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Autore: _acchiappasogni    28/03/2013    4 recensioni
Dal primo capitolo:
“Questo non è un appuntamento, Gemma, quindi perché non ti limiti a farla entrare? Prometto su i miei adorati capelli, che non la morderò né la licenzierò su due piedi. Contenta adesso?”
“Okay.” Harry osservò sua sorella alzarsi, con un pò di difficoltà a causa del pancione. La gravidanza le donava, anche se il dottore aveva previsto che il bambino sarebbe nato in ritardo, ma questo non sembrava turbare l'animo di Gemma, che invece, mostrava a tutti, il grembo gonfio, fiera di ciò che l'amore tra lei e suo marito era stato capace di creare.
Un movimento alla porta attirò la sua attenzione.
“Fratello, ecco la tua nuova segretaria, Simona Killer.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The greenhorn.












Harry Styles si passò una mano tra quell'ammasso di capelli neri, che da molti erano considerati un cespuglio. Isabelle, sua segretaria da quasi sei anni lo stava lasciando per andare in Europa con un altro uomo, nonché suo marito, per un viaggio romantico.
Okay che sarebbe stata via solo quattro settimane e forse qualche giorno in più, ma sarebbero state le più lunghe della sua vita, perché erano una squadra davvero molto affiatata, e quindi come diamine sarebbe sopravvissuto senza di lei, e senza i suoi consigli? 
Aveva bisogno di una guida, nonostante ormai erano anni che dirigeva l'azienda, dopo il ritiro di suo padre, e sapeva che senza Belle, perché era così che la chiamava, non sarebbe stato capace di fare molto. 
Sentendo dei passi, sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi luminosi della sua segretaria, che gli sorrise nonostante sapesse il suo tormento interiore.
“Non posso credere che mi stia lasciando.” protestò Harry, con quella faccia da eterno bambino, e con quella voce che invece ormai faceva capire che non era più tanto piccolo, e che era diventato, finalmente, un uomo.
Isabelle alzò gli occhi al cielo mentre scoppiava a ridere. 
“Mi dispiace, ma sono immune alla tua aria da cucciolo abbandonato, e poi, tua sorella ha assunto già un'altra sostituta, vedrai, andrete d'accordo.”
Beh, di questo lei non ne era tanto sicura, ma aveva pensato bene di omettere qualche dettaglio, per il bene del ragazzo.
“Una sostituta, ora si che sono più tranquillo.” obbiettò Harry sarcasticamente, muovendo le dita ben curate sui mucchi di carte che stavano già sotterrando la sua scrivania. “Cosa potrà mai fare una novellina? Tu mi conosci da tanto ormai, e sai capirmi al volo, quindi come pretendi che possa farlo anche la tizia che ha assunto mia sorella?”
Gli sfuggì un gemito di rassegnazione, entrambi sapevano quanto a Gemma piacesse torturare il fratello, con l'assunzione di nuove sostitute. “Ti ricordi quella bionda ossigenata che aveva troppa paura di spezzarsi un'unghia per battere a macchina oppure rispondere al telefono?”
“Si, e per quanto tempo sei uscito con lei?”
“Sai che è stata solo una notte di sesso, nulla di più.” Harry sospirò. 
Sicuramente Isabelle avrebbe scoperto che mentiva poiché lo conosceva troppo bene, e capiva al volo quando diceva la verità oppure no. “Non puoi lasciarmi così, sai che questo è un momento cruciale, e potremmo perdere anche credibilità. Ho bisogno di te, sei l'unica di cui mi fido.”
La sua segretaria gli sorrise con benevolenza, perché sapeva quanto poteva costargli ammettere una cosa del genere.
“Sono sicura che Gemma ne è consapevole e dubito che questa volta ti faccia qualche scherzo. Ti ricordi no, che ha fatto di tutto per farti allontanare dalla bionda ossigenata? Bene, credo che abbia imparato la lezione.”
Harry sbuffò di nuovo, non sapeva che altro fare.
“Tu non la conosci .. e se ti offrissi dei soldi?” buttò lì, tentando disperatamente di farle rinunciare alla sua vacanza da sogno.
“E' molto carino da parte tua offrirmi del denaro, ma non ho intenzione di annullare il mio volo, l'Europa mi aspetta, così come anche mio marito. Inoltre, conosci la mia onestà, quindi, cambiando discorso, che ne dici se la faccio entrare appena arriva? Le farò un quadro generale prima di andarmene, e mi assicurerò che non scappi alla prima difficoltà.” ridacchiò Isabelle.
“Smettila di ridere.” sbuffò contrariato Harry, raddrizzandosi sulla sedia. “Potrei anche assumerla a tempo indeterminato.” la minacciò, sorridendo.
“Oh, ne sono consapevole, soprattutto se avrà l'aspetto dell'ultima e anche un cervello, vero?” la donna sorrise, e lui capì di essere battuto.
“Sono in questa società da quasi trentanove anni, e un giorno andrò in pensione, quindi è bello vedere che tu stia pensando di sostituirmi.”
Gli sorrise bonariamente, le piaceva troppo prenderlo in giro.
“Fuori! Porta il tuo io dispiaciuto in Europa, e ricorda a tuo marito che è un santo, ingrata.” Harry affondò nella poltrona di pelle e si acciglio. “Qual è il nome della novellina?”
Isabelle sorrise di nuovo, e il ragazzo si rassegnò ormai all'inevitabile.
“Il suo nome è Simona Killer, e tu la adorerai. Queste quattro settimane potrebbero rivelarsi migliori di quanto pensi.”
Oh fantastico, già dal nome si capisce tutto.
 
 
 
 
 
Simona Killer, osservò per l'ultima volta il proprio aspetto, mentre continuava a passare la matita nella lima interna inferiore degli occhi. Sembrava un panda, ma rassegnata si allontanò dallo specchio per sottoporsi all'ispezione severa di Gemma Styles, nonché, sua migliore amica.
“Perfetto!” annunciò quest'ultima, girandole ancora una volta intorno. “Sei assolutamente fantastica, pronta per andare ad incontrare mio fratello in ufficio.”
“Non riesco a credere che tu mi abbia convinto a presentarmi.” Simona, era ancora scettica riguardo a quel colloquio e a quello stratagemma. “Dobbiamo essere davvero buone amiche.”
Gemma annuì e appoggiò le mani sul pancione che esibiva orgogliosa. “Sei l'unica di cui mi possa fidare, e non posso permettere che mio fratello continui ad uscire con quel mostro di Celine. Lui non merita di essere preso in giro in questo modo. Per questo ho bisogno del tuo aiuto .. dobbiamo farli lasciare, ma prima, dobbiamo far scoprire a mio fratello gli amanti con cui è stata a letto, quella che pensava essere la donna perfetta.”
“Capisco.” rinfrancata, Simona si ossevò di nuovo allo specchio. I suoi occhi neri erano accentuati dalla matita nera, nella lima interna, e ciò, le conferiva uno sguardo davvero magnetico. Le labbra piene erano rosso sangue e gli zigomi, dal tratto regolare, parevano incredibilmente bianchi .. forse l'agitazione stava iniziando ad avere la meglio su di lei. 
“Non posso credere a quello che sto per fare. Ma non era più facile assumere un investigatore privato, così che a scattare le foto sarebbe stato lui, e non io?”
“No, mi dispiace, anche perché ho bisogno di qualcuno che possa far ingelosire Celine .. così inizierà a capire che i suoi soldi sono in pericolo.”
Perché si, la ragazza citata sopra, non amava Harry, ma bensì il suo conto in banca, e questo a Gemma non scendeva proprio giù. “Fidati di me tesoro, sarai meravigliosa.” la ragazza però, si mise una mano sula bocca. “Scusa Simona, so quanto sia difficile per te fidarti delle persone, dopo quello che Tommaso ti ha fatto. Ma io non ti ho mai deluso finora, e sai che non farei mai qualcosa che possa danneggiarti, vero?” La voce si affievolì, e la scrutò ansiosa.
“Si, lo so, e so anche che per te è importante .. comunque non torniamoci sopra, e per il tuo bene, spero che questo piano funzioni, perché altrimenti quel bambino che dovrà nascere, si troverà una madre, più bassa di venti centimetri.” Simona, sorrise quasi malignamente, mentre tolse un filo dal soprabito nero che copriva il suo completo piuttosto eccentrico.
“Certo che funzionerà!”
 
 
 
 
 
Mentre Gemma delineava il contratto di Simona, il primo pensiero di Harry fu che la gravidanza aveva mandato sua sorella fuori di testa, perché altrimenti non si spiegava il perché di quella decisione.
“Cosa stai cercando di fare, Gemma, aiutarla a permettersi un appartamento?” Il ragazzo le rivolse un'occhiata strana che rivelava il suo scetticismo.
“Non intrometterti, ascolta e basta. So fare il mio lavoro.”
“Mi dispiace, solo che tutta questa situazione mi ha reso testo, e l'ultima sostituta che hai assunto non sapeva nemmeno scrivere a macchina ..”
Improvvisamente agitato, Harry si tolse i capelli dalla fronte. “E' che non capisco perché questa abbia bisogno di un bonus firmato di quasi mille dollari.”
“Ti ripeto, so fare il mio lavoro, anche se tu pensi che papà me lo abbia affidato solo perché sono sua figlia. Ho solamente aggiunto questo passaggio, per evitare che tu possa licenziarla non appena la vedi.”
“Licenziarla? E perché dovrei farlo? Oh mio dio, chi hai assunto? Almeno sa scrivere a macchina, vero?” 
“Ma certo che sa battere a macchina, idiota.” 
Suo fratello non vide il sorriso di lei, e non notò neanche sua sorella incrociare le dita dietro la schiena. “Guarda ciccio, io ti conosco, e so anche che per te è difficile, perché lei non è Isabelle, però non è cattiva solo un pò .. ehm, ecco, eccentrica e..”
“Questo non è un appuntamento, Gemma, quindi perché non ti limiti a farla entrare? Prometto su i miei adorati capelli, che non la morderò né la licenzierò su due piedi. Contenta adesso?”
“Okay.” Harry osservò sua sorella alzarsi, con un pò di difficoltà a causa del pancione. La gravidanza le donava, anche se il dottore aveva previsto che il bambino sarebbe nato in ritardo, ma questo non sembrava turbare l'animo di Gemma, che invece, mostrava a tutti, il grembo gonfio, fiera di ciò che l'amore tra lei e suo marito era stato capace di creare.
Un movimento alla porta attirò la sua attenzione.
“Fratello, ecco la tua nuova segretaria, Simona Killer.”
Harry si limitò a fissarla, e capì il perché delle parole di sua sorella. Non c'era infatti, da meravigliarsi che Gemma si fosse così preoccupata della sua reazione. In effetti, Simona doveva essere una delle donne più particolari ed interessanti che gli fosse capitato di vedere.
A differenza di sua sorella, che aveva una aspetto magnifico con il suo completo, Simona sembrava molto più piccola nei vestiti troppo grandi che indossava. Poi guardò i capelli .. poveri, pensò Harry mentre analizzava la novellina, aveva utilizzato una strana tinta di viola, quasi lilla, notò poi, ed erano belli su di lei.
Si fermò poi sul viso. Il viso di Simona non aveva la minima traccia di imperfezione, e per un attimo il ragazzo si domandò se non avesse a che fare con una modella, anche se comunque, il suo fisico non era proprio quello adatto per un lavoro del genere. 
Scoccò a Gemma uno sguardo furtivo, come a volerla incenerire, ma sua sorella evitava di guardarlo.
“Salve signore.” lo salutò la ragazza timidamente.
Almeno la voce era normale, ma, pensò lui, una voce così piacevole non si adattava alla figura infagottata di fronte a lui.
Poi, riprendendosi, Harry si ricordò le buone maniere.
“Perché non si siede? Prego, entri.”
Simona era venti centimetri più bassa di lui, il che era tutto dire. 
Le strinse la mano, e nel farlo sentì una scossa elettrica, e stupito, ma anche parecchio confuso, la lasciò andare. Non gli era mai successo di avvertire una reazione simile a quella, pensò. Flettè dunque le dita, ma quel bruciore, o meglio, quella calda sensazione, continuava a persistere. “Benvenuta alla Styles' company. Prego, si sieda, e si metta a suo agio. Meglio farlo subito, poiché lavoreremo insieme per le prossime quattro settimane.”
Le indicò il divano e la ragazza avanzò agilmente. Si sedette al centro del divano di pelle bianca e attese, mentre Harry accompagnava Gemma alla porta.
“Ma ti sembra il modo di presentarsi, quello? Non è un completo, ha bisogno di una revesione completa perché non permetterò che riceva i miei clienti in quelle condizioni. Questa società ha una reputazione da mantenere.” sbottò contro sua sorella.
“Dì piuttosto che tu hai una reputazione da mantenere, e hai paura di rovinartela.” replicò rabbiosa lei, mentre continuava a guardarla negli occhi, e poi continuò indifferente “E' compito tuo trasformarla.”
“Tu l'hai assunta, e tu te ne occupi!” sillabò furente.
“Spiacente ciccio, ma sono entrata ufficialmente in maternità nel momento in cui vi ho presentato. Divertiti nel fare la sua conoscenza, la vedrai molto più spesso di quanto pensi.” 
Gemma rivolse al fratello un sorriso malizioso e si allontanò mentre Harry non sapeva cosa avesse voluto dire sua sorella. Poi respirò profondamente, perché fare una scenata, era l'ultimo dei suoi pensieri, ora come ora.
“Simona?” La ragazza si volse verso di lui, e per un attimo il suo movimento veloce, e per niente ricco di grazia, rivelò una lunga nuca che provocò un brivido non identificabile all'uomo che le stava di fronte.
“Gradirebbe del caffé? Mia sorella si è permessa di ordinare il pranzo che sarà portato su tra poco, così possiamo metterci subito al lavoro.”
“No, la ringrazio.”
Con la sua risposta secca, Harry si sentì ancora più confuso, tanto da doverle chiedere se il no era per il caffè o per il pranzo. “Oh, mi scusi, era per la bevanda .. io non bevo caffè, non mi piace.”
Simona sorrise, rivelando una dentatura bianca, quasi perfetta .. quasi perché il dente avanti, quello di destra, era leggermente scheggiato in basso. Un dettaglio parecchio futile perché alla prima occhiata non se ne sarebbe accorto nessuno. Gli occhi neri, ebbero un leggero lampo, e Harry si sentì bene con se stesso. Fu quasi una sorta di déja-vu, ma era impossibile perché sapeva di non aver mai visto Simona Killer prima di allora, o per lo meno, lo credeva.
“Dunque non beve caffé? E' incredibile, io non riesco ad andare avanti senza berne diverse tazze al giorno.”
“Non mi piace l'aroma e non ho mai sentito l'esigenza di provarlo, ma se ne ha bisogno, posso provare a prepararlo, mi dica solo come lo prende.”
“Tu .. ehm, lei non deve preparare il caffé. La caffetteria ne prepara dei bricchi interi e li porta su ogni mattina a intervalli regolari, e portano anche degli spuntini. Lei dunque, non deve preoccuparsi della mia salute, e sostenermi. Nel ventunesimo secolo le segretarie non sono serve personali.”
Harry si appollaiò su una sedia e si passò un dito nel colletto della camicia. Stranamente, aveva iniziato a sentire caldo. Simona si lisciò la gonna, e il ragazzo osservò che le sue mani erano piccole e graziose.
Cercò di rilassarsi stringendo i pugni e contando fino a dieci, per poi aprire lentamente le mani, ma non servì a nulla. Si sentiva ancora sotto pressione. Si alzò dunque, di scatto, e si diresse verso il bricco di caffé, e si versò con cura una tazza del nero infuso.
“Ha delle domande da fare?”
“Ho bisogno di sapere se lei ha una lista per le chiamate da passare, o cose così, non so se è riuscito a capirmi.” sorrise timidamente, e ciò provocò un altro brividio in Harry, che però fece finta di niente.
“Non ho niente del genere, la regola in realtà è molto semplice. Ho una linea in ufficio e la usano tutti. Ovviamente, possiedo anche un cellulare, ma le sole persone che sanno come rintracciarmi sono la mia famiglia e i miei amici. Io non do il numero a chiunque, neanche alle donne che frequento.”
“Capisco.” Simona sembrò prendere nota dell'informazione, mentre un cameriere spingeva un carrello nell'ufficio. Normalmente, Harry non avebbe pranzato con una segretaria temporanea, ma era stato organizzato tutto da Gemma.
Alla ragazza le si illuminarono gli occhi alla vista del cibo, e il ragazzo apprezzò il fatto che, a differenza delle modelle con cui usciva, non aveva alcuna paura nel mostrare il suo appetito.
Simona si dedicò poi al dolce e chiuse gli occhi, come se lo stesse venerando e per Harry il pranzo non era mai stato una tortura simile. Il semplice movimento delle labbra di quella ragazza,  aveva una tale, potetente bellezza, che subito pensò a come sarebbe stato baciare quella bocca.
“Signor Styles, la volevo ringraziare per questo incarico, sono molto felice di essere qui.”
“Simona, questa sarà una buona opportunità per lei, ma dovremmo lavorare molto. Dovrà essere sempre ai miei ordini, e non metta mai in discussione i miei giudizi di fronte ai colleghi. Se poi ha qualcosa di personale di discutere, ne parliamo in privato, e poi, ciò che avviene in questo ufficio, rimane qui.”
“Nessun problema, so mantenere i segreti.” Sollevò le dita e fece finta di chiudersi le labbra e di buttare via la chiave, e ciò provocò un brivido ad Harry. “Sono la discrezione fatta persona, come posso dimostrarglielo?”
Serrando le tue labbra alle mie, pensò lui, e lasciando che ti baci fino allo sfinimento.
“Harry!”
Il grido indignato di una voce femminile lo fece sobbalzare, e facendogli dimenticare i pensieri sulla sua segretaria. Aveva forse espresso quel desiderio ad alta voce? Ma il suo sollievo nel rendersi conto che non aveva parlato durò poco, mentre si voltava ad affrontare la bellezza della sua ragazza.
“Harry! Hai dimenticato che dovevamo incontrarci per pranzo?”










Eccomi con una nuova storia.
Inizio col dire che non è tutto frutto della mia testolina, ora mi spiego meglio .. ho preso spunto da un romanzo che mi è piaciuto tantissimo, e ho voluto, in un certo senso, adattarlo al personaggio di Harry e a quello di Mona, che però, in questo capitolo viene ancora chiamata per il suo nome intero, senza l'utilizzo di soprannomi.
Per questo, alcune situazioni potrebbero sembrarvi, come dire, familiari.
L'ambientazione è la stessa, perché già prima di leggere il romanzo che comprò mia madre, sognavo un forte amore tra il capo e la sua segretaria, e quindi ho anche molti altri assi nella manica. Inoltre, una buona dose è anche frutto della mia testolina bacata.
Alcune parole potrebbero sembrarvi 'strane' questo perché, ho deciso semplicemente di donare alla storia un tocco di serietà in più, ma tranquille, ho così tante idee, che potrei anche perdere questo intento per la via.
Tutto questo per dirvi, che la mia storia è nata grazie anche al romanzo di mia madre, che purtroppo non so più che fine abbia fatto, ma nonostante siano passati due o forse tre anni, ricordo perfettamente la storia, la situazione, e anche alcune battute. 
Poi, ripeto, Mona è un mio personaggio, semplicemente in questa ff, le ho voluto dare un'aria un pò più adulta, ma nulla di così radicale. 
Io sono per l'originalità, per questo l'unica cosa che ho deciso di rimanere uguale, è l'ambientazione del romanzo inoltre Simona è lì per un motivo ben preciso, che però non posso ancora svelarvi. Gemma, è il vero nome della sorella di Harry, però in realtà non è incinta, e neanche sposata a dirla tutta. 
Comunque ora mi fermo, poi con l'andare avanti, riuscirete a capire ciò che volevo dirvi, e riuscirete anche a notare, che il mio modo di scrivere non cambierà più di tanto, semplicemente, cercherò di trovare informazioni per rendere la storia credibile ed omogenea.

 
  
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