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Autore: altemaree    30/03/2013    1 recensioni
Unia sta scappando, ma sa di non potere nascondersi. Perchè lui la troverà ovunque lei sia. Morto e poi risorto, come lui ormai troppi mostri. Veloci, forti, senza memoria, schiavi di rabbia e fame. Ed è la fame a spingerli ad agire, ad uccidere, a divorare la carne strappandola via con i denti. Perchè se non lo fanno, cominciano a rivelarsi per ciò che sono : cadaveri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Due capitoli in un giorno, cattiva Aleja.

Non poteva allontanarsi troppo, o Kor se ne sarebbe accorto. O lei si sarebbe sentiva tanto male da dover tornare immediatamente. Sentiva come un collare attorno al collo e non poteva evitarlo. Doveva anche scoprire se quel sentimento lo sentivano tutti o se Kor aveva qualcosa di particolare. Un’altra cosa che doveva capire era perchè era riuscita a scappare la prima volta mentre adesso ad ogni passo che faceva lontana da Kor si sentiva una morsa allo stomaco che non riusciva a comprendere. Unia cercò di apparire naturale agli occhi degli altri esseri che camminavano per la piazzetta, in coppia. Un punto a favore per la prima teoria. Ogni essere ha qualcuno e quel qualcuno deve stargli accanto. Teneva in tasca la foto con Kor e la ragazza che sorrideva, umana e felice. Più passava il tempo, più diventavano stanchi e sfibrati. Anche Kor lo stava diventando. Unia doveva portargli pezzi di carne in camera, e usciva di rado. Unia lo immaginò nel letto, affamato e impossibilitato a muoversi. Lo immaginò chiamare il suo nome e nessuno che accorreva. Lo immaginò morire …

“Dannazione” Unia strinse e pugni e corse fino ad arrivare alla porta della stanza di Kor. Si odiava. Si odiava con tutta se stessa. Li dentro c’era il ragazzo che l’aveva tenuta in una gabbia, lasciata marcire in balia di se stessa, lasciando che si divorasse da sola, che quasi morisse prima di lasciarle vedere la luce del sole. Li dentro c’era il ragazzo che aveva ucciso suo padre, forse anche sua madre, non poteva saperlo. Magari aveva avuto anche dei fratelli e aveva ucciso anche quelli. Per la sua follia, per la sua ricerca disperata di una donna morta, di un amore morto l’aveva uccisa. Eppure Unia entrò immediatamente nella stanza, saltando addosso a Kor. Lo strinse forte, immergendo il volto nei suoi capelli. Kor sorrise, ma era un sorriso strano, come se si aspettasse proprio quei gesti da lei, come se avesse fatto un buon lavoro. Voleva odiarlo, ma c’era un muro davanti a quel sentimento a cui lei non poteva accedere. Mentre una vasta gamma di emozioni sembravano solamente attenderla.
   
 
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