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Autore: MelodramaticFool_    29/03/2013    1 recensioni
"L'Abitudine è la tomba dei sentimenti, dei pensieri, di tutto quello che ti fa stare bene e che ti fa stare male."
"Quando ti abitui ad un problema non lo risolvi, perché l'unico modo per lasciartelo dietro è accettarlo, accettare ogni singola cazzata che lo compone e che ti compone."
Un piccolo sfogo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fermati.
Smettila di correre.
Smettila di fuggire.
Smettila perché non potrai scappare per sempre, a furia di correre ti verrà il fiatone e un giorno dovrai fermarti, lasciare che Loro ti raggiungano.
Quel giorno forse sarai talmente stanca da non riuscire ad affrontarLi.
Allora tanto vale fermarti adesso.
Fermati e prendi un grosso respiro, lascia che ti raggiungano.
Eppure in fondo lo sai.
Lo sai che tutto questo è sbagliato.
E' come scappare dalla tua stessa ombra, non riuscirai mai a separartene, se non al buio della tua stanza.
Nel buio però le ombre si moltiplicano, come insetti, ti sopraffalgono, e ti manca il respiro, sanguini, nell'attesa del mattino, della luce del giorno.
E con la luce ricominci a correre, e corri perché temi di non avere la forza di farGli fronte.
Un tempo amavi la notte, te lo ricordi?
La amavi perché la notte ti faceva pensare, nella solitudine del tuo silenzio, e tu amavi pensare.
Quand'è che hai smesso di amare quel semplice gesto, un tempo così familiare?
Ti fermavi, pensavi, ti trovavi a tuo agio nel muto dialogo con te stessa.
Non te lo ricordi nemmeno più.
Te lo dicono, lo sai?
Alcuni ti chiedono come fai, come ci riesci.
A conviverci.
A convivere con Loro.
La verità è che non convivi con loro, ti limiti a correre.
Ci hai fatto l'Abitudine.
L'Abitudine uccide.
L'Abitudine è la tomba dei sentimenti, dei pensieri, di tutto quello che ti fa stare bene e che ti fa stare male, perché una volta che ti ci abitui è come con il ronzare di una zanzara, finisce per non darti più fastidio, eppure lo sai bene che quella prima o poi ti pungerà, ti succhierà via il sangue che le serve per vivere. Schiacciarla è difficile perché lei è piccola, infida, veloce, però prova a prendere un giornale, prova ad arrotolarlo, tendile una trappola e accendi la luce, vedrai che riuscirai a prenderla. Può darsi che tu ci riesca anche a mani nude, è raro ma capita, basta sforzarsi di seguire il suo ronzio persistente.
Quando ti abitui ad un problema non lo risolvi, perché l'unico modo per lasciartelo dietro è accettarlo, accettare ogni singola cazzata che lo compone e che ti compone, e solo allora riuscirai a dire ehi, ho risolto il mio problema, il problema, mentre quando ci fai l'abitudine non lo risolvi, affatto, ti limiti a lasciarlo lì, a girarti attorno, a pizzicarti gli occhi di tanto in tanto, e allora corri per sfuggirgli con la consapevolezza che questo ti inseguirà come un branco di lupi, attirato dal sangue che perdi da un milione di ferite che non riescono a cicatrizzarsi.
Inciampi e i lupi si avvicinano, prima o poi ti prenderanno, fattene una ragione.
Ti stancherai tu stessa, di correre.
Fermati, allora, prenditi un minuto di pausa.
Per riflettere.
Per riflettere sul giusto e sul sbagliato.
Osserva da lontano i tuoi Problemi raggiungerti, rapidi, galoppanti nel deserto, circondati da una nube di polvere, salutali con la mano come si fa con i vecchi amici, con gli amici di una vita, perché è questo che sono, i tuoi problemi, dei compagni, ti hanno vista crescere come dei parenti affettuosi, ti hanno vista sfuggirgli sempre più in fretta, ti hanno lasciata in pace, di tanto in tanto, consapevoli che prima o poi ti avrebbero raggiunta.
Accetta che, in qualche modo, ti staranno sempre accanto, nel bene e nel male.
Accettare è il primo passo per dimenticare.
All'inizio fa male, fa un male tremendo.
Non ti daranno tregua.
TI morderanno, ti graffieranno la pelle, ti mangeranno le unghie, ti strapperanno i capelli.
Affrontarli non è facile, ma non è così doloroso come può sembrare, perché quando decidi di smetterla di fuggire dai tuoi problemi, lo fai con il proposito di risolverli, e questa consapevolezza di da la forza di stringere i denti, di sopportare l'immediato dolore che ti causa la loro presenza.
Sai che non potranno morderti per sempre, sai che prima o poi si stuferanno, come tutte le bestie feroci.
Ti accorgerai che la morsa dei denti, i pugni e i calci, diminuiscono mano a mano, di frequenza e di potenza.
E tu a quel punto inizierai a camminare, piano, con delicatezza, per evitare che le ferite si riaprano, ricominciare a correre staccherebbe le croste appena formate, il sangue tornerebbe a striarti la pelle di rosso.
Continuerai a camminare e lascerai che le ferite si cicatrizzino.
I tuoi problemi saranno ancora lì con te, a camminarti affianco, adeguandosi al tuo passo stanco e stremato, vigili e attenti perché tu non cerchi di sfuggire loro.
Però prima o poi si stuferanno di darti la caccia, sai?
Come fanno le fiere con le prede più cocciute, quelle che restano in piedi nonostante tutti gli attacchi, che si ostinano a non arrendersi.
Si stancheranno di inseguirti.
Se ne andranno.
E resteranno le cicatrici, lì, a ricordarti che fare l'Abitudine alla perenne fuga dai propri demoni interiori è qualcosa di dannatamente sbagliato.
Perché è meglio affrontarli.
Perché è meglio accettarli.
I segni rimarranno, ma non ci sarà più chi te li ha procurati.
E dopo tanto tempo, forse, le cicatrici si assorbiranno, diventeranno quasi invisibili all'occhio umano.
Ti dimenticherai come te le sei fatte.

Smettila di correre e affronta i tuoi fottuti problemi.




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Ispirato a Vampires Will Never Hurt (My Chemical Romance) e a Light Up The World (Mutter Dog)
 
  
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