno senza sogni.

*fine flashback*

C'era sempre tantissima gente che visitava le bancarelle natalizie ed ogni anno aumentava.
I tre fratelli camminavano uno di fianco all'altro, i più piccoli si tenevano per mano, guardando i cibi e gli oggetti esposti per strada.
L'attenzione di John venne attirata da un artista di strada che faceva caricature di persone e il bambino rimase a fissare il disegno finchè non finì.
Quando si girò, però, i suoi fratelli erano spariti.


Edward era così occupato a guardare tutti i piccoli particolari che inizialmente non aveva notato l'assenza di John, ma quando sentì il bisogno di avere un contatto fisico con il gemello, non lo trovò.
Si fermò e incominciò a tremare, guardandosi intorno alla ricerca dello sguardo di suo fratello, ma quello che vide era solo una marea di persone.
Kevin si accorse che c'era qualcosa che non andava quando si voltò e vide il fratellino con gli occhi lucidi.
"Edward, che c'è?" chiese.
Quest'ultimo non rispose.
"Ed, mi spaventi così. Dimmi cosa ti succede!" disse con voce ferma.
"J...Jawn." disse balbettando.
Solo in quel momento il più grande si accorse dell'assenza di John e subito si ricordò degli attacchi di panico che aveva l'altro gemello se quest'ultimo non era con lui.
Prese in braccio Edward che incominciò a piangere, sempre più forte, e lo portò lontano dalla folla.
"Calmati Ed! Troveremo John." disse Kevin, avvicinando il volto di Edward contro il suo petto.
"E...E se Jawn è solo? S...Se è spaventato?" disse in un bisbiglio, non aveva forze per parlare perchè i singhiozzi gli impedivano di farlo.
Il piccolo prese a grattarsi il collo, i singhiozzi gli impedivano di respirare bene, ma con le sue unghie si procurò dei piccoli graffi che presero a sanguinare, facendo spaventare il fratello maggiore.
Edward fermati!" urlò, bloccando le mani al bambino che incominciò a urlare.
La gente per strada rivolgeva un'occhiata preoccupata al piccolo che si dimenava.

 

John sentì delle urla e le riconobbe subito, era Edward.
Corse velocemente verso il suono, spingendo via le persone che bloccavano il suo passaggio.
Quando arrivò, corse ad abbracciare il gemello, gli baciò una tempia e gli sussurrò all'orecchio:
"Ci sono Eddy, sono qui e non me ne andrò mai più."
A quelle parole Edward si sciolse nell'abbraccio di John, affondò il viso nell'incavo del suo collo e lo strinse forte a sè.

Tornarono a casa, durante il tragitto i due bambini si erano addormentati uno accanto all'altro così, una volta a destinazione, Kevin li prese in bracciò facendo attenzione a non svegliarli, li portò fino alla loro camera e li mise nel proprio letto, poi usci lasciando la porta socchiusa.
"E' andato tutto bene?" chiese Susannah dalla cucina.
"Edward ha avuto un attacco di panico..." rispose il fratello maggiore.
"Come stà?!" domandò la madre preoccupata.
"Bene, ha qualche graffio sul collo ma niente di grave..."
Quando ritornarono nella camera dei gemelli, Edward si era spostato nel letto di John e i due dormivano tranquillamente abbracciati.

Dopo qualche ora di sonno, Edward si svegliò ma notò che era ancora notte fonda, guardò l'orologio che segnava le tre del mattino, poi guardò il calendario vicino, era Natale.
"John!" urlò per svegliare il gemello che dormiva beatamente.
"Ed... un altro incubo?" chiese con voce assonnata quest'ultimo, strofinandosi gli occhi e alzandosi sugli avambracci.
"Oggi è Natale!" urlò il più piccolo incominciando a saltare sul letto per la gioia.
"I regali!" urlò John correndo fuori dalla stanza, diretto verso il salotto.
Edward lo seguì e quando entrò vide una decina di pacchetti sotto l'albero, le calze attaccate al camino erano piene di dolci e il latte, che avevano lasciato sul comodino vicino al divano per Babbo Natale, era stato bevuto.
John corse verso i regali ed aprì il proprio, una nuova chitarra, mentre per Edward un blocco da disegno con una valigietta piena di atrezzi e pittura per dipingere.
Erano al settimo cielo.
"John, questo è per te." disse il gemello più piccolo, dando una piccola busta al più grande.
Quest'ultimo l' aprì e al suo interno trovò un nuovo plettro per suonare la sua nuova chitarra.
"Grazie Ed'dard, è bellissimo! Lo adoro!" urlò John abbracciando forte il gemello.
"C'è anche un biglietto..." disse guardando la busta.
John prese il piccolo pezzo di carta, dove c'era scritto, anche se non molto bene:
                                                                                                    
 

"Ti voglio un mondo di bene. "
 

Strinse di nuovo tra le braccia Edward che, al contatto, chiuse gli occhi e fece un grandissimo sorriso.
A guardare la scena c'erano i loro genitori che, svegliati dalle urla di felicità dei piccoli, si sorrisero a vicenda. 






   
 
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