Capitolo 4: Gli occhi
non mentono mai
-AAAHHHHHH!-
-PRENDILO! CHE DIAVOLO TI URLI,
GABRIELLA?-
-ANCHE TU STAI URLANDO!!
AAAAHHHH, CHE SCHIFO!!!-
-PRESO!-
Gabriella rilasciò il fiato lentamente, portandosi
una mano al cuore che batteva troppo velocemente.
-Vuoi scendere dalla cattedra o hai intenzione di rimanere
lì tutto il pomeriggio?- domandò
sarcasticamente Troy.
-Scenderò solo dopo che avrai rinchiuso quel topo
nella sua gabbia!- ribatté Gabriella.
Troy ghignò, appoggiando il topo a terra. Questo
cominciò a correre, provocando ancora più terrore negli occhi
della ragazza.
-MA SEI SCEMO?- gridò saltando
sulla cattedra.
Lui alzò gli occhi al cielo, -Forza, scendi da
quella maledetta cattedra.-
-No.- scosse la testa orripilata, -Io non scendo
finché non catturi di nuovo quel topo!-
-Scendi.-
-No!-
-Maledizione, scendi!- le prese
una mano e la fece cadere dalla cattedra bianca.
Gabriella chiuse gli occhi, sperando di atterrare in piedi
e non di sedere. Si accorse solo in un secondo momento che due braccia le avvolgevano
il corpo. Aprì gli occhi, incontrando quelli di Troy. Gabriella fece per
dire qualcosa, quando sentì qualcosa strisciarle accanto al piede.
-AAAHHH!- urlò aggrappandosi a Troy.
Troy la prese in braccio scioccato, -Ma sei
matta?- la fece sedere su un banco. Afferrò il topo bianco e lo mise
nella propria gabbia, -Contenta?-
Gabriella gli lanciò un’occhiataccia e scese dal
banco. Si avvicinò al bancone dove c’era Troy, -Che schifo.-
mormorò con un’espressione disgustata, -La prossima volta cerca di
stare più attento.-
-Ha parlato quella che prima ha rotto tre bunsen in un due secondi! Un record.- la schernì avviandosi
verso la composizione chimica che dovevano studiare.
-Non ce la faremo mai.- brontolò lei seguendolo con
lo sguardo, -Siamo due frane in chimica.-
-C’è solo un modo per capire come funzionano
questi composti.- i due si guardarono un attimo,
trasmettendosi l’idea con gli occhi.
*°*°*°*°*°*
Se c’era una cosa che Sharpay
Evans odiava era che qualcuno pretendesse di sapere cosa le passasse per la
mente. Sharpay non era come le altre ragazze, era
forte e autonoma. Non aveva bisogno di qualcuno che cercasse
di pensare come lei.
Fece scorrere la barra della storia. Si era ripromessa di
non andare nel sito, ma la tentazione era stata troppa.
“E lì, su quella fredda panchina, iniziai a piangere. E anche lì mi scesero moltissime lacrime amare che mi
rigarono le guance. Piansi per molto tempo.
Lui se ne è andato, non lo riavrai più. Pensavo solo
a questo e piangevo.
Piangevo
perché sapevo che non sarebbe stato facile farlo ritornare.
Piangevo
perché ero stata una stupida a dirgli quella frase.
Piangevo
perché avrei voluto qualcosa più di un piccolo bacio a fior di
labbra.
Piangevo
perché volevo di nuovo essere abbracciata a lui e sentirmi sia libera che protetta.
Piangevo
perché già mi mancava.
Piangevo
perché sapevo che non mi ero presa una semplice cotta per lui.
Piangevo
perché sapevo che mi ero innamorata di lui e del suo sorriso.
Piangevo
perché avevo finalmente capito che Sharpay Evans si era innamorata di
lui, Zeke Baylor.”
La mia sfida. Scritta da kikka93.
Capitolo n°1
-Io stare con Zeke? Ma siamo
pazzi?- borbottò spegnendo il computer.
-Posso entrare?-
-Sì, non sono nuda.- rise
alzandosi.
Un ragazzo entrò nella stanza,
-Non sapevo ti piacesse andare in giro per la tua camera nuda.- rise
chiudendosi la porta alle spalle.
-Facevo del sarcasmo, Baylor.-
Zeke fece finta di rabbrividire, -Brr… è orribile quando mi chiami per cognome. Non farlo mai
più.- la minacciò prendendo un cuscino da una poltrona rosa.
-Lo sai che vincerei io alla battaglia di cuscinate.- lo
avvertì prendendo un libro, -Grazie per avermelo prestato.-
-Di niente, mia sorella non si è nemmeno accorta
che mancava dalla sua libreria personale.- Zeke prese il libro azzurro e lo ripose
nel suo Eastpack nero, -Ma è vero che hai fatto pace con tuo fratello?-
le domandò abbandonando lo zaino sul letto
della ragazza. Si sedette a terra, appoggiando la schiena contro il letto.
-Non è così semplice, Zeke.- si sedette
accanto a lui afferrando un peluche a forma di
coniglietto, -Io e Ryan abbiamo litigato per una sciocchezza. Non mi andava
bene che lui avesse lasciato la compagnia teatrale,
per unirsi a quella di danza.-
Zeke inarcò un sopraciglio, prendendo il peluche, -Tu che dici Mr York? Riusciamo a far sorridere
questa ragazza così bella?-
Sharpay sorrise divertita, -E come avresti intenzione di
fare, sentiamo.-
-Un modo ci sarebbe.- appoggiò il
peluche accanto a lui, alzando poi le mani, -Tu soffri il solletico,
vero?-
Sharpay fece per scappare, ma lui non glielo permise.
Incominciò a farle il solletico, fino a quando
lei non si ritrovò sopra di lui. Distesi sul pavimento. Zeke sorrise.
Sharpay ripensò alle frasi della storia che aveva letto. E trovò assolutamente splendido quel sorriso.
-Meno male che siete migliori
amici, altrimenti penserei che avete una tresca.-
I due si voltarono in contemporanea
verso la porta della stanza, -Ciao, Ryan.- lo salutò Zeke
alzandosi.
Lei si alzò a sua volta, -Non si usa più
bussare?-
-Ah, non ho voglia di litigare oggi.- alzò le
sopraciglia il fratello, -Volevo solo dirti che
c’è Tracy al telefono.-
-Scusami un attimo, Zeke.- Sharpay uscì dalla
camera, per poi scendere le scale velocemente diretta
verso il salotto.
Ryan sorrise, -Quando glielo dirai?-
-Dirle cosa?- Zeke evitò il suo sguardo.
-Che sei innamorato di lei.- Ryan incrociò le
braccia al petto, -Si vede un lontano un miglio che ti piace mia sorella.-
-Ci conosciamo dai tempi dell’asilo, Ryan.- lo
rimproverò arrossendo, -Mi considera il suo migliore amico.-
-Ma per te non è più
solo un’amica.-
Zeke inarcò un sopraciglio, -Come per te con
qualcuno di nostra conoscenza o sbaglio?-
Ryan arrossì a sua volta, -Non
vorrai…-
-Ryan, stai tranquillo. Ti ho promesso che non avrei detto
niente a nessuno.-
-Cosa non avresti detto a
nessuno?- Sharpay entrò nella stanza con il telefono in mano.
-Niente, discorsi tra uomini.-
Ryan lo guardò riconoscente. Se
avessero saputo di lei, come minimo i
suoi genitori lo avrebbero fucilato. Non
è all’altezza,
avrebbero detto. Ma non era vero.
Guardò un attimo Sharpay, che rideva a una
battuta di Zeke. Sperò che lei si accorgesse di cosa provasse
l’amico nei suoi confronti.
*°*°*°*°*°*
“E’ quindi dovete
solo riscrivere la formula del Ph.” finì
Taylor chiudendo con uno scatto il libro.
“Tay, non sai quanto ti sono grata!” Gabriella
rise chiudendo anche lei il suo quaderno.
“Ehi, anche io ho collaborato!” si indispettì Chad.
“Eh, i geni incompresi.” alzò
gli occhi al cielo Troy.
“Grazie, ragazzi. Ora chiudiamo, così finiamo
di mettere a posto.” Gabriella tolse il viva-voce e chiuse la telefonata.
Taylor tolse a sua volta il viva-voce e sorrise riponendo
il cellulare nella borsa, -Dove eravamo rimasti?-
Chad si alzò dal divano, -Scusa, Taylor. Ho gli
allenamenti di baseball ora.- ritirò i suoi
libri guardando l’orologio, -E sono anche in ritardo. Mio padre mi
ammazzerà.-
Taylor alzò gli occhi al cielo, -Mi ero quasi
dimenticata che avessi quello sport così stupido.-
-Il baseball non è stupido.-
ribatté Chad.
-Si, ok. Faccio finta di crederci.- scherzò
alzandosi a sua volta dal divano bianco, -Ti accompagno alla porta.-
-Venire a casa tua non è stata una buona idea.-
-Perché?- si accigliò lei.
-Perché adesso ho alle calcagna tua sorella.-
Taylor rise, -Ah, non ti libererai tanto facilmente di Eveline.-
-CHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAD!!-
Taylor si tappò le orecchie, sentendo
quell’urlo disumano. Quando le tolse e riaprì gli occhi vide la
sorella in braccio ad un imbarazzato Chad, -A quando
le nozze?- scherzò guadagnandosi un’occhiataccia.
-Chad, volevi andare via senza salutarmi?- si imbronciò la bambina.
Chad scosse la testa, -Certo che no, piccola. Ti avrei
salutato.- sorrise mettendola a terra.
-Ok.- Eveline chiuse gli occhi e strinse le labbra. Chad
alzò un sopraciglio. Si mise in ginocchio e le baciò la fronte,
-Ma io non volevo un bacio sulla fronte.- brontolò Eveline.
-Per adesso accontentati.- le scompigliò i capelli
castani, -Quando sarai più grande ne riparleremo.-
-Ok. Ciao, Chad.- salutò con una manina correndo
poi su per le scale.
-E’ precoce quella ragazzina.- giudicò.
Taylor rise, -E ha solo sei
anni.-
Chad rise a sua volta alzandosi, -Beh,
ci vediamo domani a scuola.- disse facendo per aprire la porta.
-Chad…- lui si voltò, -Sei stato molto dolce
con mia sorella.- disse con un sorriso.
Chad sorrise a sua volta, -Ciao, Taylor.-
-Ciao.- Taylor socchiuse la porta. Ci appoggiò la
fronte un attimo, quando poi la sentì riaprire. Stava per cadere, se
qualcuno non l’avesse afferrata in tempo.
-Ho… dimenticato il
borsone…- deglutì Chad.
Taylor lo guardò negli occhi. I visi troppo vicini.
-AAAAAHHHH!!!- fecero un passo
indietro ciascuno.
-Che succede, Eveline?-
domandò ad alta voce Taylor guardando Chad fisso negli occhi.
-NON TROVO IL MIO ORSETTO!-
Chad sorrise, -Ci vediamo a scuola.- disse prima di
agguantare il borsone e uscire di casa.
Taylor chiuse definitivamente la porta,
voltandosi verso le scale, -EVELINE, IO TI STROZZO!- urlò
correndo su per le scale.
Eveline strabuzzò gli occhi, -Cosa ho fatto?- mormorò indietreggiando.
Taylor sorrise diabolica, -Hai solo rovinato il momento
più bello della mia vita!- la prese in braccio e la fece girare in aria.
Eveline rise, sapeva che la sorella stava solo
scherzando. Taylor infatti la ripose a terra, per poi
sedersi sul letto della sorella.
Eveline la guardò corrucciata, -C’è qualcosa che non va, sorellona?- le domandò
avanzando verso di lei.
Lei sorrise, -Mi sono presa una cotta bestiale per Chad.-
Eveline strabuzzò gli occhi,
-Vuoi fregarmi il ragazzo?- le domandò mettendo il broncio.
Taylor rise, -Tranquilla, lui non si accorgerà mai
di me.-
-Scherzi? Ti guardava come se fossi un bigné al
cioccolato.- la sorella si sedette accanto a lei, -Non dimenticare la regola
numero 2: gli occhi non mentono mai.-
Taylor alzò gli occhi al cielo. Per un momento si
era dimenticata delle 10 regole di sua sorella sui ragazzi. Ed
aveva sei anni. Invece di pensare a disegnare alberi e unicorni, passava la
giornata a studiare il comportamento dei maschi.
Ripensò poi agli occhi di Chad.
Fantastici…
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Neanche questo chappy riesco a fare dei ringraziamenti
come si deve. Vado troppo di fretta, scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! ç.ç
Continuate a seguirmi e a sperare che dal prossimo chappy
riesca a ringraziare come si deve tutti!!
Baci a
volontà (e grazie per sopportarmi)
By
Titty90 ^^