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Autore: Fiery    15/10/2007    23 recensioni
Per quanto quella convivenza forzata l’aveva segnata, per quanto volesse bene a Taylor non riusciva a parlarle. Si sentiva una vigliacca, si sentiva stupida. Accidenti, era la sua migliore amica! E allora perché si era arrabbiata così tanto? Ormai i loro desideri si stavano avverando, i loro sogni stavano prendendo corpo. Ma l’amicizia era ormai scomparsa e sia Gabriella che Taylor sapevano che New York non c’entrava.[...] Terzo capitolo della saga ^^ Fatemi sapere e buona lettura ^^
Genere: Generale, Science-fiction, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Convivenza Recupero Debiti'
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Convivenza Recupero Debiti 3

Convivenza Recupero Debiti 3

–Passato, Presente, Futuro –

Capitolo 1: Riabbracciarsi, dividersi

Gabriella poggiò l’ultimo scatolone sul letto singolo. Osservò soddisfatta la sua camera, che ovviamente condivideva con un’altra ragazza. Era abbastanza grande, con due letti singoli posti ciascuno ai lati del muro. Vicino c’erano due scrivanie, una finestra che dava sul cortile del college, due armadi e cassettoni vari e una porta che dava al bagno che condividevano con la stanza accanto.

Il College sospirò felice.

Aprì la prima valigia azzurra, quando un bussare alla porta aperta la destò. Un sorriso le nacque spontaneo nel vedere la persona che era appena entrata nella stanza.

-Sharpay!- corse ad abbracciare l’amica, che subito ricambiò con foga, -Accidenti, è da Giugno che non ti fai sentire, disgraziata!- scherzò staccandosi.

-Oh, tesoro. Mi dispiace.- Sharpay assunse un’espressione sarcastica, -Dai la colpa alla professoressa Racket, che mi ha assegnato una classe di Seattle.- appoggiò il suo trolley rosa sul letto a destra, -A te com’è andata a Sacramento?-

-Bene, abbiamo fatto bene a scegliere il tirocinio di insegnante.- ci pensò un attimo, -Pensavo che avresti abitato nell’appartamento che ti hanno comprato i tuoi.-

-E perdermi l’ultimo anno in un college come questo? Nemmeno per scherzo!- ribatté Sharpay mentre posava la borsa sulla scrivania.

-Ryan?- domandò la mora mentre procedeva a sistemare i vestiti in uno degli armadi.

-L’ho sentito ieri. Tornava questa mattina da Londra.- scrollò le spalle la bionda.

-Non posso ancora credere che abbia deciso di andare a San Francisco.- Gabriella si sedette sul letto, -Aveva quasi finito a Londra.-

-Lo sai che è andato a Londra per non pensare a Jakie.- si sedette accanto a lei Sharpay, -Non era il suo destino, a San Francisco potrà riunirsi con Chad e Troy. E anche Zac.-

-Ah, già. Il tuo fidanzato strizza-cervelli.- le prese una mano, dove un anello con una semplice pietra azzurra faceva la sua comparsa, -Sicura di volerti sposare con uno che studia psicologia?- rise ammirando quel gioiello.

-Certo.- rise a sua volta l’amica, -Zac è tutto ciò che ho sempre cercato. E se tutto andrà bene alla fine del college ci sposeremo.-

Gabriella sorrise felice per lei, -Chissà se Kelsi è già arrivata.-

-A quanto ne so doveva arrivare stamattina. Ha passato le vacanze alle Hawaii.-

-Beata lei. Sarebbe piaciuto anche a me.- ammise Gabriella pensando a quelle spiagge tanto belle.

-Ha parlato quella che ha passato le vacanze sulle spiagge del Mediterraneo!-

Le due ragazze osservarono decisamente stranite la ragazza che era appena apparsa dalla porta del bagno. Teneva dei capelli castani, con ciocche dorate, in morbidi ricci fino alle spalle, schiacciati da un basco e aveva degli occhiali da sole calati sul naso all’insù. La pelle abbronzata.

-Kelsi!- Gabriella e Sharpay corsero dall’amica ad abbracciarla.

-Mi aspettavo un’entrata in scena un po’ più spettacolare, invece sono uscita dal bagno.- scherzò Kelsi separandosi dalle amiche, -Vi ho sentito parlare mentre mettevo a posto la mia roba e non ho resistito alla tentazione di salutarvi.-

-Questo vuol dire che sei nella stanza accanto?- domandò Gabriella infilandosi le mani in tasca.

-Esatto.- confermò Kelsi togliendosi il basco verde chiaro, -La condivido ancora con Victoria. Vi saluta, è andata a cercare il suo ragazzo.-

-A proposito di ragazzi. E Jason?- domandò Sharpay mentre si chiudevano la porta alle spalle e andavano verso la caffetteria.

-Beh, è a New York.- Kelsi aprì la porta verde della caffetteria.

-Sì, questo lo sappiamo.- Gabriella si avvicinò al bancone del bar, -Ma non l’hai visto quest’estate?-

-Avrei dovuto?- presero i loro caffé e si diressero verso un tavolino circolare accanto ad un Jukebox colorato, -Ci siamo lasciati all’inizio del college. La pensiamo allo stesso modo sulle relazioni a distanza.-

-Ma eravate innamorati…- Sharpay la guardò accigliata, -Questo non conta?-

-Certo che conta, Sharpay. Il punto è che lui è a New York, a studiare medicina, e io sono qui a studiare musica.- spiegò Kelsi sorseggiando il bicchiere di carta marrone, -Ci dividono non so quanti chilometri e noi non vogliamo soffrire per amore pensando al fatto che non ci possiamo vedere quanto vogliamo.- abbassò lo sguardo, -Ma ora basta parlare di me, parliamo di voi. Che mi dite di Troy e Zac?- domandò alle due amiche che sorrisero capendo che non ne voleva parlare.

-Beh, con Troy tutto bene. Anche se abbiamo avuto qualche problema quest’estate.- sospirò Gabriella, -Niente di importante, comunque. I soliti battibecchi.-

-Anche con Zac va bene e da quanto i miei genitori hanno scoperto che deriva da una famiglia molto importante, hanno voluto a tutti i costi preparare loro gli inviti del matrimonio.- scosse la testa.

-Avete già deciso la data?- Kelsi si portò un boccolo castano dietro all’orecchio.

-Forse a Luglio.- Sharpay ci pensò un attimo, -Vogliamo prima finire l’università. Comunque, non preoccupatevi. Voi sarete le mie damigelle d’onore.- le rassicurò ridendo.

-E Taylor?-

Gabriella smise di ridere, -Certo, lo chiederò anche a lei.- sorrise Sharpay, -A proposito, come va con lei?- si voltò verso l’amica mora.

-Non ci siamo più sentite, abbiamo perso tutti i contatti.- rispose incrociando le braccia al petto.

-Di nuovo quella storia?- sospirò Kelsi, -Andiamo, sono passati quattro anni.-

-Non cambia niente.- scosse la testa energicamente.

-Siete migliori amiche da quando eravate bambine.- le ricordò Sharpay, -Non puoi avercela ancora con lei.-

Gabriella la osservò uscire e poi prese velocemente il cellulare nuovo di zecca. Digitò la T nella rubrica e subito il nome Tay apparve ai suoi occhi. Si guardò intorno incerta, si decise a schiacciare il tasto di chiamata e portò il telefono all’orecchio destro.

“Pronto?” fece una voce dall’altra parte del telefono.

Gabriella non rispose, chiuse la telefonata subito. Si portò una mano tra i capelli, mentre una lacrima solitaria le rigava la guancia. La scacciò subito, si alzò ed uscì dalla caffetteria.

Per quanto quella convivenza forzata l’aveva segnata, per quanto volesse bene a Taylor non riusciva a parlarle. Si sentiva una vigliacca, si sentiva stupida. Accidenti, era la sua migliore amica! E allora perché si era arrabbiata così tanto?

Ormai i loro desideri si stavano avverando, i loro sogni stavano prendendo corpo. Ma l’amicizia era ormai scomparsa e sia Gabriella che Taylor sapevano che New York non c’entrava.

*°*°*°*°*

-Taylor!-

La ragazza con questo nome si voltò e sorrise abbandonando uno scatolone.

-Jason!- disse raggiungendolo sul marciapiede e abbracciandolo.

Jason ricambiò subito, -Come è andato il tirocinio di medicina a Chicago?- le domandò aiutandola a scaricare le valige dal taxi.

-Bene, ero solo una praticante, ma ho dimostrato quello che valgo.- pagò il tassista, -E a te com’è andata a Boston? Sei andato con Lane, vero?-

-Già.- annuì l’amico prendendo alcuni borsoni dell’amica, -Il nostro capo-reparto era un’idiota. Diciamo che il nostro tirocinio non è andato bene come a te.- rise entrando in una stanza sulla sinistra del corridoio.

-Taylor!- un ragazza dai lunghi capelli rossi, un paio di occhi azzurri e la carnagione chiarissima le buttò le braccia al collo, -Accidenti, non ti sei fatta proprio sentire quest’estate!- la rimproverò ridendo.

-Scusa, Lane.- Taylor abbracciò la compagna di stanza, nonché la sua migliore amica da quattro anni, -Ho avuto molto da fare a Chicago.- le due si separarono, una suoneria riempì la stanza, -Scusate.- Taylor prese il cellulare, -Pronto?- Lane e Jason la guardarono accigliati, -Pronto?- ripeté per poi riattaccare interdetta, -Hanno riattaccato.- scrollò le spalle.

-Robert dov’è?- domandò Lane a Jason.

Taylor si ricordò quando a Lane piaceva Jason, aveva passato giornate intere a raccontargli la sua cotta. Poi aveva finalmente scoperto che esisteva Robert, il compagno di stanza dell’amico. Buon per lei, perché si vedeva lontano un miglio che Jason era ancora innamorato di Kelsi.

-E’ in camera, stava installando la console dei videogiochi.-

-Gli uomini.- alzarono gli occhi al cielo le due ragazze, scoppiando poi a ridere.

-Gli dico di passare dopo, ok?-

-Grazie, Jason.- Lane andò verso una delle sue valige, Jason chiuse la porta lasciandole sole, -Allora, ti sei divertita a Chicago?-

-Lane, ho lavorato. Non c’era tempo per divertirsi.- la ammonì Taylor aprendo l’anta dell’armadio.

-Avanti, avrai fatto conquiste.- ridacchiò decisamente curiosa, come lo era da sempre.

-Lane.- Taylor le rivolse un’occhiata significativa.

-Ah, già.- Lane ricordò improvvisamente, stampandosi in faccia un sorriso sarcastico, -Chad.- alzò le mani al cielo. L’amica le rivolse un’occhiataccia, -Non fare quella faccia, Taylor. Lo sai come la penso.-

-Sì, che lo so. Quando si chiude una porta, se ne aprono due.- la scimmiottò ridendo.

-Brava.- Lane applaudì, -La porta con il nome Chad si è chiusa, che ne dici di aprirne un’altra?-

Taylor abbassò lo sguardo, -Non è così semplice.-

-Tesoro…- Lane le si avvicinò prendendole le mani, -Tu e Chad vi siete lasciati due anni fa.- si fece pensierosa, -Ora che ci penso non mi hai mai mostrato una sua foto.- rise, ma si riscosse subito, -Comunque ci sono due possibilità: o ti trasferisci a San Francisco e ti rimetti con lui oppure rimani qui e continui la tua vita.- alzò le sopraciglia, -La scelta spetta a te.- si allontanò verso l’altro armadio, -A proposito…- sorrise voltandosi, -Forse è ora di chiamarla Gabriella.-

Taylor sorrise riconoscente all’amica, per poi sospirare silenziosamente. Già, Chad e Gabriella. Le due porte che aveva chiuso tempo prima: una relazione che non poteva continuare per via della lontananza e un’amicizia che era stata segnata profondamente da qualcosa che non doveva fare. Pensò immediatamente a Sharpay e a Kelsi, con loro era rimasta in contatto. Pensò a Zac e Jason, uno lontano, ma comunque vicino con l’amicizia e uno vicino a lei. Pensò poi a Troy e Ryan. Il primo sapeva cos’avevano provato quattro anni prima. Quei due meravigliosi e sofferti anni nella villetta di Albuquerque. Il secondo che stava tornando da Londra, dove si era rifugiato per non pensare a Jakie. Calde lacrime cominciarono a rigarle il viso non appena ricordò quella ragazza.

Lane se ne accorse, raggiungendola preoccupata. Taylor sorrise lievemente, -Pensavo a Jakie…- sussurrò, l’amica la strinse a sé. Taylor le aveva raccontato di Jakie, l’aveva vista l’ultima volta a Luglio. Una breve visita ai genitori e poi da lei, a stringerle la mano. Rimasero lì abbracciate, Taylor pensò alla sua nuova porta: Lane Lorent. La sua nuova migliore amica.

*°*°*°*°*°*

Una radio trasmesse un’altra canzone. Una canzone italiana. Mango. Non dormire più.

L’amore è fatto da noi con il respiro

Con un abbraccio che poi ci lascia il segno

E come il mare che non sa dormire

E ci rigira così

Ora tu non dormire più

Non farlo più

Un lieve venticello scosse le tende bianche della finestra. Su un letto una ragazza strinse il lenzuolo con una mano.

Tocchiamo tutto perché e con le mani

Che un cuore grande così si può toccare

L’amore come non sai più dire come

E maneggiare così

Ora tu non dormire più

Non farlo più

La ragazza si alzò a sedere dal letto, per poi scendere dal materasso con i piedi scalzi. Si avvicinò alla radio.

Sciamano in noi

Api pungenti

Schiudono in noi

Spense la radio, le note di Dormire così si dissolsero nell’aria. Aveva mal di testa, per qualche strano motivo. Nonostante adorasse la musica e nonostante la canzone fosse a basso volume. Si allontanò verso la finestra, squadrando incuriosita il giardino ben curato.

-Jakie!- un timbro ansioso, preoccupato.

La giovane si voltò, -Mamma, dove sono?- le domandò squadrando il suo viso pieno di lacrime.

 

************

Siccome ho aggiornato in ritardo tutte le ficcy, ho deciso di postare subito CRD 3. Contenti? ^^

Fatemi sapere! Ah, la canzone è “Non dormire più” di Mango. ^^

Baci a volontà

Titty90 ^^

  
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