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Autore: Sofiaa__    28/03/2013    2 recensioni
Dal primo capitolo: Sento il mio corpo fermo sotto la pioggia.
Riesco ad intravedere l’ombra di un ragazzo.
Sento i suoi singhiozzi.
Non capisco cosa stia succedendo.
Poco dopo arriva un’ambulanza e mi carica su una barella.
Arriviamo in ospedale.
Poi buio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 3: “Fuori da casa mia”
 
“La mia vita ha sempre fatto schifo da quando sono nato, mio padre mi ha sempre odiato….Non mi voleva ero ‘l’errore’ e quando l’ho scoperto ci stavo male….Ci stavo male e basta….Alle elementari e medie venivo preso in giro, ero povero e lo sono tutt’ora in molti mi sfottevano dicendo cose di mio padre…Io arrivavo a casa, mi buttavo sul letto e piangevo, non mi rimaneva più niente per vivere fin quando non conobbi Jasmine…Il mio primo amore, con lei avevo passato 2 anni favolosi fino a quando..”
Si ferma un secondo poi riprende a parlare.
“Fino all’incidente che la uccise..”
Vedevo qualche lacrima rigargli il viso mentre parlava.
A quelle parole rimasi pietrificata.
“Eravamo in motorino, fino a quando non mi scontrai contro una macchina….Mi sento in colpa è solo colpa mia…”
Povero.
E’ così dolce.
“E dopo la sua morte cosa avevo per vivere? Niente, ma feci una promessa: Non tentare il suicidio avevo deciso che avrei vissuto per me e Jasmine e per mia madre..La ammiro molto, mi ha cresciuto da sola e di certo non l’avrei mai lasciata sola.”
Ero pietrificata.
Avevo finito di medicarlo.
L’abbracciai.
Lui in lacrime ricambiò.
“Ci sono io con te ora”
Lui mi sorrise.
“A costo di perdere la popolarità”
Lui fece per parlare ma gli misi una mano sulla bocca.
Poco dopo entrò mia sorella con Mattew.
 
 
Non gli diedi alcun peso e continuai a parlare con Justin sperando che non si accorgesse di loro.
Ma le mie speranze furono vane quando Mattew aprì quella boccaccia.
“Che ci fa questo sfigato con Allyson?”.
A quel punto ero davvero incazzata.
“Sfigati sarete voi che ve la prendete con chi è più debole di voi!”.
Risposi quasi urlando.
“A quanto pare qualcuno perderà la popolarità”.
Mattew cercava di stuzzicarmi.
“Me ne fotto! Adesso io e Justin ce ne andiamo ciao!”.
Presi per mano Justin e me ne andai seguita da lui.
“Ally….”.
Mormorò Justin.
Io mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi.
Erano stupendi.
“Grazie”.
Mi disse dopo un secondo di silenzio.
“E di cosa?”.
Gli risposi dolcemente.
“Per avermi difeso”.
Non dissi nulla, lo abbracciai e basta.
Fu questione di un attimo.
Il nero si impossessò della mia vista.
Mi risvegliai in ospedale.
Mi dissero che avevo avuto un calo di zuccheri, niente di grave ma io cercavo Justin con lo sguardo.
Fino a quando non lo vidi.
Era bellissimo come sempre.
“Justin!”.
Urlai per poi vederlo alzare lo sguardo.
Aveva gli occhi innondati dalle lacrime.
Si avvicinò a me.
“Ally stai bene! Mi hai fatto prendere uno spavento!”.
Lo abbracciai.
“Scusa”
Mormorai tenendo lo sguardo basso.
Lui me lo alzò.
“Ehi non è colpa tua non devi scusarti di nulla ok?”.
Annuii.
Quel ragazzo era veramente d’oro.
Dopo circa un’ora uscimmo dall’ospedale.
Odiavo gli ospedali.
Vidi Justin andare avanti con uno sguardo assente.
“Justin?”.
Nessuna risposta.
“Justin?”.
Ripetei più forte.
Lui si girò.
“Ti vedo assente che succede?”
Lui mi sorrise per rassicurarmi.
“Non è niente tranquilla”.
Stava mentendo.
“Mh va bene, vieni a casa mia?”
Lui annuì per poi ritornare con lo sguardo perso.
Come se stesse male.
Arrivammo a casa.
“Justin sul serio dimmi che ti succede?”.
Lui mi guardò.
“Ally non ho niente”.
Feci un sorrisino.
Avevo un’idea geniale.
“Se non me lo dici con le buone me lo dirai con le cattive”.
Lo fissai divertita per poi cominciare a fargli il solletico.
Stava ridendo tantissimo mentre si agitava cercando di liberarsi da me.
Cadde una bustina dalla sua tasca mentre rideva.
La raccolsi sotto il suo sguardo confuso.
Poi si fece quasi terrorizzato.
Esaminai bene il contenuto della bustina.
Era droga.
Guardai Justin che aveva abbassato lo sguardo.
Si drogava.
Lo guardai con disprezzo per poi lanciargli la bustina.
“Fuori da casa mia”.
Pronunciai queste parole con freddezza.
Aveva gli occhi lucidi.
Se ne andò senza dire niente.
 
-Spazio autrice-
Ecco finalmente il terzo capitolo, scusate l’immenso ritardo ma ho avuto da fare con la scuola e ci ho messo qualche giorno a scriverlo :) voglio ringraziare per aver messo la storia tra le preferite e le seguite:
-rawwrefron
-thanks rauhl
spero di trovare qualche recensione sotto questo capitolo.
-Sofy
   
 
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