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Autore: micchan91    29/03/2013    6 recensioni
Fan fiction dedicata a _DNA
1991, la città è divisa in due parti. Da un lato, nei quartieri residenziali, vive tutta la gente ricca e benestante, ma dall'altro, in quei quartieri grigi e decadenti la maggior parte della popolazione stenta a sopravvivere e si arrangia come meglio può. Questa storia parla di due ragazzi cresciuti nei due lati opposti, ma che presto si troveranno uniti da qualcosa di più grande di qualsiasi divisione sociale....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1991, la città è divisa in due parti. Da un lato, nei quartieri residenziali, vive tutta la gente ricca e benestante, ma dall'altro, in quei quartieri grigi e decadenti la maggior parte della popolazione stenta a sopravvivere e si arrangia come meglio può. Questa storia parla di due ragazzi cresciuti nei due lati opposti, ma che presto si troveranno uniti da qualcosa di più grande di qualsiasi divisione sociale....

 

 

Shindou Pov

 

Guardo distrattamente fuori dalla finestra poggiando la testa sulla mano, osservo le foglie arancioni degli alberi del mio enorme giardino venire sbattute da una parte all'altra dal vento gelido di dicembre e mi sento veramente la persona più triste del mondo. I miei occhi slittano poi un po' più giù del mio giardino, oltre l'enorme muro di mattoni costruito per la privacy della nostra famiglia ed osservo il parco. Lì decine di bambini stanno giocando chi a calcio, chi ad acchiapparella, chi a nascondino, nonostante il freddo sono usciti a festeggiare la vittoria della nazionale Giapponese ai mondiali. Ed io sono quì, chiuso in casa, ad aspettare che l'uomo più antipatico ed inflessibile del mondo arrivi per farmi la solita, lunga, orrenda, estenuante, noiosissima lezione di pianoforte. Sospiro osservando le varie famiglie che passeggiano felici, invidio tanto tutte quelle famiglie così unite, quelle che solo a guardarle capisci quanto si vogliono bene, invece per quanto mi riguarda è come se fossi orfano. Chi li ha mai visti i miei genitori? Sono sempre in giro per il mondo, a volte per lavoro, spesso per svago e mi lasciano quì lasciando che degli sconosciuti mi formino per diventare presto il nuovo presidente della compagnia Shindou. Insomma, uno schifo! L'ennesimo sospiro annoiato mi esce dalle labbra, alzo la testa dalla mano guardando distrattamente la stanza, quì ci passo praticamente il novanta per cento delle mie giornate, ma non è per niente una bella stanza. È impersonale, arredata da un' amica di mia madre, che a mio parere ha gusti pessimi, il color lilla chiaro dei muri è in netto contrasto con i mobili marrone scuro e con il pianoforte nero. "E' la moda tesoro" mi ha detto mia madre, sarà...ma a me fa letteralmente schifo. Mi alzo per sgranchire le gambe, oggi il professore è in ritardo di ben dieci minuti, deve aver trovato traffico visto che le strade saranno piene di gente che festeggia, o magari starà festeggiando anche lui...no, ne dubito. Il mio insegnante di pianoforte è un uomo di mezza età, il classico uomo che pensa solo al lavoro, stacanovista per eccellenza non perde mai tempo in nulla che non sia il pianoforte, ed ovviamente da me pretende l'eccellenza. Inizio a camminare stancamente verso l'enorme finestra e mi siedo sul divano davanti ad essa, incrocio le gambe e continuo ad osservare fuori, pochi istanti dopo inizia a nevicare....

 

Kirino Pov

 

Cammino velocemente per le strade piene di gente cercando di fare il più velocemente possibile, meno tempo sto fuori casa e meno sento freddo. Cerco di chiudermi meglio nella giacchetta leggera, unica giacca che mi sono potuto permettere presa ad un mercatino pochi mesi fa, non ho i soldi per potermi permettere una giacca come si deve. La gente intorno a me festeggia la vittoria della nazionale Giapponese ai mondiali, ma io non riesco a partecipare all'euforia generale visto che non ho potuto vedere la partita per due motivi, numero uno ero a lavoro e numero due anche se fossi stato a casa non ho la televisione. Cammino a testa bassa cercando di ripararmi dal vento come meglio posso, ad un certo punto mi scontro con un uomo

< Mi scusi > dico alzando lo sguardo e quello mi sorride

< Tranquillo ragazzino > mi dice, pochi istanti dopo una bambina corre verso di lui e gli salta in braccio

< Principessa, torniamo a casa? > chiede l'uomo e noto che al suo fianco c'è anche una bellissima donna, dev'essere la moglie.

< Si papà > trilla la bambina buttandosi al collo del padre e si allontanano velocemente da me, io li osservo per qualche secondo e riprendo a camminare. I miei genitori sono morti poco meno di un anno fa, siamo sempre stati una famiglia povera che non si è mai potuta permettere molto, ma eravamo comunque molto felici, ci bastavano due pasti al giorno, un tetto sopra la testa e il fatto di stare insieme. Poi mia madre si è ammalata e come in ogni tragedia che si rispetti noi ovviamente non avevamo i soldi per curarla, così mio padre ha accettato di fare un secondo lavoro alle miniere oltre al suo lavoro di aiutante fabbro. Io invece non sono più andato a scuola ed ho iniziato a lavorare prima come consegna giornali, poi ho iniziato a fare l'aiutante da un panettiere e poi ho accettato come secondo lavoro di fare il lavapiatti in un ristorante. Sfortunatamente mio padre è morto, non in miniera come si potrebbe pensare, ma è stato ucciso da un ubriaco che voleva derubarlo, ironia della sorte quel giorno mio padre non aveva niente con se, se non la medicina per mia madre che ovviamente non è mai arrivata nelle nostre mani, rubata e rivenduta probabilmente al mercato nero. Così io mi sono ritrovato orfano nel giro di due mesi, nessuno si è preoccupato per me, nessuno mi ha preso con se ed io mi sono arrangiato come meglio ho potuto. In fondo quì nei quartieri grigi, come li chiamano i ricchi, nessuno si preoccupa di un ragazzo rimasto solo, sono tutti troppo occupati alla loro di sopravvivenza, una bocca in più da sfamare non se la prende nessuno. Comunque sono sopravvissuto contro ogni aspettativa, sono riucito a mantenere i miei due lavori così che ho quel poco che mi basta per mangiare e pagare l'affitto, quei due mi pagano una miseria, ma è sempre meglio di niente. L'ennesima sferzata di vento mi fa rabbrividire e aumento il passo, pochi minuti dopo mi ritrovo in uno dei quartieri residenziali e quì nessuno si scontra, nemmeno casualmente, con me. La gente mi schifa come se avessi la peste, ma in fondo meglio così, se mi evitano posso camminare più velocemente e tenere la testa bassa. Arrivo a destinazione una decina di minuti dopo

< Salve, sono quì per le cassette > dico rimanendo fuori dal negozio, a noi "poveri" non è permesso entrare nei negozi altolocati o rischiamo di essere pestati.

< Arrivo subito > mi urla una donna ed io sbuffo, mentre questa se ne sta tutta calda nel suo negozio io sto quì a congelarmi il naso e tutto per pochi spiccioli in più. Praticamente molti dei negozi altolocati buttano una quantità industriale di cose che potrebbero tranquillamente essere ancora usate, così quelli dei quartieri grigi le prendono e le riutilizzano, io vengo pagato dal panettiere per prendere le cassette di legno che butta questa grassa signora. In fondo ai ricchi fa comodo, se non le prendiamo noi devono buttarle alla discarica, e buttare le cose alla discarica costa, così sono felici loro e siamo "felici" noi. Dopo cinque minuti che ancora non arriva inizio a spazientirmi e quando il primo fiocco di neve si deposita sul mio naso il mio nervosismo è ormai alle stelle, ci mancava solo la neve! Se non mi sbrigo a tornare a casa una bella febbre non me la toglie nessuno ed io non posso permettermi di stare male! Mi sfrego le mani alitandoci sopra per scaldarmele, tutto inutile...fa troppo freddo. Inizio allora a saltellare da un piede all'altro e mi guardo intorno per distrarmi, sono vicino ad un grande parco, ma la mia attenzione viene attirata da un'enorme villa che si staglia per praticamente tutta questa parte di strada. La osservo chiedendomi chissà come sarà vivere lì dentro, con centinaia di servitori, caminetti accesi d'inverno, divani comodi e morbidi...

< Oh insomma...> sbotto quando l'ennesimo fiocco di neve mi si posa sul naso ghiacciandomelo. I miei occhi non si staccano dalle numerose finestre di quella villa fino a quando il mio sguardo non incontra quello di un altro ragazzo, almeno credo sia un ragazzo, è molto lontano. Quello sembra mi stia fissando ed io assottiglio gli occhi per cercare di vedere meglio, è vestito con una camicia bianca ed ha i capelli castani, ma più di questo non riesco a vedere. Mi chiedo cos'abbia da fissare,se poi sta realmente fissando me..magari sta solo guardando fuori dalla finestra.

< Ecco quì > l'obesità fatta persona esce dalla porta poggiando le scatole a terra, io la osservo chiedendomi quanto deve mangiare per essere così grossa, nel mio quartiere la persona più "grassa" pesa 40 chili...

< Grazie > dico alzando le scatole da terra, non me le ha passate direttamente per paura di toccarmi, questo loro comportamento mi da così fastidio. Lei nemmeno saluta e rientra mentre io faccio dietro front e inizio a correre verso il mio quartiere pregando solo che non nevichi più forte di così.

 

Shindou Pov

 

La neve...che meraviglia, mi è sempre piaciuto osservare la neve. Mentre guardo cadere quei piccoli fiocchi bianchi la mia mente è come svuotata e provo un senso di pace, non ho mai giocato con la neve però, ma non credo mi piacerebbe, alla fin fine io odio il freddo. Mi alzo dal divano e mi metto in piedi poco distante dal vetro guardando in alto, verso il cielo, e mi perdo con lo sguardo in tutto quel bianco misto all'azzurro chiaro. Rimango diversi minuti ad osservare il cielo ignorando le urla dei bambini e della folla sotto di me, poi lentamente seguo un fiocco di neve con lo sguardo e sorrido osservandolo vorticare davanti alla mia finestra. Mentre lo sto seguendo però qualcosa, o meglio, qualcuno attira la mia attenzione. Un ragazzo dei quartieri grigi sta camminando velocemente verso il negozio della signora Toshiba. Come ho fatto a capire che è dei quartieri grigi? Bè, è semplice. Le persone che vivono in quei quartieri sono povere quindi i loro abiti sono quasi sempre logori e in più hanno un segno distintivo, portano quasi tutti i capelli lunghi mentre noi li portiamo corti, si dice che i capelli lunghi siano sciatti e non alla moda, e per le persone ricche la moda è tutto. Il ragazzo in questione ha dei lunghi capelli rosa che tiene raccolti in due codini, indossa dei pantaloni strappati in più punti ed una giacca che si vede anche da quì che è fin troppo leggera per questa temperatura. Si sta sicuramente congelando perchè cammina rigido e sta cercando di chiudersi come meglio può in quella giacca, non so per quale motivo attrae la mia curiosità, forse perchè da queste parti non se ne vedono molti di loro. Il ragazzo si ferma davanti al negozio della signora Toshiba ed io non gli stacco gli occhi di dosso, molto probabilmente sarà venuto a farsi dare qualcosa, so che ai quartieri grigi riciclano la nostra spazzatura. Passano i minuti e lui è ancora fermo davanti al negozio, lo vedo saltellare da un piede all'altro mentre la neve gli si deposita sui capelli e sulla giacca, poi si volta verso la mia casa e la osserva. Io mi chiedo cosa starà pensando, se è geloso di noi, se prova rabbia o altro... non riesco proprio ad immaginarmi come dev'essere vivere nelle loro condizioni. Poi ad un certo punto sembra notarmi e mi osserva, io spalanco gli occhi e mi agito, starà veramente guardando me? In fondo è lontano e magari sta solo guardando in questa direzione, non riesco a vedere bene dove sono puntati i suoi occhi. Dopo qualche minuto che non distoglie lo sguardo mi decido a fargli un cenno per vedere se sta veramente guardando me, ma proprio mentre sto per farlo la signora Toshiba esce dal negozio lasciandogli delle cassette che il ragazzo prende e se ne va. Osservo la sua schiena allontanarsi e pochi istanti dopo anche il mio professore arriva, con un ritardo di ben venticinque minuti...

 

 

Angolino dell'autrice

Elly chaaaaan, ecco il primo capitolo > <

Io spero che ti piaccia! Non so se tu l'avresti impostato così o volevi una cosa diversa, se non ti piace dimmelo pure!!! Anche il titolo se vuoi cambiarlo dimmelo! > < .

...vb la smetto...

Allora, questa fan fiction è stata scritta sotto richiesta di Elly chan (DNA) che aveva un'idea e ha chiesto a me di svilupparla (non avete idea di quanto mi sia sentita onorata con una richiesta del genere :3).

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate ^^

bacio <3

 

Ps: Mi scuso se ho offeso qualcuno usando il termine "grassa" nel capitolo, ma vorrei solo dire che l'ho messo per accentuare la differenza tra i due mondi. Vista dagli occhi di Kirino che vive con persone praticamente anoressiche (e lui stesso è molto magro non mangiando) quella signora in carne è enorme. Volevo dare un'immagine forte del contrasto tra la ricchezza e l'opulenza della parte ricca e la povertà e la fame dei quartieri grigi.

Spero vivamente che nessuno si sia sentito offeso per quella descrizione e se ciò è accaduto voglio scusarmi profondamente (inchino)!!!

  
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