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Autore: altemaree    30/03/2013    2 recensioni
Unia sta scappando, ma sa di non potere nascondersi. Perchè lui la troverà ovunque lei sia. Morto e poi risorto, come lui ormai troppi mostri. Veloci, forti, senza memoria, schiavi di rabbia e fame. Ed è la fame a spingerli ad agire, ad uccidere, a divorare la carne strappandola via con i denti. Perchè se non lo fanno, cominciano a rivelarsi per ciò che sono : cadaveri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Lei gli venne avanti, mettendogli una mano dietro al collo. Aveva gli occhi scavati, vitrei, mentre quelli di Kor erano vivi. “Cosa sei diventata” disse lui, avvicinando la sua fronte a quella di lei “Perchè ti sei fatta fare questo ?” continuò, ma lei gli mise un dito sulle labbra, percorrendone il contorno “Per stare con te per sempre” risposte, mostrando i denti “Se tu vuoi, posso farti diventare come me. Possiamo amarci così. Perchè tu mi ami, vero Kor ?” Kor l’osservò attentamente. Certo che l’amava. L’aveva sempre amata. Ma era sbagliato che lui diventasse così. Che uccidesse per vivere. Che puzzasse di cadavere. Era ingiusto. Eppure non voleva perderla. Sospirò “Va bene” disse infine e lei lo baciò, prima di morderlo.

La scena cambiò. Erano su una panchina, in un parco abbandonato. Lei lo guardava con disapprovazione “Unia non è me, Kor. Neanche lei è come me. Devi ucciderla, amore mio”


Kor si svegliò di soprassalto, tastandosi le tempie con entrambe le mani. Neanche lei era quella giusta, dunque. Il sogno era stato chiaro. Si chiese se mai qualcosa sarebbe stata quella giusta. Kor si alzò dal letto e da sotto il materasso prese un’accia, avvicinandosi al letto di Unia, che dormiva beata. Quando sentì però l’ombra di Kor su di se aprì gli occhi di scatto per un pelo evitò la lama che calò sul suo letto. Si appiattì contro il muro, con il cuore morto che poteva giurare le stesse battendo a mille. “Cosa stai facendo, idiota ?!” disse lei, spostandosi di nuovo quando Kor provò a colpirla di nuovo. Non abbastanza veloce da evitare un taglio lungo il braccio che faceva vedere l’osso chiaro. Unia si portò una mano a unire i lembi della ferita mentre si rimarginavano. “L’ho sognata, uccellino. Non sei quella giusta, ha detto. Devo trovarne un’altra”

E allora in quel momento capì cosa fosse quello strano sogno che aveva fatto. Possibile che avesse sognato la stessa cosa di Kor ? Ma era troppo intenta a sopravvivere per pensare “Sono io quella giusta. Possiamo … possiamo amarci così, no ?” disse e Kor si fermò, abbassando l’accia. Unia fece un passo avanti “Voglio stare con te per sempre, Kor. Non c’è bisogno di costringermi. Io ti amo Kor, proprio come ti amava lei. E tu ami, vero ?” non ricordava se fossero proprio quelle le parole che aveva usato lei nel sogno, ma Kor le andò incontro, abbracciandola. Era la prima volta che si toccavano senza volersi uccidere. Unia sospirò, accarezzandogli i capelli. Gli faceva pena. Non riusciva ad odiarlo e grazie a Dio non lo amava, ma provò compassione e chiuse gli occhi "Mi dispiace, uccellino" disse Kor, accarezzandole la schiena "Hai ragione" Era salva, per questa volta. Ma doveva farla finita con tutto questo. Doveva saperne di più su di lei, anche se non sapeva da dove cominciare. D'impeto, Unia baciò una tempia a Kor, che andò a prendere ago e filo per ricucirle la ferita.

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E dunque siamo qui. Ringrazio in particolare Kakuzu_Eyes perchè recensisce ogni capitolo e un giorno andrà in Paradiso solo per questo.
   
 
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