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Autore: xcalipsox    29/03/2013    5 recensioni
Il movimento costante del suo piccolo torace e il silenzio che popola l’abitazione significano una sola cosa: il piccolo si è addormentato.
Eh sì, il piccolo. Il piccolo Tommy.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Andrà tutto bene
(capitolo 15)


Nick
Arrivammo davanti a casa di Kevin e, dopo aver parcheggiato, scesi insieme a lui per prendere Tommy e portarlo a casa. Quando arrivammo alla porta Danielle ci venne incontro, facendoci segno di fare silenzio.
"Dov'è Tommy?" chiesi io a mia cognata.
"Si è addormentato da poco." disse sussurrando  "Senti Nick, perchè non lo lasci qui per questa notte?" mi chiese poi.
"N-non lo so, non voglio che sia un problema."
"Nick, non è un problema. Non lo vediamo mai e ci fa piacere passare un po' di tempo con il nostro nipotino." disse mio fratello.
"Inoltre ha bisogno di riposare, non mi sembra il caso di svegliarlo." concluse Dani.
Io esitai un istante, poi annuii: "Okay, allora lo vengo a prendere domani."
Danielle sorrise, poi mi accarezzò la spalla: "Andrà tutto bene, Nick. Non ti preoccupare."
Io annuii: "Lo spero. Grazie ragazzi, davvero." e così dicendo mi avviai verso la porta "Buona notte." salutai, prima di uscire.
Kevin mi seguì fino alla porta.
"Sai che ci siamo sempre per te, vero?" mi domandò Kevin prima che varcassi la soglia.
Io sorrisi: "Credo non sarò mai in grado di ringraziarvi abbastanza per tutto quello che state facendo per me. I-io..." la mia voce s'incrinò e senza che potessi accorgermene mi ritrovai tra le braccia di mio fratello maggiore.
"Va tutto bene, Nick. Si sistemerà tutto, vedrai."
"E' successo tutto quello che temevo di più, Kev. M-mio figlio mi odia, capisci? Mi odia!"
"Tommy non ti odia, non potrebbe mai farlo."

*   *   *

Allison
Il sole luminoso di Los Angeles penetrò attraverso le tende che la sera prima avevo dimenticato di chiudere, svegliandomi dal mio amato sonno ristoratore. Maledicendomi mentalmente mi alzai di malavoglia intenzionata a prepararmi un caffè, sperando che almeno lui potesse aiutarmi a svegliarmi. Mentre preparavo il caffè i pensieri riaffiorarono alla telefonata di Nick della sera prima.
Aveva detto tutto a Tommy, lui non aveva reagito nel migliore dei modi e Nick era distrutto.
Se c'era una cosa che odiavo più di tutte, quella era vedere Nick stare così male; ne aveva passate tante in quell'ultimo periodo e io non riuscivo a trovare un modo per aiutarlo, così mi limitavo a stargli accanto, rassicurandolo e dicendogli che sarebbe andato tutto bene.

Perchè una persona meravigliosa come lui, che darebbe la vita per le persone che ama, doveva soffrire così tanto?
Il caffè non ebbe l'effetto desiderato così optai per un po' di jogging; sì, 
un po' di jogging non avrebbe potuto farmi altro che bene.
Infilai un paio di pantaloncini, una t-shirt, presi l'ipod e il cellulare e uscii di casa.

Cosa c'è di meglio di una bella corsa mattutina per liberare la mente?


Danielle
"Buon giorno, amore." esclamò Kevin entrando in cucina e lasciandomi un bacio sulle labbra.
"Shh! Tommy dorme ancora." lo ammonii io.
"Scusa, avevo dimenticato che avessimo la piccola pulce." si difese ridacchiando.

Mentre bevevamo il nostro caffè sentimmo dei passettini, poi una testolina riccioluta sbucò dalla porta.
"Buon giorno amore della zia." lo salutai con un sorriso stampato sul viso, mentre mi avvicinavo per lasciargli un bacio sulla guancia "Hai dormito bene?"
Lui annuì, ancora un po' frastornato dal sonno.
Kevin lo prese in braccio e lo fece sedere sulle sue gambe: "Lo dai un bacio allo zio?"
Kevin porse la sua guancia al bambino e questo vi posò un piccolo bacio.
"Dov'è papà?" chiese poi.
"Tesoro, papà è a casa. Fra un po' viene a prenderti, mhm?"
"No, io voglio il mio papà!" urlò scoppiando in lacrime.

Nick
Il telefono squillò, disturbando quel poco sonno che ero riuscito a fare quella notte.
"Pronto?" risposi con voce ancora impastata, senza osservare chi mi stesse cercando.
"Nick, sono Danielle."
"Danielle!" esclamai alzandomi in piedi di scatto "Cos'è successo?"
"Vieni, subito."

Allison
Correvo ormai da quasi un'ora; i muscoli bruciavano, il fiato mancava e il battito frenetico del mio cuore rimbombava nella mia testa.
Mi appoggiai ad un albero del parco in cui stavo correndo, chiudendo gli occhi e inspirando ed espirando profondamente, lasciando che l'aria entrasse ed uscisse dai miei polmoni.

Il respiro era ormai tornato regolare quando sentii un urlo strozzato; subito aprii gli occhi e davanti a me vidi un giovane uomo, anche lui in tenuta da jogging, piegato a terra dolorante mentre si teneva il polpaccio.
Mi avvicinai allo sconosciuto: "Tutto bene?" gli chiesi.
"Credo... sarà uno stiramento o qualcosa di simile." mi rispose con un perfetto accento inglese.
L'uomo tornò in posizione eretta, ma perse presto l'equilibrio e io lo presi prontamente prima che potessi cadere.
"Grazie." mi disse con un sorriso misto ad un'espressione di dolore.
"Vieni, andiamoci a sedere su quella panchina."

Ci sedemmo sulla panchina più vicina e cominciammo a parlare del più e del meno; scoprii che aveva 28 anni, che veniva da Nottingham, ma che si era trasferito da poco negli Stati Uniti per questioni di lavoro.
Parlai con lui per più di due ore, perdendo totalmente la cognizione del tempo.

"Credo di dover andare adesso. Sicuro di riuscire a tornare a casa da solo?"
"Sì grazie, sto molto meglio adesso." rispose lui con un sorriso.
"Okay, allora ci vediamo in giro ehm..." balbettai rendendomi conto, nonostante avessimo parlato per un sacco di tempo, di non sapere ancora il suo nome.
"Wren." concluse lui per me.
"Ci vediamo in giro, Wren." ripetei facendogli un sorriso e voltandomi per andare via.
"E non mi dici il tuo nome?" mi domandò richiamando la mia attenzione.
Io mi voltai con ancora il sorriso sulle labbra: "Allison." dissi semplicemente prima di andare via.
Dopo alcuni passi, prima di svoltare definitivamente l'angolo, gettai un ultimo sguardo a Wren e il mio sorriso si ingrandì ancora di più notando che stava ancora sorridendo.

Nick
Ero corso il prima possibile a casa di mio fratello.
Avevo il cuore in gola: la telefonata di Danielle mi aveva preoccupato e non poco, anche perchè ero quasi certo di aver sentito Tommy piangere.
Mentre andavo verso casa di Kevin stavo cercando in tutti i modi di mantenere la calma, di pensare positivo. Era con Kevin e Danielle, che cosa mai sarebbe potuto succedere?
Nonostante questa mia grande forza di volontà nel cercare di stare calmo, non riuscivo a tranquillizzarmi.
Il viaggio verso casa di mio fratello non era mai stato così lungo.

Quando Danielle mi aprii la porta e vidi Tommy -il mio piccolo Tommy- in lacrime sulle gambe di Kevin che invano cercava di consolarlo, mi si gelò il sangue e il mio cuore per qualche istante smise di battere.
In quel momento tutti i pensieri negativi che avevo cercato di allontanare dal momento in cui Danielle mi aveva chiamato riaffiorarono tutti insieme nella mia testa, creando una confusione tale da impedirmi di pensare lucidamente.
Poi lo sentii singhiozzare un "Voglio il mio papà" e io non potei fare a meno di sorridere, tranquillizzandomi; Danielle se ne accorse e, dopo avermi regalato un sorriso incoraggiante, mi spinse leggermente verso la sala.
Mi chinai ai piedi del divano dove stava seduto insieme a mio fratello e Tommy, non appena alzò lo sguardo e mi vide, urlò saltandomi in braccio: "Papà!"
"Amore mio." esclamai con voce rotta dall'emozione e lasciandogli un bacio tra i folti ricci castani.
Tommy continuava a singhiozzare e io cercavo di calmarlo accarezzandogli la schiena.
"Non ti preoccupare, piccolo mio. C'è papà qui." gli sussurrai all'orecchio.
"Ti voglio bene, papi." mugugnò con voce impastata mentre aveva ancora il viso schiacciato contro il mio petto.
"Anche io, Tommy. Tanto tanto." sussurrai stringendolo ancora di più a me.
"Ascolta Tommy, vai a recuperare tutti i tuoi giocattoli che ti porto al parco giochi, va bene amore?" gli chiesi poi.
Lui annuì e in un secondo corse di sopra.
Io invece mi girai verso Kevin e Danielle sorridendo: "Qualsiasi cosa gli abbiate detto... grazie."
Kevin si avvicinò a me dandomi una pacca sulla spalla: "Bro, noi non abbiamo fatto niente. Hai fatto tutto tu."
"Io? Ultimamente sono buono solo a combinare casini." affermai schioccando la lingua.
"Be', evidentemente non con Tommy." continuò Kevin "Sei la prima persona di cui ha chiesto questa mattina."
A quelle parole sorrisi, ma nè quel sorriso nè altre centomila parole avrebbero mai potuto spiegare la gioia che il mio cuore stava provando in quel momento.



Angolo di Nicksteddybear:

Ciaaaaaaao belli! :) Come state?
Eccomi qua con un nuovo capitolo! Sisi lo so, è praticamente dalla comparsa dell'homo erectus sulla Terra che non posto ahah mi perdonerete mai per questo?
Adesso ho un po' di tempo libero quindi, come dire.. it's up to you!
Cosa intendo? Be', se mi lascerete tante recensioni io potrei postare anche molto molto presto.. chissà! ;)
Bene, in questo capitolo finalmente Tommy e Nick si riappacificano e entra in scena un bel fustacchione inglese che sembra far sorridere tanto la nostra Allison. Che mi dite? Succederà qualcosa? Maaaaaaaaaaaaaaa, chi lo sa! lol
Ditemi che ne pensate ;)

Bene, detto questo vi ringrazio per le vostre recensioni, sia ai capitoli precedenti che alle mie one shot; sapete quanto è importante per me il vostro supporto quindi GRAZIE GRAZIE GRAZIE :) <3
BUONA PASQUA A TUTTI! :)

Spero vi piaccia,
 Love you all
                      nicksteddybear
  
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