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Autore: ShadyT    30/03/2013    2 recensioni
Storia ispirata al film "John Q", con alcuni tratti simili alla trama del film e altri differenti .
Quando ami davvero una persona, sei disposto a tutto pur di salvarla, anche donare la tua stessa vita. Dal testo:
"Non fumare più. Sii gentile con le persone. Se qualcuno ti offre un'occasione sii all'altezza, sii uomo come lo sei sempre stato e... Stai lontano dalle cosa brutte Sebastian, ti prego, non restare invischiato in brutte storie. Ci sono tante cose meravigliose che ti aspettano. Io non ti lascerò mai. Sarò sempre con te. Sarò qui – disse mettendo una mano sul cuore di Sebastian - quando non ci sarò più. Ti amo Sebastian, ti amo da morire."
Genere: Angst, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Ciao a tutti!

Questo è l’ultimo capitolo della storia, spero vi possa piacere… Ci vediamo alla fine!

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Blaine A: Capitolo 8

Blaine e Sebastian erano tornati a vivere, nonostante la loro vita fosse radicalmente cambiata. Il riccio si svegliò completamente dal coma, ma necessitò un paio di mesi di riabilitazione per tornare completamente sé stesso. Inoltre, Quinn aveva svolto un ottimo lavoro, dimostrando l’innocenza di Blaine in poche udienze, permettendo ai due ragazzi di tornare alla normalità il prima possibile. Fortunatamente anche la notizia perse di scalpore con la stessa velocità con cui ne guadagnò in passato, rendendo possibile al moro uscire di casa senza essere riconosciuto. Qualcuno lo additava come criminale, ma la maggior parte della gente lo acclamava, sostenendo la sua critica al sistema. In qualsiasi caso, Blaine era contento di poter adesso andare in giro senza avere nessuno che lo importunasse ogni cento metri.

Sebastian non aveva fortunatamente avuto crisi di rigetto per il trapianto, e la sua degenza era un’escalation senza ostacoli verso la salute piena. Nel giro di un mese sarebbero tornati alla normalità, questo gli aveva assicurato il dottor Shelton, chiedendogli di essere ancora un poco pazienti, ma a loro ormai non importava; il solo aversi era il dono più bello che la vita gli avesse dato e, da ora in poi, non avrebbero mai e poi mai più sprecato un minuto assieme.

 

*****

 

- Mmh Seb… – Si lamentò Blaine piantando la testa sotto il cuscino. Il biondo continuò imperterrito ad abbracciarlo da dietro e a fargli il solletico su quel corpo caldo di sonno. –Ancora cinque minuti…. – Chiese il riccio cercando di raggomitolarsi su sé stesso.

- Dai Amore svegliati, ti ho portato la colazione a letto. – Vide una parte di viso del suo bellissimo marito comparire dal cuscino. Bingo! La golosità di Blaine non aveva limiti. – Ci sono le crèpes alla nutella e il caffè con la panna… -

- Così non vale! – Si voltò verso suo marito, sorridendogli ancora assonnato. – Buongiorno. – Disse con quella voce calda che aveva appena sveglio, ancora roca dal sonno ma intrisa di amore.

- Buongiorno a te dormiglione! – Gli rispose il francese avvolgendolo fra le braccia e posandolo tra le proprie gambe, in modo da sistemare il tavolino di fronte a entrambi. – Stanotte non hai fatto incubi. – Lo informò il biondo, imboccandolo con un primo pezzo di crèpe.

- Era ora che finissero. – Rispose a bocca piena il riccio, ricordando come, dal giorno in cui aveva preso in ostaggio il reparto di cardiochirurgia, ogni notte lo assalissero immagini strazianti di vittime cadute per mano sua e, ancora peggio, di Sebastian che gli moriva tra le braccia. Un brivido lo scosse e le braccia di suo marito si strinsero istantaneamente attorno a lui.

- Va tutto bene B, ora siamo insieme e nessuno ci dividerà mai più. Abbiamo trovato entrambi due lavori che ci permettano di arrivare con tranquillità alla fine del mese e, finalmente, la salute ci accompagna, quindi non devi preoccuparti di nulla. – Blaine si girò nell’abbraccio e baciò delicatamente sulle labbra il proprio uomo, per poi scendere, scostandogli la canotta con cui aveva dormito, per soffermarsi per qualche minuto a labbra dischiuse sulla cicatrice che custodiva ora il cuore di Sebastian, lasciandosi scappare un sospiro tremolante. – All’idea che dentro di me poteva esserci il tuo cuore mi viene ancora da svenire… - Disse il francese stringendo, se possibile, ancora più a sé il suo ragazzo.

- Siamo qui Seb, l’importante è questo… -Cercò di tranquillizzarlo Blaine. Restarono in silenzio per un po’, entrambi con la mente lontana al ricordo del giorno in cui avevano affrontato l’argomento, perché c’erano volute cinque settimane prima che riuscissero a parlarne e a sopportare l’assenza l’uno dell’altro per più di cinque minuti, ma quando l’argomento era uscito li aveva colpiti come un fiume in piena…

…Era cominciato tutto da una frase di Sebastian che, mentre si stavano coccolando sul divano, si sentì inumidire gli occhi e disse, senza pensarci, una frase che probabilmente sbloccò il cumulo di emozioni che non aspettava altro che traboccare all’interno di entrambi. “Avrei preferito morire piuttosto che saperti morto a causa mia”, dieci parole che avevano aperto il rubinetto di Blaine, lasciando che tutto quello che provava fluisse da lui e venisse amplificato, portandolo a dire anche cose che non pensava. Gli ricordò quanto avesse sofferto nel vederlo morire giorno per giorno, quanto non avesse più avuto una vita da quando si occupava solo di lui e dei soldi per guarirlo, di quanto gli fosse costato fare un gesto così terribile come prendere in ostaggio un reparto, proprio lui che era l’anti-criminalità fatta a persona, e quanta paura avesse avuto nel momento in cui tutto gli sembrava perso, una paura molto più grande e soffocante di quella che aveva provato mezz’ora dopo, quando stava per morire. Sebastian rimase in silenzio a subire ogni accusa, ogni dolore e ogni insulto di Blaine e poi scoppiò. Gli disse che nulla di tutto quello che gli stava rinfacciando lo aveva chiesto lui, che anche lui aveva sofferto a vederlo gettare la propria vita per salvarlo, vedendolo perdere peso di giorno in giorno, che non avrebbe voluto che lui si sacrificasse per lui, che avrebbe preferito morire piuttosto che portare il suo cuore e che era una persona orrenda incapace di comprenderlo. Uscì di casa sbattendo la porta e lasciando il riccio ferito, distrutto e in lacrime. “Sei una persona orrenda, ti preoccupi solo di quello che hai patito tu senza preoccuparti di me… Mi sembra di non conoscerti più!” queste erano state le parole del francese, che avevano ferito il moro più di qualsiasi altra cosa perché questo era il suo fallimento: non essere stato all’altezza di suo marito, non avergli dimostrato abbastanza l’amore che provava. Cadde in ginocchio disperato lasciando che il dolore lo lacerasse. Quando,otto ore più tardi, Sebastian tornò a casa e trovò suo marito accasciato sul pavimento di fronte al divano e il panico si impossessò di lui.

- Blaine… Blaine! Rispondimi ti prego, Blaine! – Ma il moro era svenuto. Ne seguì un’altra disperata corsa all’ospedale, questa volta con le parti invertite nella coppia. “Troppo dolore Sebastian… Non incolparlo, tutto quello che ha fatto lo ha fatto per amore” Questa era stata la spiegazione del dottor Shelton riguardo allo svenimento di Blaine. Niente collegato al cuore per fortuna.

Quando il riccio si svegliò entrambi si resero conto che non pensavano minimamente alle parole usate in quello stupido litigio, era stato tutto solo uno sfogo. Si strinsero forte ed entrambi si addormentarono su quel letto di ospedale, uniti come non lo erano mai stati, con la piena consapevolezza dell’amore che l’uno provava per l’altro.

Si ridestarono entrambi da quella trance momentanea, ringraziando di avere l’altro al proprio fianco.

- Doccia? – Propose Seb, e Blaine annuì velocemente. Tutto pur di scacciare quei ricordi.

 

*****

 

Il loro rapporto uscì fortificato da tutto quello che avevano passato e, dopo lo sfogo passato, non toccarono mai più l’argomento, perché entrambi volevano andare avanti e dimenticare, soprattutto Blaine, il quale aveva dovuto ricorrere a uno psicologo per dormire almeno quattro ore per notte senza incubi atroci. Adesso, ad un anno di distanza da tutto, finalmente avevano ritrovato un equilibrio, molto diverso da quello precedente, ma anche più forte e più significativo, più loro.

 

*****

 

- Voglio un figlio coi tuoi occhi. – Disse con semplicità disarmante Sebastian, mentre era semidisteso sul bagnasciuga con suo marito tra le gambe. Blaine si girò nell’abbraccio e poggiò una mano tremante sul petto del biondo.

- Ma cos… Sei sicuro? – Chiese con voce spezzata dall’emozione.

- Mai stato più sicuro di qualcosa. – Blaine lo baciò con intensità, amore e passione. Su quella spiaggia deserta del Messico, si trovarono a fare l’amore lentamente, cercando di trasmettersi con ogni gesto, con ogni bacio e con ogni spinta tutto il sentimento e la devozione che provavano l’uno per l’altro. Al termine, quando ancora accaldati e uniti in un abbraccio si lasciarono cullare e rinfrescare dalla brezza del tramonto, il riccio lasciò Sebastian senza parole.

- Il secondo deve necessariamente avere i tuoi occhi però.-

 

*****

 

Al ritorno dalla vacanza si misero subito in moto. Trovarono un’ottima coppia di ragazze lesbiche che cercavano soldi per il loro matrimonio e si proposero per dargli la possibilità di avere due figli contemporaneamente e loro non si fecero scappare l’occasione. Le inseminazioni artificiali andarono a buon fine e le due donne restarono in cinta.

Le settimane seguenti i due uomini cercarono di riadattare la loro casa per l’arrivo dei nuovi membri della famiglia. Trasformarono il loro studio in una bellissima cameretta, risultato di liti su più o meno ogni cosa, dal colore ai mobili.

Una sera Sebastian tornò a casa con un cagnolino di circa 4/5 mesi.

- Sebastian, dove hai preso quel cane? – Chiese Blaine con finta calma.

- L’ho trovato per strada mentre tornavo a casa. – Rispose tranquillo.

- Sebastian, tu odi gli animali, perché l’hai portato a casa? – Chiese scettico.

- Perché il tuo sogno comprendeva io e te sposati, una villettina con un barbecue, due bimbi coi nostri occhi e un cane. Purtroppo per la casa dovremo aspettare ma per il ca… - Non riuscì a terminare la frase che il riccio gli aveva gettato le braccia al collo e lo stava baciando con passione, bagnandogli le guance con le proprie lacrime.

- Ti amo, dio quanto ti amo. – Continuava a ripetere tra un bacio e l’altro.

 

*****

 

Mancavano due settimane alla nascita dei loro figli ed entrambi erano elettrizzati, solo che avevano due modi diversi di allentarla tensione. Sì, perché Blaine comprava ogni tutina imbarazzante o giochino gli capitasse a tiro, facendo ogni tanto cedere anche Sebastian per la dolcezza con cui guardava quegli oggetti, mentre Sebastian… Beh, Sebastian era Sebastian, e con la scusa che fra due settimane non avrebbero più avuto tempo per loro per molti anni, convinse, anche con metodi poco ortodossi, Blaine a fare sesso praticamente ovunque e a qualsiasi ora.

- Sebastian, facciamo un pausa… - Chiese alla fine del loro ottavo round un Blaine completamente spossato.

- Avanti Blaine!- Si lamentò il francese.

- Ma è l’ottava volta! Almeno questa volta andiamo sul letto! – Il biondo ridacchiò e prese per mano suo marito conducendolo a letto, trascinandolo al volo sopra di sé.

- Mi fai due coccole?- Chiese il riccio speranzoso.

- Se volevo coccolare qualcuno andavo in sala dal cane. Avanti Blaine che ti prende? Dov’è finito l’animale che c’è in te? – Chiese un po’ deluso.

- Cosa ti preoccupa così tanto da dover coprire tutto col sesso? – Chiese dolcemente il moro, accarezzandogli una guancia col dorso della mano. – Pensi che non me ne sia accorto che qualcosa ti turba? Mi chiedi sessioni COSì intensive di sesso solo quando qualcosa ti angoscia. –

- Blaine, se non fossi un buon genitore? Voglio dire, sono un’irresponsabile testa di cazzo la maggior parte delle volte –

-Sebastian… -

- e i mie genitori sono stati pessimi –

-Sebastian… -

- e per la legge che la mela non cade lontana dell’albero… -

-SEBASTIAN! – Urlò Blaine per attirare la sua attenzione. – Piantala con questi discorsi assurdi. Sono proprio tutti questi motivi che ti spingeranno ad essere un padre migliore. Sarai un ottimo padre e nostro figlio crescerà circondato dal nostro amore e dall’amore dei nostri amici, stai tranquillo. –

- Ma se… - Cercò di controbattere con voce tremante.

- Ma se qualcosa va storto siamo qui in due apposta, per correggere l’uno gli errori dell’altro e per compensarci a vicenda. –

- Ti amo così tanto Blaine Devon Anderson… -

- Ti amo da morire anch’io Sebastian. Adesso che ne dici del nono round? –

 

*****

Il giorno della nascita dei loro figli fu il migliore della loro vita. Avere Eléna e Logan tra le loro braccia era qualcosa di speciale. Eléna aveva capelli biondi, occhi verdi e una splendida carnagione leggermente olivastra, mentre Logan aveva capelli neri, occhi color caramello e una bellissima pelle rosata. Erano due bambini splendidi, ed erano tutti loro.

Sia durante l’attesa che per tutta la prima settimana furono circondati da Sam, Puck, Quinn, Santana e Brittany che li aiutarono in ogni modo possibile. Anche Kurt e Rachel, assieme ad Adam e Finn, gli fecero visita, per sommo dispiacere di Sebastian, anche se nemmeno quello poteva tirarlo giù di morale.

Dopo la prima settimana di assestamento trovarono una loro routine e riuscirono a ritagliarsi qualche momento raro per loro. Tutto stava andando alla perfezione: avevano finalmente una vita normale, che per loro equivaleva aduna vita da sogno.

 

*****

 

Una notte estiva, mentre erano distesi nel loro letto con i loro splendidi figli di un anno tra loro, Sebastian prese la mano di Blaine e gli sussurrò qualcosa che sarebbe rimasto marchiato a fuoco nel cuore del moro.

- Grazie Blaine. – Blaine gli rivolse uno sguardo confuso. – Grazie per non aver mollato mai, per non aver smesso di credere in una possibilità per me, per quello che hai fatto in ospedale, per avermi sopportato fino ad ora, ma soprattutto, per amarmi così incondizionatamente e totalmente da farmi sentire alle stelle ogni giorno. Perché tu, Blaine Anderson, sei la cosa più bella che mi sia accaduta in tutti questi anni di vita, e non ti ringrazierò mai abbastanza per aver scelto di amarmi. – Concluse con le lacrime agli occhi.

- Sono io che devo ringraziare te, amore mio, perché senza di te sarei ancora lo spaventato, spezzato e solo ragazzino di Westerville, con tutti i sogni spezzati e nessuno da amare. Se la mia vita è meravigliosa lo devo a te Seb. – Disse stringendogli di più la mano.

- Ti amerò per sempre Blaine –

- Ti amerò ogni giorno Seb –

Col sorriso sulle labbra e la certezza di un futuro rassicurante, si addormentarono stretti ai loro figli, avvolti nell’amore e nella sicurezza che si può solo chiamare “casa”.

 

Note dell’autrice:

Ed eccoci alla fine!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, perché ci tenevo a mettere un po’ di allegria e dolcezza dopo una storia intera basata sul sacrificio, il dolore e il lottare.

Vi ringrazio moltissimo per aver recensito/seguito/ricordato/preferito la storia, non mi aspettavo che qualcuno la leggesse e invece voi l’avete fatto quindi grazie di cuore <3

Mi farebbe piacere, come al solito, avere un vostro commento, positivo o negativo che sia, sulla storia in generale e sull’epilogo.

Grazie a tutti per essere stati con me in questo viaggio, alla prossima storia!

   
 
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