Capitolo 11: ANDATA E RITORNO
Sono passati solo due mesi da quella giornata, io e Elia abbiamo cambiato vita, ora siamo la signora e il signor Roman, mi diverto a fare la mogliettina adorata che prende la macchina fotografica e a fotografarmi la pancia.
E’ una bellissima pancia.
Dentro c’è mio figlio, quel figlio tanto voluto e arrivato così perché il destino così ha voluto …
Alcune volte di notte mi ritrovo a pensare a come sarebbe stata la mia vita se lui fosse qui con me, che ci amasse come io amo lui e il nostro bambino, ma la realtà é diversa, lui non ci ama e io devo proteggere il mio piccolo bambino.
In questi due mesi ho dovuto imparare a gestire i miei ormoni assopiti e le nasue mattutine, ma in queste due settimane c'ė qualcosa che non va nel mio corpo, non riesce ad assorbire qualsiasi tipo di sangue, anche quello di animale, e qui che sorge il problema io e il bambino abbiamo bisogno di sangue.
Elia pensa che dovremmo tornare a casa per prelevare il sangue di Klaus, ma io non ci voglio ritornare, per me lui è morto mi, anzi ci, ha fatto troppo male, aveva ragione lui non eravamo fatti uno per l'altra.
E per colpa degli ormoni comincio a piangere qualsiasi ora del mattino e della sera, in quel momento il mondo mi gira attorno e non riesco a sedermi, in quel momento il buio mi circonda ed io comincio a stare bene li e svengo.
Mi sveglio qualche ora dopo e mi ritrovo nella mia camera da letto.
Elia quando si accorge che mi sono svegliata mi dice
-Dobbiamo ritornare a Mistic Falls!-
- È la gravidanza- dico guardandolo
- Non è solo la gravidanza. Tu hai bisogno di lui!- mi dice sussurrando
-Non voglio vederlo.- dico sbuffando
-Perchè non vuoi vederlo?- mi dice avvicinandomi
-Perchè devo proteggerlo, a che serve un padre, se poi non sa amare?- dico io alzandomi
-Come la Nanny che hai licenziato?- dice ridendo
-Lei non sapeva fare il suo lavoro!- dico spazientita e comincio a salire le scale, ma svengo di nuovo.
E quando mi sveglio, non mi ritrovo nel mio letto, ma su un sedile di un aereo, vorrei urlare, ma nessuno non trovo nessuno al mio fianco, fino a quando non ritrovo quel bastardo di Elia e allora dico ringhiando a bassa a voce
-Perchè mi hai portato su questo aereo? Ti ho detto che non voglio vederlo, e bere il suo sangue!-
-Due svenimenti in due ore sono sintomo che stai male!-
-Potevi andare da solo prendere sangue a tradimento e poi portarla da mamma vampiro!- dico ghignando
-Non posso prenderlo!- mi dice
-E perchè santo?- dico io
- Perchè te lo deve donare spontaneamente! E poi non ti va di vedere qualcuno della tua età!-
-No non ne ho bisogno!- dico mettendo un muro tra di noi e addormentandomi.
Mi sveglio ore dopo, sento una brezza fresca sul mio viso, la leggerezza della seta sul mio corpo e un cuscino morbido, e solo dopo mi rendo conto che questo posto è la mia casa, a New York non mi ritrovavo a stare a casa, questa è la mia, perchè qui sono cambiata radicalmente.
Solo in quel momento comincio a sentire un piccolo calcio e mi sveglio e comincio ad accarezzare sempre di più il mio profilo, la mia piccola pancia.
Allora arriva Elia e mi dice,
-Hai dormito un giorno intero! Hai fame?- mi dice accarezzando il capo
-Si un pochino, vado a cucinare qualcosina!- dico ridendo
-Perchè non uscire?- dice prendendomi un vestito prémaman color nero tutto ricamato con la cinta abbinata e delle scarpe alte, ma non molto alte, perché sono incita, nere e bianche. E poi continua dicendo
-Ti va di uscire con me?- dice dandomi tutto
-Dove mi porta messere?- dico andando in bagno a vestirmi
-Andiamo al lago c'è una festicciola!- mi dice sorridendo
- Va bene, devo camminare poco messere, sono incinta!- dico uscendo dal bagno, dopo qualche minuto
- Va benissimo madamigella!- mi dice prendendo il mio braccio e cominciando ad uscire, e mi mette un copri spalle nero ricamato
Camminiamo per un po’, fino a quando non comincio a vedere delle lanterne salire in cielo, e resto a guardarle fino a che non diventano dei puntini e in quel momento sento lo sguardo di Elia e allora comincio a camminare un po’ veloce fino a che non vedo una bancarella dove vendono dello zucchero filato e comincio ad avere l'acquolina in bocca e allora corro senza aspettare Elia, che quando mi raggiunge mi dice
-Non hai saputo resistere allo zucchero filato?- dice ridendo
-No era troppo zuccheroso e calorico! Ora sono stanca, vado a sedermi li, puoi andare a prendere qualcosa di più salutare!- dico io guardandoli con occhi dolci
-Certo madamigella!- mi dice baciando il bacio mano
Allora comincio a vedere se trovo qualche panchina ma niente , allora tolgo le scarpe e allora immergo i miei piedi e comincio a ridere pensando a quando lo facevo da bambina e tutti mi esortava di tuffarmi, ma io avevo paura dell’acqua alta e non mi buttavo mai fino a che non veniva papà e ci tuffavamo insieme.
Quando ritorno alla realtà sento qualcuno che mi guarda …
Angolo Autrice
CIAO RAGAZZE….
Come state? Io sto bene, anzi benissimo, oggi è Pasqua, e già sto sbavando vicino al mio uovo gigantesco di pasqua :Q_______
Bando alle ciance, vediamo questo capitolo, spero che vi piaccia, come piace a me, che dire?
Andata e Ritorno veloci, in questo capitolo, e chi è la persona oscura?????
Lo scoprirete presto, visto che ho già scritto anche il prossimo capitoli e quello dopo ancora…. XD
Mi dispiace per il ritardo, ma non ho avuto neanche un attimo di tempo per me e per tutte le mie storie, ma non disperatevi in questo mese dovrei essere molto veloce, se nessuno mi verrà uccidere per il prossimo capitolo.
Detto questo
XO XO
Anias
P.S.: Ho una sorpresa per voi guardate giù
Alla prossima
AniaS