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Autore: ServameServabote    30/03/2013    0 recensioni
Avete mai guardato la finestra?
No quando piove, quando nevica o quando c'è il sole.
Intendo quando avete avuto quella voglia di evadere.
Lontano, in qualsiasi luogo, ovunque pur di sparire da dove vi trovavate.
Allora quando se ne ha l'opportunità si fugge via, a volte si è costretti a fuggire via.
Con i propri segreti, con i propri tormenti.
Perché non importa dove sei, ciò che sei, ma quello hai dentro.
Questa è la storia di Willow e Allison, che fuggono per dimenticare e ricominciare ma il destino e la vita le ricondurrà al proprio passato, alla quale non si può sfuggire.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
(Willow)


"Willow, svegliati ,dobbiamo andare."
Apro lentamente gli occhi e mi trovo di fianco Allison, che in modo dolce mi porge la colazione.
"Mangia e vestiti, io finisco di mettere via le ultime cose e ce ne andiamo."
continua Allison, rispondo con un sorriso, dopodiché lei esce dalla stanza e inizio a mangiare.
Lancio un occhiata alla sveglia, sono appena le 6.34.
Mi lascio scappare un sorriso, non mi ero mai alzata così presto ma sapevo che oggi ne valeva la pena. Oggi si.
Oggi è il grande giorno che da tanto aspettiamo.
Quel giorno che era rimasto solo un sogno, solo una fantasia, che spesso ci eravamo arrese a credere irraggiungibile.
Dopo anni e anni d'inferno, a cercare in vanamente di essere come gli altri, per poi capire che gli altri non sono che estranei ai tuoi occhi, per capire che semplicemente tu non fai parte di quel mondo, oggi è il grande giorno.
Oggi stiamo scappando per ricominciare una nuova vita.
All'idea mi percorse un brivido per tutta la schiena.
Calo lo sguardo sul vassoio.
Cornetto al cioccolato, latte caldo con una goccia di caffè e succo all'albibocca con biscotti, senza obbiettare, divoro tutto come se non mangiassi da secoli.
Dopo aver finito di mangiare mi vesto con una tuta della Hooly, delle tennis e una canottiera blu elettrico.
Vado in bagno per sciacquarmi il viso, e lascio per un attimo che il mio sguardo di perda in quello ch riflette nello specchio.
Non so come e quando, ma non mi ricordavo di esser diventata così.
Come se tutti questi anni mi avessero mangiata, piano piano, senza accorgermene.
Mi passo una mano sul viso, sorrido, tutto sta’ per cambiare, oggi tutto cambierà.
Torno in camera, prendo le valigie alquanto pesanti e raggiungo Allison al piano di sotto.
E' seduta sul divano, sta scrivendo qualcosa su un foglio sopra al tavolino.
Pare avere un'aria persa e determinata allo stesso tempo, chissà come si sente.
Indossa una maglietta bianca lunga che le cade sui fianchi e dei leggings neri che le delineano le gambe, un filo di fondotinta, mascara e capelli ondulati, come sempre sistemati.
La semplicità è sempre stato il suo forte.
E' ancora così giovane ma ha già la sua classe.
Si è accorta che sono scesa.
"Hai preso tutto?" le rispondo annuendo con la testa, e lei mi sorride.
Allison porta le valige in macchina e io l'aiuto per poi tornare indietro a chiudere la porta di casa.
Prima di tornare in macchina guardo la casa.
Era una casa che mi aveva lasciato in eredità mia zia.
Incredibile che né l'eredità e né i soldi mi abbiano potuta mai aiutare come volevo.
Raggiungo Allison in auto, mentre col suo solito fare di fretta, si sistema per il viaggio.
Dopo tutti questi anni, è cambiata in viso, ma ha sempre quei suoi occhi che vogliono raccontare, che vogliono rassicurare. Dopo tutti questi anni ne il tempo ne il mondo ha saputo separarci, è stata un'amicizia nata per caso, conoscendoci in piazza sotto casa nostra.
Ricordo che all'inizio non ci calcolavamo molto, e poi, sia il caso che il destino, ha fatto in modo che ci ritrovassimo sempre più nelle nostre vite, fino a non poterne più a fare a meno.
"Bene, è il grande giorno." dice fissando la strada.
Le rispondo con un semplice "Già."
Accende l'auto e ci avviamo verso l'aeroporto.
Guardo dal finestrino, il veder scorrere del quartiere è come il veder scorrere di tutto il mio passato.
Avevo bisogno che Allison mi dicesse che sarebbe andato tutto bene ma anche se non parlava, è come se lo stesse dicendo col suo sguardo.
Il viaggio è stato silenzioso, non ci siamo dette una parola.
In aeroporto continuo a guardarmi attorno, come per voler sapere dove andasse tutta quella gente, se anche loro stanno scappando da qualcosa o qualcuno o semplicemente dal passato.
Impossibile saperlo.
Saliamo sull'aereo, ci mettiamo ai nostri posti e attendiamo che parta.
Forse l'attesa più lunga di tutta la mia vita.
"Dormo un po', svegliami quando siamo arrivate." dice Allison cogliendomi mentre ero sovrappensiero a osservare fuori dal finestrino.
Mette le cuffie alle orecchie e chiude gli occhi, quindi per lei ora il resto del mondo non esiste.
Muoio dalla voglia di sapere cosa stava scrivendo prima di partire, sul tavolino.
Guardo fuori dal finestrino ancora e l'aereo parte Cominciamo ad allontanarci sempre più da casa nostra, mi sale un nodo in gola, ma non importa, guardo Allison e noto che di fianco a noi c'è un ragazzo che ci guarda.
Mi sorride, io sono indifferente e mi giro di nuovo verso il finestrino, dove oramai quasi non si vedono più le case. Forse è questo l'ultimo ricordo di questo posto, forse è per questo che mi addormentai anch'io.
"signorine, desiderate qualcosa?" ascolto senza aprire gli occhi, e riprendo con i miei pensieri ma una voce che non conosco la interrompe.
Era una voce maschile.
"Le lasci dormire, ordino io per loro, prendo dei biscotti e del succo di frutta per piacere".
Sento il rumore di un carrellino allontanarsi sempre più. Apro gli occhi e il mio sguardo cade subito al ragazzo di fianco a noi. Mi sta guardando, ancora.
"Sapevo che non stavi dormendo." dice porgendomi dei biscotti e un bicchiere di succo, ringrazio con un sorriso e mangio.
"Non ringraziarmi, tranquilla" lo guardo, sta sorridendo.
Mi irrita il suo sorriso.
"Grazie" gli rispondo accennando un sorriso.
"Sono Anthony Milson, piacere"
"Willow" rispondo in modo freddo.
"Non hai un cognome?" dice ridacchiando.
"Willow Rooney" dico in modo secco.
"E la tua amica ha un nome?"
"Allison Deilor."
  
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