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Autore: Justice Gundam    14/10/2007    6 recensioni
Prima di Taichi, Yamato, Sora... c'erano altri cinque ragazzi prescelti, chiamati per sconfiggere le forze del male e riportare la pace a DigiWorld. Ma chi erano questi ragazzi? E quali vicende hanno vissuto? Finalmente, questi interrogativi avranno una risposta! Prequel di 'Digimon Adventure' e delle mie storie 'Adventure 02 Reload', 'Lord of Digital Rings', 'Invasion'... e le altre che arriveranno in seguito!
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Digimon Zero-17

Digimon Zero

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

 

Uff... con un pò di ritardo, ma ancora una volta posso aggiornare Digimon Zero! Vogliate scusarmi, ma in questi giorni ho un sacco di storie da mandare avanti, e sto cercando di approfittare di ogni scampolo di tempo a mia disposizione per portarle avanti! Ad ogni modo, spero che questo capitolo sia suifficientemente buono da farmi perdonare il ritardo... vi anticipo che in questo capitolo vedremo dei contrasti tra i personaggi! Il che, direi, è un elemento essenziale per una serie di Digimon almeno quanto lo sono le Digievoluzioni, i misteri e la morte di Leomon!

E a questo proposito... come avete visto, oltre a Digimon che si vedono qui per la prima volta, sto introducendo anche delle vecchie conoscenze! Abbiamo visto Ogremon, che sicuramente non mancherà di dare fastidio ai nostri eroi... e non dubitate che vedrete anche Leomon, e forse qualcun altro! Ma prima, i ragazzi dovranno ficcarsi in una situazione alquanto spinosa... quale, mi chiedete? Beh, il titolo del capitolo dovrebbe darvi qualcosa di più di una dritta! Heheheee...

E va bene... adesso, prima di lasciarvi al seguito delle loro vicende, e sperabilmente ad un capitolo interessante, rispondo come sempre ai miei affezionati lettori!

 

KillKenny: Kukukukukuuuu... sai, in realtà non ero partito con l'intenzione di caratterizzare così Witchmon, ma la cosa è un pò venuta da sola! Che ci posso fare, un pò di sana citazione da altri anime e manga non fa mai male, giusto? Purchè non si arrivi al plagio... Witchmon e Cobramon appariranno ancora nella mia storia (e, come hai potuto vedere, anche in 'Invasion'), e avranno un ruolo più importante delle macchiette comiche!

TopoMouse: Hmmm... non ho mai letto quei libri di cui parli, vedrò di procurarmeli... dopotutto, tu sei uno che si intende di letture! Hehehee... mi ci voleva qualcuno che facesse da bilanciere per le manie di grandezza di Witchmon, e ci è capitato lui! E poi, mi andava di creare un Digimon che capovolgesse i luoghi comuni sui serpenti! Per quanto riguarda Ogremon e Leomon, volevo qualcosa che facesse da congiunzione tra questa serie e la prima di Digimon. Certo, non sarà la sola... ma sarà una delle prime senz'altro!

Driger: Ciao, Driger! E' un piacere come sempre! Sì, Felipe si è un pò aperto... ma il suo desiderio di starsene sulle sue, e di non farsi amici, si farà sentire, con risultati non esattamente eclatanti per il lavoro di squadra. Prevedo che in questi capitoli lavorerò un pò sul suo personaggio... oh, ma che dico, anche tutti gli altri saranno un pò sviluppati, e verranno fuori piccole nevrosi, paure e sentimenti repressi. E credimi, tutti loro ne hanno qualcuno...

Come hai potuto leggere in 'Invasion', alla fine è successo qualcosa tra il nostro spagnolo solitario e la timida ragazzina inglese... ^_^

Hehehee... sono un grandissimo fan dei gatti, e quindi in cosa altro avrei potuto far trasformare uno dei miei personaggi originali preferiti? Sì, Ogremon è lo stesso di 'Digimon Adventure'... e sì, Cobramon è stato proprio ispirato da Sir Hiss, il fedele e strisciante servitore del Principe Giovanni! Robin Hood è uno dei miei film Disney preferiti! L'avrò visto e rivisto un'infinità di volte!

SmartGirl: E... benvenuta anche tu a 'Digimon Zero'! Eccoti l'aggiornamento che aspettavi! Caspita, sono così bravo da rendere questa storia degna di essere il prequel di Digimon Adventure? Troppo buona... in giro per la rete ce ne sono tanti, di autori più bravi di me! Beh, sì, in effetti per molti personaggi mi sono ispirato proprio alla prima serie! Ho pensato che, in fondo, i lettori affezionati alla prima serie si sarebbero trovati più a loro agio in questo mondo. Mi fa piacere che tu dica di aver trovato i loro discorsi e i loro pensieri azzeccati... vuol dire che il mio studio dei personaggi è sulla buona strada!

Sì, in effetti ho proprio pensato che, un giorno, potrei scrivere un libro con i miei personaggi originali! Anzi, non escludo che, un giorno, potrei pubblicare qui qualche loro avventura, visto che ho già qualche ideuzza in mente! Cavolo, quando si ha il tarlo della scrittura...

 

Con questo, ho finito con le recensioni per il capitolo 16! Godetevi il capitolo 17, sperando che questo numero non porti sfortuna a noi...

Sicuramente, a Sho e compagni ne porterà parecchia, come potete intuire dal titolo...

 

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Capitolo 17 - I Digivice rubati

 

"Uff... cavolo, cominciano a farmi male le zampe, dopo tutta questa camminata..." si lamentò Bearmon, sedendosi su un ceppo ad un angolo della strada e massaggiandosi le gambe indolenzite. "Scusate se mi lamento, ragazzi, ma non ricordo di aver mai camminato tanto in vita mia..."

Sho si fermò a sua volta in mezzo alla stradina improvvisata che lui e gli altri Digiprescelti stavano seguendo. Si appoggiò le mani sulle ginocchia e prese fiato un paio di volte, detergendosi poi il sudore dalla fronte con la manica. "Hanf... non... non ti preoccupare, Bearmon... ora che mi ci fai pensare, non abbiamo fatto altro che camminare da quando abbiamo salutato Witchmon e Cobramon..." mormorò tra gli ansimi di fatica. "E poi, vedo che ormai si sta avvicinando la sera... a questo punto, credo che ci convenga trovare un posto abbastanza riparato dove dormire, e riprendere il viaggio domani mattina, non appena il sole sarà sorto..."

Yurika, che stava a sua volta dando i primi segni di stanchezza (anche se cercava di farli vedere il meno possibile), espresse il suo accordo con un breve cenno della testa, prima di guardarsi attorno alla ricerca di un posto che potesse andare bene per accamparsi. Ancora una volta, si trovavano nel bel mezzo di una foresta, anche se non era più la fitta, impenetrabile foresta pluviale a cui erano abituati, e si trovavano invece in un bosco asciutto, dall'aria tranquilla, il cui terreno erboso era coperto da uno strato di foglie secche che scricchiolavano sotto le loro scarpe, come se stessero camminando su uno strato di patatine fritte. Qualche raggio di sole, tinto dell'arancione del tramonto, stava ancora filtrando tra le fronde degli alberi, illuminando foglie e rami di un tenue bagliore, e il rumore dello spiro di una gentile brezza serale si mischiava all'acuto frinire delle cicale. Era uno spettacolo suggestivo, indubbiamente, ma voleva semplicemente dire, come aveva appena affermato il ragazzino con gli occhialoni, che la notte si stava avvicinando, e che cercare un rifugio in cui passarla sarebbe stata la cosa più sensata.

Felipe, che se ne era rimasto in silenzio a riflettere fin da quando il viaggio era ripreso, rispondendo soltanto a spiazzanti monosillabi ad ogni domanda gli venisse diretta, fu l'unico a non essere molto d'accordo con questa idea. "Il sole non è ancora sceso del tutto, no?" chiese retoricamente. "Io dico che potremmo anche fare un altro pò di strada... in fondo, finora non abbiamo incontrato nessun Digimon ostile. E poi, se facciamo un pò di strada adesso, ce la risparmiamo domani, e portiamo a termine prima il nostro incarico. Già dovremo perdere tempo ad aggirare quelle montagne..."

"Hmmm..." riflettè Kunemon, come sempre appollaiato sulla spalla di Yurika a causa della sua inferiore velocità di marcia. "Io, sinceramente, non credo sia una buona idea. Meglio iniziare subito a cercarsi un posto per la notte, non si sa mai quando ne troveremo uno che vada bene. E poi, voi ragazzi avrete pur bisogno di cercarvi qualcosa da mangiare, finchè c'è ancora luce..."

Felipe storse il naso, e si incupì in volto, ma SnowAgumon annuì in segno di assenso. "Sì, Kunemon ha ragione. La pozione di Witchmon ha avuto su noi Digimon l'effetto di energizzarci, e quindi adesso non abbiamo fame... ma per voi umani non vale la stessa cosa!"

"Purtroppo..." sbottò Yurika con una certa irritazione, ripensando al breve momento che aveva vissuto come esponente della razza felina nella capanna di quella streghetta svitata. "Vabbè, inutile recriminare. Jolene-chan, Kevin-chan... Falcomon-chan, BlackGatomon, voi che ne dite? Anche voi vorreste fermarvi, immagino, dopo questa camminata..."

La gattina nera alzò le spalle. "In realtà a me piacerebbe andare avanti, ma immagino che lo farei da sola. Quindi, va bene... non riuscirei ad andare molto lontano senza di voi..." rispose, attirandosi dietro un'occhiata leggermente disapprovante da parte di Sho. Con tutto il tempo che aveva passato con il gruppo, ancora non riusciva a vederli come veri e propri amici, soltanto alleati di convenienza che le sarebbero serviti soltanto finchè non avesse ottenuto i suoi livelli evolutivi superiori. Comunque, decise il ragazzino, non era il luogo nè il momento adatto per recriminare su queste cose, ed era anche troppo stanco per farlo.

"Anche... anche a me va bene..." rispose Jolene, raccogliendo quel poco fiato che le era rimasto. Quasi cercasse approvazione, rivolse un'occhiata interrogativa a BlackGatomon, che sembrò non accorgersene, e al piccolo Kevin, che invece le disse di sì, anche lui con il respiro corto. "Mi... mi sembra che anche Falcomon voglia dire di sì..."

"Infatti..." rispose il piccolo rapace, con immenso sollievo di Bearmon e dei membri più stanchi del gruppo. Poi, il falchetto si voltò verso Felipe, che lo stava guardando con espressione a metà tra il confuso e il... poteva essere?... deluso, e proseguì. "Se siamo stanchi, è inutile andare avanti. Non avremmo la lucidità per pensare correttamente, per fare gioco di squadra... e saremmo più vulnerabili ad eventuali aggressori. Non lo pensi anche tu?"

Con un pò di riluttanza, il biondino spagnolo alzò le spalle e sospirò. "Uff... e va bene, d'accordo... facciamo come vogliono i grandi capi..." borbottò, gettando un'occhiata torva a Sho e a SnowAgumon, i primi ad aver suggerito di fermarsi. Nella voce di Felipe, si poteva chiaramente sentire una forte inimicizia... e la cosa, oltre che sorprendere non poco Falcomon, non sfuggì certo a Sho, che pur non essendo il ragazzino più intelligente del mondo, lo era comunque abbastanza da capire quando qualcuno aveva qualcosa contro di lui.

Impulsivo com'era, Sho non potè fare a meno di voltarsi verso Felipe, incrociare il suo sguardo freddo con una sua occhiata irritata, e rispondergli a tono. "Senti un pò, Felipe-kun, adesso perchè ce l'hai tanto con me? Io ho solo detto quello che a me sembrava più ragionevole! Non sarò un'aquila, ma non mi sembra che fermarsi e riposarsi un pò sia poi così riprovevole!"

BlackGatomon, evidentemente reputando quella disputa infantile e stupida, incrociò le zampine sul petto e scosse la testa. Jolene, Kevin e gli altri Digimon si guardarono, preoccupati dalla situazione di tensione che si era improvvisamente venuta a creare... mentre Yurika fece un passo in avanti, cercando di fare da cuscino tra i due maschi in vena di lite. "O... okay, ragazzi, non mi sembra il caso di mettersi a litigare..."

Ignorando completamente la ragazzina dai capelli blu, Felipe sostenne per un pò lo sguardo irritato di Sho, prima di alzare le spalle e mostrargli la schiena, le mani appoggiate sui fianchi in quella che voleva essere una posa strafottente. "Tsk... ma ti senti, mentre parli, occhi a mandorla? Hai appena risposto alla tua stessa domanda! Hai detto proprio la parola giusta... tu dici quello che A TE sembra più ragionevole, senza farti ulteriori problemi! Questo è un modo di fare che davvero non mi va giù, pensi di sapere tutto tu!"

Quella frase fece venire le fiamme al volto sia di Sho, che di SnowAgumon, che di Yurika. Com'era che adesso, di punto in bianco, quel bulletto si metteva a sputare sentenze? E sì che in quei giorni stava pure iniziando ad aprirsi... appena la sera del giorno prima, sulla spiaggia, si era fidato di loro al punto da iniziare a parlare un pò di sè stesso, far conoscere loro i suoi sentimenti... e improvvisamente, era ricaduto nell'atteggiamento distante e spocchioso di quando lo avevano incontrato per la prima volta! Ma che gli era capitato? Sembrava quasi che si fosse scolato qualche litro di limonata! "Hey, Felipe-kun! Anche tu, modera i termini! Non mi sembra giusto che tu adesso insulti Sho-kun, che cosa ti ha fatto di male?" chiese la ragazzina con tono forzoso. Il suo intervento, tuttavia, non ebbe il risultato sperato, visto che Felipe si permise un sorrisetto sprezzante.

"Tsk... ma guarda un pò, il coraggioso leader ha bisogno dell'amichetta che lo difenda..." disse, a voce abbastanza alta da permettere a tutti i presenti di sentire chiaramente. "Bah, sei una vera delusione, Sho... e pensare che io ho addirittura pensato che tu avessi la stoffa... invece, sei soltanto un piccolo prepotente che impone il suo modo di vedere le cose!"

Era troppo. Questo era davvero troppo per la corta pazienza di Sho.

Con uno scatto quasi felino, per nulla intimorito dal fatto che il suo 'interlocutore' fosse più alto di lui, il ragazzino con gli occhialoni scattò verso Felipe, scartando gli sbalorditi Yurika, Kunemon e SnowAgumon, e gli giunse dritto in faccia, afferrandolo bruscamente per il bavero della camicia! "Senti un pò, bellimbusto... ADESSO STAI ESAGERANDO, MI SONO SPIEGATO!?" gli urlò in faccia. "Non ho fatto nulla perchè tu ti possa permettere di insultarmi così... e se ti do tanto fastidio, vorrei almeno saperne il perchè, invece di dover sopportare le tue lagne!"

Per nulla impressionato, ma con un'espressione improvvisamente più allarmata, il Digiprescelto spagnolo afferrò con una mano uno dei polsi di Sho e cominciò a stringere per costringerlo a mollare la presa. "Ugh... Ma guarda... avrei detto il contrario... credevo... che fossimo noi... a sopportare te... hnnn..." ringhiò, il fiato corto per la presa di Sho. Jolene strinse i denti e arretrò di un passo. La situazione stava degenerando, e se c'era una cosa che la paralizzava dalla paura, era la violenza...

"Adesso smettetela, voi due! Vi siete messi a litigare per niente!" implorò SnowAgumon rivolto ai due litiganti, che però non fecero neanche lo sforzo di voltarsi. Kunemon scosse la testa e sospirò con tono desolato.

"Sigh... è inutile, SnowAgumon, ormai quei due non ascoltano più nulla!" ronzò il piccolo bruco.

Per fortuna, prima che i due ragazzi potessero mettersi le mani addosso, qualcuno provvide a riportarli entrambi alla ragione. Con un grugnito di irritazione, Yurika si mise a fianco dei due ragazzi e, allungate le mani verso di loro, li prese ciascuno per un orecchio, tirando verso di sè e costringendoli a separarsi. Sho, con una breve esclamazione di dolore, mollò il colletto di Felipe, che incespicò, ma rimase in piedi.

"Adesso la smettete ENTRAMBI, è chiaro?" esclamò Yurika, torcendo leggermente l'orecchio a Sho per dare maggiore enfasi. Il ragazzino con gli ochialoni emise un gemito, ma la presa della sua amica non si allentò. "Tu, Sho, vedi di controllare i tuoi bollenti spiriti! Non puoi mettere le mani addosso a uno così, solo perchè ti ha fatto arrabbiare!"

"Ahioooo..." gemette Sho. "Ho... ho capito... Yurika-chan... ma adesso mollami, ti prego..."

Le dita di Yurika finalmente mollarono la presa sulle orecchie dei suoi compagni di viaggio, ma la ragazzina continuò a tenerli sott'occhio con espressione feroce. Mentre Sho si portava una mano all'orecchio offeso, massaggiandoselo per far cessare il dolore, Felipe fece la stessa cosa... ma al tempo stesso lo guardò con aria di superiorità. "Hmph... come avevo detto prima, hai bisogno che la tua amichetta venga in tuo soccorso quando non hai più niente da dire! Bel leader che sei!" lo prese in giro, rivolgendogli un sorrisetto a mezza bocca che fece venire voglia a Sho di andare là e fargli ingoiare le sue parole.

"Felipe... non credi di stare esagerando, anche tu? Non penso che Sho volesse..." esclamò Falcomon, con voce più brusca di quanto fosse sua intenzione. Il falchetto fece un passo in avanti per richiamare l'atenzione del suo partner umano...

Ma gli fu negata la possibilità di mettere in pratica le sue intenzioni, in quanto Yurika fece un rapido dietro-front... e Felipe non riuscì a trattenere un moto di sorpresa quando la ragazzina gli piantò in faccia un paio di splendenti occhi blu accesi dall'irritazione!

"E TU, mio caro Felipe-kun... abbassa quella cresta, mi sono spiegata?" esclamò Yurika, puntandogli un indice sul petto e andandogli incontro a muso duro. "Sho-kun non ha fatto nulla per meritarsi i tuoi commentini offensivi, stava solo proponendo quella che a lui... e anche a me, se vuoi saperlo... pareva la cosa più ragionevole! O pensavi di andartene in giro per DigiWorld di notte, per cercare cibo e riparo?"

Felipe strinse i denti... poi, in un ultimo tentativo di dire la sua, rispose a tono alla giapponese. "Non... non lo dite sempre anche voi? Prima... prima ce ne andiamo da questo posto, meglio è! Se accorciamo di un pò la strada, che male c'è?"

"E me lo chiedi, anche?" esclamò Yurika. "Andare avanti a testa bassa e basta ci porterà soltanto alla morte! E' vero che dobbiamo salvare DigiWorld, ma se proseguiamo ad oltranza, senza fermarci a riposare quel tanto che basta, non salveremo neanche noi stessi! E poi, Sho-kun non ha nessun bisogno che qualcuno venga in suo soccorso! Sono intervenuta soltanto perchè sono sua amica, e tu gli stavi facendo un torto! Ora che lo sai, prova ad aggredirlo di nuovo, e giuro che te le suono! Mi sono spiegata?"

Felipe sentì un lieve dolore quando Yurika gli affondò l'indice nella spalla, e si ritirò di un paio di passi, in parte impressionato dalla veemenza della Digiprescelta, e in parte vergognandosi di essersi fatto sgridare da una ragazza. D'altro canto, il tono di Yurika non ammetteva polemiche... e, per quanto più bassa, la ragazzina dai capelli blu dava l'impressione di essere più forte di Felipe, almeno stando a quanto diceva Sho sul fatto che Yurika faceva judo...

"S-sì... ti sei... spiegata..." mormorò il poco socievole ragazzo spagnolo, con evidente riluttanza e vergogna. "Okay, amichetta, si fa quello che volete voi... ma questo non mi impedisce di pensare che quanto avete detto tu e quello stupido sia ridicolo!"

Senza attendere risposta, il ragazzo biondo voltò le spalle a Yurika e si allontanò di qualche passo, seguito dagli sguardi increduli di Jolene, Bearmon e Kevin, e da quelli disapprovanti di Sho, SnowAgumon, Yurika, Kunemon e BlackGatomon. Falcomon, dal canto suo, rivolse al gruppo un'espressione apologetica, come se volesse chiedere scusa a nome del suo partner umano, e poi si mise a seguire Felipe mentre questo si allontanava dal gruppo. "Hey, Felipe! Aspetta, dove vai? Non te la sarai presa per questo..."

"Che idiota." mormorò BlackGatomon scuotendo la testa, senza neanche assicurarsi se il Digiprescelto spagnolo fosse fuori dalla portata della sua voce. "Persino io so fare gioco di squadra quando serve..."

"Ma che gli avrà preso, poi, tutt'a un tratto..." si chiese Sho, la rabbia di poco prima sbollita e sostituita da uno strano sentimento di vuota insoddisfazione, quasi di delusione. "Voglio dire, ieri e l'altra sera era più simpatico... mi sembrava quasi che si stesse aprendo... quindi, perchè tutt'a un tratto...?"

Kunemon alzò le spalle... o meglio, il loro equivalente in termini di bruco! "Bah... il giorno in cui capirò quel tizio sarà il giorno in cui agli asini spunteranno le ali! Andiamo, ragazzi, non abbiamo altro tempo da perdere con chi vuole avere ragione a tutti i costi!"

"E' vero, abbiamo cose più importanti a cui pensare!" concluse Yurika. "Se Felipe-kun non vuole essere nostro amico, cavoli suoi! Ma che non venga poi a piangere da noi! Jolene-chan, Kevin-chan... ragazzi... forza, muoviamoci! Cerchiamoci delle mele di carne, e poi un posto in cui dormire!"

Ancora un pò sconvolti dalla litigata di poco prima, i due Digiprescelti più giovani restituirono ai loro amici uno sguardo confuso, senza sapere cosa dire o come intervenire... Quella lite era venuta fuori così, all'improvviso, per futili motivi... e in breve tempo era degenerata al punto che si era creata una scissione nel gruppo! Da una parte Sho e Yurika, e dall'altra Felipe... e pensare che fino ad un attimo prima sembrava andare tutto bene... ma cosa gli era preso, tutt'a un tratto?

"O... Okay... veniamo... veniamo subito..." mormorò Kevin, con palpabile riluttanza. Le sue dita si strinsero attorno al Digivice che portava appeso alla cintura, come se quel piccolo congegno dovesse essere un modo di rassicurarsi che le cose sarebbero tornate come prima... non vedeva come sarebbero potuti andare avanti, senza essere una squadra... e i tre ragazzi più grandi parevano essersene dimenticati...

Al suo fianco, Jolene sospirò mentre il gruppo passava a fianco di Felipe, che rimase lì, a braccia incrociate, per poi seguire gli altri ragazzi da una certa distanza, scuro in viso per la rabbia. Il biondino spagnolo non la degnò di uno sguardo, e ignorava persino Falcomon, che lo invitava a riunirsi al gruppo...

"Ma cosa... cosa ci è successo, all'improvviso...?" si chiese tra sè.

 

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"Ma insomma, Felipe, che ti ha preso tutt'a un tratto?"

"Che cosa ha preso A ME? Questa è una domanda che dovresti fare a quel bulletto lì che crede di essere il nostro capo, mio caro Falcomon!"

"Prima di tutto, non mi sembra che Sho abbia mai preteso di essere il nostro capo! Secondo, qui mi sembra che quello irragionevole adesso sia tu! Capisco che tu non veda l'ora di tornare a casa e non dover più rischiare la vita contro Watchmon e i suoi uomini... ma questa smania di finire tutto subito finirà per farti ammazzare, se non riesci a controllarla!"

"Veramente, Falcomon, mi hai frainteso completamente." rispose freddamente Felipe, facendo corrugare la fronte al falchetto. "Non è perchè ho fretta di tornare a casa che voglio concludere questa storia il prima possibile!"

Falcomon sbattè gli occhi, e la risposta che si era preparato a quella che credeva sarebbe stata la risposta del suo partner gli morì in gola. Felipe lo aveva colto completamente alla sprovvista! Diceva che non era perchè voleva andarsene da lì... ma allora, per quale motivo si comportava in quel modo? Perchè voleva concludere la missione il prima possibile, costo di inimicarsi i suoi compagni di gruppo?

Come se gli avesse letto nel pensiero, il ragazzo biondo diede la sua risposta. "Sì, Falcomon, lo so quello che ti stai chiedendo... e lascia perdere, perchè non sono sicuro che capiresti, anche se te lo spiegassi per filo e per segno." commentò, in maniera alquanto sibillina. "Mi basti dire che... in questi giorni, mi sono accorto di aver già stretto dei legami con quei quattro marmocchi, senza neanche volerlo, e non voglio avvicinarmi ulteriormente a loro... specialmente a quello Sho! E' quello che più mi dà fastidio! Crede di sapere tutto!"

"Ma... ma... ma..." Falcomon era allibito. Com'era possibile che Felipe parlasse così di Sho? E sì che nei giorni precedenti, quei due sembravano essere giunti ad una sorta di mutua comprensione, e anche di complicità... anche se un pò litigavano... Quindi, adesso, come mai Felipe aveva fatto questa brusca inversione di tendenza? Proprio non capiva... "Ma... Felipe, io... ero convinto che tu e Sho... sì, insomma... Sho avrà i suoi difetti, ma non mi è mai sembrato presuntuoso come lo descrivi tu..."

"E invece sì!" lo interruppe Felipe, con voce più alta di quanto forse lui stesso avrebbe voluto. Il Digimon rapace fece un salto in aria per la sorpresa, percependo la rabbia che ribolliva nell'animo del suo partner, una rabbia piena di tristezza che grondava da ogni sua parola. "Quel moccioso... crede che l'amicizia sia la soluzione a tutti i problemi! Che alla fine i buoni vincano sempre, che basti restare uniti, stringere i denti... e tutto andrà a posto! Hah! Mi chiedo che favole gli abbiano raccontato i suoi, per farlo crescere convinto di tali fandonie! Hmph... e va bene, adesso non è il momento di recriminare... stiamo con quella squadretta di bifolchi, almeno saremo lì a toglierli dai guai, quando ci finiranno grazie ai loro stupidi discorsetti... vieni, Falcomon! Non mi va di stare con loro, ma almeno collaboreremo quando sarà il momento di combattere! Così almeno quei quattro finiranno il lavoro prima!"

Con queste brusche parole, il Digiprescelto spagnolo alzò le spalle, e iniziò a seguire il gruppo di Sho e SnowAgumon, tenendosi sempre ad una certa distanza dalla retroguardia... mentre il suo Digimon, ancora incredulo, continuava a guardarlo ad occhi sgranati. Ma che razza di discorso era quello? Non certo degno di un Digiprescelto dell'Amicizia... anzi, era l'esatta negazione di quello che la Crest di Felipe simboleggiava! Quel ragazzo... sembrava non avere nessuna fiducia nei suoi compagni di squadra! Solo in sè stesso... e, forse, nel suo Digimon!

Forse qualcun altro, al posto di Falcomon, se la sarebbe presa a morte per quelle brusche parole... e Falcomon stesso avrebbe mentito se avesse affermato che non provava almeno un pò di rabbia per come il suo partner umano si era comportato... e tuttavia, invece della condanna, nel cuore del Digimon rapace si stava facendo largo uno strano sentimento, un misto di compassione, risentimento, e un pizzico di morbosa curiosità. Certo, sapeva che molto probabilmente non erano affari suoi... ma non poteva fare a meno di chiedersi cosa fosse successo a FELIPE... quali esperienze avesse passato LUI... per farlo crescere nella convinzione che non ci si potesse fidare di altri che di sè stessi...

Perchè Falcomon lo percepiva... sentiva che dietro quella rabbia, quell'aggressività verso Sho... c'era qualcosa di più significativo. Aveva l'impressione che Felipe contemporaneamente volesse qualcuno che lo ascoltasse, e cercasse di allontanare tutti coloro che provavano a farlo! Sì, una contraddizione in termini, senza dubbio... eppure, questa era l'impressione che Falcomon aveva... che Felipe, alla fine, non stesse facendo altro che chiedere aiuto inconsciamente...

Il suo becco ricurvo si aprì leggermente, e Falcomon sospirò prima di avviarsi dietro al suo partner umano, questa volta abbozzando un sorriso.

"Che tu lo voglia o no, Felipe..." disse tra sè. "Io resterò al tuo fianco... ma non farò nulla senza che tu lo voglia. Aspetterò... fino a quando non vorrai parlare a me e a Sho di quello che ti turba! E sono sicuro... che un giorno lo farai!"

 

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Ad appena una decina di metri da loro, attentamente celato nel fitto degli arbusti e dell'erba alta, un certo Digimon dalla pelle verde e dai lunghi capelli bianchi accarezzò soddisfatto la sua robusta clava d'osso. Ben presto, l'arma che lo aveva reso famoso in tutto quel settore di DigiWorld avrebbe avuto di nuovo da fare... e le condizioni che gli si presentavano davanti erano quantomeno favorevoli, se quanto avevano sentito le sue acute orecchie di quella sciocca discussione tra ragazzini era vero...

"Heheheheee... e così, il nostro branco di mocciosi è un pò in crisi, eh? Questo potrebbe voler dire che il mio lavoro sarà ancora più facile del previsto!" sghignazzò Ogremon, sfregando la sua arma con gioia feroce. Se c'era una cosa che Ogremon adorava con tutto sè stesso, era una bella lotta... soprattutto quando era LUI in vantaggio! "Molto bene... tra non molto si stancheranno e si fermeranno per la notte, e allora toccherà a me! Voglio proprio vederle, le facce di quei mocciosi, quando si ritroveranno indifesi! E se avessero voglia di seguirmi per riprendersi i loro giocattolini... heheheee... il luogo che ho scelto per nasconderli dovrebbe essere una motivazione sufficiente per convincerli a desistere!"

Detto questo, l'orco dalla pelle verde si girò, guardando un punto nella foresta dietro le sue spalle, e chiamò con un grugnito qualcuno che si nascondeva lì. "Allora, cervelli di tartaruga? Avete intenzione di restarvene ancora fermi lì a guardare? Io vi ho portati con me per un motivo, no?"

Una vocetta stridula, e sensibilmente irritata, gli rispose dal profondo della foresta, mentre un Goblimon avanzava da dietro l'erba alta portandosi dietro un gruppetto di altri Digimon maligni... nessuno dei quali sembrava avere una gran voglia di essere lì, in quel momento! "Un momento, un momento! Accidenti, ma perchè ci siamo ritrovati con questo qui come capo? Mi sembra di essere un cameriere non pagato!"

Si sentì il lieve fruscio delle fronde che si spostavano, man mano che gli involontari compagni di Ogremon apparivano davanti ai suoi occhi: oltre ad un Gizamon, c'erano anche un piccolo Digimon simile ad un fantasma fluttuante, con tanto di lenzuolino bianco lacerato, occhi spiritati e bocca digrignante; poi un piccolo Digimon grande come Goblimon, con la pelle azzurrina, pantaloni lunghi di pelle, uno strano elmo a goccia con decorazioni simili ad occhi dalle pupille ellittiche (uno rosso e uno verde), la faccia deformata da un amaro sorriso, e lunghi artigli rossi su mani e piedi; e subito dietro, un girino rosso delle dimensioni di un gatto, che camminava sulle pinne anteriori trascinando la coda per terra... e uno strano Digimon simile ad un koala dalla pelliccia nera con la testa ipersviluppata, sulla cui faccia spiccavano le orecchie tonde, il naso nero e grandi occhi azzurri segnati da delle rosse cicatrici verticali. Aveva un paio di minuscole corna sulla sommità del cranio, e un paio di ali scarlatte, ridicolmente piccole, che gli spuntavano dalla schiena, e che agitava debolmente mentre si affrettava dietro i suoi compagni.

Sì, inutile nasconderlo ulteriormente... si trattava, nè più nè meno, della più scalcinata accozzaglia di Digimon criminali che i Digiprescelti avrebbero mai visto! E tuttavia, anche quella che, col senno di poi, avrebbe dato loro i più grossi problemi...

Il Digimon simile ad un koala alato raggiunse per ultimo il suo corpulento capo, e si fermò per un istante a riprendere fiato. "Uff... Puff... siamo... siamo tutti qui, capo..." sospirò, con una vocetta aspra che ricordava molto il rumore delle puntine da disegno che graffiavano il cartone. "Siamo... pronti ad eseguire il suo piano..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Bakemon

Tipo: Fantasma

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Dark Claw

Non-morto incorporeo capace di infilarsi nei muri. Spesso queste creature lavorano per Digimon malvagi di livello più alto, e sono impiegate come truppe sacrificabili. Non molto più potente di un Rookie, nonostante l'aspetto pericoloso.

 

Nome: Dracmon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Undead Fang

Piccolo Digimon malvagio simile ad un vampiro, che assorbe i dati dalle sue vittime con denti acuminati. Si sa poco di lui, visto che solo recentemente ha cominciato ad apparire nel Dark Ocean... e lo si vede ancora più raramente al di fuori di esso!

 

Nome: DarkOtamamon

Tipo: Anfibio

Attributo: Dati

Livello: Rookie

Attacchi: Boiled Bubble

Particolare variazione di Otamamon, con poteri basati sul fuoco. Le bolle che espira sono talmente calde da poter incendiare gli oggetti, e può nuotare senza problemi anche nella lava fusa.

 

Nome: Phascomon

Tipo: Bestia Demoniaca

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Eucalyptus Gas, Evil Snore

Un piccolo Digimon simile ad un koala che si diverte a far addormentare tutti quelli che incontra. Quasi innocuo da solo, è pericoloso in grossi gruppi o assieme ad altri Digimon. In passato, questi Digimon hanno servito Belphemon, uno dei più potenti Grandi Signori dei Demoni.

 

Ogremon sghignazzò quando i Digimon di rango inferiore gli si schierarono servilmente davanti, pronti ad eseguire ogni suo ordine. "Heheheee... bene, bene, vedo che ci capiamo! Allora, miei cari leccapiedi, voi sapete qual è il piano. Aspetteremo che qei mocciosi si fermino per la notte e poi, quando saremo sicuri che dormono della grossa, ci introdurremo nel loro accampamento e ruberemo i loro Digivice! Dopodichè, li porteremo verso i monti Fortran, dove i nostri amichetti non avranno il coraggio di avventurarsi! Senza i loro giocattolini per far evolvere i loro animaletti domestici, sarano facile preda sia per noi che per il grande Watchmon! Allora, che ne dite? Piano geniale il mio, no?"

Un pò tutti gli scagnozzi di Ogremon (tranne Dracmon che, qualsiasi cosa accadesse, sembrava mantenere quel suo sorrisetto derisorio qualsiasi cosa accadesse...) sentirono un brivido di terrore diffondersi lungo la spina dorsale, e delle inequivocabili righine blu di paura si fecero strada lungo la loro fronte alla menzione di quel luogo proibito! Certo, far finire i Digivice nelle infide caverne che attraversavano quella catena montuosa era un deterrente perfetto, e un buon modo per lasciare quegli intriganti ragazzini senza difese... ma il pensiero di essere loro a portare i Digivice in quel posto maledetto non era per niente attraente! C'erano in giro delle voci inquietanti sulle montagne Fortran... e si diceva che il Digimon che si nascondeva nel profondo delle caverne era tra i più forti servitori di Watchmon, e soprattutto che non era conosciuto per fare tante distinzioni tra amici e nemici! Watchmon stesso non sembrava troppo disturbato da questa sua sete di sangue indiscriminata...

Senza attendere risposta da parte dei suoi subordinati, Ogremon raccolse la clava e si avviò, seguendo la strada che i ragazzi avevano calcato solo pochi minuti prima, le impronte fresche loro e dei loro Digimon ancora ben visibili sul fogliame secco che copriva il terreno. "Perfetto! Allora, visto che siete tutti d'accordo... seguitemi, miei prodi! Vedrete, questa volta torneremo da Watchmon-sama a testa alta, e per portargli la notizia della fine dei Digiprescelti! Sento già il dolce profumo della vittoria! Haaaahahahahaha!"

L'orco dalla pelle verde si mise le mani sui fianchi e scoppiò in un grassa, convinta risata di trionfo al pensiero del futuro radioso che, ne era sicuro, attendeva lui e la sua banda dopo la spedizione di quella sera! Finalmente, Watchmon li avrebbe degnamente ricompensati, e lui avrebbe ottenuto abbastanza potere da Digievolvere a livello Ultimate e dare a quell'irritante Leomon quello che si meritava! Ah, il dolce sapore della rivincita! Finalmente, dopo tante umiliazioni, avrebbe avuto il piacere di vedere Leomon prostrato a terra a leccargli i piedi! E tutto questo, soltanto rubando gli aggeggi portatili di un quintetto di stupidi marmocchi! Alla faccia della ricompensa gratuita!

Diero di lui, gli altri sei Digimon avanzavano di malavoglia, e con passi strascicati. Era abbastanza chiaro, dalle espressioni funeree sulle loro facce, che non erano per niente convinti che le cose sarebbero andate così bene...

"Ugh... i monti Fortran... i monti Fortran dice lui, santo cielo!" ringhiò Gizamon, le punte sulla sua schiena che si drizzavano fino ad assomigliare a chiodi! "Come se fossero un tranquillo praticello di campagna!"

Il girino rosso, DarkOtamamon, scosse la testa, e la sua coda semitrasparente ne seguì i movimenti. "Già... ma in fondo, cosa ti aspetti da quell'incompetente? Secondo me, quando tutto questo sarà finito, sarà MetalPhantomon-sama a consegnare le NOSTRE teste a Watchmon-sama... mi chiedo come mai Watchmon-sama gli permetta di fare quello che vuole, anche con i suoi uomini..."

Il fantasma con il lenzuolo bianco, Bakemon, alzò le spalle con noncuranza. "Bah. Non lo so, nè mi interessa saperlo." rispose, con una voce sepolcrale che ricordava un pò il lieve ululato del vento tra le rocce. "Quello che mi interessa è uscirne intero, e nessuno di noi potrà farlo se falliamo questa missione... So che Ogremon non è esattamente il comandante più sveglio che ci potesse capitare, ma... bah, a questo punto, inutile recriminare! Facciamo quello che Watchmon-sama vuole, e poi buona notte al secchio!"

"Okay, okay..." squittì Phascomon con la sua vocetta sgradevole, mentre allungava distrattamente una mano verso il ramo di un arbusto e ne strappava alcune foglie per poi ficcarsele in bocca e masticare distrattamente. Sembrava non essere nemmeno lui troppo concentrato sul suo compito... "Allora sbrighiamoci, non vedo l'ora di togliermi questa seccatura!"

Bakemon alzò gli occhi al cielo. La leggendaria pigrizia dei Phascomon... e con questa squadra raffazzonata, Ogremon si aspettava di uscire vivo dalle Fortran Heights? Bella situazione, non c'era che dire...

 

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"Ooookay... mi aspettavo molte cose da DigiWorld, ma questa proprio no!"

Il commento che Sho fece non appena il gruppo fu uscito dall'estesa macchia era più che appropriato, visto che, di punto in bianco, il gruppo dei Digiprescelti si era lasciato dietro la natura incontaminata e si era trovato davanti... nè più nè meno che una stazione dei treni abbandonata, molto simile a quelle delle linee cittadine di Tokyo, con tanto di piccoli stand commerciali, rivenditori di magazine e giornali, e distributori automatici di biglietti, tutte cose ora abbandonate e in disuso! Non c'era neanche stato un pò di 'cuscinetto' tra le due zone... una parte di strada in cui si passasse gradualmente dal verde incontrastato della foresta al grigio dell'asfalto e del cemento! Semplicemente, erano usciti dal bosco nel quale avevano incontrato Witchmon e Cobramon, e nel quale Sho, Yurika e Felipe avevano fatto quella litigata (e ancora adesso, il Digiprescelto spagnolo si teneva a debita distanza dai due giapponesi, con grande disappunto di Kevin, Jolene e dei Digimon...) ed ecco lì, davanti a loro, quella che dava l'impressione di essere stata un tempo una affollata stazione piena di vita, ora ridotta a poco più che un triste monumento al disuso e all'usura del tempo. Nelle passerelle ricoperte di polvere si aprivano delle evidenti crepe, alcune colonne di sostegno si erano spezzate, sparpagliando attorno a sè pezzi di intonaco, e i binari erano coperti di erba verde, gramigna e persino di fiori gialli simili a denti di leone, che erano cresciuti tra i ferri!

"Sicuramente questo posto non è in attività da un sacco di tempo..." mormorò SnowAgumon, cercando di spezzare l'oppressiva coltre di silenzio che era scesa sul gruppo. Era stato così per tutto il breve tragitto che li aveva portati lì, fin da quando Sho e Felipe erano stati quasi per venire alle mani... anche mentre camminavano... mentre raccoglievano qua e là qualche mela di carne che adesso stava nelle mani attente di Jolene, BlackGatomon, Kevin e Bearmon... c'era un qualcosa di indefinibile ma tangibile a tenere distanti i ragazzi, come se il rapporto che si era instaurato tra loro si fosse improvvisamente guastato. Era una cosa che a SnowAgumon non piaceva... sembrava quasi che Sho e Felipe avessero... poteva dirlo?... PAURA di parlarsi ancora, e il loro malcontento stava in qualche modo contagiando anche gli altri...

BlackGatomon, tenendo con attenzione le sue mele di carne, fece vagare i suoi occhi dalle iridi dorate lungo tutto il desolante panorama della stazione abbandonata. Un poco gradevole flusso di ricordi iniziò a scorrere nel suo cervello, mentre un freddo vento serale spazzava sulle rotaie in disuso un cumulo rotolante di erbacce secche, a rendere ancora più lugubre la scena. BlackGatomon si scoprì a rimproverarsi tra sè per essersi soffermata ancora su certe cose, che avrebbe già da tempo dovuto gettarsi alle spalle... impedimenti nel suo obiettivo di diventare la Digimon più forte, dei quali tuttavia non riusciva a sbarazzarsi. Dopo quasi un minuto di silenzio, il tempo sufficiente a SnowAgumon per pensare che la sua frase fosse caduta nel vuoto, la gattina nera iniziò a parlare.

"Io... conosco questo posto." disse, senza preoccuparsi di nascondere quell'appena percettibile accento malinconico che faceva tremare la sua voce. Prese un respiro, poi, dopo essersi assicurata che tutti la stessero ascoltando e che il suo timbro fosse più freddo e deciso, proseguì. "Una volta, in questa stazione, transitavano dei convogli di Trailmon... erano Digimon da trasporto, che servivano ai nostri simili per viaggiare rapidamente da una regione all'altra... e ricordo bene che erano molto utili e disponibili! Sto parlando di prima che quell'ammasso di occhi venuto male si montasse la testa e prendesse il potere..."

Mentre BlackGatomon parlava, gli altri Digimon ascoltavano con attenzione... i più giovani, come SnowAgumon e Kunemon, per curiosità di sapere come andassero le cose prima della loro nascita; e gli altri due, Falcomon e Bearmon, in un fugace momento di ricordo dei tempi andati... c'era qualcosa di triste nel ricordare quei giorni felici, ora che il Mondo Digitale era sotto il controllo di Watchmon e di un gruppo di assassini suoi pari, e il tutto era reso ancora più amaro perchè anche l'umore dei loro compagni umani non era dei migliori...

"Trailmon, eh?" chiese Jolene, scostandosi una ciocca castana dagli occhi. Anche i ragazzi, nonostante tutto, erano interessati a quello che la Digimon oscura aveva da dire, e si erano fermati ad ascoltarla. "E' una mia impressione, o erano Digimon simili a treni? Il nome mi sembra un indizio chiaro..."

La gattina nera guardò per qualche istante la sua partner umana, gli occhi dorati che esprimevano un sentimento difficile da indovinare. Pareva quasi... favorevolmente impressionata, seppur in minima parte, da Jolene, ma la ragazzina inglese dubitava che fosse per quello che aveva detto... anzi, aveva l'impressione che BlackGatomon fosse favorevolmente colpita dal fatto che la sua partner avesse detto qualcosa, qualsiasi cosa. Le faceva quasi pensare che le fosse grata per essersi interessata alla sua storia più degli altri...

Dopo aver guardato Felipe, che se ne stava in disparte a braccia conserte e con la sola, silenziosa compagnia di Falcomon, con aria disapprovante, BlackGatomon proseguì la sua storia. "Sì, esatto... erano proprio Digimon adibiti al trasporto. I Trailmon svolgevano un lavoro molto utile, ed erano ben visti praticamente da tutti gli abianti di DigiWorld. Poi, all'improvviso, sono saltati fuori i Digi-Ghost, e con essi i Digimon schiavizzati al potere di Watchmon. Evidentemente pensando che se i Digimon avessero avuto la possibilità di viaggiare facilmente da un luogo all'altro, il suo controllo su DigiWorld sarebbe stato in pericolo... Watchmon ha fatto cancellare tutti i Trailmon, e da allora le linee ferroviarie sono cadute in disuso." Si arrestò per un attimo, per raccogliere i pensieri e scacciare i ricordi che si facevano strada nella sua mente. "Ora, gli unici che possono usufruire del servizio di trasporto rapido sono gli scagnozzi più fidati di Watchmon. Usano un sistema sotterraneo di gallerie, di cui quasi nessuno conosce l'ubicazione, e così riescono a trasferirsi da un posto all'altro in brevissimo tempo, più velocemente di quanto i Trailmon potessero mai fare. Se solo sapessimo dove si trovano gli ingressi a questo complesso di gallerie... allora avremmo un vantaggio su di lui, e potremmo raggiungere il suo quartier generale senza dover girare in tondo..."

"E allora perchè nessuno finora l'ha mai fatto? Perchè nessuno ha mai cercato di rendere noti gli ingressi a queste vie sotterranee?" domando bruscamente Felipe, intervenendo nella discussione dopo esserne rimasto fuori tutto il tempo. Un pò di sguardi si voltarono verso di lui, in particolare quelli di Sho e SnowAgumon, nei quali si leggeva ancora molta antipatia verso quel tipo dal carattere imprevedibile. "Se qualcuno si fosse preso la briga di farlo, ora noi non dovremmo fare il giro dell'oca, e potremmo raggiungere la base di Watchmon molto prima! Ci risparmierebbe un sacco di tempo!"

"Oh, ma sentitelo... ha parlato il signor so-tutto-io!" ringhiò BlackGatomon quasi ferocemente. "E credi che nessuno ci abbia provato? Credi che Watchmon non abbia pensato a questa eventualità? A guardia delle entrate ai passaggi sotterranei ci sono alcuni dei Digimon più potenti del suo esercito! Cose davanti alle quali voi tremereste di paura! Sono forti quanto Volcdramon, qualcuno anche di più! Pensate davvero che abbiano lasciato in vita qualcuno... chiunque... abbia cercato di divulgare queste informazioni vitali? Pensaci su, prima di sputare sentenze come hai fatto prima!"

"Hmph!" sbuffò Felipe, incrociando le braccia sul petto e voltando la testa dall'altra parte. Per qualche secondo, BlackGatomon continuò a fissarlo con rabbia, prima di alzare le spalle e tornare al suo racconto. "Ad ogni modo, questa è la storia di questa stazione. Nulla di che, non vi pare? Se guardate in giro per DigiWorld, ci sono un sacco di posti che potrebbero raccontarvi una storia praticamente identica. Una volta popolati e pieni di vita, e adesso... così. Migliaia, milioni di Digimon sono morti in questo modo, in questa guerra... e più ne cadono, più si ingrossa l'esercito di Watchmon. Ancora non so come sia possibile." Con una zampina, mostrò lo spettacolo desolante della stazione abbandonata, e un sospiro pesante, proveniente da Bearmon, spezzò la corte di silenzio e fece fluttuare una nuvoletta di vapore bianco nell'aria della notte.

Sho, Yurika, Kevin, Jolene e i loro Digimon restarono là fermi, senza sapere nè cosa dire, nè cosa fare. Per tutto il viaggio avevano sentito parlare della brutalità del regime di Watchmon, e avevano avuto un assaggio del suo orrore quando avevano affrontato i Digimon controllati dai suoi Digi-Ghost... ma questo che avevano davanti, quella stazione un tempo affollata, piena dei rumori della vita e della gioia, ridotta così... un triste monumento di abbandono e perdita in mezzo ad una foresta che la invadeva senza considerazione... beh, era un'altra cosa. Era decisamente un'altra cosa. Vedere così da vicino, senza veli, gli effetti di una guerra... era qualcosa che lasciava il segno, nel cuore e nello spirito. Anche la forte e coraggiosa Yurika si sentì tremare dentro, e strinse involontariamente Kunemon in un gentile abbraccio, che il piccolo bruco ricambiò con le sue zampette uncinate.

Bearmon, dal canto suo, si avvicinò al suo partner umano sentendo che anche lui era teso e nervoso, in una maniera che il Digimon orsacchiotto non ricordava di avere mai visto. Evidentemente, quel parlare di guerra, quel vedere così da vicino l'infelicità e la desolazione che essa portava... lo aveva ricondotto con la mente a sua madre, volontaria in paesi martoriati da quella orribile realtà. Davvero sua madre vedeva cose del genere... o anche peggiori... ogni giorno? Immaginava che fosse difficile, ma... ma... Un terribile senso di paura e impotenza si impossessò di lui, facendogli accelerare i battiti cardiaci. In quel momento, più di ogni altra cosa, il ragazzino di colore avrebbe voluto sapere per certo che la sua mamma era viva e stava bene...

"Kevin..." mormorò Bearmon mentre si avvicinava al compagno umano e gli appoggiava una mano sul ginocchio. Grazie al legame di fiducia che correva tra i due, il piccolo Digimon orsacchiotto aveva capito cosa tormentava Kevin, e stava cercando in qualche modo di fargli coraggio.

"Oh... Bearmon, scusa, stavo pensando..." mormorò il ragazzino di colore, interrompendosi a metà. Del resto, immaginava anche lui che Bearmon avesse già capito, e le sue parole successive confermarono questa supposizione.

Calandosi il frontino del berretto sugli occhi, Bearmon annuì. "Sì, certo... alla tua mamma, vero? Mi hai raccontato che adesso lei è molto lontana, in un paese dove la gente si combatte e si odia..."

Il dolore interno che attanagliava l'animo di Kevin si acutizzò per un istante, come un puntura allo sterno... e involontariamente, il ragazzino di colore lasciò cadere una lacrima dal suo occhio destro, mentre rispondeva con voce tremante. "S-sì... Sì, Bearmon... s-scusa... scusa se mi comporto così... io... io... non vorrei sembrarti debole... o frignone... è... è solo che... sniff... oh, scusa, Bearmon, so che non dovrei, ma... non riesco a fare a meno di pensarci..."

Kevin sobbalzò lievemente quando un paio di mani calde si appoggiarono sulle sue spalle, e quando il ragazzino alzò lo sguardo vide dietro di lui Sho che si chinava su di lui con fare consolatorio, un sorriso triste dipinto su quel volto normalmente così allegro. Al suo fianco, anche SnowAgumon sembrava voler condividere lo sconforto del più piccolo del gruppo.

"Kevin-chan..." cominciò il Digiprescelto del Coraggio. "Lo so che detto così potrebbe non sembrare granchè, ma... posso capire cosa stai passando. Anch'io, se la mia mamma fosse lontana e rischiasse la vita ogni giorno, mi sentirei triste, disperato... vorrei sapere, ogni giorno, se va tutto bene... Quindi, non ti vergognare di sentirti triste... a volte, tutto quello che noi vogliamo è un abbraccio... il contatto con qualcuno... una rassicurazione che si risolverà tutto per il meglio! E adesso, beh... credo che serva un pò a tutti noi, non è cosi?"

Mentre Kevin, gli occhi ancora umidi, guardava dritto in quelli risplendenti di sicurezza di Sho, Bearmon sgranò leggermente gli occhi, stupito dalle sagge parole del leader non ufficiale del gruppetto. "Heh... però, devo ammettere che quando ti ho incontrato non avrei scommesso nulla su di te, tappetto... e invece, sia con Volcdramon che adesso mi hai stupito!" commentò, sghignazzando leggermente quando Sho gli rispose storcendo il naso.

Anche Yurika, Jolene e Kunemon si avvicinarono a Kevin, mentre BlackGatomon restava un pò a distanza... ma per qualche motivo, non riusciva a non essere almeno un pò partecipe della solidarietà che c'era tra loro. Era una cosa che quasi si era dimenticata, nella sua ricerca del potere a tutti i costi... qualcosa che lei non riceveva da tanto, tanto tempo... e, anche se le dava fastidio ammetterlo, qualcosa di cui sentiva la mancanza, da quando i suoi compagni...

Chi poteva dirlo, forse... forse aveva trovato qualcuno che gliela avrebbe offerta di nuovo? Era un pensiero irrazionale, lei lo sapeva meglio di chiunque altro... ma nonostante ciò, non riusciva a toglierselo dalla testa.

Finalmente, emise uno sbuffo e scosse la testa, un pò contrariata. Quella sua sciocca partner umana e i suoi compari stavano iniziando a contagiarla, con le loro sciocchezze...

"Hey, Sho-kun, non immaginavo di sentire queste parole proprio dalla tua bocca!" esclamò Yurika con tono di gradita sorpresa, facendo l'occhiolino al suo amico d'infanzia. "Proprio tu che non parli mai dei tuoi sentimenti e non vuoi mai fare questi discorsi profondi. Cos'è, hai cambiato idea, eh? Heheheee..."

"Ha, ha. Molto spassoso." la prese in giro Sho. "No, ecco... in questo periodo, sto cominciando a ripensare a certe cose, e mi sono reso conto che... beh, non è sempre dimostrazione di coraggio tenersi dentro i sentimenti, non mostrare quello che davvero si ha nel proprio cuore... per paura di sembrare deboli. Non ci si deve vergognare... io l'ho imparato a mie spese, quando abbiamo affrontato Volcdramon."

"Già. E' stato allora che la tua Crest si è illuminata." replicò Kunemon, accettando la grattatina che Yurika gli diede tra le antenne. "Beh, immagino... che, se vogliamo davvero far illuminare i nostri medaglioni, forse dovremo fare qualcosa di simile... affrontare una parte di noi stessi e superare i nostri limiti. E solo così... solo così potremo affrontare Watchmon e i suoi compari con qualche probabilità di successo. Ma tornando al discorso di adesso... Sì, anch'io sono d'accordo con Sho. Dopotutto, noi tutti abbiamo sentimenti, paure, cose a cui preferiremmo non pensare, ma a cui dobbiamo pensare lo stesso... e per affrontarli, è sempre meglio avere un amico al proprio fianco!"

Jolene, che pure restava un pò indietro rispetto al resto del gruppo, sorrise con un minimo di esitazione. Già da un pò di tempo sentiva che quella sensazione di estraneità che le derivava dall'essere l'ultima arrivata nel gruppo si era andata attenuando. Se non altro, Sho, Yurika, il piccolo Kevin e i loro Digimon avevano contribuito a farla inserire... e, fino al giorno prima, anche Felipe aveva contribuito, a modo suo... quindi ora perchè lo spagnolo si era improvvisamente rinchiuso in sè stesso? Pareva quasi che volesse farsi odiare dai suoi compagni...

Una lampadina le si accese in testa, facendola soffermare su un pensiero che sul momento le sembrò folle. "Forse... forse è questa la sua intenzione? Vuole spontaneamente allontanarsi da noi? Ma perchè dovrebbe volerlo fare? Mi era sembrato, l'altra sera, che si volesse ambientare... che volesse aprirsi con noi... proprio non capisco..."

Kevin, nel frattempo, si era passato la mano sugli occhi, scacciando quell'istante di sconforto che lo aveva sorpreso, e aveva alzato la testa per guardare negli occhi i suoi amici giapponesi. "Grazie, Sho... grazie, Yurika... grazie a tutti voi! Mi sento... più tranquillo, sapendo che ci siete voi!" esclamò, per poi rivolgersi a Bearmon, che gli stava vicino. "E soprattutto grazie a te, Bearmon! Se non ci fossi stato tu, credo che mi sarei sentito perso, in questo mondo sconosciuto! Sono felice... che tu sia il mio migliore amico!"

L'orsacchiotto, un pò imbarazzato dalle lodi, si grattò la nuca con una zampina guantata. "Beh... hehehehee... grazie, Kevin, mi fa piacere che tu lo pensi! Comunque... sì, lo ammetto, non capita tutti i giorni di incontrare uno come me! Mica ce ne sono tanti in giro! Hehehehee..."

"Hey, hey! Adesso cos'è questo cercare di prenderti le luci della ribalta?" esclamò scherzosamente Kunemon. "Non dimenticare che questo onore spetta a me!"

"Ah, si?" ridacchiò Bearmon. "E chi l'ha deciso?"

Mentre i due Digimon inscenavano questo buffo alterco, i Digiprescelti più vicini fecero dei goffi tentativi di trattenere le risate, mentre BlackGatomon alzò gli occhi al cielo, pensando di essere capitata in un branco di stupidi... e tuttavia, che in fondo la cosa non le dispiaceva, se ci pensava un pochino... In fondo, proprio quel branco di buffoni aveva dimostrato di avere quello che ci voleva per sconfiggere Volcdramon... e forse anche gli altri scagnozzi di Watchmon... forse, capitare con loro non era stata poi quella grande rogna che credeva... Un sorriso, per la prima volta non un ghigno di derisione, fece incurvare le sue labbra feline quel tanto che bastava per non mostrare del tutto quello che provava.

L'unico che restava indifferente, in tutto questo, era Felipe, che continuava a starsene in disparte e a gettare di tanto in tanto qualche occhiata quasi minacciosa verso il gruppo. Più quegli sciocchi continuavano con i loro discorsi sull'amicizia, più gli veniva l'impulso di andare là e zittirli tutti con una ramanzina come si deve. Stupidi... erano tutti degli stupidi... e lui stava per cadere nella stessa trappola che li aveva ingannati e sviati! Pensare che appena la sera prima si era convinto che forse, tentare di avvicinarsi a loro non sarebbe stato male... Che stupido era stato! Come aveva fatto a dimenticarsi del suo principio di vita? Chi è veramente forte non ha bisogno di amici! L'amicizia è soltanto fonte di delusioni... di sofferenza... così era stato per lui e per i suoi genitori... si erano fidati dell'amicizia, e in cambio ne avevano avuto un pugno di mosche! E lo avrebbero avuto anche quei quattro mocciosi a cui si accompagnava! Era sempre stato così... e così sempre sarebbe stato...

L'amicizia era soltanto un'illusione. Quando capita qualcosa di meglio, o quando si giunge al momento del dunque, gli amici spariscono, così! Puff! Andati! Storia passata! E anche nei rari casi in cui non era così... anche quando davvero puoi trovare qualcuno di cui fidarti...

Con rabbia e tristezza al tempo stesso, sotto lo sguardo impassibile, e al tempo stesso quasi implorante di Falcomon che pareva volerlo esortare a non tenersi tutto dentro, e a gettare al vento quelle sue paure... Felipe strinse nella mano destra la Crest dell'Amicizia che portava al collo. Perchè era stata affidata a lui? Doveva esserci un errore, non c'era altra spiegazione! Lui... era proprio l'ultima persona al mondo a poter credere nell'amicizia! Lui... non sarebbe dovuto essere lì... certo, non accanto a quei quattro stupidi che invece si illudevano che quel ridicolo concetto potesse aiutarli a superare le difficoltà imminenti.

E quel giapponesino con gli occhialoni, che in quel momento stava giocando allegramente con SnowAgumon, Kevin e Bearmon nel tentativo di scacciare la tristezza di prima... lui era quello che meno gli andava giù di tutti! Lui che cercava di imporre il suo modo di vedere... lui che credeva che con la collaborazione e la forza di volontà, tutto andasse a posto... illuso... era solo un illuso...

No, mai più avrebbe tentato di stringere legami con il gruppo di Sho. Già ci era andato pericolosamente vicino... Non bisognerebbe mai affezionarsi a qualcuno...

Mai.

"Falcomon." disse poi, rivolgendosi al suo partner digitale ma senza neanche guardarlo negli occhi. Il piccolo rapace alzò lentamente lo sguardo, quasi di malavoglia: il tono nella voce del suo amico umano - perchè era così che Falcomon considerava Felipe, che la cosa gli piacesse o no... - era tale da non dare adito a speranze che avesse cambiato idea.

"Sì, Felipe?" chiese il falchetto.

Felipe sospirò rabbiosamente, poi diede uno sguardo al piccolo cumulo di mele di carne che aveva appoggiato al proprio fianco. "Prendiamoci qualcosina da mangiare, e poi andiamo a dormire da un'altra parte. Ci riuniremo al gruppo domani. Meno sto con loro, meglio è." sentenziò mentre si spostava lo zaino sulle spalle. Con lentezza, si diresse verso il cibo che avevano raccolto, e prese un paio di mele per sè, e un paio per il suo compagno.

"Lo faccio per convenienza." si disse tra sè, cercando di ignorare quella irritante vocetta, appena appena udibile, che parlava dal profondo del suo cuore e insisteva a dire che le cose non stavano così. "Falcomon è l'unico che possa proteggermi dai pericoli di DigiWorld, e non può farlo se non ha abbastanza energie. E' una cosa che faccio soltanto per interesse personale." Mentre si chinava a raccogliere il cibo, il suo sguardo incrociò quello di Jolene, che si era voltata verso di lui in quel momento. C'era qualcosa di strano... di nuovo, poteva dire... nell'espressione della ragazzina inglese. Normalmente, aveva quell'espressione spaurita, quasi estranea alla situazione... e sembrava aver paura di farsi sentire... ma in quel momento, lo sguardo di Jolene comunicava qualcosa di diverso... confusione, spaesamento con appena un pizzico di rabbia. Erano due occhi castani che gli ponevano una domanda silenziosa, che chiedevano una spiegazione, un perchè al suo comportamento. Che strano... non era da lei avere il coraggio di confrontarsi con qualcuno, anche con uno sguardo...

Tuttavia, la cosa non fece più di tanto effetto a Felipe, che dopo aver sostenuto quell'espressione per un istante, si richiuse di nuovo in sè stesso e se ne andò, portandosi dietro quattro mele di carne che teneva tra le mani. All'inglese sembrò di sentire la voce seccata del ragazzo spagnolo mormorare qualcosa come "Il resto mangiatevelo pure voi."

Mentre anche Yurika, BlackGatomon e Kunemon fissavano torvi Felipe che se ne andava, sempre tallonato da Falcomon, Jolene scosse la testa. Tante persone, tanti modi di pensare e di vivere la vita diversi dal suo... eppure, quello di Felipe non riusciva proprio ad afferrarlo...

"Ho ancora molto da imparare... sui modi di vedere degli altri..." si disse, le parole confuse in un sospiro.

 

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La notte aveva calato il suo sudario sulla stazione abbandonata, e le ultime ceneri di un focolare che Sho e i suoi compagni avevano messo su per cucinare le mele di carne, composto da un circolo di rocce e da una piccola catasta di legna, si stavano spegnendo, la loro presenza rivelata soltanto da qualche tizzone che dava i suoi ultimi bagliori, puntini di luce arancione sullo sfondo blu e nero. Poco lontano da lì, in una cabina d'aspetto, tre ragazzi e tre Digimon dormivano di un sonno agitato, interrotto spesso e volentieri dai lievi dolori provocati dalle dure panchine sulle quali erano distesi. Il vortice di emozioni e pensieri che li aveva travolti ultimamente non era certo d'aiuto... proprio quando pensavano, battuto Volcdramon, di essersi lasciati dietro il peggio almeno fino all'inevitabile scontro con Watchmon... ecco che l'imprevisto gli rifila un colpo!

Di guardia fuori dalla cabina dai vetri appannati, Sho sospirò rabbiosamente, riempiendosi i polmoni della fresca aria della notte, e spostando con un piede alcuni desolati pezzi di vetro infranto che giacevano sulla passerella. I frammenti scivolarono sulla strada ferrata, dove atterrarono con un tintinnìo cristallino, ma Sho non ci badò, dato che la sua testa era occupata da ben altri pensieri. Si girò verso la cabina dove i suoi amici stavano dormendo, e per un attimo indugiò sulle loro figure che giacevano sulle panchine, sprofondate in quel leggero sonno nervoso che il fruscio di una foglia avrebbe potuto disturbare. Non c'era nulla in giro nel raggio di metri che potesse farlo, per fortuna, e Sho si permise di distrarsi un attimo per guardare verso il cielo.

Il suo pensiero tornò a quello che Yurika gli aveva detto prima. Era vero, quando era a casa lui non parlava mai dei suoi sentimenti più profondi... cercava sempre di darsi un tono, a costo di apparire superficiale o distante. E la stessa cosa aveva fatto a DigiWorld, anche se per un motivo diverso... aveva voluto tenersi dentro tutta la paura, per non far preoccupare i suoi compagni... e, ammettiamolo, anche per non perdere la faccia! E alla fine, questo modo di fare gli si era ritorto contro... ma per fortuna, lui era riuscito a rendersi conto dei suoi errori e a porvi rimedio, facendo così illuminare la Crest del Coraggio...

Incredibile come in pochi giorni a DigiWorld... le cose potessero cambiare così tanto per lui. Fin dall'inizio si era reso conto che sarebbe stato un viaggio indimenticabile, ma fino a questo punto... non credeva proprio! Purtroppo, a quel pensiero, un lampo di malinconia afferrò il suo cuore in una morsa dolorosa, e il ragazzino con gli occhialoni abbassò i suoi occhi blu scuri verso il terreno, pensando a come se la stavano cavando i suoi genitori nel Mondo Reale. Erano già passati... quanti giorni, da quando lui e Yurika erano scomparsi negli schermi del computer della sua amica del cuore? Tanti, sicuramente troppi perchè a loro facesse piacere contarli. I loro genitori sicuramente sarebbero stati disperati... e anche quelli di Kevin, Jolene, e Felipe...

"Hey, Sho..." lo chiamò SnowAgumon, afferrandosi ai suoi pantaloncini e dando un piccolo strattone verso di sè. Distratto dai suoi pensieri, Sho scosse la testa come se avesse ricevuto uno spruzzo di acqua fredda in faccia, e abbassò lo sguardo verso il suo amico digitale.

"Oh... scusa, SnowAgumon, vedevo che non c'era nessuno in vista, e quindi ho finito per distrarmi..." si giustificò, sfregandosi una mano sulla tempia. "Dimmi pure, che cosa c'è?"

Il piccolo dinosauro dalle squame del colore della neve pura fece un cenno con la testa verso un'altra piattaforma, che si trovava appena dietro quella su cui sostavano loro, e Sho seguì con lo sguardo il suo muso. Non riuscì a trattenere un moto di sorpresa quando vide Felipe in piedi sulla sponda opposta dei binari, le mani infilate nelle tasche, e lo sguardo che vagava da una parte all'altra della stazione forse alla ricerca di qualche potenziale minaccia. E su una panchina lì vicino, a malapena illuminato dai raggi argentei della luna crescente, giaceva addormentato Falcomon, le piccole ali ripiegate contro il corpo, e il becco semiaperto. L'espressione del biondino era illeggibile, ma si aggirava silenziosamente attorno al suo Digimon dormiente, indifferente al freddo della notte e agli sguardi che potevano essere puntati su di lui... quasi volesse cercare di proteggere quel compagno che spesso e volentieri aeva rischiato la vita per lui. Si leggeva, nel suo modo di fare, una dedizione che era del tutto incongrua con il suo atteggiamento litigioso, scostante, di poco prima... e tuttavia, anche quel gesto era accompagnato da uno strano, indefinibile sentore di fastidio... quasi che volesse proteggere il suo amico digitale a tutti i costi, e al tempo stesso gli desse noia farlo... Ma no, non era questo, il problema, si rese poi conto SnowAgumon mentre continuava a guardare il biondino spagnolo che si aggirava sulla passerella come un'anima in pena. Felipe non ce l'aveva con Falcomon... e, per qualche motivo, SnowAgumon sentiva che in realtà non ce l'aveva neanche con Sho, nè con nessun altro... ma allora, a cosa si doveva quel suo comportamento?

Sospirò, non spiegandosi il perchè di certi atteggiamenti di Felipe. Sho era decisamente più semplice da comprendere, non si faceva problemi a dire le cose, era aperto, espansivo... e la sua amica, Yurika, era molto simile. Quel ragazzo biondo, pur proveniendo dallo stesso pianeta, era molto diverso... e si comportava in una maniera che alla sua mente semplice appariva strana... si comportava in maniera simile a BlackGatomon, con l'unica differenza che mentre la gattina nera stava incominciando, anche se di poco, a rendersi più disponibile solo recentemente... Felipe aveva iniziato a fare dei passi verso di loro, ma improvvisamente, di punto in bianco, si era di nuovo chiuso in sè stesso. La sera prima, aveva detto pure che all'inizio del suo viaggio non aveva intenzione di avvicinarsi a nessuno, e che poi aveva cambiato idea quasi senza rendersene conto... ma SnowAgumon pensava che questo suo periodo di solitudine autoimposta fosse finito...

Ad un certo punto, giunto in mezzo alla piattaforma ferroviaria in disuso, illuminato da un sottile raggio di luna e dalla luce delle stelle, Felipe si voltò verso Sho e SnowAgumon, e non riuscì ad impedire ad un appena percettibile espressione di sorpresa di apparire sul suo volto quando i suoi occhi incrociarono quelli dei due amici. Ma quella momentanea, effimera perdita di controllo scomparve molto presto, e il ragazzo spagnolo assunse di nuovo il suo contegno distante mentre sosteneva lo sguardo del giapponese... che, da parte sua, restava fermo lì, e quasi lo implorava con gli occhi di dirgli cosa avesse sbagliato... cosa intendeva quando diceva che lui imponeva il suo modo di vedere agli altri... in che cosa lo avesse offeso, e cosa avesse fatto per meritarsi quel suo atteggiamento rabbioso e arrogante. Il fastidio e lo sdegno per le brusche parole di quel pomeriggio aveva lasciato il posto ad un pesante vuoto nella mente del giapponese, e ora Sho voleva cercare in qualche modo di rinsaldare i ponti tra loro, chiedere in cosa avesse sbagliato, in che modo lo avesse offeso...

E tuttavia, aveva paura... paura di dire ancora qualcosa che, pur non sembrandogli sbagliato, in realtà lo era. Non era da lui, certo... però questa era la prima volta che si trovava a che fare con un soggetto imprevedibile come Felipe...

"Che succede, Sho Kusanagi? C'era qualcosa che volevi dirmi?" chiese bruscamente il biondino, senza mai spezzare il contatto visivo con Sho e SnowAgumon. Il tono e il modo di fare di Felipe, ancora con le braccia conserte e con quell'atteggiamento di sfida, risvegliarono in Sho un accenno di fastidio, ma il ragazzino evitò di rispondere guidato solo dall'istinto. Dopo aver preso un bel respiro, iniziò a rispondergli.

"In realtà, sì, Felipe Ortega..." gli disse a muso duro, tenendo la voce bassa per non disturbare i compagni addormentati. "Volevo sapere che cosa..."

Ma la discussione venne stroncata sul nascere da un'ombra minacciosa che si levò sopra Felipe, facendo provare un improvviso brivido di freddo al ragazzo biondo... e da un allarmato grido di SnowAgumon, i cui occhi si spalancarono alla vista della spettrale figura che fluttuava sopra di lui! Tutto accadde così velocemente che Sho non fu sicuro di cosa stesse accadendo finchè non ci fu in mezzo!

"Attento, Felipe! Little Blizzard!" esclamò SnowAgumon, sparando una rapidissima bordata di palle di neve contro il misterioso Digimon che solo in quel momento si era materializzato, il suo lenzuolo bianco sbrindellato che fluttuava spettrale nella volta celeste! Il Bakemon non si era aspettato che la sua apparizione venisse anticipata così, e non riuscì ad opporre un'adeguata difesa, ricevendo così tutte le palle di neve in faccia proprio mentre si accingeva ad allungare un'orrenda mano artigliata, dalla pelle di un blu nauseante, verso il Digivice di Felipe! Con un gemito, il fantasma barcollò all'indietro... e proprio in quel momento, con una sequela di urla di battaglia che svegliarono di soprassalto i rimanenti Digiprescelti e Digimon, un'orda di piccoli Digimon malvagi emerse dall'erba alta e si riversò sulla stazione, chiudendoli in un cerchio mortale! DarkOtamamon sparò dalla bocca una raffica di bolle rosse incandescenti, che scoppiettarono sulle piattaforme come fuochi artificiali, lasciandosi dietro una pericolosa scia di fiammelle scarlatte, mentre Goblimon scatenava a sua volta una raffica di proiettili infuocati che saettarono attorno a Sho, Felipe, SnowAgumon e Falcomon in segno di avvertimento! Il falchetto, ora in piedi sulla panchina su cui si era addormentato, fece un salto in aria e sbattè le ali per la sorpresa e il dolore quando la punta della sua coda prese fuoco a causa di un colpo di striscio... ma per fortuna, Falcomon riuscì a spegnerla sbattendola sulle tavole di legno!

"E... e questi... questi da dove... sono saltati fuori?" si chiese allarmato Sho, mentre anche Gizamon, Phascomon e Dracmon si univano con crudele gioia al caos provocato dall'attacco a sorpresa. Il minucolo vampiro allungò le sue unghie rosse fino a farle assomigliare ad orrendi artigli e balzò sulla passerella con una risatina demenziale, mentre Gizamon drizzava le spine sul dorso, e anche l'apparentemente sonnolento Phascomon schizzava qua e là con quelle sue ridicole ali, sfuggente come una zanzara mentre passava a pochi centimetri dalle teste dei suoi avversari!

I rimanenti tre Digiprescelti e i loro Digimon, all'interno della sala d'aspetto in disuso, si erano svegliati di soprassalto e, ancora intontiti dal sonno, si erano diretti alla porta d'uscita per vedere cosa stava succedendo. "S-Sho-kun? Che... che sta succedendo? Abbiamo sentito delle... UAH!" mormorò Yurika, la cui voce si trasformò in uno strillo allarmato non appena Phascomon le passò pericolosamente vicino al volto. Per una frazione infinitesima di secondo, vide i piccoli artigli del koala demoniaco scintillare davanti ai suoi occhi, e le corse un brivido lungo la spina dorsale al pensiero di quanto fosse andata vicina a rimanere sfregiata!

"Un attacco! Ci stanno attaccando! Aaaaah!" esclamò Jolene in un attacco di panico, e si afferrò saldamente alla t-shirt di Yurika quando Dracmon sfondò il vetro della sala d'aspetto con una testata. I frammenti di vetro piovvero nella stanzina, adibita a rifugio di fortuna, con un rumore infernale, e il piccolo vampiro si precipitò sghignazzando al suo interno, seguito a ruota da Gizamon. In breve tempo, prima ancora che la mente delle due ragazze, di Kevin e dei loro Digimon si fosse completamente svegliata, si era scatenato un caos infernale!

Per fortuna, Yurika era riuscita a mantenere il sangue freddo, nonostante Jolene e Kevin si fossero invece fatti prendere dalla paura, e afferrò rapidamente il Digivice al proprio fianco. "Maledetti mostriciattoli..." ringhiò tra sè Kunemon, mentre scendeva dalla spalla della sua partner. "Se siete venuti qui per cercare guai, li avete trovati! Yurika! Fammi digievolvere! Ho una gran voglia di lasciare qualche puntura come ricordo a questi buffoni!"

"Mi hai letto nel pensiero, Kunemon!" replicò la ragazzina. Rivolse uno sguardo confortante agli spaventati Kevin e Jolene, che le restavano attaccati guardandola con espressione quasi implorante, poi sollevò il Digivice e si apprestò ad attivarlo...

Ma l'imprevisto era in agguato.

"Eucalyptus Gas!" esclamò improvvisamente la voce di Phascomon, facendo sobbalzare Yurika per la sorpresa. Era convinta che quel mostriciattolo alato che aveva rischiato di lasciarle un ricordo indelebile sul viso fosse passato e via... e invece era ancora lì! Ma non ebbe il tempo di rifletterci, in quanto una nuvoletta di diafano vapore bianco-verde, dall'odore fresco, pericolosamente gradevole, permeò l'aria attorno a lei e ai suoi due amici, prima ancora che lo schermo del Digivice avesse il tempo di brillare. BlackGatomon, la più esperta dei Digimon del gruppo, riconobbe subito quell'attacco e spalancò gli occhi allarmata!

"Attenti! Non respirare quel gas..." iniziò a dire... ma era già troppo tardi: i tre ragazzini avevano già respirato il vapore di eucalipto soffiato dal koala malefico, e in meno di tre secondi i loro occhi si annebbiarono, i loro muscoli persero forza... e i tre si afflosciarono delicatamente sul pavimento, nuovamente diretti al mondo dei sogni! La mano di Yurika allentò la presa sul Digivice, e il piccolo oggetto elettronico scivolò giù dal suo palmo e atterrò sul freddo pavimento di asfalto grigio, mentre Dracmon e Gizamon sghignazzavano soddisfatti. BlackGatomon e Bearmon, dal canto loro, agitarono la zampa davanti al viso per disperdere i vapori soporiferi, e si guardarono attorno, contemplando la situazione. Tre Digiprescelti di meno, e niente evoluzione a livello Champion... la situazione non era buona!

Nè loro nè Kunemon, tuttavia, si fecero intimorire. "Non importa... Il livello non è tutto, in fondo! Rolling Thread!" esclamò il bruco giallo, per poi afferrarsi la coda con le mandibole a becco e rotolare contro Dracmon, trasformato in un anello vivente. Il Digimon vampiro riuscì ad evitare l'attacco con un passo laterale accompagnato da una risatina... ma Kunemon se l'era aspettato, e dopo aver raggiunto il muro appena sotto la finestra infranta, rimbalzò su di esso e colpì Dracmon alla schiena, mandandolo faccia a terra con un breve strillo! Nel frattempo, Gizamon stava cercando di attaccare Bearmon con le sue spine dorsali, ma nessuno dei suoi attacchi riusciva a superare la guardia dell'orsacchiotto, che restava fieramente schierato a fianco del suo partner addormentato, pronto a difenderlo! Quando l'ennesimo attacco del vorace anfibio andò a vuoto, Bearmon riuscì a superare le sue difese e ad assestargli un Bear Punch in mezzo agli occhi, spedendolo dall'altra parte della camera con un cazzotto avvolto da fiamme scarlatte. Gizamon urtò il muro con la schiena, ma si rialzò quasi subito e si acquattò sul pavimento come un cane feroce pronto a scattare; cercava nuovamente di chiudere la distanza e ingaggiare un nuovo corpo a corpo con Bearmon, che però rispose con tutta calma, stendendo un braccio verso di lui e facendogli cenno con la mano di avanzare.

"Fatti sotto, ripugnante anfibio. Ti sto aspettando..." gli ringhiò Bearmon in faccia, nel tentativo di provocarlo.

BlackGatomon, nel frattempo, era riuscita a portarsi fuori e ad ingaggiare un feroce combattimento con Phascomon e Goblimon. I due Digimon malvagi, di livello più basso, si affidavano alla superiorità numerica e ad attacchi mordi e fuggi per avere la meglio sulla loro avversaria, più esperta e di livello più alto... ma stavano cercando di batterla al suo stesso gioco, dove non potevano competere con lei! Con un Lightning Paw quasi troppo veloce per essere visto, la gattina nera colpì in pieno il goblin verde, spedendolo a terra... poi allontanò Phascomon con una raffica di colpi d'artiglio, che il koala demoniaco riuscì a malapena ad evitare con una rapida ritirata. Sfortunatamente per lui, allontanarsi non gli basò ad evitare lo sguardo di BlackGatomon, che si appoggiò entrambi gli indici sulla fronte prima di fare uso del suo potere ipnotico.

"Cat's Eye Hypnotism!" esclamò la gattina nera, i cui occhi si illuminarono di azzurro e si fissarono in quelli sonnacchiosi di Phascomon. Immediatamente, i movimenti del piccolo Digimon demoniaco rallentarono, e le sue ali iniziarono a sbattere più lentamente... ma proprio mentre BlackGatomon stava preparando un nuovo attacco, DarkOtamamon intervenne in soccorso dei suoi compagni!

"Boiled Bubble!" esclamò il girino rosso, sparando un'altra raffica di bolle incandescenti. BlackGatomon riuscì appena in tempo ad accorgersi dell'attacco, e con un deciso balzo riuscì ad allontanarsi mentre i proiettili di fuoco esplodevano sul cemento della piattaforma. Uno schizzo di caldo liquido rosso le scottò appena l'orecchio destro, facendole fare una smorfia, e la gattina nera atterrò in pieno sul bordo del binario, mentre Goblimon si rialzava massaggiandosi la testa, e DarkOtamamon si portava al suo fianco. Phascomon, ancora ipnotizzato, non poteva partecipare alla lotta, ma BlackGatomon sapeva che era soltanto questione di tempo prima che si risvegliasse. Era il caso di sbarazzarsi di almeno uno di quei seccatori, prima che avessero il vantaggio del tre contro una!

Nel frattempo, Sho e Felipe erano riusciti a far evolvere SnowAgumon e Falcomon, e assieme stavano tenendo testa a Bakemon, mostrando una sintonia che strideva con i diverbi di poco prima. Era chiaro che Felipe non stava aiutando troppo volentieri il ragazzino giapponese, ma non era certo quello il momento di pensare a cose così meschine... stavano lottando per salvarsi la pelle!

Il Digimon fantasma, dopo essere riuscito a schivare di poco un V-Breath Arrow da parte di Veedramon, sporse il suo orrendo braccio fuori dal telo che lo ricopriva, e le sue fauci piene di denti acuminati, simili a quelle di un babbuino, si spalancarono in un lungo ululato di rabbia. "Bambini prescelti... Siete mieiiiii! Dark Claw!" esclamò, allungando i suoi terribili artigli verso il drago azzurro, che riuscì a saltare indietro solo all'ultimo momento, facendo sì che le unghie del digimon non-morto affondassero nel cemento e ne sbriciolassero una porzione. Bakemon lanciò uno strozzato ululato di frustrazione e cercò immediatamente di liberare l'arto incastrato... ma Diatrymon non gliene diede il tempo, e indirizzò contro di lui il suo attacco sonoro!

"Sonic Destroyer!" esclamò l'uccello preistorico dalle piume di metallo, spalancando le sue corte ali... e il fantasma venne investito in pieno da una bordata di onde sonore che lo scagliò lontano, per poi farlo atterrare dolorante sui binari abbandonati e coperti di erba. Diatrymon tirò un sospiro di sollievo, ma sia lui che Veedramon si misero di nuovo in guardia quando Bakemon si sollevò di nuovo, scosse la testa e si levò di nuovo in volo sopra di loro...

"Attento, Veedramon! Non sappiamo di cosa è capace!" Sho avvertì il suo Digimon. "Cerca di tenerti un pò a distanza, e poi..."

"Pummel Whack!"

Una voce aspra, sgradevole, che urlava a squarciagola il nome di un attacco, interruppe le raccomandazioni di Sho... e subito dopo, un proiettile di energia grigia, grosso come un pallone da basket, sfrecciò verso Diatrymon e Veedramon, cogliendo di sorpresa sia i Digimon che i due ragazzi! Troppo sorpresi per reagire, il drago e l'uccello preistorico non poterono fare altro che restare a guardare sbalorditi il proiettile energetico che colpiva il terreno in mezzo a loro... e poi esplodeva fragorosamente, scagliandoli in aria con un lungo urlo assieme ad una enorme quantità di fango, detriti, e pezzi di rotaia divelti! Dal canto suo, mentre Sho esclamava il nome del suo Digimon, e Felipe rimaneva immobile ad osservare, con gli occhi spalancati in quella che poteva essere un'espressione di paura, Bakemon ghignò ferocemente alla vista dei suoi avversari che venivano scagliati via, e si girò nella diirezione da cui era provenuto l'attacco.

"Capo Ogremon! Finalmente! Temevamo di dover fare tutto da soli!" esclamò il fantasma, rivolto all'alta e muscolosa figura in verde, armata di clava e corna e coperta solo da un paio di consunti pantaloni che era emersa dall'oscurità in quel momento, la bocca piena di denti storti contorta in un ghigno e il pugno destro, quello che non reggeva la clava, puntato contro i due Digiprescelti.

Sho, che era andato ad assistere Veedramon mentre questo si rialzava, alzò lo sguardo verso il nuovo arrivato, e il discorso che Witchmon gli aveva fatto poco prima, quel pomeriggio, gli tornò in mente. "Cosa? Ogremon? Quello sarebbe il tizio di cui ci dicevano Witchmon e Cobramon?"

"Ugh..." Veedramon scosse la testa per schiarirsela, mentre Diatrymon, poco lontano da lui, iniziava a rimettersi in piedi. "A quanto pare, sì... accidenti, e io che speravo passasse un pochino di tempo..."

L'orco dalla pelle verde accolse i complimenti di Bakemon con un grugnito che aveva ben poco di educato. "Tsk... ma tu guarda, se per avere qualcosa di fatto decentemente, lo devo fare da me!" ringhiò, restituendo uno sguardo di rimprovero al suo sottoposto. "Beh, adesso non stare lì impalato! Ora che i mocciosi si stanno riorganizzando, fai quello che siamo venuti a fare, no?"

Bakemon balbettò qualche parola di scuse. "Ah... ehm... sì, giusto, capo Ogremon... provvedo subito!" esclamò... e prima che Veedramon e Diatrymon potessero impedirlo, il fantasma scivolò nel pavimento della passerella come se fosse stato di fumo. Immediatamente, Veedramon e Sho tesero i nervi al massimo, guardandosi attorno alla ricerca del minimo segno che facesse presagire la riemersione del loro avversario, mentre Diatrymon e Felipe si giravano verso Ogremon e si preparavano ad affrontarlo. Il Digimon orco sghignazzò e riprese ad avanzare con passo sicuro, bilanciando la clava tra le sue enormi mani nodose.

"E così... tu sei Ogremon, vero?" chiese Felipe, cercando di assumere il tono più minaccioso che gli riuscisse. Diatrymon abbassò leggermente la testa, e si tenne pronto a gettarsi all'attacco.

"Heheheheee... e così voi sareste i famosi Digiprescelti che stanno dando tanto fastidio a Watchmon-sama? Vi dirò, mi aspettavo qualcosina di più!" sghignazzò Ogremon, per poi alzare le spalle con espressione indifferente. "Ma in ogni caso, siete una minaccia al dominio del nostro signore... e per assicurarvi che non possiate più dargli fastidio, mi è stato ordinato di portarvi via un pò di giocattoli pericolosi... Bakemon!"

Senza alcun preavviso, la mano artigliata di Bakemon riemerse dal terreno, vicinissimo ai piedi di Sho... e prima che lui o Veedramon, colti di sorpresa, potessero fare qualsiasi cosa, afferrò il Digivice che il ragazzo giapponese portava appeso alla cintola e lo portò via! Con sommo orrore di entrambi, il prezioso oggetto divenne incorporeo come Bakemon e scomparve nel pavimento!

"NO! Il mio Digivice!" esclamò Sho con un brivido di terrore. Senza di quello... SnowAgumon non poteva digievolvere... e loro sarebbero stati in balia di qualunque Digimon avessero incontrato! Veedramon si avventò contro la mano nera del fantasma e cercò di afferarla prima che scomparisse, ma fu troppo lento per una frazione di secondo, e le sue dita non si chiusero che sull'aria!

Felipe e Diatrymon, allarmati da quel grido, si erano voltati per un secondo... e quello fu più che sufficiente ad Ogremon! Con una velocità insospettabile per le sue dimensioni, l'orco dai capelli bianchi tirò di nuovo indietro la mano libera, e creò un'altra delle sue sfere energetiche!

"Pummel Whack!" esclamò, scagliando il proiettile energetico contro Diatrymon. L'uccello preistorico strillò per la sorpresa e cercò di proteggersi chiudendo le ali attorno al corpo, ma la potenza dell'impatto fu comunque sufficiente a farlo finire a terra... proprio mentre la mano di Bakemon riappariva dietro Felipe e si allungava verso il suo Digivice!

"A... Attento, Felipe-kun! Dietro di te!" esclamò Sho. Ormai aveva capito il gioco di Ogremon... quell'attacco non era altro che un diversivo, e il vero obiettivo di Ogremon erano i Digivice! Senza quelli, niente digievoluzione e un mare di guai!

Per fortuna, il tentativo di Bakemon non fu coronato da successo come la volta precedente, in quanto Diatrymon si era ripreso velocemente dal colpo di Ogremon ed era scattato verso la mano spettrale, assestandole un deciso morso un attimo prima che le sue dita adunche potessero chiudersi sul Digivice del ragazzo spagnolo! Felipe fece un salto per la sorpresa, mentre Bakemon ululò di dolore e si dibattè mentre Diatrymon lo estraeva dal terreno. Poi, l'uccello preistorico, sempre mantenendo la presa, girò un paio di volte su sè stesso, come un lanciatore di martello... e infine, acquisita abastanza velocità, mollò la presa e scagliò Bakemon contro Ogremon, che ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi prima che il fantasma, trasformato in proiettile, lo raggiungesse allo stomaco e gli facesse espellere l'aria dai polmoni in un rantolo dolorante! I due Digimon malvagi rovinarono a terra in un groviglio di lenzuola, muscoli verdi ed imprecazioni che strappò una risatina a Sho anche in quella tesa situazione!

"Aaaargh!" ringhiò Ogremon mentre si rialzava! "Pezzo di incompetente! E' così difficile rubare un Digivice ad un moccioso?"

Bakemon scosse la testa e si rialzò stordito. "Ugh... vorrei vedere lei al mio posto, capo Ogremon! Quel Diatrymon mi è stato addosso come ho messo fuori la punta del naso!" si lamentò.

Mentre i due Digimon criminali si rialzavano, Veedramon si mise davanti a Sho e a Felipe, con Diatrymon al fianco, e si preparò ad attaccare di nuovo. "Okay, facce da schiaffi, se avete finito di blaterare... eccovi il mio ultimatum! Ridate a Sho il Digivice e filate via di qui, o vi garantisco che ve la vedrete brutta..." ringhiò, e fece per spalancare la bocca per caricare un'altra V-Breath Arrow...

Quando, ancora una volta, un certo koala alato che i ragazzi avevano perso di vista decise di rendere le cose più complicate! Dopo aver coperto in breve tempo la distanza che lo separava da Veedramon e Diatrymon, Phascomon soffiò di nuovo la sua nube di gas soporifero, mentre Goblimon scaricava contro i ragazzi un'altra raffica di palle di fuoco, in modo da tenerli lontani dai loro compagni! Sho e Felipe fecero appena in tempo a balzare indietro con un grido di allarme, che i loro Digimon respirarono il soffio di Phascomon e barcollarono per qualche secondo, prima che i loro occhi si annebbiassero, e loro due scivolassero addormentati sul terreno, de-evolvendo quasi subito a SnowAgumon e Falcomon!

"Falcomon!" esclamò Felipe.

"Oh, no! SnowAgumon!" gridò Sho, guardando verso Phascomon e notando con orrore che il koala demoniaco aveva non uno, ma due Digivice nelle mani, e più esattamente quelli appartenenti a Yurika e a Jolene! "Qui... qui si mette male! Ma gli altri? Che fine hanno fatto gli altri...?"

In quel momento, il suo sguardo cadde sulla ex-sala d'attesa in cui i suoi amici dormivano prima che scattasse l'allarme... e vide con suo estremo disappunto che stavano ancora dormendo, pur in posizioni diverse da quelle di prima, e che l'aria era permeata di un'inconfondibile vapore bianco-verdino, lo stesso che aveva messo a dormire i loro Digimon. Anche BlackGatomon era a terra, solo che non era addormentata, la sua pelliccia nera era tutta arruffata, e dava l'impressione di essere appena uscita sconfitta da una gigantesca rissa! Nello stesso momento, gli altri scagnozzi di Ogremon si stavano precipitando fuori dalle finestre infrante della sala d'attesa, con Dracmon che teneva saldo tra le mani artigliate il Digivice di Kevin!

"M... Maledizione..." ringhiò BlackGatomon, cercando inutilmente di rimettersi in piedi. "Se... se solo quello stupido orsacchiotto non si fosse liberato dalla mia ipnosi, avrei vinto io! Lui e il suo respiro all'eucalipto..."

Un ghigno crudele apparve sul volto di Ogremon allavista dei Digivice che i suoi scagnozzi stavano riportando indietro, e con una mano fece loro cenno di sbrigarsi... ma proprio in quel momento Sho, in un disperato tentativo di salvare almeno un Digivice, si gettò contro Dracmon mentre questo gli schizzava vicino, e in qualche modo riuscì a fargli perdere l'equilibrio e farlo cadere per terra, il Digivice che gli sfuggiva di mano! Prima che un altro scagnozzo di Ogremon potesse fermarlo, il ragazzino giapponese si era gettato sul Digivice e l'aveva serrato nella propria mano, tenendolo poi stretto a sè. Goblimon e DarkOtamamon grugnirono per il disappunto, mentre Sho li fissava ferocemente, come a dire che se avessero cercato di sottrargli anche quel Digivice, avrebbero fatto una brutta fine...

"Ugh... stupido ragazzino, sempre in mezzo ai piedi!" ringhiò Ogremon. "Al diavolo, tre Digivice sono più che sufficienti! Leviamo le tende, ragazzi!"

"Ricevuto, capo!" esclamò Gizamon, mentre passava sfrecciando vicino a Goblimon. "Voi due, fate presto! La nostra missione è compiuta, più o meno! Non perdiamo altro tempo qui!"

"Va bene, va bene... Ma prima dobbiamo sbarazzarci di questi seccatori! Boiled Bubble!" replicò DarkOtamamon, sparando contro Sho e Felipe un'ulteriore raffica di bolle rosse incandescenti. I due ragazzini riuscirono per un pelo a scansarsi, ma questa distrazione permise ai rimanenti seguaci di Ogremon di allungare le distanze e raggiungere il loro capo e i loro compagni, scomparendo poi nella foresta assieme ai tre Digivice rubati...

"Cough... cough..." tossì Sho, mezzo accecato dal fumo delle fiamate di DarkOtamamon. Con la coda dell'occhio, riuscì a vedere i Digimon malvagi che si allontanavano, e neanche quell'unico Digivice che era riuscito a salvare dalle loro grinfie riuscì ad alleviare la sensazione di sconfitta che in quel momento si era impadronita del suo cuore. Non era riuscito ad evitare che i Digivice venissero presi... ed ora, il suo gruppo si trovava in una pessima situazione!

"N... No... maledizione... I Digivice... non sono riuscito a... maledizione... maledizione..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Il primo incontro con Ogremon non è andato molto bene per i nostri eroi, eh? Tre Digivice di meno, ed ora solo Felipe e Kevin possono eseguire la Digievoluzione! Proprio quando SnowAgumon aveva raggiunto la sua forma Ultimate...

E come se non bastasse, adesso l'atteggiamento scostante di Felipe ha creato una certa tensione nel gruppo. Sì, mi rendo conto che questo suo voltafaccia è stato piuttosto improvviso ma... beh, capirete più avanti il perchè del suo comportamento! Vi anticipo che per il nostro spagnolo scontroso preferito, sarà un autentico punto di svolta! E poi, senza un pò di conflitto, e di conseguente esame di coscienza dei protagonisti... non potrebbero dare prova di essere degni delle loro Crest, e non potrebbero raggiungere a loro volta la forma Ultimate! Prevedo che nei prossimi capitoli ci sarà abbastanza introspezione, oltre che degli scontri con Ogremon ed altri scagnozzi di Watchmon...

Oh, e mi scuso se la fine del capitolo era un pò affrettata! Purtroppo, mi sono ritrovato con una scadenza da rispettare, e ho fatto un pò come ho potuto! Spero che vi piaccia lo stesso, ma credo che mi saprete dire voi!

Tenete d'occhio il mio account! Conto di riuscire ad aggiornare entro la fine della prossima settimana sia la mua storia di MegaMan Nt Warrior che quella di Pokèmon!

Alla prossima!

Justice Gundam

 

P.S.: A proposito, chi di voi conosce Elfen Lied? E' l'anime a cui potete attribuire il ritardo nella pubblicazione di questo capitolo... molto bello, ma state attenti, è di una violenza estrema!

  
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