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Autore: chvanel    28/03/2013    3 recensioni
Ma il crudele, forse sì o forse no, destino decise che lei e Niall avrebbero ballato insieme l’uno appiccicato all’altro.
Lei non lo guardò nemmeno e si concentrò solo a guidare i passi, mentre lui si faceva trasportare dalle braccia forti della ragazza.
Solo alla fine i loro occhi si scontrarono per alcuni lunghi e interminabili secondi, ma cercò di allontanare gli occhi da quella calamita di ghiaccio che erano gli occhi di Niall.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SKINNY LOVE 


 

Era una giornata piovosa e nuvolosa e il cielo di Mullingar prevedeva ancora acqua. Noemi era seduta sul suo letto in attesa di scendere per fare colazione. Non ne aveva la minima voglia, ma, volente o nolente, le sarebbe toccato portare in giro sua sorella più piccola per tutta Mullingar, visto che i genitori avevano avuto una giornata di trasferta a Dublino per lavoro. Anche se in realtà doveva andare a ballare a un matrimonio.

«Tu non ci andrai capito? Non puoi lasciare tua sorella da sola» le aveva detto la madre con fermezza. Non transigeva su nulla, non aveva mai voluto che iniziasse  a prendere lezioni di ballo.

Lo faceva ormai da ben tredici anni e non si era mai fermata. Il desiderio, però, di ballare al matrimonio più famoso di tutta Irlanda, almeno fino a quel momento, la tormentava e non lasciava spazio ai suoi pensieri.

«Gemma?» chiamò la sorella di quindici anni. Neanche lei aveva sinceramente voglia di passare una giornata in compagnia della sorella maggiore che la teneva sotto una campana di vetro.
«Sì Noemi? Non è presto per uscire?» le chiese guardando l’orologio che segnava le sei e trenta del mattino.
«Se ti propongo di venire con me al matrimonio, ci stai?» chiese sperando in un sì da parte della sorella.
«Ehm, stai parlando del fratello di quello sfigato?» chiese storcendo il naso. Non le erano mai piaciuti, a Noemi invece sì, e anche tanto. Perciò per lei sarebbe stata una doppia soddisfazione.
«Se dici di si io ti sarò per sempre grata. Lo sai quanto ci tengo. Per me è un sogno e se non vado, Michael mi caccerà per sempre dalla scuola» la implorò un bel po’ prima che riuscisse a convincere Gemma.
«Va bene, ma mamma e papà non lo sapranno affatto, okay?» le fece l’occhiolino e si corsero a preparare.

La cerimonia era alle due e sarebbe durata fino alle quattro e poi loro sarebbero andate direttamente al posto in cui avrebbero fatto il ricevimento, un posto incantato, con tanto di lago.

Avrebbero ballato per tutta la sera senza mai fermarsi su diverse canzoni che il loro coreografo aveva scelto, sapeva che sarebbe stata stanchissima.

«Non andiamo alla cerimonia vero?» le chiese la sorella, sapendo quanto erano lunghe le cerimonie nuziali in Irlanda.
«No, non siamo stati invitati a quella.» rise. «Però per mezzogiorno dobbiamo essere là perché devo provare. Hai qualcosa da metterti?» chiese poi curiosando nel suo armadio.
«Pensavo a quel vestito, credi sia troppo?» lo indicò.
«No, affatto. Starai benissimo. Io penso che andrò in jeans e maglietta, ho duemila cambi da portarmi per i balli» la sorella la squadrò da capo a piedi.
«Tu sei fuori dal normale. Vai a un matrimonio, anzi AL matrimonio come se andassi all’Università? Eh no, bella mia. Sei nelle mie mani ora». Noemi si grattò la testa: se sua sorella ci avesse le mani, l’avrebbe portata al ricevimento con un vestito da cubista che, tra le altre cose, avrebbe dovuto indossare per un ballo.
«No, Gemma. Te lo scordi. Al massimo mi metto un vestito lungo, ma quello proprio no! sembrerei una di quelle» protestò vivacemente, facendo sorridere la sorella.
«Okay, penso che quello  possa anche andare. No?» Noemi annuì e si chiuse in bagno per farsi una doccia, mentre lasciava la sorella sul letto a pensare come aveva fatto a tirarla dentro a questo casino grande come una casa.

Verso le undici e mezzo, dopo che si erano truccate e solo Gemma aveva acconciato i capelli – Noemi avrebbe poi avuto un parrucchiere al castello dove le avrebbero acconciato i capelli – e partirono verso la villa.

Ci volle un po’ più del previsto, causa fan che non lasciavano in pace il biondo e lo avevano bloccato dentro casa.
«Gemma! Noemi! Ce l’avete fatta, finalmente!» le salutò in maniera giuliva Michael, il suo insegnante di danza gay dichiarato.
«Sì, le fan hanno completamente bloccato la via. Era impossibile uscire così siamo dovute scendere dall’auto e aspettare mezz’ora in piedi cercando di farci strada. Ci guardavano tutti male.» risero tutti quanti insieme e poi iniziarono subito le prove generali.

Dove ballavano era una zona in fondo alla sala del banchetto placé, ovvero seduti, con delle luci. Il posto era dirimpetto al tavolo degli sposi, addobbato in modo sontuosissimo. I camerieri stavano ultimando le ultime modifiche e poi gli invitati sarebbero arrivati.

«Che ore sono?» chiese Noemi a Gemma sbucando dalla porta del camerino.
«Dio santo ma come ti sei conciata ? Sembri davvero una di quelle! Comunque sono le sei» Noemi pensò se davvero era quello che aveva detto la sorella.
«Davvero lo sembro? Ma non è colpa mia, chiedi a Michael, ha scelto lui i costumi!» Protestò Noemi.
«Sarà ma per me sembrate al Moulin Rouge»
«E infatti balliamo ‘Lady Marmalade’ e un tango. Sembri tarda a volte, bella mia»
«Due minuti! Ripeto due minuti e gli ospiti si aspettano voi!» annunciò Michael con voce squillante.
«Non sono psicologicamente pronta!» urlò Noemi facendo spaventare la sorella. «Io devo pure cantare, ma che figura ci faccio? Sembrerà che voglio sembrare meglio di Niall, anche se non lo sono affatto e sembrerà che voglio rovinare la festa di suo fratello. No, non posso. Lo dico a Michael, torno a casa.» stava letteralmente impazzendo e continuava a camminare avanti e indietro per il minuscolo camerino a lei concesso.

«Ti vuoi calmare porca zucchina? Mi hai fatto una testa grande così per venire e qui e per ballare, è il tuo sogno e ora se torni a casa, scordati che io mi muovo di qui, ho visto dei dolci fantastici.

Noemi sbuffò, non sarebbe mai evasa di lì, con una sorella che pensava solo ai dolci e a rimpinzarsi nel minuscolo camerino della sorella.

«Beh, io vado, è il mio turno. Se combini guai, parla col il signor Greg, è lui che paga tutto. Adieu!» mimò con le mani un saluto drammatico e poi raggiunse gli altri ballerini.

Sentì una voce nella sala da pranzo che annunciava la loro entrata: «Signore e signori abbiamo il piacere di presentarvi la compagnia di ballo che allieterà la vostra serata con balli e canti, spero sia di vostro gradimento!»

Tutti ridevano per la finezza estrema con cui aveva detto quella frase, mentre Gemma si strozzava quasi con un mega cannoncino alla crema per le risate.

Mentre ballavano il primo pezzo, veramente un pezzo troppo esposto e sensuale, Noemi intravide Niall che la squadrava da capo a piedi, mentre Greg era troppo preso dalla neo moglie per prestare attenzione ai ballerini.

Quando venne il momento del tango e le ballerine femmine erano particolarmente spalmate contro i ballerini maschi, Michael decise, poco saggiamente, che alcuni tra gli invitati, sia maschi che femmine, avrebbero ballato coi ballerini.

Lei sperò con tutto il cuore di non ballare con QUEL ragazzo, sarebbe stato troppo imbarazzante. Anzi, sarebbe stato imbarazzante con tutti, non conosceva nessuno!

Ma il crudele, forse sì o forse no, destino decise che lei e Niall avrebbero ballato insieme l’uno appiccicato all’altro.

Lei non lo guardò nemmeno e si concentrò solo a guidare i passi, mentre lui si faceva trasportare dalle braccia forti della ragazza.

Solo alla fine i loro occhi si scontrarono per alcuni lunghi e interminabili secondi, ma cercò di allontanare gli occhi da quella calamita  di ghiaccio che erano gli occhi di Niall.

Finita la musica, tornò nel suo camerino di corsa quando vide la sorella impazzita. Era in piedi a una sedia mentre mangiava un muffin al cioccolato e urlava “Creole Lady Marmaladeee”. Sembrava di stare al manicomio!

«Ma si può sapere che stai facendo?»urlò la sorella a Gemma.
«Hey, calmina. Che hai? Un attacco di acidità? Stavo solo divertendomi un po’ visto che fino alle undici sarò chiusa qui dentro!»rispose con leggerezza.
«Ehm, non so se hai capito. Ma se tu fai casino, ci cacciano fuori»disse Noemi acida con un finto sorriso tirato.
«Non dovresti essere a ballare?»chiese disinteressata mentre toccava dappertutto trucchi e spazzole varie.
«No, ho una pausa di cinque minuti. Dopo devo cantare, helpami. Non so che fare, muoio di vergogna! E SMETTILA DI PALPOTTARE TUTTO!»le dava sui nervi quando si toccavano le sue cose senza motivo.
«Ma perché? Hai una voce bellissima e quella canzone sembra scritta apposta per te.c Smettila di farti paranoie»sorrise mentre aiutava la sorella a cambiarsi per il pezzo seguente.

Ballarono un valzer e poi toccò a Noemi a cantare.

(mettete questa canzone per favore: https://www.youtube.com/watch?v=aNzCDt2eidg )

Posizionarono il piano su cui avrebbe anche suonato e intonò le prime note di ‘Skinny Love’ e sentì i brividi che le percorrevano il corpo. Aveva cantato quella canzone poche volte ed era sempre un brivido, sembrava che le parole fossero fatte apposta per essere pronunciate dalla sua bocca.
Quando finì, due lacrime scesero dalle sue guancie e vide che gli invitati le stavano applaudendo calorosamente.

Scorse gli occhi del biondino che la fissavano increduli, ebbe paura. Aveva di sicuro rovinato la festa, non sarebbe mai dovuta andare. Ma poi si chiese cosa aveva fatto di male, si era solo limitata a fare quello che era incluso nel suo contratto.

Si congedò con un grazie e scomparve via dalla vista. Indossò un leggero cardigan e scappò fuori da quel castello bellissimo.

La pioggia scendeva fine e quasi lei riusciva a correre più veloce della pioggia. Si sedette su un prato asciutto e vide che il sole stava facendo capolino fra le nuvole ancora scure.

Saranno state le otto di sera quando sentì sulla spalla un tocco delicato. Si girò e cerco di sorridere davanti alla bellezza che aveva davanti.

«Che ci fai qui tutta sola? Credo che tua sorella ti stia cercando»le sussurrò dolcemente lui all’orecchio sinistro.
«Non so. Mi sembra di essere di troppo. Non so perché, non chiedermelo, ma non volevo rovinare questa bellissima festa a tuo fratello e a Denise perché so che è già successo»disse triste.
«Non dirlo nemmeno per scherzo. Loro lo hanno fatto, tu no. Anzi, l’hai migliorata. La tua voce è qualcosa di unico, e te lo dice uno che se ne intende»sorrise debolmente. «Paul mi ha trovato mentre piangevo dieci minuti fa e mi ha detto di uscire a prendere aria. Mi sentivo in colpa per lui.»la sua faccia angelica si rabbuiò un pochino.

Lei non disse nulla ma lo consolò con un debole abbraccio.

«Sapevo che sarebbe successo, per questo ero in dubbio se venire o no. anche io sono una di loro»si sentì in colpa solo in quel momento per far parte di un fandom di impiccione.
«Sei diversa dalle altre. Sei così delicata.»lui si pentì di averlo detto e arrossì di colpo.
«Non lo sono credimi. E poi ora devo tornare dentro sennò mia sorella mi scanna viva.»stava per alzarsi, quando Niall la trattenne e la fece sdraiare accanto a lui.
«Ti va di stare fuori un altro po’? ho l’iPod se vuoi»disse cercando nella tasca del completo elegante.

Lei annuii e lui si tolse la giacca, rimanendo con il gilet e la camicia.

Si sdraiarono vicini sull’erba verde e ascoltarono “Give Me Love” di Ed Sheeran almeno sette volte. Noemi si sentiva diversa, nuova. Non più triste, ma felice di aver trovato qualcuno con cui parlare.

«Mi dici qualcosa di te?»chiese Niall accarezzando il braccio nudo di lei.
«Ehm, non c’è molto da dire. Mi chiamo Noemi O’Nogue e ho diciannove anni. Ho una madre stronza e un padre praticamente assente e una sorella di quindici anni che praticamente vi odia e ascolterebbe Taylor Swift per ore intere. Vado all’Uni e studio storia Irlandese. Non è un gran che.»concluse sorridendo, pensando alla bellissima vita che Niall faceva. In giro per il mondo coi migliori amici, famoso, la boy band che lei amava.
«Scherzi? Hai una vita troppo bella, almeno hai tua madre e tuo padre vicini!»lei scoppiò a piangere, Niall non poteva immaginare di cosa era possibile la madre.
«Mia madre voleva abortire quando era incinta di me e continua a ripetermi che le ho rovinato l’adolescenza, visto che sono nata quando lei aveva solo sedici anni. Me lo ripete tutti i giorni, tutto il santo giorno e mio padre non fa nulla per difendermi. Se potessi scapperei via, ma non voglio lasciare Gemma da sola in balia di quell’arpia»concluse mentre si soffiava il naso rumorosamente.
Lui non aveva le parole giuste per rispondere. Si chinò su di lei, adagiata sull’erbetta fresca e toccò le sue labbra dolcemente. Si accorse che profumava di menta.
Lei sbarrò gli occhi, ma non si oppose e lasciò che il biondo approfondì quel tenero bacio, soffice e delicato.
Dopo che Niall si staccò lei lo guardò negli occhi e mormorò sottovoce: «Devo prenderlo per un ‘Mi piaci, usciamo insieme’ o un ‘Non mi piaci, volevo solo consolarti per la patetica storia della mia vita’?».
«La prima, direi.»rispose lui flebilmente.
«Sei un sogno per me, lo sai?»disse lei sorridendo.
«Anche per me, sei speciale»

Rientrarono nella sala del ricevimento, dove cercarono di passare inosservati. Ma Paul li notò e si avvicinò.

«Tutto bene Niall? E chi è questa signorina?»chiese un po’ perplesso.
«Non preoccuparti, è con me»disse trascinandola verso il tavolo di Greg. Lei rimase basita nel vedere Gemma seduta lì mentre rideva con Denise e il fratello maggiore di Niall.

«Diamine ci fai qui?»chiese facendo voltare tutti.
«La finezza, sorella! E comunque mi annoiavo e sono uscita dal buco in cui sono stata per ben due ore e ho realizzato che Denise è la sorella di quella tizia che abbiamo conosciuto al mare l’anno scorso!»
«Ah, okay, piacere Denise, piacere Greg!»Strinse la mano a entrambi gli sposi e si congratulò.
«Niall, tocca a te. Sei pronto?»chiese Greg al fratello più piccolo.

Lui annuì e tirò fuori la sua chitarra. Si sedette sullo sgabello dove Noemi aveva prima suonato la sua canzone e prese un microfono.

«Buonasera a tutti. ehm, non so da dove iniziare. Oggi per Greg e Denise è un giorno davvero bello e, a parte qualche piccolo inconveniente, direi che è andato tutto benissimo. La serata non è ancora incominciata e volevo aprirla con una canzone che mi piace davvero tanto. La dedico a mio fratello, a mia cognata e al bellissimo figlio che stanno aspettando»sorrise e tutti gli invitati iniziarono a parlottare fra loro.

«Sì, forse non lo sapeva nessuno HAHAHAHAH. Scusatemi Greg e Denise. Beh, ora spero vi piaccia. Grazie a tutti»

Intonò le prime note di “One Day” e la sua voce bellissima era come una melodia perfetta per le orecchie di Noemi.

Quando ebbe suonato, Niall la portò via in braccio nel piano superiore di quell’albergo.

«Dove mi porti?»chiese lei ridendo.
«E’ una sorpresa, e spero ti piaccia sennò Paul mi farà nero»risero ancora insieme e lei sentii che si stava innamorando di quel ragazzo che conosceva solo da quattro ore.
«Me la farò piacere»scherzò e lui la guardò di traverso. «Ma certo che mi piacerà, scemo!»
La portò all’ultimo piano salendo le scale con lei in braccio. La pioggia era finalmente scomparsa e il cielo d’Irlanda era chiaro e azzurro, come i Suoi occhi.

Quando vide la sorpresa che aveva organizzato per lei, non poté credere ai suoi occhi. C’era un gazebo bianco, coperto di rose rosse e rosa e nastri che sventolavano.
Sotto vi era una panchina in legno bianco anch’essa coperta di fiori rosa e bianchi.

Lui la fece sedere e prese una piccola scatolina da dietro la panchina e prese una collanina con un piccolo diamante come ciondolo.

«E’-E’ per me?»balbetto lei incredula.
«Sì, bellissima. E ora voglio chiederti una cosa.»si inginocchio e lei iniziò a iperventilare. «Noemi O’Nogue, vuoi essere la mia ragazza?»lei sbiancò e il suo cuore perse un battito. Stava per svenire per la notizia stupenda che le aveva appena dato.
«Dieci, cento, mille, milioni di volte SI’! Lo voglio!»lei si gettò fra le sue braccia e lo feca cadere sul tappeto di margherite steso per terra.
«Sai, credo proprio di amarti»le sussurrò lui.

Prese il suo viso delicato fra le mani e iniziò a baciarla, solo come lui sapeva fare. 










SALVE!
Sono tornata, sì. Certe volte mi viene l'ispirazione e scrivo.
Allora, ieri, dopo il matrimonio, ho voluto scrivere sta cosa, non so neanche se è ben riuscita :)
però penso vi piaccia.
Ah, una cosa. Denise è davvero incinta, percìò il nostro bel biondino diventerà Zio! 
baci, alla prossima :) 

   
 
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