"Cosa?"

"Significa che carino, è giapponese" dice guardandomi.

 

Primo giorno di scuola.

Insicurezze,indecisioni.

Dopo mille cambi di stile riesco ad uscire di casa.

Non capisco il mio bisogno di sentirmi omogeneo quando sono diverso.

I baci sulle mie labbra sanno di dopobarba e non di Chanel ma salgo sull'autobus e nessuno se ne accorge.

Le grandi città si assomigliano tutte, mi ritrovo a pensare.

Forse ne ho viste troppe.

Alla fine si vedono solo case,case,case e ancora case.

E anche gente, un sacco di gente.

E quando l'autobus si ferma, scendo e prendo un bel respiro.

Riuscirò ad uscirne vivo?

Anche le scuole, come le città, si assomigliano tutte.

Incredibilmente trovo la segreteria al primo colpo.

"Harry Styles, ecco il tuo orario" non alzo neanche lo sguardo.

Prima ora, matematica, ma la campanella non è ancora suonata.

Cerco di orientarmi, edificio A, classe VI.

Ma non sono pratico di questa nuova scuola e di certo non sono un piccione viaggiatore.

Chiedi aiuto al primo che mi passa di fianco.

Gli batto una mano sulla spalla e "Senti" gli dico, ma il resto della frase si perde nel vuoto.

Non ho mai visto occhi così belli in tutta la mia vita.

Sono celesti e belli,belli,belli...

Rimango con la bocca semiaperta e la mano a mezz'aria, come uno stupido.

L'altro mi guarda incuriosito "Che c'è" chiede.

"Baciami" mi sfugge di bocca senza che riesca, o che voglia,a fermarla.

D'improvviso arrossisco completamente, come ho fatto a dire una cosa del genere?

Mentre ancora cerco le parole per scusarmi il ragazzo di fronte a me, dopo un attimo di perplessità,mi si avvicina

e le mie labbra incontrano le sue.

Il fiato mi si mozza.

Come è possibile? Cose del genere non succedono neanche nei film.

Le sue labbra hanno un sapore indefinito, carote?! e dopobarba.

Sempre dopobarba sulle mie labbra.

Non mi accorgo di stare rispondendo al bacio finché il ragazzo si stacca.

"Louis, Louis Tomlinson" si presenta, dandomi la mano.

Io, ancora scioccato dal fatto che un ragazzo con dei bellissimi occhi celesti a me sconosciuto mi abbia appena baciato

in mezzo ad un corridoio pieno di gente solo perché gliel'ho chiesto, non rispondo subito.

Infine mi riscuoto e "Harry Styles" dico prendendo la mano che mi porge.

Poi lui fa una cosa inaspettata (un'altra!).

Toglie la sua mano dalla mia e scappa via guardandosi indietro terrorizzato.

Incuriosito dal perché sia fuggito mi girò nella direzione opposta a quella da dove è fuggito e vedo tre ragazzi incombere

su di me.

"E così, tu sei quello nuovo!" dice un ragazzo biondo con gli occhi color del mare.

"e hai baciato Tomlinson in mezzo al corridoio" aggiunge un ragazzo completamente rasato.

Non saprei dire se sembra più un naziskin o un deportato ebreo.

Il terzo ragazzo,occhi scuri,pelle ambrata, capelli neri non dice niente ma mi sembra quasi di sentire quello che sta pensando in questo momento.

Perché se ho capito bene, mi sono appena imbattuto nei bulli della scuola che mi hanno visto baciare un ragazzo.

Quella che si dice fortuna.

Cerco di defilarmi e di scomparire tra la folla ma i tre non sembrano intenzionati a lasciarmi andare.

Quando suona quella maledetta campanella?

Il biondo sembra avermi letto nel pensiero e " è  il primo giorno di scuola, alla campanella manca ancora un po'" dice mentre un ghigno si dipinge sulle labbra del nazi-ebreo e il terzo ragazzo sembra diventare più impassibile ogni secondo che passa.

All'improvviso,parla: "Ragazzi,andiamocene. Non ho voglia di stare qui" i due sembrano voler protestare ma il moro non sente ragioni.

Come è possibile? mi chiedo, in quale strana scuola di matti sono finito?

Prima uno mi bacia perché glielo chiedo, poi tre bulli mi prendono di mira ma se ne vanno senza farmi niente, senza dirmi niente.

Sono sempre più stupito dal posto in cui sono finito.

In quel momento, sento un suono fastidioso e penetrante.

La campanella,penso, ed io non ho neanche trovato l'edificio in cui devo andare.

Possibile che non ci sia neanche un'indicazione?

Comincio a girare per la scuola finché non mi trovo, si può dire per miracolo, di fronte all'aula VI,edificio A.

Esultante, busso ed entro.

"Scusi per il..." comincio a dire ma le mie scuse si perdono nell'aria quando mi accorgo che non c'è un insegnante nell'aula e neanche una classe, se è per questo.

Ma l'aula non è vuota.

Un ragazzo bruno è seduto sul banco e quando mi sente alza la testa.

Di nuovo quegli occhi...

"Ehi" mi dice con un sorriso triste " scusa se prima sono scappato ma ho visto arrivare quei tre.

Ti hanno fatto qualcosa?"

"No" rispondo "due sembravano malintenzionati ma poi il terzo ha detto che voleva andarsene"
"Probabilmente a fumare. Ma non parliamo di questo. Piuttosto,ti è piaciuto il bacio?" i suoi occhi luccicano.

"Sì" cosa importa dei bulli, della scuola, del mondo quando sei stato baciato da un ragazzo così?

"Vieni qui" mi dice.

MI avvicino un po' timoroso.

Lui mi tira a se e mi bacia di nuovo.

Non c'è niente da fare, sulle mie labbra sempre e solo dopobarba.

E forse, un vago sentore di carote.

 

 

 

A.A (che non è alcolisti anonimi ma angolo autrice):se state leggendo queste parole vuol dire che siete arrivati in fondo alla storia che ho cominciato a scrivere ieri sera alle 22.

Spero vivamente che ci sia piaciuta e vorrei andare avanti.

Ecco, vi chiedo solo una cosa.

Fatemi sapere che siete passati di qua: una recensione,una seguita, una ricordata, vanno benissimo.

Naturalmente se recensite sarò più che contenta.

Vorrei dedicare questa storia a _NaruSasu che mi ha chiesto un'altra Larry e che probabilmente sarà l'unica a capire la frase all'inizio.

Grazie.