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Autore: Yasha 26    28/03/2013    14 recensioni
- I-io non capisco ma… come puoi essere Inu-chan? Eri un cane! Eri morto! E ora sei un ragazzo con delle strane orecchie e… sei vivo! - esclamò sconcertata.
- Veramente non sono né un ragazzo, in quanto il mio corpo non è umano, né vivo, in quanto sono morto! Quello che vedi è un corpo creato dalla mia anima. E per favore, chiamami InuYasha e non Inu-chan. Grazie! - precisò il ragazzo.
- Ma allora… cosa sei Inu-chan? -
- Non chiamarmi cagnolino ti ho detto, stupida femmina umana! – latrò infuriato il ragazzo.
- Stupida a chi? Come osi? - rispose Kagome inviperita e dimenticando quasi completamente lo scenario macabro alle sue spalle.
- Oso eccome, se non vuoi fare la fine di quella lì! - ribatté InuYasha, indicando la donna decapitata dietro di loro.
Quando la ragazza ritornò in sé, guardando quel corpo mutilato, la domanda fatta precedentemente al suo strambo interlocutore le rimbombò forte più che mai nella testa.
- InuYasha, mi dici cosa sei? - chiese ancora una volta con sguardo turbato.
- Io sono un Inugami, Kagome. E da oggi sarò il “tuo’’ Inugami e tu la mia Inugami-mochi, padrona! –
STORIA IN REVISIONE
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Io sono un Inugami, Kagome. E da oggi sarò il “tuo’’ Inugami e tu la mia Inugami-mochi, padrona! -
 
- Inu-cosa? Cosa sarei io? Padrona? Ma… - balbettò una Kagome più confusa che mai.
- Inugami ho detto! Ma possibile tu non sappia di che parlo? Ma sei o no la nipote di un sacerdote? - chiese InuYasha un po’ titubante.
- Sì che lo sono. Ma non mi sono mai interessata ai racconti noiosi di mio nonno, quindi mi spieghi tu cosa sarebbe un inugami? - domandò ancora Kagome.
- Uffa e va bene! È uno spirito evocato da un essere umano, per vendetta o per protezione di sé. Si richiama l’anima del cane uccidendolo nel modo che hai visto poco fa, oppure lasciandolo morire di fame per giorni. Ma è un’arma a doppio taglio perché se l’inugami si rivolta contro il proprio padrone, si rischia di fare la fine di quella strega lì! Il mio dovere sarebbe stato quello di uccidere prima te e poi suo marito, ma non ho voluto eseguirlo. Primo, perché mi piaci e non voglio ucciderti e secondo, perché amavo il mio padrone! Era sempre buono con me. Quella donna invece era odiosa! Ben le sta che lui l’abbia lasciata! Certo che poteva anche portarmi via con sé! Così non sarei morto in modo tanto doloroso. - spiegò InuYasha.
- E a cosa servirebbe di preciso questo essere? -
- Diciamo che oltre a vendicare i nostri padroni dei torti subiti, svolgiamo anche le mansioni che solitamente toccano anche agli shikigami. In fin dei conti gli inugami sono un po’ come loro, ma noi abbiamo una nostra volontà. -
- Che cosa? Sei come un Dio della morte? - chiese Kagome, terrorizzata dalle sue spiegazioni.
- Questa poi! Ho detto shiKIgami e non shiNIgami, stupida! Gli shikigami sono servitori evocati da un essere con poteri spirituali chiamato Onmyōji. Gli shinigami invece sono gli Dei della morte! Possibile che tu non conosca nemmeno la differenza, confondendoli? - spiegò il giovane inugami, stupito dall’ignoranza in materia della ragazza. Eppure viveva in un tempio, era di discendenza sacerdotale, ma non sapeva assolutamente nulla sul mondo delle arti magiche e della divinazione.
- Ti ho appena detto che non mi sono mai interessata di questi argomenti! Comunque, se ho ben capito, era quella pazza che hai ucciso la tua padrona, non io. Ora sei libero, no? Perché hai definito me tua padrona? -
- Invero è così, ma non so che fare senza padrone, quindi ho scelto te come mia inugami-mochi. -
- E a cosa dovresti servirvi, scusa? Io non sono un tipo vendicativo e non vorrei mai uccidere nessuno! -
- E chi dice che faccio solo quello? Posso controllare le azioni degli essere umani, manovrandoli a mio piacimento, posso spiarli senza difficoltà, posso cambiare aspetto in base ai tuoi ordini, oppure… posso difenderti da tutti quelli che ti picchiano! - precisò InuYasha, marcando volutamente l’ultima frase e facendo intendere che ben conosceva la triste routine di Kagome.
- Ma tu come lo sai? -
- Ho visto tutti i lividi che hai addosso. Non perdevi certo tempo a nasconderli mentre giocavi con un cane! - affermò InuYasha, ricordando le volte in cui dopo le lunghe corse fatte insieme al parco, lei si toglieva la maglia per il caldo, restando in top. - Il fatto di essere un cane non faceva di me uno stupido, sai? - aggiunse il ragazzo, notando il mutismo della nuova padroncina.
- Sapevo che eri molto intelligente, ma non fino a questo punto. Ma dimmi, ora cosa sei di preciso? Sei sempre un cane con strani poteri o sei come un essere umano, dato il tuo aspetto attuale? -
- Né l’uno né l’altro. Il mio corpo era canino, ma non la mia anima. Quella può appartenere a chiunque, animale o umana. Non conosci la storia della reincarnazione dell’anima? Lo spirito non ha sesso, età, razza o specie. Anche la tua anima, in precedenza, poteva essere appartenuta ad un animale; un lombrico ad esempio. - spiegò il giovane.
- Ehi! Perché proprio ad un lombrico? - chiese indispettita dal paragone.
- Era un esempio, cretina! -
- Non sono cretina! E se sono la tua padrona devi portarmi rispetto! Capito, Inu-chan? - lo provocò la ragazza.
- Ti ho detto di non chiamarmi così, stupida! O giuro che dimentico il bene che ti voglio e te la faccio pagare! - minacciò furioso l’inugami, stanco dello stupido soprannome.
- Altrimenti che fai? Mi decapiti? – lo sfidò Kagome, incurante dello spirito vendicativo che si trovava davanti.
- Quello no, ma potrei anche possedere il tuo corpo e farti fare ciò che voglio! -
- C-che-che-ma tu… sei un maniaco! Vorresti abusare di me? - chiese sconcertata dalle parole del suo ex cane.
- Ma che hai capito? Lo vedi che sei una stupida? Intendevo possessione demoniaca! Non “possederti” in quel senso! Figurati se una stupida ragazzina umana può attrarmi in quel modo! – specificò InuYasha, disgustato al solo pensiero di “accoppiarsi” con lei. In fin dei conti aveva ancora pensieri canini in mente…
- Non sono una stupida ragazzina ! E poi la colpa è tua che non ti sai spiegare! Potresti anche cambiare idea un giorno e approfittare di me, visto che sei libero di rivoltarti contro il tuo padrone! -
- Mi spiace deludere le tue aspettative, ma tra inugami e padroni umani sono vietate le relazioni. È proibito avere legami fisici o sentimentali. Non sperarci quindi! - dichiarò lui, dirigendosi verso il cancello per andare via da quella casa.
- Co… cosa hai detto? Idiota! Non ho certo voglia di stare con uno stupido come te! -
- Guarda che ho visto come mi guardavi estasiata prima! - ribatté lui, sicuro della sua prestanza fisica.
- Sì, come no! Ma piantala vanitoso! Piuttosto, mi spieghi perché sono proibite le relazioni tra umani e inugami? Chi lo proibisce? E poi aspetta, dove vai conciato in quel modo? Chissà cosa penserà la gente vedendoti! - gridò la ragazza, raggiungendo il suo servitore.
- Non preoccuparti, salvo tua richiesta, sono invisibile agli occhi degli esseri umani. Per rispondere alle altre domande, sono i Kami a proibire questo genere di unioni. - continuò InuYasha, incamminandosi sicuro per le strade della città, seguito a ruota dalla padrona.
- E perché mai? - chiese curiosa.
- Non lo so il perché. So solo che chi si macchia di tale colpa, verrà giudicato dai grandi Kami e, infine, giustiziato. – spiegò, voltandosi a guardare la ragazza che ascoltava incredula le sue spiegazioni.
- Mi dici come fai a sapere tutte queste cose se fino ad un’ora fa eri un semplice e spensierato cane? – domandò dubbiosa.
- Quando sono morto, la mia anima ha incontrato Abe no Seimei, considerato il più importante Onmyōji della storia. Lui mi ha spiegato che sarei rinato come inugami, con tutto ciò che ne consegue. -
- Incredibile! In pochi secondi ti ha spiegato tutto questo? -
- Il tempo, per lo spirito, non esiste. Nel mondo di Yomi, il Regno dei morti, non esistono né tempo né spazio. Lì tutto è fermo e immutabile. Quelli che qui possono sembrare pochi secondi, nel Regno dei morti sono secoli. - spiegò lui, fermandosi di colpo sotto i gradini del tempio Higurashi.
- Ora devi dirmi se vuoi che mi mostri ai tuoi familiari e in che forma, padrona. – domandò, pregandola mentalmente di non scegliere forme assurde.
- Tu vivrai con me al tempio? -
- Certo che sì. Io ti verrò sempre dietro, ovunque tu andrai, mia padrona. -
- Dici davvero? Allora è meglio pensarci su con calma. Mmmmh dunque, non voglio tenerti del tutto nascosto, o alla gente potrebbe sembrare che io parli da sola, quindi… ho deciso! A casa starai in forma di cane, quella che avevi prima e fuori, quando esco, starai in forma umana, di ragazzo normale, senza orecchie e zanne! Mi sembra una buona idea, che ne dici? - propose entusiasta la ragazza, felice come non mai.
- Per me va bene, sono due aspetti facili da tenere. Ma perché sei così felice adesso? - chiese InuYasha, guardandola saltellare contenta su per i gradini.
- Perché agli occhi della gente, da oggi in poi, avrò un cane fedele tutto per me e un ragazzo bellissimo al mio fianco come amico! E soprattutto, più nessuno approfitterà di me! I ragazzi non mi verranno dietro per portarmi a letto e le ragazze finiranno di perseguitarmi, altrimenti mi vendicherò su di loro con qualche scherzetto, grazie a te! - disse sorridendo radiosa.
- E meno male che non eri vendicativa! - le ricordò InuYasha.
- Beh, diciamo che fare qualche scherzetto innocente non ha mai fatto male a nessuno, caro il mio InuYaha! – rispose, salendo l’ultimo gradino del tempio. - Bene, benvenuto nella tua nuova casa Inu-chan! Da adesso sarai il mio fedele cane agli occhi di tutti e il mio migliore amico nella vita di tutti i giorni! Non mi interessano i tuoi servigi, non voglio essere la tua padrona. Ti voglio come amico! Vorrei che mi aiutassi come amico e non come servo! Allora, che mi dici InuYasha, vuoi essere mio amico? – chiese Kagome sorridente, Kagome la mano al ragazzo.
InuYasha la guardò e sorrise. Gli sarebbe senza dubbio piaciuto averla come nuova padrona.
- Sì, sarò il tuo amico Kagome. – rispose, stringendole la mano.
 
Da quel momento, Kagome avrebbe avuto il suo fedele amico al proprio fianco, pronto a seguirla e a difenderla da chiunque.
Essendo oggetto di scherno da parte di molti, si era ritrovata senza amici. La sua unica amica viveva a chilometri di distanza, quindi soffriva parecchio la solitudine. Avere InuYasha al suo fianco, significava per lei avere un supporto, qualcuno con cui fare quattro chiacchere.
Assurdo che per non sentirsi sola, avesse bisogno di una creatura mitologica che non credeva nemmeno potesse realmente esistere. Per questo non dava mai retta al nonno quando le parlava di miti e leggende tramandate nei secoli grazie agli avi, perché le reputava tutte delle enormi sciocchezze.
Se solo avesse saputo quanto in futuro gli insegnamenti del nonno le sarebbero stati d’aiuto, di certo li avrebbe ascoltati con interesse ed attenzione.
 
“Quando si risveglia un Inugami, bisogna prepararsi al peggio, perché LUI aprirà gli occhi e osserverà tutto ciò che accadrà tra servitore e padrona.”




 
 
 
 
 
Saaaaaalveeeee  ^_^  sono felice di notare che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento e spero sia così anche per prossimi ^_^
Oggi ho un capitolo scritto in un nano secondo, forse troppo frettolosa? Me lo direte voi leggendo ^_^ ( è un po’ corto ma i prossimi vedrò di farli più lunghi ^_^)
Quando le idee viaggiano è meglio approfittarne ^_^
Baci baci e al prossimo capitolo ^_^ Faby <3 <3 
   
 
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