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Autore: NinaTheGirlWithTheHat    31/03/2013    0 recensioni
Il mio nome è Hana che in giapponese significa 'fiore';in effetti per lungo tempo sono stata il fiore della città imperiale,fino a quando non venni allontanata per poter regnare sulla parte nord delle mie terre.In realtà forse perché mi innamorai del nemico. Perché l'amare l'uomo della mia vita dovrebbe essere stato uno sbaglio? Ma questa è un'altra storia,ora ascoltate questa.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sakura- Ciliegi in fiore'
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Yuki no Hana - ゲストGesuto –Ospiti


“Come era la mamma?”
“La mamma era più piccola di statura di me,era sottile come un giunco e bella come una notte d’estate,brillante e candida come la Luna: i suoi capelli erano seta,le guance petali di ciliegio,le labbra boccioli di rosa mattutina”
 




 
Si guardò allo specchio e ciò che vide le riportò alla mente quei ricordi. Forse il suo aspetto era simile a quello della madre scomparsa? Era molto bella la fanciulla che vedeva nel riflesso dello specchio,figlia di una grande e terribile bellezza,leggendaria e temuta,invidiata,lodata. Sua madre era entrata nel mito per la sua grandiosa ed epica bellezza,degna degli dei,degna di un imperatrice,degna delle sue origini antiche.
 
Le mancava sua madre,le mancava la sua gentilezza.
Sapeva del dovere e del ruolo che ella ricopriva,sapeva che ogni 500 anni doveva tornare alla sua dimora,là nelle grandi montagne a nord,dove l’Eterna Signora regnava nel suo palazzo di ghiaccio e cristallo,avvolta in pelli bianche e candide come la sua pelle.
Sapeva della solitudine che albergava nel cuore del padre,anch’egli figlio di una leggenda,anche lui un mito. Sapeva di avere grandi origini e nobili natali,sarebbe stata in grado di onorare la sua nascita in una famiglia così importante?
Tutto questo la spaventava,tutto questo la rendeva forte.
Tutto questo era un grande dubbio.
 
Uscì dalla camera,si ritrovò davanti il figlio del Primo Ministro,Nakao.
“Principessa,la vostra bellezza splende già di prima mattina! Potreste concedermi pochi minuti del vostro tempo,nobile Hana?”
“Nakao-sama,vi ringrazio dei complimenti ma non dovete lodarmi per chiedermi di parlare con voi. Ditemi,che cosa desiderate chiedere?”
“Volevo chiedervi,qualcuno ha già chiesto la vostra mano?”
“O,Nakao-sama,non ditemi che anche voi…”
“Sono innamorato di voi,mia signora,sono il vostro schiavo d’amore”
“Nakao-sama,il vostro amore vi rende nobile ai miei occhi,ma non abbastanza da conquistare il mio cuore. Siete un così nobile partito ma vedete,io non son di certo fatta per il matrimonio o per avere un amante così sincero e devoto come voi. Ciò mi rende così addolorata,ma mi vedo costretta a rifiutare la vostra generosa e appassionata proposta. Mi dispiace.”
Hana salutato con un breve inchino il figlio del Primo Ministo,si congedò.
 
A tavola stava seduto il nobile Sesshomaru,intento a svolgere le giornaliere mansioni.
Davanti a lui era poggiato un ritratto della moglie e il pensiero di lei non lo abbandonava mai,anzi lo accompagnava ogni giorno,recandogli conforto e una lontana parvenza che ella fosse lì con lui.
Sua figlia,la sua adorata Hana era così simile a lei nell’aspetto ma diversa nel carattere.
Haruka era così dolce,gentile e buona,delicata come un fiore e tranquilla come un ruscello di montagna,fresca come la brezza primaverile,sensibile ed intelligente.
Hana era fiera,combattiva,orgogliosa,regale, astuta come una volpe e molto arguta.
La sua amata Haruka,la sua adorata Hana.
Le uniche donne della sua vita ad averlo reso migliore: la moglie con l’amore,la fedeltà,la devozione,la figlia con l’incredibile forza sia morale,sia fisica.
Hana era figlia del loro amore,una perfetta unione dei loro caratteri.
Era la prima,e prima sarebbe sempre stata.
 
“Hiroyuki,che piacere vederti mio caro amico” disse la principessa aprendo le braccia verso il suo amico che accettò l’abbraccio.
“Hana,mia cara principessa,come stai? Ti sei ripresa?”
“Intendi dalla dichiarazione di Nakao-sama o dello sconosciuto che ha attentato alla mia vita e mia ha baciata in un modo così impudico?” disse scocciata,guardando l’amico impietrito
“L’ha fatto davvero? Che coraggio!”
“Oh,di certo quello non gli manca e nemmeno la faccia tosta. Ma io l’ho rifiutato.”
“Come tutti gli altri,d’altronde” disse il consigliere ridendo amaro.
 
“Figlia mia,voglio presentarti l’Imperatore dell’Est,Seiji-sama”  disse Sesshomaru-sama,presentando all’adorata figlia l’ospite.
“Avevate ragione,Sesshomaru-sama: non ho mai visto una fanciulla così bella come vostra figlia in tutta la mia vita” disse il giovane,puntando il suo sguardo giada in quello ambra della fanciulla.
“Sono Seiji No Busho,Imperatore dell’Est: mi inchino al vostro splendore,principessa,sole dell’Ovest;sono onorato di fare la vostra conoscenza,Hana-sama”
“L’onore è tutto mio,Seiji-sama. Nonostante ciò vi prego di non spendere superflue parole nel decantare il mio aspetto,di certo non potrà competere con quello della vostra gentile consorte”
“Consorte? Non sono ancora un uomo sposato,mia cara. La vostra modestia vi rende onore,fiore dell’Ovest,ma credete alle mie parole,non sono avvezzo a spendermi in odi e lodi,dolce principessa” disse Seiji,baciandole il dorso della mano.
“Tesoro,faresti vedere il giardino al nostro ospite? In questo momento sono molto impegnato con alcune cose burocratiche” chiese Sesshomaru,baciando una tempia alla figlia.
“Certo,volete seguirmi?” chiese Hana,facendo strada all’uomo.
 
Sesshomaru dal suo studiolo fissava l’orizzonte su cui si stagliavano imponenti le montagne. Quelle montagne. Le ricordavano Lei,Lei che non vedeva da anni ormai. Si svegliava da solo la mattina,dormiva da solo la notte,si rigirava in quel talamo che avrebbe dovuto ospitare il corpo di Lei,tra le sue coperte,avrebbe voluto osservarla dormire nel sonno ed invece l’unica cosa che vedeva era il buio della notte.
A quelle latitudini la immaginava seduta su un trono di  cristallo,il kimono candido e puro come solo la neve lo è,le labbra fiere e serie,lo sguardo di ghiaccio puntato sull’orizzonte. Lo stava guardando forse in quello stesso e preciso momento? Lo stava forse vedendo il suo dolore?
 
 
 
 
Scusate la mancanza per così tanto tempo,spero di farmi perdonare con questo capitolo,lo so che è breve,ma la prossima volta mi rifaccio,promesso!
   
 
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