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Autore: agility_e    26/08/2004    2 recensioni
Una storia avvincente, romantica. Non violenta. Bhè giudicate voi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GUARDAMI NEGLI OCCHI E DIMMI CHE NON E’ VERO…

FanFic a genere romantico e drammatico. Carica di dolore, vi avverto non adatta a stomachi leggeri.

 

Rivelazioni importanti: capitolo uno

 

I tre amici stavano uscendo con aria davvero arrabbiata dall’aula di Pozioni. Avevano l’espressione atterrita e feroce di ogni lunedì mattina e venerdì pomeriggio, quando uscivano dalle doppie ore di pozioni con i Serpeverde. Era il settimo ed ultimo anno, e si stava rivelando per Harry e Ron di una difficoltà estrema. Come da prevedersi però, Hermione riusciva ad essere la più brava in ogni occasione.

-         Ma mi spieghi come diavolo fai? – gli chiese quel pomeriggio Ron – ad aver preso A in pozioni? –

Harry era davvero incazzato quel pomeriggio. Non solo Piton l’aveva umiliato peggio del solito, ma gli aveva rifilato il voto peggiore che un allievo del settimo anno potesse permettersi di prendere.

-         Bhè sai Ron, compio quell’azione davvero insolita e strana che si chiama impegnarsi e studiare !! –

L’aveva detto con un tono sfottente tipico di Hermione. Lo usava spesso quando litigava con Ron.

-         Cosa? Ma se sono sette anni che Piton ci rifila pagelle da culo solo perché siamo noi! E oggi, così, quasi senza parere ti appioppa un voto così!!-.

Harry era perplesso. – Devi ammettere Hermione che la cosa è alquanto sospetta!!! -.

-         Oh insomma non mi scocciate che devo ripassare cinque capitoli interi per Aritmazia!!-.

Sembrava elettrizzata. Harry e Ron colsero l’energia di Hermione e la sua voglia di studiare.

Così Harry atteggiò uno sguardo molle e sfottente. – Mh…Hermiuccina?? -.

-         Cosa? -.

Anche Ron aveva assunto quell’espressione. – Sai non credo che tu ti stia impegnando davvero molto!-.

-         Coooosa! -.

-         Si ! – commentò Harry. – Vedi…al primo anno ridevi sempre quando era ora di spremere le cellulite grigie…ma ora sei terrorizzata alla sola idea di prendere in mano un dannatissimo libro!! -.

Ron stava annuendo con un ghigno-

-         Ma che discorsi da culo sono?? -.

Harry recitò alla perfezione la faccia sconvolta che tanto dava fastidio a Hermione. La usava spesso quando la ragazza prendeva un Eccellente. – La perfetta prefetta usa parole scurrili! -.

-         Oh mio DDDio! – commentò Ron.

Hermione incrociò le braccia sul petto. – Andiamo. Che volete fare. Solo perché adopero il mio cervello. Voi non ce l’avete!-.

Harry scambiò uno sguardo d’intesa con Ron che equivaleva a dire una sola cosa: game on.

-         Hermiuccina. A proposito del ridere…adesso ti faccio ridere io!-.

Lui e il rosso gli si tuffarono addosso e iniziarono a farle il solletico sui fianchi e sulla pancia.

Sentirono delle risate alle loro spalle e si girarono.

-         Bene, lo sfregiato, la mezzosangue e il babbanofilo!-. Era Malfoy e sembrava compiaciuto.

Harry si rialzò pronto a replicare. – Sai Malfoy, se non sapessi che è la tua faccia ti domanderei per dov’è che caghi …perché ci hai una vera faccia di  culo sai??!-.

-         Bhè – commentò Ron – dico…è insieme a Pansy…un carlino…diciamocelo bene, neanche si possono definire una coppia!!-.

-         Al massimo sono un trio! Pansy vale per due!-.

Malfoy ora atteggiava la sua aria da superiore-mandato-dal-cielo-per-salvarci (come diceva Harry).

-         Weasley non replico perché provo pietà per un poveraccio come te. Certo con un padre come il tuo…-.

Ron tentò di saltare al collo del biondino ma Harry lo trattenne. Tiger e Goyle avevano alzato i pugni con aria poco amichevole.

-         Bravo Potter! Scommettevo che non avresti voluto far fare una fine così dolorosa a Ron!!-.

Harry sembrò usare ogni briciola di autocontrollo per non mollare un pugno dritto sul naso di quel mostro. – Sai sono sicuro che non avresti problemi in nessuna occasione. Ne sono sicuro. Insomma…se io Ron volessimo venire a salutarti uno di questi giorni dovremo prepararci prima a scontrarci con i tuoi scagnozzi…in effetti, se loro dovessero mancare tu non faresti lo sbruffone o sbaglio cricetino? -.

Un gruppo di Grifondoro si era fermato e stava ascoltando con interesse la disputa tra i due. Ora ridevano di cuore per la faccia arrabbiata e confusa di Malfoy. Harry decise di infierire.

-         Ecco ora siete proprio identici…insomma di solito era Tiger e Goyle a restare ammuliti, dementi, capaci solamente di picchiare la gente, ma adesso che neanche tu rompi le balle…mamma che trio…aspetta che arrivi Pansy e ci faremo delle risate!!-.

Malfoy sembrava aver ripreso la solita aria. Ma non riuscì a rispondere: praticamente tutti i Grifondoro della scuola stavano ridendo li vicino. Confuso e arrabbiato allo stesso tempo si allontanò. Ron scoppiò a ridere.

-         Bhè almeno i due scagnozzi hanno aumentato il loro livello d’intelligence. Una volta capivano che dovevano andare via solo perché Malfoy gli faceva un cenno…adesso sono autodidatti!-.

Harry e Hermione scoppiarono a ridere piegati in due. Dopo che si furono ripresi Hermione brontolò che dovevano assolutamente correre all’aula di Ruf. Così con un passo decisamente veloce si incamminarono per la strada.

-         Ehilà Harry! -. Era Colin Canon.

-         Ciao Colin! -.

Il ragazzino si avvicinò al moretto come sempre per fare due chiacchere. Harry trovava Colin decisamente più simpatico adesso che frequentava il quinto anno. Il tempo aveva sorbito dei cambiamenti, ed ora si comportava più da adulto.

-         Mi è piaciuto il modo in cui hai cacciato Malfoy così si deve fare! -.

Harry sorrise compiaciuto. Hermione scosse la testa e mormorò qualcosa che somigliava molto a “esibizionista”.

-         Grazie Colin. Ma è semplice vedi, basta ricordargli quanto brutta è la sua faccia da culo! -.

Colin rise di cuore e salutò Harry con la mano.

Erano davanti l’aula di Storia della Magia. Prima di entrare si prepararono a due ore piene di noia.

-         Due ore di “Accrescimento balle”!- mormorò con finto entusiasmo Harry.

Ruf cominciò a spiegare lentamente i suoi appunti e lentamente la classe si appisolò sotto l’effetto soporifero della voce del fantasma.

A fine lezione tutta la classe era uscita tranne Harry che era ancora buttato sul banco addormentato.

Ginny che era entrata per salutare i suoi amici e il fratello scoppiò a ridere davanti a quella visione.

-         Harry! – lo svegliò tra le risate.

Alzò il busto e sbadigliò vistosamente. Dall’altra parte dell’aula Ron fece finta di volare via sotto l’aria spostata dallo sbadiglio di Harry. Hermione rise di cuore e mollò una schiaffetta affettuosa sulla spalla di Ron.

Harry disse. – Ce l’hai fatta ad entrare Ginny! -.

-         Perché?-.

-         Perché ci abbiamo le palle talmente piene che probabilmente riempiono tutta la stanza!-.

Ron, Ginny e Hermione scoppiarono ancora a ridere.

-         Ehi certo che devi aver ascoltato molto della lezione! – disse Hermione tra il critico e il divertito.

Harry aveva ancora gli occhi piccoli dalla dormita, e quando parlò, lo fece con la voce rauca di chi si è appena svegliato. – Oh insomma…sempre qui a disturbare! (sbadiglio enorme) Che abbiamo adesso?-.

-         Pranzo-.

-         Che aspettiamo andiamo a mangiare!-.

-         Aspettiamo te bel moretto!-.

-         Grazie Ronnie !-.

 

Entrarono nella Sala Grande molto presto tanto che il cibo doveva ancora essere portato. Un gruppetto era seduto al tavolo del Corvonero e così pure due tre persone erano sedute in quello del Tassorosso. Harry si sedette, e subito dopo Ginny gli si mise vicina. La ragazza aveva sempre provato un grande amore per harry. Questo con il tempo aveva cominciato a osservare con interesse Ginny. Gli piaceva osservargli le labbra. Quelle labbra rosse fuoco come i capelli, morbide e seducenti. Osservava con interesse la sua forma slanciata, e il suo viso accogliente e morbido come il pane. Ginny dal canto suo, aveva cominciato a dimostrare i suoi veri sentimenti gia dalla partenza del treno. Erano passati due mesi e Ginny aveva sempre trovato una scusa per restare vicino a Harry, che era stato molto contento di poterla accontentare. Certo Ginny era rimasta proprio male quando l’anno precedente harry si era messo insieme a Lisa Stantom. Ora non erano più insieme, e Ginny non avrebbe permesso che Harry gli scivolasse via lontano.

-         Ehi! Queste tavole dovrebbero farle più larghe! – commentò Harry.

-         Per quale motivo?? -.

-         Le mie palle, per quanto Ron possa dire che si sono rammollite, dopo due ore di Pozioni e Storia non ci entrano più! -.

Ginny rise deliziata…e si sentì tremendamente imbarazzata quando vide che Harry le sorrideva.

Hermione stava osservando l’orario. – Bene. Dopo pranzo voi avete la Cooman mentre io devo andare a Aritmazia -.

-         Bene – commento aspro Ron – cerchiamo di comportarsi bene oggi onestamente preferirei morire normalmente! -.

Risero tranquilli.

-         Che ridi Weasley? -. Malfoy erano venuto a porgere come del resto sempre i suoi ossequi.

-         Ttaaaci Maloy! -.

Malfoy si liberò in un ghigno. – Ehi San Potter! Qualche azione eroica prevista per il pomeriggio??! Che ne dici di buttarti giu dalla torre del Grifondoro! -.

Harry sorrise apertamente. Quando Harry sorrideva così si sarebbe potuto giurare che gli sarebbero spuntati dei dentini da vampiro. – Mh…Malfoy! Mio adorabile criceto ( Ron aveva gia cominciato a ridere) la mia azione eroica sarà ucciderti e così ci liberemo della tua presenza! Ehi – aggiunse di fronte alla faccia offesa del biondino – Non capisco la tua ignoranza. Ogni volta che mi raggiungi te le dico di santa ragione, fai sempre figure da culo insomma vai a mangiare che non ti sopporto più!!-.

Malfoy se ne andò con aria assente e trise…ma non offesa. Hermione lo notò subito e rivolse a Harry uno sguardo interrogativo. Harry fece qualche spalluccia. Ron che dal canto suo stava ancora ridendo non aveva notato niente di differente.

Finirono di mangiare e si diressero verso le proprie aule.

-         Ciao Ginny! -.

-         Ciao Harry! -.

Ron incrociò le braccia sul petto. – Non ci provare con mia sorella! -.

-Andiamo Ron non dire cafuddate di cui potresti pentirti! -.

Si guardarono per un attimo…e poi scoppiarono a ridere.

-         Ma che diavolo significa caffuddate!!-.

-         Bho! -.

Si diressero verso l’aula di Divinazione su per la torre nord. Ser Nicolas stava dormendo in piedi sul lato destro del suo quadro, appoggiato alla cornice. Arrivati alla botola che dava accesso alla sua stanza, i due si guardarono dubbiosi. La botola si aprì come per magia. Dentro l’aula si trovava gia la metà della classe. Calì e Lavanda, come al solito, sedevano in un tavolino vicino alla cattedra della professoressa Cooman.

-         Probabilmente la Cooman starà cucinando qualcosa! – disse Harry appena entrato.

Come al solito, nell’aula vorticava una specie di venticello. Dei vapori. E dal caldo e la consistenza dei vapori si poteva pensare che la professoressa stesse cucinando qualcosa.

-         Buongiorno ragazzi miei! -. La prof. Era entrata in maniera molto teatrale e onnipresente, come soleva fare ogni lezione.

Seamus preparò su un foglio uno schema, che gli sarebbe servito per giocare a tris con Dean. Harry si stava gia chiedendo che morte gli sarebbe aspettata quel giorno. Ron sembrava sotto una trance…per dirla tutta si era gia addormentato.

-         Ragazzi miei oggi voglio continuare con la sfera di cristallo prima di passare alla lettura dell’irde…-.

Mentre la prof.cominciava a vaneggiare Harry si disse che quella lezione l’avrebbe usate per divertire la classe. Diede uno scrollane a Ron per svegliarlo. I due attesero che la Cooman gli si avvicinasse, così da potersi divertire.

-         …ora se volete cominciate a osservare dentro la sfera, e cercate di vedere più lontano possibile… -.

Harry e Ron non si soffermarono neanche a ridere sottovoce. Risero apertamente.

-         Signori? – chiese aspra la Cooman – problemi con la preveggenza?? -.

Ron stava per rispondere, ma Harry sotto il banco gli diede un pestone e prese lui la parola.

-         Professoressa Cooman. Vede noi stavamo ridendo per quello che stavo vedendo prima nella sfera!! -.

La professoressa sembrò colpita. – Forza Potter illuminami! -.

Harry si finse concentrato fino all’ultima briciola di intelligenza presente nel suo cervello. Si stava premendo le meningi, e la prof. Insieme a Lavanda e Calì osservavano Harry con meraviglia.

-         Mh…vedo…una forma strana…molto inquietante…si sta schiarendo…a poco a poco prende forma…colore…è Draco Malfoy, il mio migliore amico del serpeverde!! -.

Il resto della classe pregustando un momento di risate dopo che Harry avesse finito si rilassò ascoltando ancora più curiosi la sua predizione. Solo Lavanda e Calì sembravano ammirate per gli sforzi del moretto.

-         …mi sta guardando…mh…mh…mmhhhhhh…questo è molto inquietante…si gira verso di me…mi osserva…mh…mhhhhh…vicino a lui c’è una ragazza, è ha la faccia di un carlino al suo posto!! E’ Pansy!!…mh…mmhhhhhhhhh…ora i due si stanno baciando…mhhh…ed ecco Piton…si avvicina con una camminata furtiva…sta torturando Pansy…e si fa Malfoy…sparisce tutto…giunge una forma ancora più informe…è Seamus…arriva una ragazza…è straordinariamente bionda…mhhhhh…è provocante…e arrabbiata…sta gridando Seamus perché deve ancora ridarle le mutandine rosa di pizzo…poi arrivo io!…mhhh…le mutandine me la aveva date a me!-.

Lavanda si alzò e mollò un ceffone a Harry e Seamus gli stava dicendo con le labbra senza parlare: “Dopo te le prendi”.

-         Oh sono così fiera di te Harry Potter! Dieci punti al Grifondoro!-.

Harry stava veramente facendo di tutto per non ridere. Ron accanto a lui stava piangendo dalle risate, e a stento diceva. – Basta!…ihihih…non ce la faccio più…mal di pancia dal ridere… -.

Seamus era veramente arrabbiato. Quanto a Lavanda se avesse potuto lanciare fiamme avrebbe incenerito il giovane Potter.

Scesero per le scale a per ultimi, con circospezione. Harry aspettava che Seamus lo provocasse.

Tirò fuori la bacchetta. Seamus venne fuori da un angolo e disse colmo di una rabbia nerissima.

-         Mai una persona mi aveva fatto arrabbiare così tanto come te!-.

-         Mi sono vendicato dal tuo tiro mancino!-.

Seamus sembrò spiazzato da questa affermazione. Lui gli aveva fatto fare una figura bruttissima davanti a Cho…e Harry non gli aveva torto un capello. Per un ragazzo orgoglioso come lui non era giusto picchiare una persona che voleva vendetta…giustificata.

-         Bene Harry. Però sappi che per me sarà difficile perdonarti, e penso che per Lavanda sarà impossibile! -.

Ron osservò Harry colmo di gratitudine. – Non ridevo così da tanto…-.

-         Da pranzo…-.

-         Si bhè…non così!!-.

Harry sorrise. – Bene – disse – andrò a ponsare! -.

Ron sgranò gli occhi. – Ponsare?? -.

-         Dormire Ron. Me lo diceva Dudley, aveva un amico italiano che parlava così!-.

Ron scoppiò a ridere. – Va bene ti raggiungo -.

I due grifondoro andarono a letto dove dopo essersi coricati e aver parlato un pochino presero sonno.

 

Il giorno seguente a colazione Lavanda scoccò uno sguardo inviperito nella direzione di harry quando arrivò insieme a Ginny. Ron aveva detto che aveva troppo sonno per scendere. Per di più quel giorno era sabato e non c’erano lezioni, avrebbe mangiato più tardi. Hermione era gia scesa, così accompagnò Ginny.

-         Mi hanno raccontato del tuo scherzo a Divinazione! -.

-         Sai che fico! Oltre ad essermi divertito ho guadagnato anche dieci punti al Grifondoro! -.

Ginny rise. – Sei fortunato tu! -.

-         No – disse Harry – potrei esserlo di più! -.

Si sedettero a tavola vicino a Neville e Dean. Quest’ultimo non era vicino a Seamus, perché aveva riso di cuore dello scherzo di harry, così l’amico l’aveva mandato a farsi fottere.

-         Non ho tanta fame! -.

-         Oh andiamo abbiamo l’allenamento di Quiddità oggi! – protestò Ginny.

Harry sembrò riflettere a lungo. E ginny decise di non interrompere le sue riflessioni. Quando Harry pensava in quel modo…diventava eccitante. La mente corrugata nello sforzo, gli occhi verdi scintillanti e favolosi, nascosti sotto le palpebre socchiuse. La bocca aveva dei fremiti. Quelle labbra carnose e invitanti che aveva sempre osservato…

Alla fine Harry decise di parlare. – Ehi Gin! E’ da un casino che non parliamo. Vorrei passare un po’ di tempo insieme a te! Oggi saltiamo l’allenamento per il brutto tempo! Mi mancano le discussioni con te!-.

A Ginny sembrava gli si fossero rotte le budelle. Se le sue orecchie non la ingannavano e il cervello aveva incamerato giusto le nuove informazioni, avrebbe passato una mattinata con Harry, soli…

-         va bene-.

Mangiarono e andarono a passeggiare intorno al lago. La piovra gigante dormicchiava sulla superficie del lago, increspandone le leggere ondulatore create dalla forza fioca del vento. Si sedettero su una panchina.

-         Mh… - esordì Harry – vedi…è da un po’ che volevo dirtelo, e se non lo faccio scoppio…-.

Ginny non credeva alle sue orecchie. Stava zitta, pensando solo che quello cui aveva sempre voluto per sei anni stava lentamente per accadere…

-         Vedi, mi stai molto a cuore. Abbiamo un gran affetto l’un l’altra – continuò impacciato il ragazzo.

Ginny si limitò a annuire con un gran sorriso.

-         Ma ultimamente, sto pensando di volerti un bene…più che affettivo…-.

Ginny ritrovò la parola in se stessa. – Harry ti prego continua -.

Harry corrugò la fronte…quanto è difficile… . – Vedi, comincio a guardarti con interesse, ma non capisco perché. Poi poco a poco la verità comincia a far luce e chiarezze nella confusione che ho in testa…-. Si bloccò. E’ difficile dire ‘ste cose…

Ginny prese a osservare Harry con gli occhi lucidi. Mai avrebbe pensato che Harry le avesse detto frasi del genere. – Harry…anche io la penso come te…voglio solo che continui e non sentirti imbarazzato se per caso…dici qualcosa di imbarazzante…-.

Harry portò una mano sui capelli in disordine come al solito e la guardò dritto negli occhi.

-         …Gin io ti amo…- Ginny chiuse gli occhi - …questa sensazione ho cominciato ad averla dopo che ti ho salvata dal Basilisco…per questo con Cho non è funzionata…cercavo una fetta di te dentro di lei…ti amo Gin…-.

Gin stava sognando. Stava anche lei per scoppiare. Pensava a tutta la sofferenza che aveva patito per quell’avventura con Cho da parte di Harry. Pensò alla gelosia che aveva provato nei confronti di Hermione, e di Ron. Pensò alla sofferenza che provava tutt’ora, pensando che Harry non sarebbe mai arrivato…ma adesso. Non resistette più. Si lanciò addosso a Harry. Portò le sue labbra addosso a quelle di harry e sussurrò. – Anche io ti amo…-. Poi si trascinarono in un bacio d’amore. Fu indimenticabile. Sentiva le sue labbra addosso alle sue, il contatto fisico che avevano installato lo eccitava al massimo. Sentiva la sua lingua sulla sua, contorcersi e muoversi dolcemente, come una dolce e tenera carezza…Il suo copro focoso lo ammantava. Sentiva il contatto con le sue cosce. Preso dall’eccitazione più folle le prese i capelli, deciso ma senza fargli male. Con l’altra gli cinse la vita e se la portò più vicina. Ginny aspettava da sei anni che questo succedesse. Neanche se ne rendeva conto. E certamente non ne avrebbe parlato con nessuno, se fosse stato un sogno non avrebbe portato sfortuna.

 

Quando harry tornò a scuola era ora di cena. Aveva passato tutto il giorno con Ginny a parlare e ogni tanto a lasciarsi andare in un disperato bacio d’amore. Lui l’amava. Ne aveva avuto sentore gia da prima, ma adesso dopo quel pomeriggio sapeva di amarla più di ogni altra cosa. Prima di rendersene conto si erano ritrovati a parlare di se stessi per ore e ore. Poi avevano escogitato dei sistemi per incontrarsi senza farsi vedere.

-         Ma non vuoi che gli altri lo sappiano? -. Ginny sembrava delusa.

-         Si che lo voglio. Però non penso che Ron ne sarà entusiasta. Hermione gioirà, e i tuoi genitori prepareranno gia le nozze. No, meglio attendere per non essere nell’occhio del ciclone. Tra un po’…-.

Ginny aveva sorriso. Giusto non aveva pensato al resto.

Erano seduti su un’altra panchina diversa. Harry portò la sua mano sui capelli rossi di Ginny e li scostò amorevolmente di lato. Ginny gli prese la mano. – Io ti ho sempre amato. Non ti lascerò mai…-. Tra i due c’era amore a prima vista…dopo sei anni…una miscela esplosiva si trovava nei loro cuori. Ogni bacio era un’esplosione d’amore e affetto. Si trascinava per minuti in quei baci, quasi aggrappati l’un l’altra per non cadere nel buio.

-         Ma dove eravate finiti? -.

Una voce anche troppo familiare giunse alle loro orecchie: quella di Ron. Harry e Ginny erano appena entrati nella sala comune, e senza accorgersene, avevano ancora la mano nella mano…

-         Che vi tenete per mano??! -. Ron sembrava sconvolto.

I due si mossero a sciogliere la stretta.

-         Niente siamo tornati da una passeggiata da amici…-.

Ron non fece altri commenti. Però Harry sospettava che d’ora in poi avrebbe cominciato a pedinarli nel tentativo di scoprire di più sulla faccenda.

Hermione scoccò uno sguardo irritato a Ron. – Non si può neanche parlare da amici adesso??-.

Ron sembrò sul punto di esplodere. – Lo sai benissimo che ormai non sono più solo amici…!-.

Hermione lo guardò esasperata. – E anche se fosse?? -.

-         E’ mia sorella! -.

-         L’avete finita!! Ci siamo incontrati sulla via del ritorno, e appena Ginny è inciampata per entrare nella sala comune insomma lo presa per la mano!!-.

Harry era davvero incazzato. Appena Ron distolse lo sguardo e s’incamminò verso il dormitorio, Harry scambiò uno sguardo d’intesa con Ginny…si, è meglio aspettare amore mio…

 

  
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