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Autore: Lockheed    17/10/2007    2 recensioni
Harry uscì in corridoio cercando di non fare scricchiolare il legno sotto i suoi piedi.
Camminò lentamente, scese un piano e si fermò. Si sedette sull’ultimo gradino delle scale, e fissò la porta chiusa che si stagliava nera nell’oscurità.
Non avrebbe voluto lasciarla.
Il suo cuore gli diceva l’esatto contrario di quello che diceva la sua parte razionale.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stanza di Ronald Weasley, la Tana

“Harry? Harry è ora…” mormorò Hermione scuotendo piano Harry.
Harry spalancò gli occhi, agitato. Era stata una notte difficile.
“Arrivo, dammi 10 minuti…intanto sveglia Ron” balbettò il ragazzo mettendosi a sedere sul letto e guardando Ron che dormiva con la faccia immersa nel cuscino.
“Ron…” disse Hermione dolcemente “Svegliati Ron…”
“Mmm…” un suono indistinto soffocato dal morbido cuscino.
“Forza, dai…” disse Hermione aumentando un po’ il tono di voce mentre guardava preoccupata Harry che fissava il vuoto. “Harry è tutto a pos…”
“Si, si certo, adesso mi preparo” disse Harry riscuotendosi. Si alzò dal letto, andò in bagno e si guardò allo specchio. Si fece una doccia gelida, poi si vestì in fretta e uscì dal bagno, trovando Ron che sbadigliava assonnato ancora in pigiama.
“Buongiorno Ron” disse Harry piano.
“Si, come no, buonissimo giorno…” replicò scettico Ron osservando attentamente Harry.
“Muoviti che dobbiamo andare. E fai piano se no svegli tutti. Hermione tu sei pronta?”
“Si, ho già preparato anche tutte le cose che dobbiamo portare…” sussurrò.
“Bene. Sentite, mentre Ron si prepara...vado...vado via un secondo...devo fare...una cosa...” disse Harry distogliendo lo sguardo dai suoi amici che si scambiarono un’occhiata preoccupata.
“Torno subito…” disse Harry uscendo dalla stanza.
”Ti aspettiamo giù”


Corridoio del terzo piano, la Tana

Harry uscì in corridoio cercando di non fare scricchiolare il legno sotto i suoi piedi.
Camminò lentamente, scese un piano e si fermò, Si sedette sull’ultimo gradino delle scale, e fissò la porta chiusa che si stagliava nera nell’oscurità.
Non avrebbe voluto lasciarla.
Il suo cuore gli diceva l’esatto contrario di quello che diceva la sua parte razionale.


Stanza di Ronald Weasley, la Tana

“Ron secondo te dobbiamo preoccuparci?” disse Hermione apprensiva mentre Ron si cambiava.
“Si miseriaccia! Stiamo andando in braccio alla morte! E’ un suicidio!” urlò Ron agitato.
“Ron piano!” sussurrò Hermione “non dobbiamo svegliare nessuno…e poi Ron, lo abbiamo deciso secoli fa, lo avremmo aiutato. Lui ha bisogno di noi.”
“Lo so, lo so. Non c’è bisogno che me lo ricordi. Non mi tirerò certo indietro. E’ solo che…”
“Ho paura anch’io, Ron” mormorò Hermione seduta sul letto sfatto “Se penso alla profezia, agli horcrux, a...a Voldemort...vorrei chiudermi in una stanza e non uscirne mai più, almeno finché tutto questo non sarà finito...” aggiunse piano, con la voce rotta dalla paura.
Ron si avvicinò piano e l’abbracciò affondando il viso nel profumo dei suoi capelli. Un po’ per consolarla, un po’ per non farle vedere quanto anche lui in realtà temesse quel viaggio.
“Lo so, Hermione. Ho paura anch’io.” Sussurrò piano “Ma ce la possiamo fare, lo sai vero? Possiamo contare sull’ordine, Harry è un bravo mago e...e abbiamo noi” aggiunse poggiando la fronte su quella di Hermione. Una lacrima calda scivolò su una guancia della ragazza, velocemente asciugata da un dito di Ron.
“Hermione sei una grande strega, dobbiamo essere forti.”. Hermione si scostò e annuì piano.


Corridoio del terzo piano, la Tana

Harry si alzò piano e andò davanti alla porta dal legno scuro su cui era stato intagliato un nome con una scrittura elegante. Poggiò una mano sulla scritta, seguendo gli intarsi del legno col le dita. La porta si socchiuse senza cigolii. Non era stata chiusa, era solo accostata.
Esitando solo per un secondo, Harry entrò nella camera di Ginny.


Stanza di Ronald Weasley, la Tana

“Ok, sono pronto.”
“Va bene andiamo, allora.” Disse Hermione dirigendosi verso la porta.
Ron arrivò dietro di lei e la seguì. Scesero piano le scale, e uscirono dalla porta della cucina.
L’aria fresca gli pizzicò il naso.
“Ma dove si è cacciato Harry?” chiese Ron guardandosi intorno.
“Dai Ron lasciagli un po’ di tempo” rispose Hermione stringendosi nella giacca.


Stanza di Ginny Weasley, la Tana

Harry posò lo sguardo sul letto. Era vuoto e in ordine.
Guardò intorno, nella stanza, ma di lei nessuna traccia. Tutto sembrava normale.
Anzi, un accidente tutto sembrava normale. Lei doveva essere nel suo letto a dormire e invece non c’era. Cosa c’era di normale in quello?


Giardino, la Tana

“Mi mancherà” disse Ron fissando la casa nella quiete notturna.
“Anche a me. Vivere queste settimane qui è stato...un sogno...”
“E adesso entriamo nell’incubo”
Hermione si girò verso Ron, e lo prese per mano.
“Ron, torneremo. Me lo sento. Non è un addio.”
Ron la abbracciò “Lo spero Hermione, lo spero davvero.”


Camera di Ginny Weasley, la Tana

Harry fu sconvolto dall’assenza di Ginny nella sua camera.
Toccò le lenzuola ordinate. La sua camera era impregnata del suo profumo dolce. Assaporò quell'odore. Gli tornò in mente il giorno del funerale di Silente.
Con un sospiro, scacciò quel ricordo triste.
“Dove sei?” sussurrò piano accarezzando il cuscino.
Si diresse verso la porta, ma sull’uscio si fermò e diede un’ultima occhiata alla stanza.
“Buonanotte amore…”
Si voltò per andare a raggiungere Ron e Hermione.
  
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