Quel giorno
1000 volte in sogno…
Capitolo 2
Nuovi arrivi…
Immagino avrete appena terminato
la lettura di quel primo capitolo, vi ho deliziato? Se
non è così leggete questo…
P.s. mandatemi commenti!!!! Lin
Era passato poco più di un anno da quel giorno ed improvvisamente i
ricordi tornarono a galla…
“AAAHH! Cosa faccio?, come si fa? Miyu fa
qualcosa! Si vede che tuo padre non c’è!”
“Mamma calmati vediamo… le uova con il pane
tostato, sono semplici!”
Miyu prese tra le mani il tostapane e cominciò a rigirarselo.
“MA COME SI ACCENDE QUESTO DANNATISSIMO COSO?”
“Miyu, sei pronta?”.
Era arrivato Kanata e quello che vide non lo sorprese, da quando il
signor Kozuki era tornato alla NASA
In quella casa non si viveva!
La signora Kozuki correva per la stanza con
una padella in mano mentre Miyu imprecava contro il tostapane…
Non si accorsero subito della presenza del ragazzo
almeno finchè l’ennesima padella non gli piombò
sulla testa!
“Di nuovo! scusa Kanata” “ non si preoccupi.” Lui
ancora indolenzito si alzò da terra deciso più che mai
ha prendere in mano la situazione.
Tolse il tostapane dalle grinfie di Miyu e preparò qualcosa di veloce.
La signora Kozuki lo guardava come se fosse un
Angelo!
“Miyu perché non lo sposi?” gli sussurrò alla figlia ma abbastanza forte
perché anche il diretto interessato lo sentisse.
Lui non potè fare a meno di sorridere ed era
pronto punzecchiare con le sue battute la ragazza quando il ricordo del sogno
gli tornò alla mente.
<<è passato così tanto tempo da quando io e lei eravamo
sereni e felici, quanto tempo da quel bacio.>>…
Sulla strada verso la scuola non
proferirono parola, entrambi erano immersi nei
rispettivi pensieri che volgevano, anche se per poco, al bacio…
All’improvviso videro un qualcosa di rosso che correva a perdifiato
trascinandosi dietro qualcuno.
“Ma quella non è Christine?
EHI Cristine!” lo dissero all’unisono ma la ragazza
non si fermò continuò la sua corsa e così loro, mancavano pochi minuti all’inizio
delle lezioni…
Entrando in classe Kanata si aspettava una miriade di ragazze pronte ad
accerchiarlo ma così non successe, erano tutti tranquilli, aspettavano qualcosa
di importante.
L’attenzione di tutti non si spostò neanche quando Hikarigaoka
cominciò a lanciare rose per tutta la classe che ben presto si ricoprì di un
manto rosso.
“Hikarigaoka… QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE DI NON
LANCIARE LE ROSE IN CLASSE!”
Era entrato il professore, aspettò che il giovane raccogliesse tutto e… “
Bene…vieni avanti… vi presento il vostro nuovo
compagno di classe, viene dall’Europa.”.
Entrò un ragazzo bellissimo.
Aveva corti capelli castani, degli occhi azzurri come il cielo, labbra
carnose e una pelle abbronzata dal sole, il fisico… aveva un corpo a dir poco
perfetto muscoloso, con pettorali e bicipiti ben affusolati.
“Piacere. Mi chiamo Nicholas Ford.”
Lo disse con un perfetto accento giapponese e nel chinarsi si potè vedere tatuato sulla schiena un buffo draghetto dormiente.
Poi rivolgendosi al professore:” mi scusi se
non indosso la divisa scolastica, ma essendomi trasferito da poco no l’avevo
ancora.” Si inchinò e andò a sedersi nell’unico banco
libero, proprio di fianco a Miyu.
“ Ciao, io come avrai capito sono Nicholas e
tu?” disse allungano la mano da sotto il banco.
“ Mi chiamo Miyu…” lei la strinse molto volentieri e arrossì.
Solo pochi minuti prima era rimasta con la
bocca spalancata come gran parte delle ragazze e ora gli stringeva addirittura
la mano.
Cercò di parlargli ancora ma varie occhiate la fecero desistere.
Quello che li guardava di più e con maggior sospetto era proprio Kanata…
Ben presto arrivò la pausa pranzo e i loro amici fecero capolino sulla
porta dell’aula.
“Kanata dai muoviti!!!”
“miyu…”.
Si alzarono per raggiungerli, poi lei guardò Nicholas:
“dai vieni.”…
Miyu e Nicholas stavano un po’ indietro e parlavano
di ogni cosa.
Lui chiedeva delucidazioni mentre lei gli spiegava molto pazientemente…
“Nicholas tieni, divido molto volentieri il mio
bento con te.”
Miyu gli e lo porse mentre lui la guardava grato.
“Non mi piace quel tipo e poi il bento a Miyu l’ho
preparato io.” Confidò kanata a Santa.
“ Non è che non ti piace è che sei geloso!”
Lo guardò in cagnesco e riprese a mangiare.
<<Saionji è solo posso avvicinarmi a lui…>>
“Kanata…” Chrstine, era tutta rossa e tutte le
volte che guardava Kanata i suoi occhi luccicavano in un modo strano, poi finalmente
suonò la campanella e tornarono nelle rispettive classi, nessuno sembrava aver notato
lo sguardo perso di Aya…