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Autore: altemaree    28/03/2013    2 recensioni
Unia sta scappando, ma sa di non potere nascondersi. Perchè lui la troverà ovunque lei sia. Morto e poi risorto, come lui ormai troppi mostri. Veloci, forti, senza memoria, schiavi di rabbia e fame. Ed è la fame a spingerli ad agire, ad uccidere, a divorare la carne strappandola via con i denti. Perchè se non lo fanno, cominciano a rivelarsi per ciò che sono : cadaveri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Forse ho tardato un poco ma ... Ho finalmente deciso come concludere questa "long" che poi tanto long non è, e penso che ci vorranno molti altri capitoli, MA, sono sicura che qualche povera anima pia leggerà e mi sosterrà. Pace e amore. 

Attraversando il buco si entrava in quello che ad Unia sembrò un formicaio. Pieno di vita, di piccole unità lavoratrici, eppure disgustoso, pieno di muffa, puzza di ogni genere, e ogni individuo non sembrava realmente cosciente.
Unia però non riuscì a trovarlo disgustoso. Anzi, nella sua mente, sicuramente manipolata da Kor le apparve una sola parola. Casa.
Kor le si mise a fianco e le fece attraversare quella che doveva essere una specie di piazza piena di gente che camminava, chi lenta chi più veloce e Unia osservò come riproducesse perfettamente come doveva essere stata la città fuori. C’erano ovunque altri buchi, luoghi dove gli esseri dormivano, dove avrebbe dormito anche lei, con Kor.
“Vedo che hai capito l’antifona” disse Kor sorridendole, e ad Unia gli sembrò più stanco, con le occhiaie più scavate, le labbra distrutte e violacee. Cercò con gli occhi uno specchio per guardarsi, ma Kor le disse “Non ci piace ricordarci cosa siamo diventati” e Unia rimase zitta. Si toccò con una mano il volto ma non sentì bozzoli e solchi, non sentì il cranio che voleva uscire dalla sua pelle, sentì la pelle liscia come la sentiva in vita, ma doveva essere un’illusione. “Sono come loro ?” chiese allora indicando un paio di esseri quasi del tutto decomposti che cercavano di mangiarsi tra loro, in un angolo, e Kor immediatamente si parò davanti a lei, prendendole il volto tra le mani chiare e con le unghia sporche “No, tu sei bellissima. Va bene ?”
Unia si vide in quell’angolo, a urlare disperatamente che qualcuno la uccidesse, quando di lei sarebbero rimasti solo grumi di carne e sangue, ma deglutì e annuì forzata. “Ho bisogno di mangiare, e riposarmi. Vieni, ti faccio vedere dove staremo” disse Kor, e nella sua voce Unia sentì qualcosa di particolare, come se fosse più simile a quei due che a lei. 

   
 
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