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Autore: Arya Destiny98    29/03/2013    2 recensioni
Un ragazzo popolare ma solo nell'anima;una ragazza introversa,con un passato pieno di demoni:il liceo li costringerà ad incontrarsi e li catapulterà in un mondo del tutto nuovo per loro. Scopriranno l'importanza di avere qualcuno a cui dire 'A domani' prima di addormentarsi,qualcuno che li rende felici anche quando tutto sta andando a farsi fottere...
Dalla storia:
"Ti terrò stretta,tranquilla"
“Anche quando vorrò morire?”
“Ti darò una ragione per vivere o morirò con te.”
“E quando griderò per il dolore fino a non avere più voce?”
“Griderò con te e poi staremo in silenzio. Ad aspettare che le voci ritornino.”
“E se non succede?”
“Ci ameremo in silenzio.”
“Allora mi ami.”
“Sì,ti amo.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                                        CAPITOLO DUE                                                                                       

                                                                   Fuck you too,asshole            
Abigail’s POV
Vaffanculo sveglia di merda. Ecco come comincia solitamente la mia giornata. Ma quella mattina fu diverso:era il mio primo giorno di liceo. Bleah. Il solo pensiero mi faceva venire un conato di vomito. Spensi la maledettissima sveglia e mi passai una mano fra i capelli mossi,sbadigliando. Guardai fuori dalla finestra: il cielo era plumbeo e minacciava di piovere. Ah,perfetto,pensai,il tempo va di pari passo col mio umore. Mi alzai di mala voglia e andai a farmi una doccia fredda. Eh già,non ci potevamo permettere l’acqua calda. << Abi!Muovi il culo,devo pisciare! >> strepitò mia sorella Zoey, piuttosto irritata. << Cazzi tuoi!Fattela addosso! >> la rimbeccai. Come sempre quando litigavamo,nostra madre urlò: << Piantatela di fare casino che sto cercando di dormire! >> Mi vestii in fretta senza badare a cosa mi ficcavo addosso e liberai il bagno .                   << Finalmente! >> sospirò Zoey a metà fra il sollevato e l’irritato. Io le feci una linguaccia degna di me. In corridoio mi piazzai davanti allo specchio e mi sistemai i capelli con le mani. Agguantai la mia borsa a tracolla,le chiavi della mia moto scassata e uscii in quella fredda mattina di settembre. Mentre mi accendevo una sigaretta riflettei su ciò che mi aspettava e rabbrividii interiormente pensando a quanta gente avrei dovuto vedere. Dopo quello che era successo appena tre mesi prima … Mi liberai del mozzicone senza curarmi di spegnerlo e partii a tutta birra con il mio mezzo rombante. Ero talmente persa nei ricordi che quasi non mi accorsi del ragazzo che attraversava la strada. << Ma porca … >> sibilai. Fortunatamente frenai giusto in tempo. Mi scusai con quel tale che per tutta risposta mi gridò:<< Ma vaffanculo,va’! >> e continuò per la sua strada. Dio,che rabbia.<< Vaffanculo a te,stronzo! >> gli risposi. Sicuramente non mi aveva sentito dato che teneva un paio di cuffie sulle orecchie. Digrignai i denti e andai a scuola. Il mio primo pensiero quando la vidi fu: che topaia!Parcheggiai la moto e mi tolsi il casco. Brr,faceva proprio freddo. Mi strinsi nella mia giacca di pelle e mi diressi all’interno dell’edificio cadente. << Gli studenti del primo anno mi seguano! >> annunciò un uomo stempiato che doveva essere il preside. Fui trascinata dalla marmaglia di matricole in un auditorium vecchio stile. Quando la folla ebbe preso posto il preside si lanciò in un lungo e noiosissimo discorso sui pregi della Marked High School e su quanto fosse felice di averci come allievi. Bah,per come la vedevo io di lì a due settimane ci avrebbe già odiati tutti. Anzi,probabilmente cominciavamo a stargli sul cazzo già in quel  momento. Al suono della prima ora ci congedò dopo averci assegnato l’orario delle lezioni e la combinazione del nostro armadietto. Camminando a testa bassa attraversai il corridoio principale e,quando speravo di avercela fatta senza problemi,andai a sbattere contro qualcuno (o meglio,quel qualcuno venne a sbattere contro di me). I libri mi caddero dalle mani,compresa la mia consunta copia de I Miserabili. << Guarda dove metti i piedi! >> ruggì quell’idiota. Aveva una voce familiare … Chissà perché dopo un istante sembrò percorso da una scossa elettrica.  << Scusa,non volevo. Dai,ti do una mano,eh? >> propose con tutt’altro tono. Raccolse educatamente un paio di miei libri mentre io prendevo il resto. Lo ringraziai,piatta. Non appena lo guardai lo riconobbi come il deficiente che mi aveva fanculizzato meno di un’ora prima e gli sclerai addosso per poi strappargli I Miserabili(cazzo,proprio quello doveva prendere!) dalle mani. Gli scoccai un’occhiata omicida e me ne andai a grandi passi. Ma quel tipo per caso si divertiva a trattare di merda gli sconosciuti?!Raggiunsi il mio armadietto e potei posare tutto l’ambaradam. Con un sospiro controllai l’orario: avevo laboratorio artistico. Pfui. Ciondolai in classe senza guardare nessuno, perciò non vidi subito che il mio compagno di banco era più grande della maggior parte di noi matricole. Gli lanciai uno sguardo sbilenco e quasi caddi dalla sedia. Di nuovo quel coglione!Ma cosa cavolo ci faceva in un corso del primo anno?Doveva essere al quarto o al terzo. E invece eccolo lì ad ascoltare la musica tranquillamente. Grrrr. Avevo una voglia pazzesca di prendere a pugni quel faccino da bell’imbusto. << Buon giorno,ragazzi. Io sono Mr Holland. >> si presentò l’insegnante scrivendo il suo nome sulla lavagna. Il mio odioso compagno di banco non diede segno di essersi accorto né di me né del prof. Qualcuno salutò. Altri si misero a parlare con gli amici producendo un delicato cicaleccio. Il professore non chiese il silenzio come mi aspettavo ma passò per i banchi a consegnarci dei  fogli. Avrei dovuto lasciare che lo stronzo venisse punito,ma all’ultimo secondo gli diedi una botta sul braccio. Sbatté gli occhi come un gufo e mi fissò con un’intensità che mi fece arrossire. Che cazzo mi prende adesso? Scossi la testa e gli indicai il prof in avvicinamento. Lui annuì e si tolse le cuffie senza perdere il contatto visivo. Noi sarei certo stata io ad abbassare gli occhi. Chi si credeva di essere quel pallone gonfiato?!Perché non la piantava di osservarmi?Aveva gli occhi azzurri e i capelli castano chiaro ribelli.  Una cosa che non avevo notato prima data la mia folle incazzatura … quel tipo era BELLO. Non come lo si dice di un attore carino o del tuo cantante preferito. Per “bello” intendo proprio FIGO. La mascella leggermente squadrata,il naso diritto,una lieve spruzzata di lentiggini sugli zigomi ,i capelli spettinati a regola d’arte … Oh mio Dio dovevo togliermi da quella situazione. << Wesley?Abigail Wesley c’è? >> Il prof che mi chiamava per l’appello mi salvò. << P- presente. >>esalai. Finalmente smise di scrutarmi. Allora perché mi sentivo ancora la faccia in fiamme?E perché avevo voglia di perdermi di nuovo in quegli occhi color del mare?

  
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