Prese un vecchio album di fotografie, ormai coperto di polvere. Lo sfogliò, soffermandosi un po' su ogni foto. Gli occhi erano lucidi, le lacrime offuscavano lo sguardo.

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Una foto, di loro ad 8 anni, nella vasca, mentre facevano il bagno; ricordo di un piccolo attimo di vita quotidiana che tuttavia permaneva  ancora nella sua mente.
Erano gemelli. Ma non gemelli come gli altri, per loro non valevano solo quelle "regole" che riguardavano la lontananza, il dolore o il pericolo dell'altro. Erano di più. Vivevano in completa simbiosi, erano costantemente mano nella mano, dormivano abbracciati insieme, e ovviamente, facevano anche il bagno insieme, non causando pochi fastidi alla loro mamma.
Tutto a causa delle prime manifestazioni della magia. Il giorno, in cui fu scattata quella foto, con una colonna d'acqua, d'incredibile potenza, erano riusciti a perforare strato dopo strato di soffitto/pavimento fino a disturbare il mostro che risiedeva in soffitta. Quanto baccano per tutta la giornata, tra il mostro e la  mamma che imperterrita continuava a rimproverarli.

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Un altra foto, doveva essere di più o meno due anni dopo. C'era Percy, con gli occhi gonfi dalle lacrime, che si massaggiava la fronte dolorante. Ecco, adesso ricordava tutto.
"FRED E GEORGE COME DIAMINE VI E’ SALTATO IN MENTE DI FICCARE UN CALDERONE IN TESTA A VOSTRO FRATELLO?! POTEVATE FARVI MALE, POTEVATE UCCIDERLO!
Non so più cosa fare con voi. Filate subito in camera vostra, non voglio vedervi scendere fino ad ora di cena."
 

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Poteva andare avanti all’infinito, foto dopo foto. Si susseguivano, davanti i suoi occhi lucidi, i momenti più belli della sua vita, della loro vita.
Un'altra, ed un'altra foto ancora. Questa era stata scattata da una macchina fotografica babbana, non si muoveva, c’erano solo loro due, con delle cose trafugate dal garage del padre.
Degli occhialini tondi e colorati, una fascia per capelli ed una collana con uno strano simbolo. Papà chiamava quella roba stile “Pippie” diceva che si portavano tanto tra i babbani.

 
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L’ultima, l’ultima che riuscì a vedere, mostrava la mamma che si manteneva il cuore, mentre, dopo essersi materializzati dietro di lei, le puntavano le bacchette contro.
L’ultima che riuscì a reggere.
Tutti gli chiedevano com’era adesso la sua vita, la sua vita senza il gemello.
Lui rispondeva solo dicendo: “Come potrebbe essere senza Fred.”

Chiuse l’album, gettandolo lontano da se.
Le lacrime, ormai, sgorgavano libere.






Author's Corner: So chè è molto breve, ma sono sicuro di aver scritto tutto quello che dovevo scrivere. Spero vi sia piaciuta, alla prossima ;)