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Autore: masami_99_    31/03/2013    1 recensioni
Mello si è trasferito in Giappone per indagare su KIRA e quando arriva lì incontra una sua vecchia amica d'infanzia che aveva conosciuto quando abitava alla Wammy's Hause e per cui prova sentimenti che lo costringeranno a fare delle scelte molto difficili eche metteranno a rischio le loro vite. Intanto Near continua le indagini su KIRA con i membri del SPK rimasti vivi. Dopo un mese Near riesce a risolvere il caso KIRA, ma Mello capisce che l'unico modo per smascherare il colpevole è rapire la sua portavoce che però riesce ad ucciderlo e a salvarsi. Però Near crede che Mello sia ancora vivo anche se non ha nessuna prova. E se ci fosse un organizzazione che perseguita l'amica di Mello e il suo passato. Un angelo, una strega e tanti nemici. Una storia con tante novità e qualche amore. Inoltre qualcuno molto vicino a Light si rivelerà essere nemico
crossover con detective Conan ( Non bisognerà conoscere la storia )
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mello fissava Idemi senza dire una parola. Matt li guardava divertito senza dire una parola. 
 
MELLO : davvero ? 
 
Mello sentiva uno strano calore e Matt aveva notato che stava arrossendo. Idemi che fino a quel momento aveva tenuto la testa bassa per nascondere la sua espressione scoppiò a ridere e si aggiunse anche Matt
 
IDEMI : stavo solo scherzando. Non sei un bravo detective se non lo hai capito
 
MELLO : detective ? 
 
IDEMI : si. Matt mi ha detto che quando sarai grande farai il detective
 
Mello guardò furioso Matt che rideva. Mello non ci poteva credere. Si era fatto fregare da una ragazzina. 
 
MATT : piaciuto lo scherzo che abbiamo organizzato ? 
 
MELLO : quindi vi eravate messi d'accordo ?
 
MATT : esatto. Ti è piaciuto? Amico, avresti dovuto vedere la tua faccia. Eri rosso come un peperone
 
Mello guardò l'amico che scappò dalla stanza. Mello si alzò e stava per inseguirlo quando qualcosa o qualcuno lo prese per il braccio. Mello si girò e vide Idemi che sorrideva.
 
IDEMI : che fate ? Non mi potete lasciare qui da sola 
 
MELLO : lasciami stare. Tanto lo so che mi stai prendendo in giro
 
IDEMI : una parte di quello che ho detto prima era vero. Era vero che mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio
 
Detto questo si alzò lasciò il braccio di Mello che però non inseguì l'amico. I due ragazzi si sedettero sul letto e non parlarono. Per Mello era una silenzio fastidioso.
 
IDEMI : ti posso chiedere una cosa? 
 
MELLO : si. Cosa vuoi sapere? 
 
IDEMI : mio padre mi ha detto che questo orfanotrofio non è come gli altri. Che cosa ha di speciale ?
 
Mello non sapeva cosa risponderle. Una parte di lui voleva dirle la verità, ma un' altra parte di lui voleva cacciare fuori dalla stanza quella ficcanaso e dirle di sparire dalla sua vista. Però c'era qualcosa che gli impediva di cacciare quella ragazza e offenderla. Idemi gli prese la mano, ma lui la spostò. 
 
MELLO : ma mi lasci in pace 
 
IDEMI : ma se sei tu che ti sei addormentato. Allora 
vuoi rispondere alla mia domanda
 
MELLO : beh ... come posso spiegartelo. È vero che questo orfanotrofio è diverso da tutti gli altri e questo per una ragione che non ti posso dire.
 
IDEMI : perché? Ti prego dimmelo. Giuro che non ne faccio parola con nessuno. Te lo prometto
 
Mello fissava impassibile la ragazza. Idemi si sentiva osservata, ma non aveva il coraggio di alzare gli occhi. Era molto vicina al ragazzo che l'aveva colpita dritta nel cuore. Forse perché somigliava al suo primo amore. 
 
MELLO : in questo orfanotrofio raccolgono piccoli geni allo scopo di allevare e istruire un successore di L
 
IDEMI : L? Il più grande detective del mondo?
 
MELLO : esatto
 
IDEMI : anche tu sei un suo successore? 
 
MELLO : si sono il migliore 
 
IDEMI : che bello! Non ci avrei mai creduto, ma se me lo dici tu ci credo. 
 
MELLO : con questo vuoi continuare a prendermi in giro vero?
 
Detto questo si alzò e andò verso l'altro letto. Voleva allontanarsi da quella ragazza. Che gli prendeva? Prima lo prendeva in giro e poi si comportava come se fosse la sua ragazza? 
 
MELLO : ma la finisci. Che ne puoi sapere tu ? Non mi interessa se ci credi o no. 
 
IDEMI : non volevo offenderti. Stavo solo cercando di dirti che mi fido di te 
 
MELLO : non m'interessa. Per me puoi anche non fidarti. ORA VATTENE E LASCIAMI SOLO. 
 
Idemi si alzò dal letto cercando di nascondere le lacrime e corse fuori. Nei corridoi incontrò Matt che la fermò bruscamente.
 
MATT : che cosa è successo? 
 
IDEMI : niente. Forse ho cercato di avvicinarmi un po' troppo a Mello
 
MATT : e lui ti ha trattato male. È tipico di Mello , ma non preoccuparti sono sicuro che tra poco tornerà a scusarsi
 
Matt sapeva che quello che aveva detto era la più grande bugia della sua vita. Mello non si faceva troppi problemi nel ferire le persone. Idemi intanto si asciugava le lacrime. Come sempre si era messa a piangere per niente. Anche se cercava di sembrare molto forte, in realtà piangeva per nulla sopratutto quando si innamorava. Era molto sensibile e adorava gli animali.
 
MATT : vogliamo andare a giocare da qualche altra parte?

IDEMI : ok

MATT : sai giocare a calcio ?

IDEMI : si, qualche volta ci giocavo con mio fratello 

MATT : ora dov è tuo fratello 

All'improvviso gli occhi di Idemi si fecero lucidi 

IDEMI : è morto due anni fa in un incidente stradale

MATT : mi dispiace. Comunque andiamo. Oggi ti prometto che ti farò divertire come non ti sei mai divertita 

Detto questo la portò in giardino facendosi prestare un pallone da un suo amico. Giocarono per un'ora e poi andarono a mangiare qualcosa nella mensa della scuola. Dopo aver mangiato fecero mille giochi. Idemi dimenticò completamente Mello e quello che era successo. Mello però non l'aveva ancora dimenticato. 
 
Mello aveva seguito per tutto il tempo Idemi senza perderla di vista neanche un  secondo. Aveva iniziato ad affezionarsi a Idemi anche guardandola da lontana. Si era pentito di averla cacciata dalla stanza, ma era stata lei a provocarlo e non aveva nessuna intenzione di andare a chiederle scusa.
 
La sera Mello vide Matt e Idemi che giocavano. Matt si accorse di Mello e così decise di farlo ingelosire. Mise un braccio intorno alle spalle di Idemi che lo lasciò fare senza problemi. Mello non capì il gioco sporco dell'amico e andò vicino ai due ragazzi che ridevano 
 
MELLO : ciao. Vedo che vi state divertendo.
 
MATT : esatto. Non sai quanto ci siamo divertiti, vero Idemi?
 
IDEMI : beh si... mi sono divertita moltissimo con Matt
 
Mello guardo con uno sguardo assassino l'amico. Matt iniziò a sparare cose senza senso, ma poi riuscì a formulare una frase 
 
MATT : io.. devo.. andare in bagno. Mello puoi tenere compagnia ad Idemi
 
Detto questo corse via lasciando da soli i due ragazzi.
 
IDEMI : allora tu hai passato tutta la giornata nella tua camera immagino
 
MELLO : invece ti sbagli. Ho giocato ... tutto il giorno.... con dei miei ... amici
 
IDEMI : sono contenta per te. C'è niente che mi devi dire?
 
MELLO : come mai me lo chiedi?
 
IDEMI : che motivo avresti avuto di venire a parlare con me e Matt
 
MELLO : infatti sono venuto per vedere come stavi.
 
Gli occhi di Idemi si illuminavano mentre Mello guardava un punto qualsiasi del corridoio
 
IDEMI : ti preoccupavi per me 
 
MELLO : certo che no. Solo credevo che avessi preso un po' troppo sul serio quello che avevo detto. Ti va di andare a fare una passeggiata? Quando quell'idiota di Matt si chiude in bagno ci vogliono anni per farlo uscire
 
IDEMI : ok
 
I due s'incamminarono verso l'uscita mentre Matt li osservava divertito. Questo non se lo sarebbe mai perso.
 
Mello e Idemi uscirono. Idemi esitò un po' vedendo il cielo pieno di nuvole. Mello era riuscito a convincerla ad uscire. Il giardino era grande e così si poteva fare delle piccole passeggiate. Iniziarono anche a parlare. 
Idemi faceva mille domande sull'orfanotrofio e su come si viveva. Mello rispondeva senza esitazione sperando che non facesse nessuna domanda su quello che le aveva detto qualche ora prima. 
 
Ad un certo punto un tuono ruppe il silenzio che si era creato intorno ai due amici. Idemi per lo spavento , si aggrappò al braccio di Mello senza rendersene conto. Mello le tocco la spalla e la fece tornare alla realtà. 
 
IDEMI : ho un po' paura dei temporali
 
Infatti iniziò un temporale e Idemi iniziò a stringere la mano di Mello
 
MELLO : io invece li adoro, ma Roger non fa uscire a nessuno quando piove 
 
IDEMI : ti prego, possiamo rientrare, ho paura.
 
MELLO : come mai ?
 
IDEMI : perché stava piovendo il giorno in cui è morto mio fratello
 
MELLO : mi dispiace. Ma prima o poi arriverà il giorno in cui dovrai affrontare questa paura tanto non credo che ti succederà qualcosa di brutto.
 
Detto questo Mello lasciò la mano di Idemi e scappò lasciando Idemi nel panico più che totale. 
 
IDEMI : MELLO! NO ASPETTA! MELLO! AIUTAMI! 
 
Idemi iniziava ad avere freddo e aveva freddo. Piangeva senza capire cosa stava succedendo, ne dove si trovava. Non riusciva a calmarsi o muoversi. Si sentiva paralizzata e continuava a chiedere aiuto. 
Ad un certo punto qualcuno l'abbracciò. Sentendosi al sicuro smise di urlare e vide Mello che sorrideva 
 
MELLO : sei una fifona 
 
IDEMI : si può sapere perché mi hai lasciato da sola
 
MELLO : vendetta 
 




 
  
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