-“Ragazzi vi rubo la festeggiata. Mè, ti aspetto fuori. Muoviti che c’è una sorpresa!”
Corsi fuori, sapendo dove mi avrebbe portata. Tornammo al parco, e lì mi baciò al sfinimento. Mi portò sulla casetta, piena di candele. Al centro una grande coperta, morbidosa, piena di petali di rose. Mi baciò, mi prese il braccio e mi distese sulla coperta. Lo guardai e gli dissi.
-“Grazie per avermi aspettato.”
Lui senza parole cominciò a mettersi sopra di me delicatamente. Facemmo l’amore. Un amore indescrivibile. Non era sesso. Era qualcosa che racchiudeva tutti i miei passati insieme, la voglia che si era creata in noi di fonderci completamente insieme. Lo stavamo facendo. Eravamo diventati una cosa sola. E quella notte, lasciò il segno.
-“Ehi amore, svegliati.”
-“Hmm. Che c’è?”
-“C’è che è mattina, dobbiamo andare.”
-“Di già? Eddai, festeggiamo ancora un po’. Non voglio andare a casa.” Lo baciai, lo feci scivolare sulle coperte.
-“Amore dai, non mi tentare.”
-“Cedere a una piccola tentazione non fa male. Fammi felice amore. Ancora per un po’.” Facemmo l’amore per la quarta volta. Poi ci vestimmo e per mano tornammo a verso casa.
-“Grazie di tutto, amore. Davvero.”
-“Sono contento di averti reso felice!”
Ed aveva ragione. Era stato il giorno che aspettavo da una vita. E lui lo aveva reso magnifico….