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Autore: itssmooke    28/03/2013    0 recensioni
"Sono stanca di tutto, stanca di essere così sola, stanca di scappare, stanca di affrontare tutti questi demoni tutte le notti, stanca di sentire i ‘ti capisco’, stanca dei ‘passerà’,stanca di distruggermi con le mie stesse mani .
Voglio un abbraccio, voglio qualcuno, voglio essere felice, almeno per un secondo, in modo da sciogliere questo ghiaccio presente nel mio cuore, nelle mie vene, in me.
Sono stanca."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                 ***
Sospiro e mi alzo da terra, mi guardo allo specchio.
Troppo magra,troppo triste, troppo spenta.
apro il rubinetto e posiziono il braccio sotto l'acqua facendo una smorfia di dolore.
Guardo l'acqua rossa e penso a quello che stavo continuando a fare.
Mi sto uccidendo da sola.
L'acqua mi scorre sul braccio e rifletto.
sto male per ogni cosa, non ce la faccio più, cerco di andare avanti ma diventa sempre peggio, sto morendo dentro, non trovo nemmeno la forza di parlare, cerco di fingere di stare bene ma non ci riesco.vorrei sparire, addormentarmi e non svegliarmi piu’.
continuo a ripetermi che tutto andrà bene, ma quando? quando riuscirò a sorridere come facevo prima, quando potrò dire che sto bene senza mentire? quando smetterò di volermi uccidere?
Sento la maniglia della porta d'entrata abbassarsi, è mamma.
Chiudo l'acqua e tampono velocemente con la tovaglia, rimetto la felpa e mi aggiusto.
I tagli freschi a contatto con la stoffa bruciano maledettamente, ma stringo i denti per evitare che mamma si accorgesse di qualcosa,sospiro ed esco.
''sono tornata'' mamma mi urla dal salotto e scendo le scale.
''mamma..'' vado verso di lei stringendo il margine della felpa per il dolore, mamma si avvicina e mi abbraccia.
''piccola tutto bene a scuola?'' scioglie l'abbraccio per poi posare la giacca 
''già..bene'' mi sorride e va in cucina, io intanto salgo di sopra, si sono fatte le sei.
Entro in camera mia e chiudo la porta dietro di me, poi mi volto e chiudo a chiave.
Accendo la radio e mi butto sul letto a pancia all'aria,chiudo gli occhi e cerco di liberare la mente . Oltre al taglio della lametta, la musica è un altro elemento con il quale posso rilassarmi e non pensare a nulla, penetra nel mio corpo e mi trasmette un senso di tranquillità, la musica mi fa star bene. almeno lei...e le lesioni.
Ascolto ed, give me love e canticchio le parole sotto voce, quasi un sussurro, mentre le lacrime scendono da sole, non so perchè, ma fanno da se.
Traccia dopo traccia ascolto tutto il cd e mi addormento tra le lacrime e le parole di quella canzone perfetta.
 
Ed ecco che la sveglia comincia a rompere le scatole.
Ho mal di testa, mi alzo e noto che sono ancora vestita, forse ieri mi sono addormentata.
Mi sfrego le mani sugli occhi e sbadiglio.
Guardo la sveglia, sono le otto e cinque.
Mi alzo dal letto, sono tanto stanca da non riuscire a tenere l'equilibrio.
mi fa male tutto.
Prendo un jeans e una felpa a caso,poi vado in bagno.
Mi cambio e mi sciacquo la faccia ,prendo lo zaino e scendo.
'' hei Liz, come mai già sveglia?'' mamma mi guarda col suo sorriso dolce e si avvicina lasciandomi un bacio sulla fronte.
''non ho dormito molto..forse per via di un brutto sogno'' 
'' vuoi mangiare qualcosa?'' mi sorride accarezzandomi la guancia.
Quella donna non merita una figlia come me. 
''non ho fame...mi..puoi accompagnare a scuola?''dico un po' incerta  guardandola  un po' imbarazzata , non voglio farle tardare a lavoro.
''certo..andiamo'' mette la giacca e afferra la borsa, usciamo e saliamo in macchina.
 
''siamo arrivate..'' mi dice fermando la macchina e voltando lo sguardo verso di me
'' grazie..'' le do un bacio sulla guancia e scendo.
E' ancora presto , ci vuole tempo per suonare.
mi appoggio al cancello e aspetto che quella fottuta campanella suoni . 
Mi dava fastidio aspettare da sola, imbarazza, ma poi ci ho fatto l'abitudine..
Ad un tratto sento una mano calda che si poggia sulla mia spalla,sussulto.
non faccio neanche tempo a voltarmi e mi ritrovo Meg difronte .
'' Buongiorno Liz''
Perchè lo faceva? dopo tanto qualcuno mi rivolge la parola, mi sento stranamente un po' meglio.
'' Meg! buongiorno..''
'' come va?'' lei sorride. 
'' va..te?'' 
'' bene..ti da fastidio se aspetto con te?''
'' no , anzi..''
non voglio illudermi...ma da come mi parla, sembra che forse, probabilmente qualcuno mi calcolerà nei prossimi giorni
trascorriamo cinque minuti a parlare, del tempo, del clima, senza mai toccare argomenti piu' personali, solo per far trascorrere piu' velocemente i minuti.
finalmente suona ed entriamo.
Appena varco la soglia della classe filo dritta al mio posto da foreveralone.
sospiro e guardo l'orologio. 
spero finisca presto anche quest'altra giornata.
Megan mentre si sta per sedere nel suo solito banco accanto a Jess, che intanto ancora non c'era, riprende lo zaino e lo poggia sul mio banco.
Alzo lo sguardo e la guardo un po' stranita
''posso?..'' mi chiede sorridendo
le faccio si con la testa  ma ancora non realizzo l'accaduto
Entra la professoressa e cominciamo la lezione.
Dopo aver fatto l'appello ci avvisa che il giorno seguente, domani,avrebbe interrogato.
'' Benson....Doson....'' la prof comincia a chiamare quelli che non si dovevano assentare per essere interrogati.
oddio fa che non sia io. 
non ho studiato nulla, sono indietro col programma per le assenze.
chiudo gli occhi e incrocio le dita, liz mi guarda e ride.
''....cosa ride signorina Mitterson? '' Guarda Megan e cerco di non ridere.
''....ehm..io...io...'' non sa cosa rispondere, è buffa, la classe ride, 'sta volta non per me.
''...io cosa? interrogata.'' mi scappa una risatina e la prof volta lo guardo verso di me
'' anche lei Jonson? interrogate.'' 
pultroccola. : puttana,troia,zoccola.
la parola perfetta per descriverla.
facciamo cenno di si e comincia la lezione.
'' hai mai studiato le sue lezioni?'' parla a bassa voce voltandosi verso di me
'' le cosa?..ah, ehm..le lezioni...no, non so nulla, nulla.'' comincio a preoccuparmi perchè sapevamo che avrebbe chiesto tutto il programma.
'' io abbastanza...ti va se vieni a studiare da me?'' 
''vabene...''
Le fottute cinque ore passano velocemente, sono stata bene con Meg, mi piace come amica.
Suona la campanella e scendiamo a mensa,dopo di che ci mettiamo in fila per il cibo.
'' E' tornato mio fratello, sai?'' sorride  e avanziamo talvolta di un passo per avvicinarci alla signora della mensa
'' si? sono contenta per te..da quando è tornato?''
arriva il nostro turno e diamo il vassoio
'' l'altro ieri..'' riempiono i vassoi con la roba da voltastomaco,li prendiamo e ci andiamo a sedere.
Per tutto il tragitto non ho fatto altro che guardare male il polpettone , sembrava mi osservasse  e mi dicesse 'mangiami, faccio schifo ma sono buono(?)' 
Non mangio nulla, non ho fame.
'' Liz mangia..sei magrissima, ti sentirai male'' mi guarda e mi indica il polpettone, poi continua ''..so che non è dei migliori , ma devi mangiarne almeno un po' ''
''scusa,non ho fame'' scosto il vassoio e lo faccio piu' lontano, dopo varie volte che insiste si arrende .
Finiamo di mangiare e torniamo in classe.
Le altre due ore passano in fretta, la campanella suona ed usciamo.
'' Liz sono già le quattro e mezza, vieni direttamente a casa''
'' vabene , chiamo mamma''
prendo il cellulare dalla borsa, compongo il numero di mamma e la chiamo avvisandole di tutto. lei mi da il permesso , ma mi chiede di tornare presto a casa.
Lungo il tragitto Meg mi racconta del ritorno del fratello, di dov'è stato e di cosa le ha raccontato.
'' ma quindi ora come farà per il liceo?''
'' non lo so, ma è stato rispedito qui perchè lo hanno bocciato, ha fatto domanda al nostro liceo..chissà se ce lo ritroviamo in classe. povera me''
in effetti non credo non sia molto divertente avere un fratello in classe, ma con loro ci sarà da ridere se davvero verrà nella nostra classe.
Oggi mi sento meglio, ma non appena la stoffa della felpa tocca i tagli sento un dolore orribile. ma cerco di evitare di fare espressioni strane , non se ne deve accorgere nessuno.
arrivate a case di meg entriamo e corriamo di sopra, ma come al solito non sto mai attenta e inciampo sull'ultimo scalino.
'' ciao sorellina ina ina'' una voce familiare si avvicina per salutare Meg,poi mi tende la mano, la afferro ,mi rialzo e mentre alzo lo sguardo..
''graz....OCCAZZO ma tu..'' 
  
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