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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    18/10/2007    6 recensioni
"Cosa aveva mai fatto nella vita per meritare tutto quello? Odio, insulti… Non riusciva a capire perché il mondo si ostinava in quel modo contro di lei." Quando si pensa di non avere più speranza.
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON PIU SOLI

Un rumore di passi frettolosi ruppe il fragile silenzio che avvolgeva il grande edificio austero, luogo d’insegnamento delle più nobili fra le materie che si possono imparare a scuola, in quel momento deserto: una ragazza correva lungo i corridoi, senza curarsi di nulla. I capelli corvini come la notte le solleticavano il volto, mentre i lineamenti pallidi sembravano una grottesca maschera, che nulla aveva più d’umano.

Voleva scappare.

Una lacrima fuggiasca scivolò silenziosa sulle gote rosse della ragazza.

Non poteva sopportare più nulla.

Sentiva che nulla aveva più un senso, che quello non era il posto per lei.

Provava odio.

Cosa aveva mai fatto nella vita per meritare tutto quello?

Odio, insulti…

Non riusciva a capire perché il mondo si ostinava in quel modo contro di lei.

Doveva farlo.

Con la determinazione propria di chi non ha più nulla da perdere, la giovane prese a correre ancora più forte, nelle orecchie solo quella vocetta stridula, così simile a un fantasma maledetto.

Devi sparire.

Ormai le lacrime correvano senza posa giù dagli occhi, mentre ella apriva silenziosamente la porta del tetto.

Era una meravigliosa giornata di sole, il cielo terso sembrava puro cristallo, e il dolce calore del sole le carezzava dolcemente il volto pallido.

Non c’era scelta.

Misurò lentamente i passi, ripensando a ogni istante a qualche episodio vissuto nella sua breve vita, piangendo calde lacrime di impotenza e tristezza.

Addio a tutti, addio, locus amoenus.

Si mise in piedi sul cornicione del tetto, pronta al grande salto che l’avrebbe finalmente condotta verso la pace, quando udì singhiozzare.

C’è qualcuno?

Poco lontano da lei, v’era un ragazzo, i capelli color del grano, occhi profondi come il mare e altrettanto luminosi, ma offuscati da un velo di tristezza.

Anche lui….

La ragazza scese dal cornicione, spense il lettore mp3 che le rimbombava dolcemente nelle orecchie e gli si avvicinò.

Vieni…

Ella gli porse una mano pallida e affusolata, lui la prese, docilmente, e scese.

Lentamente.

Cosa t’è successo

Erano così simili.

Entrambi soli e disprezzati.

Entrambi “diversi”.

Il ragazzo cominciò a piangere, lucenti perle cadevano giù dagli occhi.

Lei lo abbracciò.

Shh, non sei più solo… Ci sono io…

Ci siamo noi.

   
 
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