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Autore: Fede23072010    28/03/2013    0 recensioni
Una ragazza di nome Federica con la sua classe al campo scuola vanno a Londra, la città preferita di Federica. Lei è una ragazza di Roma, è molto emotiva ed è insicura di se stessa. Casualmente, incontra delle persone che vanno in continuazione nell'hotel per incontrare un loro amico. Nascerà un piccolo batticuore da parte di Federica per un ragazzo. per lui è lo stesso? i due potranno stare insieme o no? Devono anche prendere in considerazione i 1792 Km di distanza..
BUONA LETTURA!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Le valigie erano pronte dalla sera prima. Mamma mi venne a svegliare alle 5.30 e per l’euforia mi alzai subito dal mio letto. Mia sorella era nel suo letto che si trovava accanto al mio. Presi i vestiti ,che avevo preparato la sera precedente, dalla sedia e come uscii dalla stanza chiusi la porta. Appoggiai i panni in bagno e poi andai a fare colazione. Quella mattina era sveglio anche papà, mi doveva accompagnare a scuola insieme a mamma. Feci colazione con il mio latte al Nesquik e presi delle manciate dei miei cereali preferiti. Mi gustai la mia colazione quotidiana e dopo dieci minuti, come finii, posai il bicchiere nel lavandino e poi andai al bagno per prepararmi. Con molta fretta, mi infilai il pantalone della tuta, la maglietta grigia e il giacchetto bianco e poi mi legai i miei capelli scuri senza forma. Mi truccai e presi la mia spazzola e il mio spazzolino per poi portarli nella valigia. Prima di uscire di casa, rientrai nella mia stanza per dare un bacio a mia sorella, che al mio tocco rimase impassibile, fortunatamente. Ritornai in salotto. Vidi papà pronto per uscire, aveva già portato la valigia in macchina mi disse. Subito dopo mamma prese la sua borsa e io la mia, per poi uscire di casa.
In macchina le mie mani si muovevano agitate, mi arrivò un messaggio di Silvia che diceva: ‘sono partita di casa, ci vediamo lì. Ancora non ci credo.. ANDIAMO A LONDRA!’
Risi come lessi il messaggio e nel frattempo papà mi chiedeva se avevo preso tutto quanto!

Arrivai davanti scuola, vidi da lontano un grande pullman e molti genitori che tenevano la valigia del proprio figlio. Scendemmo dalla macchina, papà prese la mia valigia e ci avvicinammo ai miei compagni.Solo due classi sarebbero andati a Londra il terzo B, la mia classe, e il quarto A.
Salutai tutti con un saluto generale, mentre mamma si avvicinò alla mia professoressa di inglese per salutarla.
La professoressa chiamò la mia classe e ci fece l’appello, eravamo tutti quanti. La stessa cosa fece la professoressa che accompagnava l’altra classe ed eravamo pronti a partire. L’autista aiutò i papà a mettere le valigie nel portabagagli del pullman.

-‘buon viaggio amore mio!’ disse mamma e poi mi abbracciò.
-‘ti chiamo come arriviamo all’aereo porto..’
-‘non c’è bisogno.’ Disse accarezzandomi i capelli.
-‘chiamaci quando arrivi a Londra.’ Disse papà.
-‘va bene.’ Dissi e lo abbracciai.
-‘Divertiti!’ disse mamma.
-‘non dare troppa confidenza ai maschietti!’ disse e sorrise.

Entrammo nel pullman, io e Silvia ci sedemmo vicine. Prese il suo telefonino e iniziammo a sentire la musica. Io ero vicina al finestrino, come iniziò la musica appoggiai la testa sul finestrino e iniziai a pensare a cosa avrei fatto come saremmo arrivati a Londra. Il mio primo pensiero fu rivolto alla mia età. Per la prima volta che sarei andata a Londra, non potevo andare in giro la sera senza la professoressa, perché ancora devo compiere 17 anni. Quindi solo i maggiorenni sarebbero usciti senza la professoressa.
Arrivammo in 20 minuti a Fiumicino. Scendemmo dal pullman e prendemmo le valigie. La professoressa ci incitò a sbrigarci per non perdere il volo. Eravamo in anticipo di molto!
Ci mettemmo in fila, per il biglietto e per le valigie. In dieci minuti facemmo tutto quanto.
                                                                                                               ***
Atterrammo!
Sentii la professoressa passare da tutte quante per controllare se fossimo sveglie. Aprii gli occhi di scatto come mi appoggiò la mano sulla spalla e la vidi ridere. Ci alzammo dalle poltrone, scendemmo e pian piano ci prendemmo le valigie. Da lì prendemmo un altro pullman che ci accompagnò al hotel.
L’hotel distanziava di circa 20 minuti dall’aereo porto. Il pullman ci lasciò davanti al hotel. Era molto grande ed era a quattro stelle. Entrammo e ci sedemmo tutte quante, più o meno, alla hall, mentre le professoresse parlavano alla reception.
-‘allora ragazze un attimo di attenzione!’ disse la prof dai capelli bianchi. –‘vi chiamiamo come avete fatto le stanze e vi alzate e prendete le chiavi da questa ragazza.’ Disse girandosi per indicare la ragazza dietro il bancone.
Chiamò le prime cinque stanze. Poi nominò il mio nome, seguito da quello di Silvia, Federica, Barbara e Martina. Ci alzammo in piedi e presi le chiavi dalla ragazza.
-‘abbiamo la stanza 302!’ dissi e poi salimmo con l’ascensore.

Arrivammo al terzo piano, raggiungemmo la stanza e provammo ad aprire la porta, ma non si apriva.
-‘ma che cavolo?!’ dissi mentre provai ad aprire la porta che però non si aprì.
-‘non si apre?’ chiese Martina.
-‘no.’ Dissi.

-‘Tutto bene?’ chiese una voce maschile, ci girammo e non ci credevo, cavolo!
-‘m-ma tu sei Ed. Ed Sheeran!’ disse Barbara e lui rise.
-‘Ed?’ qualcuno lo chiamò e si avvicinarono Niall Horan e Liam Payne.
-‘oh cavolo.’ Dissi.
-‘tutto bene?’ chiese Liam.
-‘ehm, diciamo.’ Dissi.
-‘credo di svenire..’ disse Barbara e risero.
-‘non si apre la porta?’ chiese Niall.
-‘ehm, no.’ Dissi.
-‘posso?’ chiese, gli allungai la chiave e mi spostai.

Provò ad aprire, ma nulla.
-‘Niall stai facendo una figuraccia.’ Disse Ed e ridemmo, compreso Niall.
-‘vuoi provare?’ chiese.
-‘si.’ Disse Ed accettando la ‘sfida’.
-‘aspettate!’ dissi e si bloccarono. –‘il numero che c’è scritto sulla chiave non corrisponde al numero della stanza.’ Dissi.
-‘ah..’ dissero Ed e Niall.
-‘ecco perché io non ci ho provato. Lo sapevo!’ disse Liam ironicamente e ridemmo.
-‘andiamo giù!’ mi disse Silvia e scendemmo alla reception.

La ragazza ci consegnò la chiave corrispondente alla numero della stanza, cioè la 303. Come ritornammo davanti alla porta Liam, Ed e Niall erano rimasti lì a parlare con le altre.
-‘risolto?’ chiese Niall.
-‘si!’ dissi mostrando la chiave.
-‘perfetto. Ci vediamo!’ disse Ed.
-‘lo spero.’ Dissi.
-‘ciao ragazze.’ Dissero.
-‘ciao!’ dicemmo e se ne andarono.

La stanza era molto bella e ordinata, ancora per poco. C’erano tre letti singoli e un letto matrimoniale alla quale, io e Silvia ci buttammo sopra per occuparlo. Disfacemmo le valigie, dopo di che la prof ci venne a chiamare per andare a farci un giro per Londra.

-‘noi ritorniamo e voi andate via..’ disse Ed come ci vide uscire dalla stanza ma ci limitammo a sorridergli.
-‘quanto rimanete?’ chiese Niall.
-‘per cinque giorni.’
-‘siete italiane?’ chiese Liam.
-‘si.’
-‘wow, parlate bene l’inglese.’ Disse Ed.
-‘Grazie!’ dicemmo in coro.
-‘ora andiamo..’ dissi.
-‘va bene. A dopo!’ dissero.
  
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