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Autore: iwannabeyourharry    30/03/2013    1 recensioni
Mi hanno sempre detto che le cose belle arrivano in punta di piedi, come Niall e la felicitą, che a dirla tutta sono la stessa cosa.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Ti senti bene?'
 Niall prese la mia mano, la sua voce era carica di tensione.
'Sģ.' Mentii, sorridendo flebilmente.
Le sua mani si arrampicarono sul mio braccio per giungere al viso, tirando su il mento con due dita.
'Sei sicura piccola?' Sussurró.
'Sono sicura.' Soffiai sulle sue labbra che si erano lentamente avvicinate alle mie.
Il biondo sorrise ed io urlai  per lo stupore quando mi prese in braccio senza sforzo per poi cominciare a correre lungo il perimetro della spiaggia nella quale ci trovavamo.
'Niall, Niall! Mettimi gił'
Il ragazzo rise, adagiandomi sulla sabbia calda.
'Che c'č?' Chiesi, sentendo il suo sguardo addosso.
'Niente.' Rispose lui sorridendo. 'Sei bellissima.'
A quelle parole il mio cuore smise di battere per un secondo, persi un battito e ne riacquistai altri cento.
'Anche tu.' Sussurrai.
E quel ragazzo lo era davvero: occhi azzurri come il cielo, pelle chiara, capelli biondi e sorriso che si era ingoiato il paradiso; avrebbe fatto invidia al pił bello degli angeli, sempre che lui non fosse uno di quelli.
Avevo conosciuto Niall nella stessa spiaggia in cui ci trovavamo quel giorno, circa un mese prima.
Era una giornata grigia, ma lui si era avvicinato in punta di piedi e aveva sorriso.
In quel momento ogni cosa aveva preso colore, non c'era stato il sole quel giorno, eppure c'era stato lui, che a dirla tutta era stata la stessa cosa.
Mi aveva chiesto cosa avessi e non sapendo neanch'io quale fosse la causa di quella tristezza avevo riversato il mio pianto liberatorio tra le sue braccia, mentre lui rinchiudeva i miei capelli tra le dita e, poco dopo, le mie labbra tra le sue.
'Vado a prendere delle bibite, mi aspetti qui?' Chiese, interrompendo lo scorrere dei miei pensieri.
'Va bene.' Sorrisi.
Guardai la sua figura perfetta allontanarsi fin quando la vista me lo permise, poi mi sdraiai nella sabbia ancora calda nonostante fosse sera.
Rimasi  lģ per un tempo indefinito, fin quando la figura del mio angelo non mi mancó troppo.
Corsi fino alla fine della spiaggia e raggiunsi il bar che dava sulla strada.
Il locale era gremito di gente ma del mio angelo nessuna traccia.
Entrai spintonando e mi sedetti a fatica in un tavolo che si era appena liberato.
Il mio sguardo vagó fin quando non vide una ragazza che parlava allegramente con un ragazzo.
Lei gli sorrideva amichevolmente, cercando un contatto.
Il ragazzo, per quello che vedessi, era molto bello: di corporatura media, spalle larghe e gambe lunghe, la sua testa era nascosta da un cappuccio che sistemava continuamente.
Pensai che fossero adorabili fin quando lei non si avvicinó per abbracciarlo e la copertura cadde mostrando i capelli disordinati del mio angelo.
Sentii il fiato spezzarsi in gola e le lacrime riempire gli occhi.
Mi girai per scappare, ma inciampai nel tavolo e Niall si voltó.
Il suo viso era terreo, aveva la paura dipinta negli occhi.
Scappai dal suo sguardo, tentando senza successo di scacciare le lacrime e corsi fuori dal locale con il mio angelo al seguito.
'FERMATI, TI PREGO!' Gridó.
Avrei voluto rispondere, dirgli di andarsene, ma le lacrime che sferzavanole mie guance e la fatica della corsa impedivano alle parole di uscire dalla gola nella quale si erano impigliate.
'TI PREGO!' Mi supplicó ancora.
Senza neanche voltarmi corsi in mezzo alla strada, pensando che il biondo si sarebbe fermato a causa delle macchine che sarebbero passate poco dopo.
Raggiunsi l'altra parte della strada e pensai di essere salva,  fin quando il suono delle gomme che strusciavano contro l'asfalto e un urlo riempirono le mie orecchie.
Mi girai atterrita, correndo verso il corpo del mio angelo, il quale era stato investito.
'Chiamate un'ambulanza, cazzo!'
Gridai senza preoccuparmi delle personi con le quali stavo parlando.
'Chiamate un'ambulanza, chiamate un'ambulanza, vi prego.' Dissi ancora, in ginocchio di fianco al corpo del bellissimo ragazzo.
'Piccola' la voce uscģ spezzata dalle sue labbra, che si mossero appena.
'Niall, amore mio.' Risposi.
'Non č come sembra. Ti giuro che non lo č. Non ci stavo provando con lei, quella ragazza piace a Tom. Volevo solo rendere felice un amico, ti giuro che non..'
'Va bene, va bene cosģ.'
Le lacrime cominciarono a rigare le mie guance, Niall aveva fatto un volo notevole e la sua testa stava sanguinando.
'Ti giuro che io non volevo farti soffrire.' Faceva sempre pił fatica a parlare.
'Va bene cosģ, io ti credo. Va bene cosģ, te lo giuro.'
'Non piangere, piccola.' Disse con il respiro ridotto ad un rantolo.
Strinsi la mano nella sua e notai che stava cominciando a chiudere gli occhi.
'Niall, tieni gli occhi aperti. Guardami amore, ti prego.' La voce uscģ in un suono acuto, l'ansia che c'era in essa rappresentava tutta la tempesta che albergava dentro di me.
'Ti prego amore, ti prego.' Continuai.
Le mani scossero dolcemente il suo viso,  ottenendo una minuscola reazione.
'Sei sempre bellissima, piccola.' Sorrise appena, le sue dita si strinsero flebilmente nelle mie.
Gli occhi si chiusero nuovamente.
'Ti prego, non lasciarmi Niall. Non lasciarmi.'
La mia mano strinse compulsivamente la sua, mentre il cuore batteva forte contro il petto.
'Amore, ti scongiuro. Per favore non lasciarmi.' Dissi ancora.
L'ansia divorava il mio petto, il dolore lancinante mi stava dilaniando.
Scossi ancora una volta le spalle dell'angelo, il quale strinse nuovamente la mia mano.
Aprģ gli occhi solo un secondo, e il suo sguardo s'impiantó nel mio per un istante che sembró eterno.
La testa cadde di lato.
'Ti prego, ti prego no!'
La voce si ridusse in un singhiozzo, il mio corpo cominció a tremare violentemente.
'Ti prego Niall, non lasciarmi. Ti prego.'
'Ti amo.' Sussurró faticosamente prima che la sua mano lasció andare la mia.
Caddi a terra, tremante.
Mi strinsi al calore del suo corpo, riempiendo la sua maglietta di lacrime.
Tutto era divenuto sfocato, il mondo girava.
Nella confusione di quel momento si avvicinó il suono di un'ambulanza e dei passi pesanti riempirono la mia testa.
Passi pesanti che gridarono tutto quello che non avrei mai voluto sentire, passi pesanti che mi distrussero, se possibile, ancora di pił.
Quei passi pesanti rappresentavano tutto quello che non avrei mai desiderato sentire in un momento tale, perché mi hanno sempre detto che le cose belle arrivano in punta di piedi, come Niall o la felicitą, che per me sono sempre state la stessa cosa.
I suoi occhi non mi avrebbero mai pił guardata e il suo sorriso non avrebbe pił illuminato le mia giornate.
'Stai con me.' Gli avevo detto.
'Te lo prometto.'
E poi aveva sorriso.
Rabbrividii pensando che se fossimo stati precipitazioni atmosferiche io sarei stata una pioggerella, lui un ciclone.
'Ti amo anche io.'
Dissi, e giurai di aver sentito la sua mano accarezzarmi la guancia in un soffio di vento.
'Per sempre.'
  
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