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Autore: javaddscigarettes    30/03/2013    2 recensioni
Quando uscirò dalla Chiesa so che ci saranno tanti giornalisti a farmi fotografie, tante telecamere puntate solo su di me. Gli occhi di milioni di tarantini che aspettano solo la mia uscita. Mia moglie vicino alla porta con mia figlia più piccola in braccio saranno pieni di gioia per vedermi. Le faranno mettere vicino a me per una fotografia e spero che mio figlio non se la prendi molto per non far parte di essa. Le mani mi sudano sotto i guanti bianchi, la troccola mi pesa ma so che la devo portare per qualche chilometro fino all’arrivo. Alzo gli occhi al cielo e li chiudo, recitando in silenzio il Padre Nostro e pregando al Signore di riuscire a fare un buon lavoro come suo servo. Riapro gli occhi nello stesso momento in cui un uccello, forse una colomba, vola sulla mia testa ma scompare immediatamente. Penso di essere diventato pazzo, ma poi mi accorgo che è il segno del Signore. Mi vuole dire che è con me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo intensamente la porta chiusa della Chiesa del Carmine e penso che molta gente, là fuori, sta aspettando solo che inizi la processione. Sono vestito come uno dei perdune che ho sempre visto in televisione o dal vivo. Giusto, la televisione. Milioni di occhi dei tarantini saranno puntati su di me, questo pomeriggio, per poi passare alle statue che mi accompagneranno durante il cammino. La gente si chiederà quanto sarà costata all’asta la troccola, le statue di Cristo morto e dell’Addolorata e si chiederà dove andranno mai tutti quei soldi. Sinceramente, a me non è mai importato nulla perché l’unica cosa per cui ho partecipato quest’anno è la fede di Dio. Un mazziere mi aiuta ad infilare i guanti e il cappuccio fino alla fronte, ma non so chi sia sotto quei abiti. Fin da piccolo ho sempre adorato la processione dei misteri perché, appunto, sono dei misteriosi incappucciati e non si sa mai chi sono. Solo il gonfalone, quelli che portano la croce e le statue sono visti in faccia. Tutti gli altri sono coperti dalla testa alle caviglie. I piedi, come sempre, sono scalzi e spero che nessuno abbia lanciato vetri, cicche di sigarette o gomme da masticare come è successo molte volte. Mi volto a guardare i miei compagni e do loro un sorriso abbozzato e mi metto il cappello dietro la schiena.
 
 
 
Passano quindici minuti abbondanti e mi sono seduto da un po’ su una panchina vicino al muro. Guardo ancora una volta le statue in ordine e le coppie di perdune che si stanno mettendo in posizione. Una donna mi sta lavando i piedi prima di iniziare la lunga camminata e la vedo, una volta finito il suo lavoro, posizionarsi dietro all’Addolorata insieme alle ragazze scout. Gli scout. Scorgo con lo sguardo mio figlio nella sua uniforme blu vicino alla statua di Gesù all’orto e sorrido immediatamente. Penso a quando fu lui ad invogliarmi di andare all’asta della processione, il sabato prima delle Palme, e di quanto fosse entusiasta quando gli dissi che portavo la troccola. Ed ora, vederlo lì insieme ad i suoi amici e fiero di avere un padre come me, mi fa sorridere.
“Nicola, sei pronto?” un uomo in smoking, che conosco ma non ricordo il suo nome, si avvicina e mi porge il bastone e la troccola.
“Certo.” piego la mia bocca in un sorriso e accetto gli oggetti che l’uomo mi porge. Mi posiziono davanti alla porta anche se so che mancano ancora cinque minuti. Infatti sento la banda iniziare a suonare.
 
 
Quando uscirò dalla Chiesa so che ci saranno tanti giornalisti a farmi fotografie, tante telecamere puntate solo su di me. Gli occhi di milioni di tarantini che aspettano solo la mia uscita. Mia moglie vicino alla porta con mia figlia più piccola in braccio saranno pieni di gioia per vedermi. Le faranno mettere vicino a me per una fotografia e spero che mio figlio non se la prendi molto per non far parte di essa. Le mani mi sudano sotto i guanti bianchi, la troccola mi pesa ma so che la devo portare per qualche chilometro fino all’arrivo. Alzo gli occhi al cielo e li chiudo, recitando in silenzio il Padre Nostro e pregando al Signore di riuscire a fare un buon lavoro come suo servo. Riapro gli occhi nello stesso momento in cui un uccello, forse una colomba, vola sulla mia testa ma scompare immediatamente. Penso di essere diventato pazzo, ma poi mi accorgo che è il segno del Signore. Mi vuole dire che è con me. Qualcuno mi dice di iniziare a suonare e ascolto il consiglio. Prendo la troccola e la inizio ad agitare avanti e in dietro per due minuti mentre la banda smette di suonare. Si aprono le porte e vado avanti lentamente, secondo la nostra tradizione della nazzicata.
Come previsto i giornalisti si fanno avanti per le fotografie.
Come previsto mia moglie e mia figlia sono vicine alla porta.
Come previsto mi fa male la mano dopo qualche secondo. Ma continuo a muovere la troccola, perché è quello che devo fare.
Perché ora io sono il troccolante.
 
 
 


 
 
 
#bella zio.
In questo momento mi viene molto difficile parlare nel mio solito modo comico e allegro. Non so come abbia fatto a scrivere questa OneShot estremamente seria, ma spero di aver fatto un ottimo lavoro. Mi è venuta in mente ieri, mentre stavo assistendo alla processione dei Misteri della mia città, Taranto, e avevo già delle idee nella testa.
Volevo far conoscere, bene o male, le nostre tradizioni all’Italia e spero di esserci riuscita. Dico già da subito che i personaggi sono inventati, non so se veramente il troccolante si chiamava Nicola, ha una moglie un figlio scout e una figlia piccola. Per il resto è tutto vero. Questa processione è quella che si svolge il pomeriggio e la notte del Venerdì Santo dalla Chiesa del Carmine in centro. Esiste anche una processione nella notte del Giovedì Santo della Chiesa di San Domenico. Se un anno venite qui a Taranto per la Pasqua dovete vederle entrambe. Mi sono dilungata troppo, spero di non essere stata troppo seria e monotona. Ci sentiamo presto per una fan fiction o un’altra OneShot.
-javaddscigarettes

  
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