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Autore: wilsbud    29/03/2013    3 recensioni
Guardavo le persone, tanto per vedere chi era innamorato, e chi era solo lì per perdere tempo. Poi ho visto Ed, era ancora sul palco, e lui mi ha guardata negli occhi, con uno di quegli sguardi che non si dimenticano facilmente, poi ha rivolto la sua attenzione ad Harry.
Sapeva. Niente di specifico, in realtà, ma sapeva. E credo che ad un amico non si possa chiedere di più.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chapter four



‘Sono contenta che tu sia qui.’ La possente figura di Harry copriva completamente la mia, i suoi occhi verdi erano fissi sui miei. Sentii l’imbarazzo crescere, non era mio solito guardare negli occhi una persona, così abbassai lo sguardo, che si posò sulle sue mani, poi osservai le mie e sorrisi.
‘Che c’è?’
‘Sai, le tue mani sono davvero grandi.’ Il riccio scoppiò a ridere, due fossette gli si formarono agli angoli della bocca. Era un sorriso vero, non uno di quegli che fai solo per contenta la persona di fronte a te. Harry aprì le sue mani davanti a me. ‘Sono enormi’ Dissi passando un dito sui suoi palmi.
‘Magari sono le tue troppo piccole.’ Sorrisi, afferrai i suoi polsi e lo feci avvicinare a me. Lasciai la presa e gli cinsi i fianchi con le mie braccia, appoggiando il viso al suo stomaco.
Non ero mai stata una ragazza che ama questo genere di cose melense, ma sapevo che Harry ne aveva bisogno, così avrei fatto uno sforzo, per lui. ‘Perché mi vuoi aiutare?’
Mi staccai dal suo ventre, tenendo sempre le braccia intorno alla sua vita, e lo guardai. Non sapevo cosa rispondere, in realtà non c’era un vero motivo per cui volessi aiutare Harry, ma mi dispiaceva vederlo in quel modo. ‘Nessuno merita di stare così, Harry. Voglio aiutarti.’
‘Non ho bisogno del tuo aiuto’ Disse liberandosi dalla mia presa. ‘Io sto bene così.’
‘Se stessi davvero bere non ti saresti fatto del male. Harry fatti aiutare da me, ti prego.’

‘Hey Haz!’ Una voce acuta arrivò alle mie orecchie. Mi voltai e vidi una ragazza alta e bionda venire verso di noi.  Una camicetta blu lasciava intravedere il suo seno prorompente, riusciva a stento a camminare su quei tacchi. Indossava un paio di jeans stretti che fasciavano le sue gambe magre. ‘Ehi bellezza, come stai?’
‘Bene e tu?’
Il tono malinconico di Harry si era completamente trasformato, era diventato come quello che aveva il primo giorno in cui ci eravamo incontrati: sfacciato. Non avrei mai pensato che quel ragazzo avesse potuto avere quel genere di problemi, insomma, tagliarsi è una cosa da persone insicure di sé, senza nessuno al loro fianco, non da persone come Harry.
‘D.. Devo tornare al lavoro.’ I due continuarono a parlare, Harry mi accennò un sorriso e senza nemmeno salutarmi, si andò a sedere ad un tavolo, mentre io il mio lavoro.
 

______________________________



Ormai avevo finito il mio turno, appesi il grembiule dietro la porta dello sgabuzzino e presi le mie cose. Il locale si era ormai era quasi vuoto. Mi guardai in giro, tanto per vedere chi era innamorato o chi era solo lì per perdere tempo. Erano rimaste ancora parecchie coppiette, tra cui Harry e quella ragazza bionda che avevo visto poco prima. Rimasi un po’ a guardarli, sembravano davvero dolci insieme. Avevo intenzione di non passare a salutare Harry, prima di andare a casa, per non disturbali, ma poi notai una decina di bicchierini appoggiati sul loro tavolo. Harry era senz’altro ubriaco e anche la ragazza non sembrava scherzare. I due presero a ridere senza sosta, sembravano davvero fatti, così decisi di avvicinarmi. ‘Ciao’ Dissi sorridendo.
‘Vivien. Oh mio Dio, non mi divertivo così tanto da un sacco di tempo.’ Dalla bocca di Harry uscì l’odore dell’alcol che aveva appena finito di bere. ‘Credo sia meglio che andiate a casa.’
Harry si alzò di scatto, cercando di reggersi in piedi, ed afferrò la mano della bionda di fianco a lui, che colmò la distanza che prima c’era tra i due. ‘Certo, ora andiamo a casa mia. La macchina è qua vicino.’
‘M.. Macchina?’ Fermai Harry posandogli una mano sul suo petto.‘Non puoi guidare in questo stato.’ Il mio telefono prese a squillare, ma quando lo tirai fuori dalla borsa aveva smesso, guardai il numero, era Ed. Pensai di richiamarlo, ma poi sentii anche l’iPhone di Harry suonare.
‘Pronto?.. Hey amico.. Io? Ubriaco? Ahahah Sai che non mi ubriaco. Stasera mi porto a casa Rachel… Ah già, dovevo venirti a prendere. Va beh, non puoi tornare a piedi?’ Gli strappai dalle mani il cellulare e risposi. ‘Ed?’
‘Vivien, perché Harry è ubriaco?’
‘N.. Non ne ho idea..’
‘Dove siete?’
‘Al Made..’
Rachel si era seduta sul tavolo a gambe aperte, lasciando che Harry si posizionò in mezzo, ed iniziarono a baciarsi. ‘Si.. Si stanno limonando sul tavolo.’
‘Merda, arrivo subito. Spero non facciano casino.’
‘C.. Casino? Fai presto.’

Terminai la chiamata e cercai di fermarli in qualche modo. ‘Ehm.. In teoria non si potrebbe scopare sui tavoli..’ Ma i due sembravano tutt’altro che intenti a darmi ascolto, così mi misi seduta su una sedia, sperando che Ed arrivasse presto. Le mani di Harry passavano freneticamente su tutto il corpo della bionda. Mi voltai con disgusto e vidi James venirmi vicino. ‘Cosa stanno facendo questi due?’ Chiese seccato.
‘Non vedi? Stanno controllando che i tavoli siano stabili.’
‘Vivien! Falli smettere, sai che Rupert li vede, poi sei nella merda?’
‘Si..’
‘Bene, io torno al bancone.’
Il ragazzo tornò alla sua postazione di lavoro. Mi alzai in piedi ed iniziai a guardare in giro, cercando di farmi venire in mente qualcosa, ma poi ‘Aspetta’ mugugnò Rachel. Allontanò delicatamente il ragazzo dal sul corpo, in modo che riuscisse a scendere dal tavolo. ‘Devo andare al bagno.’
‘Fai presto.’
La bionda si allontanò verso il bagno. Harry si appoggiò al tavolo, incrociando le braccia al petto, e mi guardò. ‘Harry, smettila di fare così!’
‘Che c’è?’
In men che non si dica mi ritrovai la sua figura possente torreggiare sulla mia, cercai di indietreggiare, ma lui mi afferrò per un polso e mi fece avvicinare di nuovo a lui, facendo combaciare i nostri petti. ‘Sei gelosa?’ Mi sussurrò all’orecchio. Il mio respiro si fermò, avevo paura di quello che Harry avrebbe potuto farmi, le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie. La sua mano scese poco sopra il mio sedere, facendomi venire i brividi, la sua bocca colmò sempre più spazio tra il suo viso e il mio. Strizzai gli occhi e sentii le lacrime bagnare le mie guance.
‘Harry!’ Al suono di quella voce sospirai, sentii le mani di Harry mollare la presa, io non mi mossi di un centimetro. Ed era arrivato. Rimasi nella stessa posizione fino a quando la sua mano non si posò sulla mia spalla. ‘Vivien?’ Mi fece voltare verso di lui, i miei occhi erano ancora serrati. Il suo corpo caldo avvolse il mio, ancora tremante. ‘Ora va tutto bene’ Sussurrò. ‘Ci sono qua io con te.’
Strinsi la sua maglia, poi mi allontanò da sè, appoggiando le mani sulle mie spalle. ‘Non ti ha fatto niente, vero?’ Scossi la testa. ‘Andiamo a casa.’
‘M.. Mi dispiace’ Disse Harry con le lacrime agli occhi. Cercò di avvicinarsi a me, ma Ed gli si parò davanti, coprendo il mio corpo. Rimasi in silenzio, Harry scoppiò a piangere e il suo amico gli mise un braccio intorno alle spalle. ‘Andiamo a casa’ Ripeté Ed.
‘Vivien vai a cercare Rachel, per favore? Ce la fai?’
‘C.. Credo di sì..’ Mi recai in bagno, dove trovai Rachel dormire sul pavimento. La scossi un po’, fino a quando non aprì gli occhi e mi vide. ‘Rachel? Ti accompagniamo a casa.’ Fece cenno di si col capo e l’aiutai ad alzarsi, le suggerii di togliere i tacchi. Nello stato in cui si trovava, sarebbe stato parecchio difficile sorreggersi in piedi su quei trampoli. Così fece e, con lei a piedi nudi, uscimmo dal locale e camminammo verso la Range Rover nera, parcheggiata esattamente di fronte al locale. Ed era al volante, Harry era al suo fianco, mentre io e Rachel salimmo nei posti dietro.
Ed sapeva dove abitava la bionda. Arrivammo davanti a casa sua, il rosso l’accompagnò dentro casa. Harry si era bellamente addormentato. Ed rientrò in macchina e partì. ‘Voi abitate assieme?’
‘Sì’
Rispose. ‘Dov’è che abiti?’
‘Non ti serve aiuto con Harry?’
Il rosso non sapeva cosa rispondere, sicuramente non avrebbe voluto chiedermi di aiutarlo, soprattutto dopo aver visto come avevo reagito prima, così decisi di  cercare di convincerlo. ‘Non c’è problema per me, davvero. Posso aiutarti per stasera.’
‘Non voglio disturbarti.’
‘Nessun disturbo.’
Vidi gli occhi azzurri di Ed scrutare il mio sorriso dallo specchietto. ‘Posso dormire sul divano.’
‘Sicura?’
‘Certo, non ti preoccupare.’
La macchina si fermò nel parcheggio. Ed e io aiutammo a reggere Harry, facendogli mettere le sue braccia sulle nostre spalle, poi salimmo le scale. Il rosso aprì la porta, il riccio si staccò da noi e, trascinando i piedi, andò verso il divano e si sdraiò. ‘Harry, quello è il posto di Vivien.’
Harry farfugliò qualcosa e pochi minuti dopo si addormentò. Ed si passò una mano sugli occhi, per poi metterla nei capelli. ‘Se vuoi ti porto a casa.’
‘Non c’è un letto?’
Chiesi sarcastica.
‘Sì, ma è matrimoniale..’ Mi morsi il labbro.
‘Cosa c’è di male nel dormire insieme?’ Sentii le guancie prendermi fuoco. ‘Siamo amici..’
Ed sorrise e mi fece strada nella camera. Un letto di legno chiaro era al centro della stanza, attaccato al muro, di fianco c’erano due comodini, sui quali erano appoggiate due lampade. Le pareti erano colorate di giallo, su quella di destra c’era una grande finestra, mentre attaccata a quella di sinistra c’era un grande armadio. ‘Il divano diventa un letto, e di solito Harry dome lì.’
‘È una casa davvero carina’
Commentai. ‘Posso dormire a destra o a sinistra?’
‘Di solito dormo verso la finestra, tu dove preferisci dormire?’
‘Per me è uguale. Allora dormirò dalla parte dell’armadio.’
Notai che appese alla parete c’erano un paio di foto. La prima raffigurava Ed da piccolo, aveva in mano la sua chitarra e sorrideva, mentre nella seconda c’era Harry, una donna dai capelli biondi, tendenti al rosso, un uomo dai capelli castani e Ed. ‘Tu ed Harry vi conoscete da tanto?’
‘Da quando eravamo piccoli. I suoi genitori sono morti quando lui aveva cinque anni. Io l’ho conosciuto a scuola, quando mi sono trasferito in Inghilterra. Non appena miei genitori hanno scoperto che lui non aveva una famiglia, hanno deciso di portalo via dal collegio e di portalo a vivere a casa nostra.’
Mi sedetti sul letto, in quel momento capii il motivo per il quale Harry si tagliava, chissà quanti problemi aveva avuto a causa della morte dei genitori. La mia testa stava scoppiando, rabbrividii al solo pensiero di quanto dolore Harry avesse potuto provare.
Ormai una cosa era certa: aveva sofferto e, sicuramente , stava ancora soffrendo.




here i am,
so che questo capitolo non è il massmo, ma pace.
forse questa parte è un po' noiosa. vivien ha scoperto qual è il motivo per il quale harry si taglia,
o almeno, uno dei motivi per il quale lo fa. mi scuso se c'è qualche errore.
fatemi sapere cosa ne pensate, mi lasciate una recensioncina di almeno dieci parole? 
suvvia, non siate pigre. okay, basta.
ora mi dileguo, ho finito di anoiarvi. 

passate anche nell'altra mia fan fiction su niall? mi farebbe davvero piacere.
questo è il link 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1707760&i=1 
un bacio, wilsbud.

  
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