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Autore: JustAFangirl    28/03/2013    2 recensioni
"Dopo colazione si preparò per il suo nuovo anno, la terza superiore. Un anno diverso, differente, si incontrano nuovi professori, si fanno nuove materie, e in più si conoscono nuovi compagni perché le ultime sezioni vengono smistate.
Ma di una cosa sola era certa: ci sarebbero state le sue amiche. Si conoscevano dalla prima media, e da li non si erano mai perse di vista, nemmeno a scuola, essendo in classe insieme. Era da circa…12 ore che non le vedeva, si. "
Questa è la prima ff che scriviamo a quattro mani, fateci sapere cosa ne pensate ;)
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo autrici:
Saaaalve a tutti, eccoci qui con un nuovo capitolo.
Vorremmo ricordare ai “fans” (?) che leggono che i personaggi sono INVENTATI, ma con qualche spunto dalla vita reale.
Quindi niente fantasie <3 (apparte sull’OTP, in quel caso avete il nostro permesso)
Buona pasqua!
Tyra e Percabeth

Capitolo 4

 
Anna diede un’ultima occhiata al suo riflesso sullo specchio e dopo essersi convinta di non essere orribile come credeva uscì dalla stanza. Non era particolarmente elegante: solo un paio di jeans e una maglietta carina. Michele non aveva mai smesso di scriverle da quella volta alla festa, sembrava veramente innamorato di lei. Anna scese le scale e gridò:
‹‹Mamma, esco!›› Un borbottio arrivò da dietro la cucina, cosa che la ragazza scambiò come un consenso. Attraversato l’uscio si incamminò per le strade: avevano appuntamento in centro. Era emozionata, ma cercava di reprimere i sentimenti: non era in cerca di una storia seria. Tuttavia quel ragazzo le piaceva veramente, sebbene lo avesse baciato quando era ubriaca, nelle volte che si erano visti dopo le aveva fatto proprio una buona impressione. Era la prima volta però che si incontravano da soli, senza amici. Troppo soli, pensava. Ma in fondo se mai avesse cercato di molestarla gli avrebbe rifilato una delle sue micidiali mosse di judo, ovviamente non gli avrebbe mai rivelato di aver iniziato da soli due mesi e di essere cintura bianca! Quando arrivò in centro e lo vide sul suo scooter vicino a una gelateria sentì lo stomaco stringersi  in una morsa. Fece un respiro profondo  e si incamminò verso Michele che le sorrideva radioso. Questo la abbracciò e le stampò un bacio vicino alle labbra, come se niente fosse. Anna si sforzò di rimanere impassibile, ma non poteva ignorare i brividi che le scorrevano su per la schiena.
‹‹Sono contento di vederti!››
‹‹Anch’io…›› lo guardò negli occhi e le sembrarono più azzurri che mai.
Michele la squadrò dall’alto in basso: ‹‹Sei carina!››
Anna sentì le guance andare in ebollizione: che cosa le prendeva?!
‹‹Grazie…››
‹‹Dove vuoi andare?››
‹‹Non so, dimmi tu!››
‹‹Vuoi fare un giro? Niente shopping però!››
Anna ridacchiò: ‹‹Niente shopping, promesso››
Michele si avvicinò alla ragazza e le cinse la vita con un braccio, stringendola a se. Anna si sentì confortata da quella presa, come se con lui vicino niente potesse farle del male. Si avventurarono fra le vie del centro, parlando del più e del meno. Michele era simpatico, gioviale e non c’era momento in cui non parlasse. Non correvano certo il rischio di ricadere in quei silenzi lunghi e imbarazzanti: sembrava che si conoscessero da sempre.
‹‹Michele, posso chiederti una cosa?››
Lui annuì, guardandola serio: ‹‹Mi devo preoccupare?››
‹‹No no! E’ solo una mia curiosità… ad Andrea piace Francesca?››
Lui si girò dall’altra parte e si strinse fra le spalle: ‹‹Non lo so, non me ne ha mai parlato!››
Anna lo scrutò intensamente: ‹‹Non raccontarmi balle…››
‹‹Sul serio, non me ne ha mai parlato. Però potrebbe esserci qualcosa fra di loro, tu che ne dici?››
‹‹Sarebbe bello!››
‹‹E che ne pensi di noi invece?››
Anna corrucciò la fronte e improvvisamente sentì il braccio di Michele farsi soffocante:
‹‹In che senso?››
‹‹Nel senso che pensi che anche noi due potremmo essere qualcosa di più, di semplici amici?››
‹‹Ehm…››
Michele rise: ‹‹Non ti devi preoccupare, se non vuoi basta dirlo!››
‹‹No!›› si affrettò a negare Anna ‹‹Non volevo dire questo, è solo che… ci devo pensare!››
‹‹Ok, hai tutto il tempo che vuoi, non ho fretta!››
Anna sorrise, sentendosi rincuorata. Quella dichiarazione l’aveva presa alla sprovvista. Certo non era così scema da non essersi accorta di piacergli, ma non si era preparata psicologicamente al caso in cui le avesse chiesto di diventare la sua ragazza! Il resto del pomeriggio lo passarono a gironzolare tra le vie, per poi fermarsi in un piccolo parco, dove un gruppetto di bambini giocava ridendo e starnazzando. I due ragazzi si sedettero su una panchina, sotto un grande e antico albero.
Michele prese la mano di Anna e gliela strinse.
‹‹Quella volta, alla festa, mi hai veramente fatto perdere la testa››  disse poi, in un soffio.
‹‹Oh beh…ero ubriaca fradicia!››
‹‹Eri bellissima››
Anna si voltò, incrociando il suo sguardo, il viso di lui a pochi centimetri dal suo. Sentiva il suo fiato caldo e il profumo che le ricordava terribilmente quella sera alla festa.
‹‹Non è vero, non sono bella…››
‹‹Per me lo sei, non importa cosa pensi tu!››
Anna sorrise e Michele le accarezzò il viso con una mano, sfiorandola appena. Poi le si avvicinò ancora di più, stavano quasi per baciarsi, quando Anna si ritrasse di qualche centimetro, lasciandolo attonito, con gli occhi semichiusi.
‹‹Scusa…›› mormorò Michele.
‹‹No, è che… l’ultima volta che ti ho baciato non sapevo neanche come mi chiamassi. È successo tutto così velocemente, desidero un po’ di tempo ancora››
‹‹Certo, tutto quello che vuoi!››
Anna lo abbracciò, per poi alzarsi dalla panchina: ‹‹Scusa, ma ora devo andare, è stato bello!››
Michele la salutò con un cenno della mano e lei gli diede le spalle, incapace di frenare il cuore che batteva ancora all’impazzata.
 
La campanella suonò, risvegliando circa metà della classe. La professoressa uscì, e gli alunni si alzarono dai banchi, sbadigliando e andando a parlare con qualcuno. Quello che fecero Ilaria Francesca e Marina però, sembrò più un catapultamento verso Anna che alzò gli occhi al cielo.
Francesca, in porposition, cominciò subito ad assillarla di domande:
‹‹Allora? Com’è andata? Vi siete baciati? Avete litigato? Avete…››
‹‹Stai zitta Fra!›› la zittì Ilaria.
‹‹Ovviamente i dettagli ci interessano più del resto!›› aggiunse Marina, con uno sguardo malizioso.
Anna alzò le mani in segno di resa: ‹‹Nessun dettaglio, non è successo niente!››
Le tre amiche si guardarono, per poi scuotere la testa energicamente:
‹‹E’ impossibile!›› esclamò Ilaria ‹‹Sei una fonte naturale di sensualità, come ha fatto a non metterti le mani addosso?››
‹‹Non mi ha messo le mano addosso!›› protestò Anna.
‹‹A-ah, dai Anna, non ci sente nessuno. Non ti devi preoccupare, ok?›› sussurrò Francesca, guardandosi attorno. Il resto della classe era impegnato a scroccare la merenda da qualche malcapitato. Stranamente nessuno prestava attenzione alle quattro amiche.
‹‹Neanche un piccolo bacio? Non dico con la lingua, almeno a stampo!›› disse Marina.
‹‹Beh… ci ha provato…››
‹‹Ecco!!›› esclamarono in coro le tre amiche, scambiandosi sguardi d’intesa.
‹‹Che cosa aspettavi a dircelo? E poi?›› la incitò Marina, ansiosa di sapere i particolari.
‹‹Abbiamo parlato tanto e… beh, mi ha proposto, per modo di dire, di stare con lui…››
Francesca sbatté una mano sul banco: ‹‹L’avevo detto io! Ilaria sgancia i cinque euro!››
‹‹Sì, subito…›› disse lei, sarcastica.
‹‹Ehi, avevamo scommesso!›› protestò Francesca.
‹‹Ma quando?!›› ribatté Ilaria.
‹‹Ehi!›› esclamò Marina ‹‹La nostra amica qui, è sulla strada giusta per avere il suo primo rapporto sessuale con un uomo!››
Anna saltò su dal banco e le tappò la bocca, ma Marina continuò a parlare imperterrita.
‹‹Oddio!›› esclamò  Francesca, sbarrando gli occhi ‹‹Sul serio hai intenzione di  andare fino in fondo?››
‹‹No! Però se mai stessimo per tanto tempo insieme potrei pensarci…››
‹‹Troia›› borbottò Ilaria.
‹‹Come?››
‹‹Niente.››
Anna la fulminò con lo sguardo e tornò al suo discorso: ‹‹Insomma, ormai ho sedici anni!››
‹‹Direi che pensare a queste cose sia un po’ prematuro!›› intervenne Linda, che già da un po’ ascoltava il discorso.
‹‹Parla quella!›› la schernì Ilaria, ridacchiando.
‹‹Senti, io non tradirei mai il mio Marco James, capito?››
‹‹Capito!›› risposero in coro tutte quante.
‹‹Ma cos’è?›› disse di nuovo Linda, ormai entrata nella discussione ‹‹La nostra bella Annina sta uscendo con Michele?››
‹‹Proprio così!›› assentì Marina.
‹‹E lui mi ha chiesto di mettermi con lui…›› ripeté per l’ennesima volta Anna.
‹‹E che cosa stai aspettando? È un pezzo di gnocco!›› esclamò Linda.
Ilaria la guardò disgustata: ‹‹Sei senza pudore…›› Linda rise e se ne andò, attaccando discorso con Riccardo.
‹‹Allora, hai deciso cosa fare?›› chiese Ilaria.
Anna parve pensarci su, quindi annuì: ‹‹Penso che dirò di sì…››
‹‹Buongiorno!›› Malica entrò nella classe, camminando spedita verso le quattro ragazze. ‹‹Di cosa state parlando?››
‹‹Di ragazzi›› rispose Ilaria.
‹‹O meglio, del ragazzo di Anna!››
Malica sorrise beffarda: ‹‹Hai un ragazzo allora?››
‹‹No,  è che…››
‹‹Bene, tanto tu non mi interessavi›› detto questo lanciò uno sguardo veloce a Linda che si esibiva in un numero di danza davanti a metà classe.
‹‹Leggermente esibizionista la ragazza!›› commentò Francesca.
‹‹Sentite,›› intervenne Malica, con sguardo supplichevole ‹‹Ho bisogno che voi mi aiutiate!››
‹‹Che cosa dobbiamo fare?›› chiese Anna, curiosa.
‹‹Trovare qualcuno disposto a fingersi il mio fidanzato per una sera…››
‹‹Ma tu non sei lesbica?›› disse Marina, perplessa. Francesca però le diede una gomitata, lanciando uno sguardo eloquente.
‹‹Allora, conoscete qualcuno disposto a farlo?›› implorò Malica.
‹‹Disposto no, ma in quattro riusciremo a convincerlo!›› detto questo Ilaria si incamminò verso il lato opposto della classe, per poi agguantare un ragazzo molto più basso di lei, magro e dalla carnagione pallida. I capelli rasati lasciavano scoperte le orecchie leggermente a punta.
‹‹Jacopo sarà perfetto!›› disse trionfante.
‹‹Ehm… perfetto per cosa?›› chiese lui, leggermente intimorito.
‹‹Per fare da fidanzato di Malica per una sera!››
‹‹No, no, no!›› scosse la testa Jacopo, iniziando a dimenarsi, ma la presa di Ilaria era ferrea.
‹‹Nessuno ha chiesto la tua approvazione!›› lo zittì Marina, agguantandolo dall’altra parte.
Malica scrutò il ragazzo, arricciando il naso: ‹‹Bah, penso che possa andare…››
 ‹‹Ho detto che non lo voglio fare!›› protestò Jacopo, cercando di scappare.
‹‹Taci!›› esclamò Anna.
‹‹Ma ci spieghi che cosa devi fare?›› disse Francesca.
‹‹Una gara di ballo!››
Jacopo sbiancò e sentì le gambe cedere. Ilaria e Anna scoppiarono a ridere, seguite a ruota da Marina e Francesca.
‹‹Però c’è un altro problema…›› aggiunse Malica.
‹‹Dai, spara››
‹‹Dovrei venire con un'altra coppia, e beh.. ecco, non c’è nessuno disposto. Quindi mi chiedevo se qualcuno di voi potesse accompagnarmi…››
Seguì un silenzio pesante, dove tutti si guardavano l’un l’altro chiedendosi chi mai sarebbe stato il malcapitato. Malica li guardò uno a uno e si soffermò per prima su Francesca, che scosse la testa energicamente: ‹‹NO! Ho male a un’anca!››
Allora Malica passò a Ilaria che si rifiutò categoricamente, stessa cosa per Anna. Infine giunse il turno di Marina che provò a rifiutare, ma Francesca si intromise:
‹‹Lei sarebbe perfetta!››
‹‹Ma cosa dici, sono goffa e non ho mai ballato in vita mia!›› protestò lei.
‹‹Non è vero, io ti ho vista e non sei male!›› commentò Ilaria, annuendo convinta ‹‹Potresti farcela!››
‹‹E poi proprio stamattina hai detto che ti senti inutile, perché non riesci ad aiutare i tuoi amici, beh, direi che questo è il momento giusto!›› concluse Anna, sorridendo.
Marina arrossì leggermente e iniziò a guardarsi attorno agitata: ‹‹Ma io non so… Malica spiegami cosa devo fare! E comunque non ho un accompagnatore…››
‹‹Non c’è problema!›› esclamò Ilaria, stringendosi tra le spalle. Dopodiché si voltò verso un ragazzo piuttosto alto e molto magro, vestito solo Abercrombie che rideva sguaiatamente con Andrea: ‹‹Cesareee! Vieni qua un secondo!›› Lui si avvicinò e le guardò perplesso:
‹‹Che c’è?››
‹‹Faresti una gara di ballo con Marina?››
Il ragazzo sbarrò gli occhi e guardò le ragazze come se potessero ammazzarlo da una momento all’altro: ‹‹State scherzando vero?››
‹‹Eh dai!›› lo implorò Francesca ‹‹E’ solo una gara di ballo››
‹‹Solo una gara di ballo!›› le fece il verso lui.
Le cinque ragazze si guardarono sconsolate, scuotendo la testa, poi, all’improvviso Ilaria tirò fuori una banconota da dieci euro e la mise in una mano di Cesare, che la guardò sorpreso.
‹‹Allora? Adesso partecipi?››
‹‹Ad una condizione: non mi metterò a sculettare davanti a nessuno. Cesare Capiente ha una reputazione!››
 
  
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