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Autore: williamsbraces    30/03/2013    39 recensioni
Una nuova città.
Un bar.
Un barista.
Una rossa.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardavo intorno incuriosita. Questa città era completamente nuova per me e la mia famiglia.
Doncaster. Mi piaceva come suonava. Ma era solo una città normale, nulla in confronto alla mia Londra, la città che non dorme mai.
Io, Summer Jackson, avevo abbandonato tutto. Una semplice ragazza, capelli rossicci e occhi verdi. 17 anni e tanta voglia di vivere. 
 
Causa spostamento di lavoro, il signor Jackson dovrà trasferirsi a Doncaster
 
Erano le undici parole che mi avevano stravolto la vita. Addio amici, addio squadra di pallavolo, addio scuola, addio alla mia migliore amica da quando ero in fasce, ed il più doloroso, l'addio alla mia città.

 
Avevo appena visto quella che sarà la mia nuova casa per un tempo indefinito. Non era male: una villetta in un quartiere carino e abbastanza tranquillo. La casa era su due piani: al piano terra il salotto, la cucina, un bagno e un'ampia vetrata che collegava la casa al giardino verde e immenso; al secondo piano la camera da letto dei miei genitori, la stanza di Elizabeth, la mia e i rispettivi bagni. Ero riuscita ad accapparrarmi la stanza più grande, e quella con il balcone più ampio, ed ero abbastanza felice.
Mi ero già iscritta a scuola e agli allenamenti. Era una squallida scuola, frequentata dalle solite facce: nerd, sfigati, fighi, puttane, secchioni e poi, quelle come me, con una faccia anonima. La squadra di pallavolo è debole, sembravano più un gruppetto di amiche che si sono messe d'accordo per giocare amatorialmente, ma senza esserene capaci.
Mentre i miei genitori e mia sorella, Elizabeth, stavano disfacendo i bagagli e gli scatoloni, io avevo deciso di fare un giretto.

 
Camminando tra le strette stradine di Doncaster, vidi un bel bar, e mi resi conto che avevo proprio voglia di un buon cappuccino.
Varcai la soglia del bar e andai a sedermi al bancone, aspettando che il barista mi notasse e prendesse la mia ordinazione.
Il locale era accogliente. Alleggiava un profumo di casa, i mobili in legno scuro portavano con sè un leggero aroma di caffè arabico. La luce solare illuminava l'interno, rendendolo più allegro. 
Il bar era vuoto, c'erano solo due bambini con la madre che mangiavano un gelato, di cui la metà era sulla loro faccia.
- Salve - Mi parlò il barista. Lo guardai, e rimasi disarmata dalla sua bellezza.
Era alto, i jeans stretti e la t-shirt bianca delineavano il suo fisico scolpito. Aveva degli occhi chiari che tendevano sul grigio-azzurro, mentre i capelli castani lucenti e morbidi erano pettinati all'indietro. La fine barbetta spuntava sul mento e sulle guance, rendendolo solo più bello ai miei occhi. Notai anche quanto fossero delineate le linee del suo viso: gli zigomi alti e pronunciati, il mento proporzionato e la fronte alta. Non c'era cosa che non mi piacesse di lui.
- Ehi, ci sei?
Anche la sua voce suonava celestiale alle mie orecchie. Non c'era nulla di più perfetto di lui.
- Ehmm, si. Vorrei un caffè! - Annuì concentrato e si girò per prepararmelo.
A quel punto i miei occhi viaggiarono dalla sua nuca, verso le sue spalle, larghe e muscolose, per poi passare alla schiena dove si notavano le fossette alla base della spina dorsale, attraverso la sua maglia semi-trasparente.
Ma non appena il mio sguardo cadde più giù ebbe una piacevole sorpresa. Quel ragazzo aveva un culo da paura! Era perfetto, avevo quasi la tentazione di allungare la mano per vedere se fosse vero.
Mentre continuavo a guardargli indisturbata il sedere lui si girò repentinamente, e non feci in tempo a spostare lo sguardo, perchè notò che gli stavo guardando il fondoschiena.
Lo vidi sorridere divertito mentre mi porgeva il mio caffè e rimaneva a guardarmi.
Mentre bevevo il mio caffè notai che il misterioso barista mi continuava a fissare incuriosito.
- Non sei di qui, vero?
Stavo per strozzarmi quando mi resi conto che parlava a me. Quel figo parlava a me! 
- No, mi sono trasferita da poco, perchè? - Risposi cercando di mascherare l'imbarazzo.
- Beh, qui in città ci conosciamo più o meno tutti, è raro vedere un volto nuovo - e mi sorrise.
Beh, a questo punto posso anche morire. Il suo sorriso era luminoso, contagioso. Finii inevitabilmente per sorridere anche io come un ebete.
- Beh, ci si vede... Ehmm - Mi alzai sperando che il bel fusto mi dicesse il suo nome o mi trattenesse in qualche modo. 
- Louis. E tu, come ti chiami?
Rimasi un'altra volta ad ammirare la perfezione fatta a persona, e risposi imbambolata.
- Summer. -
- Che bel nome! - Mi aveva fatto una sottospecie di complimento? No, perchè a me sembrava di si.

 
***

 
Era una settimana che vivevo a Doncaster ormai. Tutti i giorni avevo la morbosa abitudine di andare a fare colazione nel bar dove lavora Louis, il Coffee, ed ovviamente non ci andavo per bere un caffè e basta.
Il mio scopo principale era il ragazzo che ci lavorava, se non si era capito. Avevo scoperto che Louis aveva quattro sorelle, e lavorava per dare una mano ogni tanto ai suoi. Non aveva la ragazza, il che è stato molto difficile da scoprire senza fargli capire che mi interessava.


Vidi Louis che parlava al telefono. 
- Sono felice che passeremo insieme questo weekend -
Merda! Non sarà mica la  sua ragazza? Beh, avrei dovuto capirlo che uno che sembrava la rappresentazione migliorata di un dio greco doveva avere la ragazza.
Feci un cuoricino con le mani e lo vidi sorridere quando lo notò.
Ecco, avevo ragione. Peccato.
- Ok. Dai, ho capito. Ok! Ciao Tom! - Schiacciò il tasto per chiudere la chiamata, e inserì il telefono nella tasca posteriore dei jeans.
Ma che cazz... TOM? No, non è possibile. Io l'ho sempre saputo che i migliori sono gay.
- Beh, il tuo amore? - E feci un sorriso finto e forzatissimo, pur di non dimostrare che dentro avrei voluto prendere il mio sgabello e sbatterglielo in faccia per la frustrazione.
- Ma chi? TOM?! - Faceva anche il finto tonto?
- Dai, guarda che non giudico. E poi non c'è nulla di male! Io... -
- TU SEI LESBICA? - Aveva gli occhi fuori dalle orbite dallo stupore. Strano, questo ragazzo, la sua reazione mi ha quasi spaventato. Non riuscii a trattenere una risata.
- No. Ho solo un amico che è gay... Ora ne avrò due
- Io non sono gay. Sono eterissimo! Mi piace solo la vagina - E lo vidi annuire convinto. 
- Beh, però ce l'avrai la ragazza! -
- Ti importa? - Sentii il suo tono strafottente. Cazzo, mossa falsa.
- No, figurati - e finsi una risata - Era solo per parlare, se non vuoi dirmel... -
- Sono single - E il suo sorriso contagioso, ormai era il centro del mio mondo, lo illuminava.

 
Distolsi il pensiero che mi fece sorridere. Oggi sarei riuscita a compiere il mio intento. Ci sarei sicuramente riuscita.
Entrai nel bar e andai al mio solito posto.
Louis, bello come sempre, stava asciugando dei bicchieri, dandomi le spalle. Probabilmente non mi aveva ancora notata, e quando lo fece, mi rivolse un bellissimo sorriso. Mi imposi di noon sciogliermi lì, urlandogli di sposarmi.
- Il solito Summ? - Mi piaceva quando mi chiamava Summ. Era così... Dolce!
- No - Lo vidi guardarmi stranito.
- Oggi voglio un caffè... E il tuo numero di telefono! - E mi sporsi verso di lui attraverso il bancone. Lo vidi sorridere davanti al mio coraggio, e alla mia sfacciataggine.
- E tu mi dovrai pagare con un appuntamento per stasera! - Mi soffiò le sue parole a fior di labbra, facendomi venire i brividi. La vicinanza si annullò completamente quando appoggiò le sue labbra sulle mie, cercando il semplice contatto. Fui io a separare le sue labbra, infilando la mia lingua fra esse. Erano morbide come le avevo sempre immaginate, e quando le nostre lingue si unirono, una scarica elettricca mi trapassò la spina dorsale, lasciandomi una sensazione di benessere mai provata prima d'ora. Quando stetti per staccarmi, a malincuore, da lui, attirò il mio viso più vicino al suo, posizionando la sua fronte contro la mia.
Ormai stavamo sorridendo come due idioti per la felicità. Finalmente sarei uscita con il ragazzo che mi ha conquistato il cuore al primo sguardo.
 
 
Writer's Corner
Ok, non uccidetemi! E' la mia prima One Shot, ho sempre desiderato farne una, e ho deciso di provare. Mi è venuta questa idea, e così l'ho buttata giù.
Ditemi cosa ne pensate, scrivetemi una recensione, voglio sapere se vi è piaciuta o meno. 
Non so se l'avete notato, ma tutte le ragazze che appaiono nelle mie storie si chiamano Summer Jackson. Beh, adoro questo nome!
Ok, manca poco e poi mi levo dalle ovaie, o palle se ce ne siano.
Domani, probabilmente, aggiornerò la mia FF: Missione One Direction. Nel caso non la conosceste, cliccando sul titolo, sarete magicamente trasportate direttamente lì.
Ora vi saluto!
Un bacione
Sabrina
 
Crediti del banner a Blondine
 
   
 
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