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Autore: sharoncups    31/03/2013    2 recensioni
Mi chiamo Juliet Calder, sono la sorella della tanto ammirata Eleanor Calder, sono più piccola di lei di un anno, ho 19 anni.
Voglio bene a mia sorella, ma devo ammettere che sono sempre stata invidiosa di lei, a scuola tutti guardavano solo e soltanto a lei, i ragazzi stavano con me solo per arrivare a lei, e lo stesso per le ragazze che facevano finta di essermi amiche. I miei genitori preferiscono lei a me, insomma è una modella, lavora alla hollister che è un negozio di abbigliamento molto famoso ed è internazionale, va all'università, ed è fidanzata con Louis Tomlinson uno dei componenti della boy-band più famosa al momento. E io? Io non ho un lavoro, non vado all'università, non ho un ragazzo famoso... Ma sono innamorata di un ragazzo famoso, piccola problema, è il ragazzo di mia sorella. Esatto, avete capito bene, sono innamorata di Louis.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- CUPIDO SBAGLIA MIRA -

 
 
Ora ditemi per quale mistica ragione mia sorella non si fa un pacco di cavoli suoi, per non usare parole ‘volgari’. Tu guarda se lei doveva mettersi a fare cupido, ma chi le ha chiesto niente oh. Distolsi il
mio sguardo dal paesaggio che stavamo attraversando, girandomi verso il ragazzo a fianco a me e sorridendogli.

- Allora Juls, cosa avete fatto tu ed Emily oggi? – Intuii dal tono di mia sorella che stava sorridendo entusiasta e soddisfatta del suo lavoro.

- Cazzi miei – Risposi in modo molto fine. Louis soffocò una risata per poi ricevere un pugno sul braccio da Eleanor.

- Amore, sono al volante – Disse cercando di essere serio. – Idiota – Esordì lei con tono ironico. Il ragazzo al mio fianco si avvicinò a me. – In mia difesa dico che non sapevo che ci saresti stata anche tu, non sapevo niente dei loro secondi fini – Mi sussurrò Harry all’orecchio. Annuii. – Idem – Sorrisi.

- Non capisco perché quella deficiente di mia sorella stia facendo ciò, quindi ti chiedo scusa per lei, probabilmente ‘sta sera avresti avuto di meglio da fare – Sussurrai a mia volta. – Che cosa state borbottando voi due lì dietro? – Chiese con tono malizioso Louis. – Stiamo parlando della mancanza di neuroni di Eleanor – Sorrisi sarcastica, sapendo che lui mi stava osservando dallo specchietto. – Simpatica insomma – Esordì ironica.  – Mai come te, tesoro –.

Cercai di nascondermi le gambe con le braccia, mia sorella quando mi passò a prendere a casa della mia amica mi obbligò a vestirmi così dicendo che aveva annullato l’uscita con il suo ragazzo per portarmi in un ristorante, disse ‘una cena tra sorella’, bugiarda. Nel caso vi interessasse sono vestita così: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=68659104&.locale=it e sotto i pantaloncini ho delle calze color pelle, figuratevi. Sbiancai all’improvviso, la sensazione di nausea invase il mio corpo. – Oh no, Louis fermati – Esclamò mia sorella.  – Ellie, non posso -. – Louis, non me ne frega un cazzo, fermati! – Ordinò mia sorella, avendo capito il mio malore, ho sempre avuto il mal di macchina, ecco perché nei viaggi lunghi ascolto sempre e costantemente la musica, mi distrae.

Louis per fortuna trovò un’area di servizio e si fermò. Io uscii all’istante della macchina, e cominciai a respirare profondamente, perché oltre al mal d’auto soffrivo anche di attacchi di panico, così Ellie si avvicinò a me posando le sue mani sulle mi spalle.

– Conta insieme a me sorellina, 100, 99, 98 – Incominciai a contare con lei, e poco dopo mi sentii già meglio. Harry e Louis mi guardavano preoccupati, appena ripresi fiato sorrisi loro e dissi

– Tranquilli, non stavo mica morendo, solo un po’ di panico, mi viene soprattutto quando devo vomitare -. – A me viene l’asma certe volte quando sono sul palco -. Confessò il riccio. – Che bello, avete già una cosa in comune – Esclamò felice la mora.  La fulminai con uno sguardo. – Dai su ora ripartiamo – Suggerii.

- Sicura? – Lessi la preoccupazione negli occhi di Louis. Annuii convinta.

- Okay, ma tu stai davanti, non si discute – Affermò il mio amore impossibile. Dio, se è bello. Scacciai via quel pensiero e annuii distrattamente, ancora un po’ presa dal suo sguardo così dolce.

Rientrammo nella Land Lover di Louis, solo che io questa volta ero seduta accanto a lui, al posto di mia sorella, che invece era accanto al ragazzo dagli occhi verde smeraldo.
Cercavo di concentrarmi il più possibile sulla strada per evitare di nuovo un attacco di vomito, ma ero troppo curiosa di sapere che espressione avesse l’autista, che per la cronaca è il mio principe azzurro. 
Con la coda dell’occhio gli lanciavo sguardi furtivi cercando di non essere beccata, l’ennesima volta però incrociai il suo sguardo, che era rivolto verso le mie gambe, lui non si accorse del fatto che lo avevo colto flagrante, ripose poi lo sguardo verso la strada, ma neanche un secondo dopo sentii di nuovo i suoi occhi sulle mie gambe, arrossii sperando che nessuno di accorgesse del mio cambiamento di colorito delle mie gote. Ora la situazione si era capovolta era lui a lanciare sguardi attenti alle mie cosce, comunque nel caso ve lo stiate chiedendo sì in quel momento mi sentivo molto potente. Decisi di stuzzicarlo, così quando fui certa che lui avesse gli occhi sulle mie gambe, le accavallai. Frenò di colpo.

Sentimmo un claxon suonare, Louis ripartì tossendo leggermente. – Tommo, ma come guidi? – Chiese ridendo Harry.

– Io, ehm… si ecco, è che – Incominciò a bofonchiare cose senza senso e io non riuscii a trattenere una risata, lui mi fulminò, ma poco dopo vidi le sue labbra incurvarsi in un sorriso, che avrei potuto vedere solo io data la mia posizione, in quel momento mi sentii la ragazza più fortunata sulla faccia della Terra.
 

***

 
 
Bevvi un sorso dello champagne che avevo nel bicchiere, giuro di aver notato un sorriso di Louis quando lo feci, lui mi imitò finendo quello che era il secondo bicchiere della mia stessa bibita.
Una piccola speranza in me, cresceva. E se lui ricambiasse i miei sentimenti? Se non ama tanto come dice Eleanor? Se in realtà lui vuole me e non lei?
E se sono una grandissima idiota che si sta illudendo e basta, questo solo perché mi ha fissato le gambe scoperte, stiamo sempre parlando di un ragazzo, e si sa come sono fatti i ragazzi, e io sono stupida che mi faccio idee a loro volta ancora più stupide. Dio, quanto mi odio. Dio, quanto è bello il ragazzo che è seduto di fronte a me, anche se sta tenendo la mano a mia sorella. Senza neanche pensarci molto, mi scolo il bicchiere di spumante che prima stavo sorseggiando leggermente.

- Mh, Juls che hai? -. Ecco Eleanor che si preoccupava semplicemente perché nel giro di mezzo secondo mi sono ingoiata una bevanda “abbastanza” alcolica.

- Niente, perché? -. Lei annuì anche se non era molto convinta e tornò a parlare con Louis ed Harry, mentre io praticamente affogavo nei miei pensieri, naturalmente tutti sul mio Romeo. Finalmente arrivò il filetto di carne che avevo ordinato insieme agli altri tre. In teoria questa sera sarei dovuta essere a cena da Emi, ma mia sorella mi ha “rapita”, e poi dopo la mia amica sarebbe uscita con Mason.

Mi arrivò un messaggio: ‘come sta andando piccola Juls?’. Certe volte se ne usciva fuori con questo soprannome e io non ne capivo il motivo, lei è nata solo 1 mese prima di me. Risposi ad Emily: ‘tutto bene fino ad ora, anche se in macchina è successa una cosa, ti racconto meglio domani, divertiti con il tuo amante misterioso’. Ancora non me lo aveva fatto incontrare e ogni volta che chiedevo di descrivermelo lei lo faceva in modo molto superficiale.  Sollevai lo sguardo subito dopo aver riposto nella tasca della giacca il cellulare e mi ritrovai due occhi celesti-verdi su di me. Sorrisi arrossendo.

– Io e Lou dopo andiamo a fare un giro sorellina, tu stai con Harry okay? –

No, non è affatto okay cara la mia sorellina per bene tre motivi:
1 – Sono pazzamente gelosa di te, dato che voglio starci io con Louis.
2 – Non mi voglio mettere con Harry, perché non mi piace.
3 – Smettila di fare cupido, mi hai rotto il cazzo.
Giusto per mettere in chiaro le cose. Ecco volevo risponderle così ma annuii leggermente e ricominciai a mangiare.

 

***



- Mi scuso ancora per lo stupido comportamento di mia sorella, si è fissata con il fatto che devo trovarmi un ragazzo, mi dispiace che abbia preso te di mira – Confessai leggermente imbarazzata. Stavamo passeggiando, silenziosamente, non si vedeva molto del paesaggio essendo buio. Vedevo solo le sagome di qualche collina e delle ville a schiera, la maggior parte con le luci spente.
Il riccio a fianco a me rise abbassando la testa. – Non ti preoccupare, anzi, diciamo che si è fissata nel trovare anche a me l’anima gemella – Si voltò verso di me che lo osservavo mentre parlava e mi sorrise mostrando due belle e dolci fossette.

- Credo che El non abbia capito che siamo abbastanza grandi da poterci trovare il ragazzo o la ragazza da soli – Ridemmo.
“Chissà cosa staranno facendo Louis ed Eleanor ora” Pensai.

- Senti, che ne dici di tornare in macchina? Non fa proprio caldo – Domandai.

- Oh, tieni – si sfilò la sua giacca e ma la porse. – Sicuro? Tu non la vuoi? –

- Se la volessi non te l’avrei data -. –Uh, okay -. Arrossii.

Indossai l’indumento, ringraziando Harry. –Comunque per me va bene tornare in macchina, solo che non ho le chiavi – Ammise dispiaciuto.

- Giusto! – Esclamai. – Però se hai freddo al massimo possiamo tornare al ristorante o chiamiamo i due innamorati -. Grazie Harry, grazie di avermelo ricordato, sei stato davvero gentile. Feci un smorfia che sperai sfuggisse al riccio.
 

***
 

(QUI HO INCOMINCIATO UN’ALTRA VOLTA A CAMBIARE IL MODO IN CUI SCRIVO IL DIALOGO, SOLO CHE SOLO ADESSO SONO RIUSCITA A FAR SI CHE LE ‘VIRGOLETTE’ POTESSI SCRIVERLE IN MODO PIU’ SEMPLICE INVECE DI ANDARE OGNI VOLTA SU ‘SIMBOLI’ QUINDI PERDONATEMI, GIURO CHE DA ORA IN POI SCRIVERO’ SEMPRE COSI’.)
 
«Giuro, quanto torno a casa la strangolo». Sbottai infastidita dal comportamento di mia sorella, che in quel momento si era allontanata da me e Louis portandosi con lei Harry, sicuramente per parlare di me.

Ma infondo in quel momento ero sola con il ragazzo che amo, quindi questa volta potrei anche evitare di uccidere Eleanor.
Ero appoggiata con la schiena su un lato della macchina, precisamente dalla parte del voltate e Louis invece era appoggiato solo con un lato del suo corpo, con il viso rivolto verso di me, che mi guardava curioso.

«Potrei sapere perché mi stai guardando in quel modo?». Lui scosse la testa, divertito.

«Non sei simpatico, sai?». Certo che mi stavo impegnando al massimo per essere fredda con lui, quando in realtà avrei voluto baciarlo e saltargli addosso, ma okay.

«Tu si invece, sei divertente quando ti arrabbi, inizi a parlare velocissimo, blaterando cose senza senso» Disse praticamente ridendomi in faccia, sentii un calore invadere il mio corpo, segno che ero arrossita, forse dovevo offendermi, ma ero troppo presa ad ammirarlo ridere.

«Troppo gentile, davvero». Cercai con tutta me stessa di non ridere, ma alla fine non ce la feci. Anche Emily mi diceva sempre che facevo ridere e una volta mi aveva fatto un video che poi mi mostrò e capii il perché del suo divertimento.

Dopo esserci ricomposti, lo guardai mentre sospirava portandosi la mano agli addominali per la risata. Gli occhi gli brillavano, c’era un luccichio forse dovuto alle lacrime che gli erano scese, questo faceva sì che io fossi più attratta da lui.

«Questa volta sei tu a non smettere di fissarmi però». Abbassai subito lo sguardo incominciando a muovere i piedi, cercando di nascondere il rossore sul mio viso.

«Sei carina quando arrossisci». Disse toccandomi giocosamente con due dita la guancia. Ma cos’ero una bambina di tre anni? Dal tono in cui lo aveva detto sembrava proprio di sì.

«Scommetto che pensi che siano carine anche le mie gambe». Dissi riferendomi a quello che era accaduto all’andata.

«Beccato». Disse ridendo mentre alzava le braccia in segno di resa.

Il sorriso sul mio volto non accennava a scomparire, o anche semplicemente a diminuire, dal momento che andava da un orecchio all’altro. Possibile che lui riuscisse a farmi quell’effetto? Per colpa sua i miei muscoli facciali stavano chiedendo pietà senza però essere ascoltati. La bellezza di quel ragazzo era qualcosa di spettacolare.

Quel suo sguardo che in quel momento era incatenato al mio, mi diceva che quella sera era cambiato qualcosa.

 

 Che cupido avesse sbagliato mira? 

   
 
 
 
 
 
 
 

Allora che ne pensate? Lo so non è il massimo, ma giuro che i capitoli miglioreranno man mano che entreremo sempre di più nella storia.
Spero che di ricevere qualche recensione in più.
Ora mi dileguo, ciao. xxx

  
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