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Autore: SunshineMalik    29/03/2013    8 recensioni
9.50 cimitero di Dublino
il viso sorridente di Helen su una lastra bianca con inciso il suo nome sopra «mi manchi, Hel»
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Phantom

Il grande orologio della stazione segnava le nove della mattina, i pendolari si dirigevano al loro treno, pronti ad affrontare una nuova giornata di lavoro dentro i loro uffici, c’era chi correva, chi parlava al telefono, chi si metteva in coda per salire sul treno. Di ragazzi giovani ce n’erano pochi, già tutti nel cortile della scuola con gli amici. Dublino era già nel pieno dell’attività giornaliera sebbene gli abitanti si fossero svegliati solo un paio d’ore prima. Tutti avevano già iniziato la propria routine, ma lei no. C’era una ragazza in quella stazione affollata, che aspettava che il tabellone segnasse che il treno delle 9.27 era arrivato. Aspettava questo momento da settimane, mesi, in cui non aveva fatto altro che aspettare che arrivasse quel giorno.  La gente sembra non vederla, se per sbaglio la colpivano, non si scusavano nemmeno. Helen rimane di fronte al tabellone, lo sguardo un po’ corrucciato mentre aspetta che i numeri si avvicinino sempre di più alle 9.27, mentre aspetta che il nome del treno raggiunga la cima degli arrivi.

9,10

Mancavano 17 minuti, Helen fece partire la riproduzione casuale del suo telefono, sapendo che la musica sarebbe stata la compagnia perfetta per aspettare il ritorno di Niall,
e subito le note della canzone la trasportavano in un mondo parallelo, dove tutto sembrava essere più semplice.


9,14

Mancava ancora troppo.
Helen andò all’edicola della stazione, sperando di trovare un giornale che la tenesse occupata mentre ripassava il discorso che si era preparata per Niall, per quando si sarebbero rivisti dopo tutti quei mesi di distanza. Lui gliel’aveva promesso. Sarebbe tornato appena poteva da Londra per andarla a trovare, in modo che nulla andasse perduto.
Helen si rifiutava di ammetterlo, ma un po’ di paura ce l’aveva. Dal giorno in qui si erano salutati al binario 3, sapeva che le cose sarebbero cambiate, almeno un po’.
Non si sarebbero più visti ogni giorno, non avrebbero più suonato insieme la chitarra, non avrebbero più riso insieme.
Sperava con tutto il cuore che le cose sarebbero andate bene, come lui le aveva promesso. Sperava davvero che lui non si dimenticasse di lei. Ma a distanza di mesi, lui aveva mantenuto la promessa, e stava tornando. Per lei.

9.25

Due minuti. Helen si diresse al binario 3, lo stesso dove si salutarono quando Niall partì, pronta ad aspettare l’arrivo del treno.
Già s’immaginava la scena, il treno sarebbe arrivato, le porte si sarebbero aperte e dal fondo del binario lo avrebbe riconosciuto.
Si sarebbero corsi in contro e salutati, come nel migliore dei film.
Sapeva che le cose non sarebbero andate così, nel corso dei mesi non si erano più sentiti tanto spesso come all’inizio, entrambi troppo impegnati per curarsi di qualcuno che viveva così distante. Era naturale, se lo aspettavano entrambi.

9.27

La voce metallica annuncia l’arrivo del treno in stazione. I pendolari si alzano dalle panchine e si preparano per prendere il treno, i visi senz’espressione, con la poca voglia di affrontare quella nuova giornata fanno contrasto al viso felice di Helen, che aspetta da mesi che quel treno arrivi. Le porte si aprono, la gente scende dal treno, altra gente sale e prende posto.
Helen è in fondo al binario, di fianco le scale.
Ora il binario della stazione sta iniziando a svuotarsi.
Helen guarda in fondo, dove sa che troverà i capelli biondi di Niall, che regge la chitarra con la mano sinistra e si sistema i capelli con la mano destra.

Helen ha ragione, lui è li, in fondo al binario, ha davvero la chitarra in mano, mentre si sistema il ciuffo sorridendo. 
Poi lui gira lo sguardo e sorride, sorride come piaceva a lei. Dio, erano mesi che si aspettava di rivedere quel sorriso.
Gli occhi azzurri di Niall la trapassano, come se volessero leggerla dentro. Helen inizia a muoversi verso di lui. A piccoli passi ma veloci.
Ed ha quasi paura di cadere, quando inizia a correre davvero veloce verso di lui.
Il suo sorriso si allarga e diventa ancora più radioso, contagiando anche Helen che inizia a sorridere anche lei.
Manca poco, ormai, all’abbraccio tanto sperato, Niall appoggia la chitarra e la valigia a terra, inizia a correre anche lui, a braccia aperte, mentre il binario diventa vuoto
e il mondo sembra quasi fermarsi.

Helen riesce già a sentire il suo profumo, apre la bocca per salutarlo, ma non c’è più.
Niall non è più di fronte a lei.
Niall sta correndo, continua a correre verso le scale mentre una ragazza mora gli va incontro e si stringono in un abbraccio.
Niall l’ha trapassata.


Niall non l’ha mai vista, non le ha mai sorriso, non l’ha mai chiamata per dirle che stava per tornare a casa, Niall non le è mai corso incontro.

 

Helen non esiste, o almeno, non più. Helen è morta nell’estate del 2006.
E questo è stato solo un suo desiderio, l’ultimo. Forse perché voleva vederlo un ultima volta prima che Dio la chiamasse davvero a se e che non le impedisse più di tornare sulla terra.
Helen non lo abbracciò mai.
Helen non venne mai baciata da Niall come lui stava facendo con la ragazza mora in fondo al binario.

Helen è un fantasma, ma prima di esserlo è stata la ragazza che per 3 anni è stata innamorata del suo amico di infanzia, Niall Horan.
Helen venne investita nell’estate del 2006, mentre stava andando in stazione per aspettare il treno di ritorno che le avrebbe riportato Niall.

E mentre Lui raccoglieva la chitarra da terra e tendeva una mano alla ragazza, Helen si guardò le mani, per l’ultima volta, mentre una lacrima le scivolò dall’occhio.

«Niall!» urlò mentre stava per scomparire, ma scomparire per davvero.

E vi posso giurare che fu in quel momento che Niall la vide per l’ultima volta, mentre piangeva e se ne andava dalla terra, questa volta per sempre.

 

 

 

9.50 cimitero di Dublino.
il viso sorridente di Helen su una lastra bianca con inciso il suo nome sopra «mi manchi, Hel»





























ciao chiunque tu sia, e grazie se sei arrivato alla fine di questa.. cosa che non credo di poter definire OS -lol-
E' la prima volta che provo a scrivere qualcosa di questo genere, se fa schifo scusatemi e
se vi ho annoiati, beh, non era mia intenzione farlo.
Laura :)

lasciate una recensione, positiva o negativa non importa, mi serve per migliorare.
   
 
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