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Autore: Michelle92    30/03/2013    1 recensioni
E' la prima volta che scrivo su questo sito, spero di sfornare una bella Fan-Fiction e di farvi passare dei bei momenti mentre le leggerete! :)
"Non sono mai stata così tanto a mio agio in un posto e in un tempo che credevo fosse impossibile avere, finalmente ho trovato me stessa e la mia vita."
"Lo sguardo di Paul cadde nei miei occhi, e così mi persi nell'immensità dei suoi, qualcosa di speciale ci legò..qualcosa che sarebbe durata per molto tempo o forse per l'eternità"
"Non risposi e continuai a fumare la mia sigaretta, odiavo il mio problema, lo odiavo perché niente mi aveva mai reso così fragile e impotente di controllare i miei sentimenti…era arrivato all’improvviso e mi aveva sconvolto la vita. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera ragazze! Come state? :)
Ecco qua l'aggiornamento, arrivato leggermente in ritardo... la prossima voltà sarò più puntuale, promesso! :)
Godetevi il nuovo capitolo, buona lettura!
Un bacio <3



Si, stavo ricadendo nella solita trappola di Paul
Era così bello che non avevo potuto fare a meno di guardalo e desiderarlo ancora più di prima
Ma no, non potevo buttare all’aria tutte le buone intenzioni che avevo raccolto prima di partire, Paul era passato e come tale doveva rimanere
Perciò, distolsi lo sguardo da quella visione e concentrai i miei occhi su John e Cynthia che al momento mandavano i loro sguardi da me  a Paul e da Paul a me
-Allora come sta la futura mamma?- dissi accarezzando la pancia a Cy
-Benissimo! E te? Com’è andato il viaggio?-
-Abbastanza bene, venire a trovare voi è stata la prima cosa che ho fatto da quando sono arrivata…-
Nel frattempo Paul doveva essersi alzato e ci aveva raggiunto
Sentì una presa delicata sulla mia spalla che mi fece rabbrividire, perché avevo subito capito di chi fosse quella mano che cercava la mia attenzione
-Rebecca, possiamo parlare?-
Guardai i miei amici, per cercare forse un’approvazione…non sapevo che fare …mi sentivo persa; Cynthia annuì, John fece un gran sorriso e rivolgendosi a Paul disse
-Tutta tua! Noi adesso dobbiamo giusto uscire, abbiamo promesso a Pattie e a George che saremo andati a cena da loro-
Oh, adesso si che ero nei casini; da un lato avevo paura e non volevo affrontarlo perché lo stavo odiando, ma perché ero così masochista che un lato del mio cuore era felice di stare sola con lui?
-Ciao John, allora ci vediamo domani in studio? Ciao Cy-
-Ciao ragazzi! Ci sentiamo presto- aggiunsi io, mentre
Paul mi aveva preso  con delicatezza la mano e mi aveva condotto verso il portone di casa Lennon; arrivati all’uscita si infilò il cappotto e riprese ad intrecciare le sue dita con le mie
Ero succube di quel gesto che era terribilmente piacevole, talmente succube che non reagivo come avrei dovuto fare…ovvero mollare la presa e scappare a casa mia
Arrivammo alla sua macchina, senza dire una parola…
Mi aprì la portiera e io salii mentre Paul raggiungeva il sedile del conducente
-Adesso andiamo a parlare in un posto tranquillo, ho tante cose da dirti… -
-Bè, io no Paul!- alla mia risposta secca e acida rimase a bocca aperta, e forse aveva ragione a rimanerne stupito…fino ad un secondo fa ero una ragazza pacifica che avrebbe fatto pace, ma ora stavo riprendendo il controllo della situazione…Non poteva scamparla così
Dopo dieci minuti di silenzio decisi di rompere nuovamente il ghiaccio, quella fastidiosa barriera invisibile che si era materializzata tra me e lui mi stava irritando
-Dove mi stai portando?- chiesi con tono ancora acido
-Non te lo dico- si voltò verso di me e sorrise, e io come una cretina mi sciolsi
-Cosa significa “non te lo dico”? Ho il diritto di saperlo-
-è una sorpresa, ti piacerà!-
La situazione era strana; né io ne lui avevamo toccato ancora l‘argomento che ci aveva diviso, che mi aveva fatto arrabbiare con lui, che me lo aveva fatto odiare
Sembrava che entrambi avessimo paura di rovinare quell’equilibrio che pian piano si stava creando facendo scaldare l’aria
Tutto il viaggiò andò avanti così, lui che mi punzecchiava e io che rispondevo alle sue provocazioni essendo troppo permalosa
-Siamo arrivati!- Paul scese dall’auto e corse verso la mia portiera per aprirla ma io ero già fuori che osservavo la costa dal parcheggio
-Ti piace?-
-è bellissimo, Paul-
La luna splendeva alta in cielo e illuminava con il suo bagliore le piccole onde che si infrangevano contro la riva,  il rumore del mare era delicato e rilassante, una leggera brezza muoveva i miei capelli sciolti e portava alle mie narici il profumo di Paul che cingeva i miei fianchi, mentre io osservavo tutta questa meraviglia
Era romantico, nessuno mi aveva portato mai in un luogo così tanto suggestivo e bello, o forse era semplicemente Paul a renderlo così
-Vieni Rebb- mi prese per mano e mi diresse verso la spiaggia
Arrivammo sul bagnasciuga, e una volta che avevo tolto le mie ballerine cominciammo a camminare lungo la riva abbracciati come due fidanzatini, come due ragazzi che si amavano e che si bastavano l’un l’altra
-Scusami- Paul si bloccò e lasciò andare la mia mano per potersi sedere sulla sabbia
Mi sedetti anch’io, ma non sapevo cosa rispondere…
-Scusami per tutto il male che ti ho fatto, io non volevo. Io l’ho fatto solo per poter stare con te e per non farti soffrire-
-Mi hai mentito, ed è la cosa che più mi ha fatto male Paul…-
-Jane per me non è niente, non lo capisci? - Paul iniziò a parlare con una voce tremante e insicura
-Io non so se riuscirò più a fidarmi di te- una lacrima  rigò il mio viso
-Perché? Perché? Possiamo dimenticare tutto e riniziare da capo se vuoi, senza bugie….-
-è questo che mi fa paura, non lo capisci? Mi hai mentito una volta su una cosa stupida…perché mi avevi detto di avere lasciato Jane quando invece ci stavi ancora insieme?-
-Perché le avrei parlato la sera stessa, non volevo farti preoccupare e non volevo perderti….Non l’ho fatto per questo motivo, semplicemente perché ti volevo e sapevo che se io non ti avessi detto di averla lasciata ti saresti arrabbiata…-
-No, mi ha fatto arrabbiare di più questo…Paul, avresti dovuto dirmi la verità-
Non so come, ma mi ritrovai seduta sulle sue gambe e accovacciata al suo petto, mentre lui accarezzava i miei lunghi capelli
-Guardami Rebecca, guardami un attimo-
Alzai lo sguardo, e vidi due occhi sinceri…due occhi che mi trasmettevano sicurezza
-Mi ha fatto male vederti baciare Jane..-
-Ma è lei che mi ha baciato! Io l’ho allontanata subito…te lo giuro credimi-
-Ti credo e vorrei poterti perdonare, ma non ce la faccio….non so se riuscirei a…-
-Shhh- Paul poggiò un dito per zittirmi e cominciò ad ammaliarmi con i suoi occhi…
Non so per quanto tempo restammo abbracciati a guardarci, ma questo momento  silenzioso fu interrotto da Paul
Avvicinò le sue labbra alle mie, socchiuse gli occhi e mi diede un bacio
a cui mi lasciai completamente andare…
Era il bacio più bello che ci eravamo scambiati, il più dolce, il più tenero…era un bacio d’amore che durò un eternità
Quando ci staccammo per riprendere aria, ci guardammo nuovamente con dolcezza…lui mi strinse ancora più a sé e cominciammo a baciarci di nuovo, con amore come prima, ma questa volta con più passionalità e desiderio…
Avrei voluto dirgli che l’amavo, che lui era l’unico per me e che avrei voluto condividere tutta la mia vita con lui
Ma non potevo, non potevo ricascarci…Non volevo soffrire di nuovo
Restammo fino all’alba abbracciati a guardare le onde infrangersi accanto ai nostri piedi, illuminati dalla luna e dall’amore che ci legava
 
-Rebecca! Posso restare a cena?-
-Si Pattie, ormai vivi a casa mia!- dissi fingendomi seccata e facendo l’occhiolino alla mia amica che cominciò a ridere
Stavo seduta in salotto con lei e pensavo, pensavo che era passato un mese da quella notte in spiaggia con Paul, un mese senza più vederlo e senza più rispondere alle sue chiamate
Nonostante fossi consapevole di amarlo, non mi andava di perdonarlo! Mi aveva ferita troppo…
Intanto avevo ripreso la mia vita ordinaria, il mio lavoro e le mie amiche….
-A che pensi Rebb?-
-No, a niente di che…-
-Conosco bene quel faccino triste, ti manca Paul eh?-
-Non mi manca proprio nessuno! Piantala-
-Io non ti capisco, ci soffri ma non ci vuoi nemmeno più parlare-
Aveva ragione, stavo male…ma avevo una dignità anch’io! Mi aveva mentito, era questo che non sopportavo e che non potevo digerire
-Lo sai Patt, lo sai quello che mi ha fatto…-
-Secondo me dovresti dargli una seconda possibilità!-
-Non lo so, ma non penso sia una cosa saggia per la mia incolumità-
-Guarda che ha mille ragazze alle calcagne ogni giorno, prima o poi qualcuna te lo frega se continui a fare la preziosa!-
Ma come faceva a fare sempre centro? Una vampata causata dalla gelosia mi percosse tutto il corpo e diventai rossa, non potevo sopportare che qualcun’altra lo baciasse…ma allo stesso tempo non lo volevo perdonare
-Ma chi se lo prenderebbe un’ idiota del genere?-  risposi, cercando di convincere probabilmente più me stessa che la mia amica
Pattie alzò un sopracciglio e mi guardò di sottecchi, poi scoppiò in una fragorosa risata
-è inutile che fai finta di niente, sai benissimo che Paul è un ragazzo abbastanza volubile…-
-Zitta!- quasi strillai per il nervosismo che mi stava provocando la conversazione…
Lasciai il salotto e raggiunsi la mia camera per cercare le sigarette, avevo iniziato a fumare due settimane fa o giù di lì, forse proprio per il nervosismo stesso
Frugai nervosamente nella borsa, ci trovavo di tutto ma non quelle maledette cicche; alla fine fui costretta a rovesciarla sul letto e caddero giù dei fazzoletti, un ombrello, trucchi, chiavi, un biglietto da visita e  finalmente …le sigarette
Presi nuovamente tutte le cose che avevo vuotato e le rinfilai nella borsa, ma quel piccolo biglietto da visita attirò la mia attenzione:
Austin Smith
Lo presi in mano e con una sigaretta tra le dita mi diressi nel balcone
Giravo e rigiravo quel pezzo di carta rigida tra le mie mani tra un tiro e l’altro, ricordando il viaggio in aereo accanto a lui
Era davvero carino, era gentile, dolce …e attraente
L’unico che mi aveva fatto sorridere da quando Paul mi aveva tradita
Chissà che stava facendo, chissà se era ancora  a Londra….Chissà se si ricordava di me
Il numero di telefono era là, sotto il mio naso…
Era il caso di chiamarlo? Anche solo per chiedere come stava? O forse no, avrei dovuto lasciar perdere e buttarlo nel cestino dei rifiuti?
-Rebecca! Che caspita di fine hai fatto?- Pattie stava arrivando in camera mia, così, prontamente cacciai il biglietto nella tasca della gonna e ripresi a fumare con disinvoltura
-Ah eccoti!-
-Non scappo Pattie, sono solo venuta a fumare una sigaretta-
-Io ho fame Rebb, che dici se andiamo a preparare qualcosa?-
-Certo, si! Tu comincia ad andare in cucina…ti raggiungo subito…-
-Ok… oggi  però scelgo io il menù- Pattie lasciò la mia stanza e una volta che sparì nel corridoio tirai fuori il cartoncino ormai stroppiaccito…
Ma si, perché non avrei dovuto chiamarlo? Quando sarei stata sola ci avrei provato, non ora con quella curiosa di Pattie che gironzolava per casa e veniva a scoprire sempre  tutto.
  
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