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Autore: SophiesSecret    31/03/2013    1 recensioni
[Storie inventate]
Tratto dalla storia
"Ci fu un silenzio rotto solo dal rumore delle onde marine che facevano da sottofondo a quel momento malinconico"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia mi è venuta in mente leggendo un libro molto molto triste e ricordando un fatto avenuto poco tempo fa. Spero che vi piaccia, buona lettura.

L'ultimo giorno prima di iniziare l'università, l'ultima volta che avrei rivisto quei visi ormai diventati famigliari durante quei 5 anni. Per l'occasione eravamo andati in un posto lungo mare, lontano dalla campagna, dagli odori della città e da tutto ciò che era quotidiano. Volevamo cambiare aria come avremmo cambiato tutte le nostre strade; c'è chi andava a studiare a Milano, chi andava a Parma, chi a Trento e chi aveva già un lavoro. 
Ci trovammo in un ristorante e come mio solito ero sempre l'ultima ad arrivare, o quasi. Mi accolsero tra varie risate e vari "non sei cambiata di una virgola in tutti questi anni" e io non facevo altro che sorridere a quell'affermazione, ripensando a tutte le volte che a un compleanno eravamo costretti a mangiare alle 22.00 perchè arrivavo un ora dopo l'orario di ritrovo. Una ragazza di ormai diciotto anni che non sapeva essere puntuale nemmeno alla cena di classe della ex "5^A liceo". Trovai un posto  vicino alla mia migliore amica seduta accanto al suo ragazzo, nonchè nostro compagno di classe, che finalmente dopo 4 lunghissimi anni si era dichiarato davanti a tutta la classe nel giorno di San Valentino con rose e un messaggio pieno di scuse, una cosa molto romantica in poche parole. Mi sedetti e notai quanto eravamo cambiati, quanto tutti sembravamo più adulti in quegli abiti lussuosi. I nostri piccoli ragazzi pervertiti bisognosi di una ragazza erano ormai diventati degli uomini in smoking tanto da sembrare uomini d'affari e nobili e le ragazze? Beh le ragazze erano cambiate non avevano più quella voce da ochetta che mi faceva star male al solo pensiero di sentire quelle stridule voci tutto il giorno. Ora invece sfoggiavano il loro fascino, il loro sorriso e la loro maturità in semplici vestiti adatti alla nostra età senza esagerare. Immersa nei miei pensieri sentì tutti i miei compagni accogliere una persona appena entrata. Alzai lo sguardo e rimasi incantata da quanto era cambiato, era diverso, era magnifico. Sarà cresciuto altri cinque centimentri dall'ultima volta, aveva i capelli corti abbastanza da alzarli in un ciuffo alla Elvis, il fisico scolpito e soprattutto molto abbronzato, ma in tutto quel cambiamento c'era ancora qualcosa che gli rimaneva di lui... gli occhi castani, di una luce cristallina in uno sguardo magnetico. Lo fissai in un lasso di tempo che non mi accorsi che lui mi stava guardando, mi stava trasmettendo tranquillità ma allo stesso tempo qualcosa che non riuscivo a decifrare. Si sedette all'estremità del tavolo, opposto a dove ero seduta e in quello momento senti un piccolo frammento che si distruggeva all'interno del mio corpo.
La cena fu piena di pettegolezzi riguardo a ognuno di noi e rimasi più che sbalordita nel sentire alcune informazione a dir poco sconcertanti. Quando ad un certo punto mi chiesero: << E tu come le hai passate le vacanze? >> sentendo tutti gli sguardi puntati addosso, mi guardavo in torno in cerca di una risposta a soddisfare tutte le voglie di informazioni che avevano i miei compagni. Decisi infine di raccontare un fatto accaduto in spaggia: ero tranquillamente sdraiata su uno sdraio quando sentì dei ragazzi parlare a voce abbastanza alta, li osservai cercando di capire se avevano intenzione di spostarsi o no e con tutta la sfiga che avevo quel gruppetto si mise proprio due sdrai davanti al mio a fare acrobazie strambe tanto da attirare una folla di ragazzine e di donne adulte. Essendo una ginnasta ancora in forma decisi di alzarmi e di fargliela vedere a quei stupidi ragazzini che si davano tante arie per un semplice salto girato in avanti, oltrettutto neanche elegante! In poche parole la gente che si era radunata mi fece i complimenti e quei ragazzi presero le loro borse e se ne andarono. 
L'argomento, fortunatamente, piacque a tutti i presenti e non volendo riceve altre domande decisi di ascoltare le conversazioni che animavano il tavolo. Incontrai sguardi di felicità, di stupidità ma c'era uno sguardo in quel gruppo di persone che mi circondavano che mi faceva battere forte il cuore.
Finita la cena decidemmo di fare una passeggiata lungo il mare.
Camminavo sulla sabbia fresca mentre mi stringevo nel mio leggerissimo golfino bianco non pensando che potesse fare così freddo. I miei compagni erano a una decina di metri davanti a me e la visuale che mi si presentava è una figura dalla chioma bionda stretta al braccio del ragazzo rimasto così magrolino nel tempo ma più mascolino. 
Ero immersa nei miei pensieri quando qualcuno sbucò da dietro dicendo: << sono così belli, non è vero? >> spostai lo sguardo a lui per poi ritornare a guardare la coppia che avevo di fronte e sussurai << si >>. Ci fu un silenzio rotto solo dal rumore delle onde marine che facevano da sottofondo a quel momento malinconico. Quando pensai che nessuno non avrebbe più rivolto una parola lui sfogò tutto ciò che aveva dentro: << ascolta scusami se sono andato via non lasciandoti nessun messaggio, scusami se non sono astato molto presente negli anni, soprattutto quello appena passato, scusami delle promesse che non ho mai mantenuto, scusami se in seconda mi comportavamo come uno stupido ragazzino in crisi d'amore, scusami per non esserti stato sempre vicino, scusami per tutto, scusami per ciò che volevo essere ma che non sono mai stato >>. Rimasi spiazzata da quelle parole ma quando sentì un sussurro dire "mi manchi ". Mi girai lo guardai negli occhi, gli volevo dire tutto quello che mi passava per la mente e proprio quando le parole stavano per uscire dalla bocca tutti i nostri compagni ci vennero in contro in una corsa e ci saltarono letteralmente in braccio. Ci dissero che per loro era giunto il momento di andare e guardando lo schemo del telefono constatai che era giunto anche il mio. Tra vari saluti, abbracci, pianti e promesse alla fine rimanemmo solo io e lui, da soli di fronte al vasto mare. Lo guardai in cerca di un movimento che facesse capire quanto io valessi per lui, non trovandolo lo fissai per svariati minuti aspettando ancora qualche passo ma non potendo resistere a lungo lo fissai dritto negli occhi e capì che era lui che cercava qualcosa in me. Mi avvicinai e lo abbracciai senza rivolgere nemmeno una parola. Era pronto a tutto e si capiva, buttai le mie bracce sul suo collo e lui mi strinse intorno al punto vita alzandomi leggermente da terra. La presa era forte, robusta tanto da trasferirmi tutte le emozioni che erano celate nel profondo del suo cuore, tutte le frasi stampate nella mente che voleva urlare. 
Tutto era trasmesso in quel gesto che all'apparenza sembrava normale invece celava in'infinità di segreti e di parole.

CORNER:
Mi presento: mi chiamo Sofia (nome italiano), ho origini straniere ma non credo che questo vi interessi. ho 15 anni a novembre ne faccio 16 (sto invecchiando D: ) e pratico ginnastica artistica da molto tempo circa 8/9 anni ma non sono in serie A. Amo gli sport, amo leggere, soprattutto storie romantiche (io non sono per niente romantica in realtà) e sono una ragazza più che difficile da soddisfare :)
Ditemi cosa ne pensate, sono qui anche per le critiche, ma non esagerate! :)
Ciao a tutte 
Sophie x. (mi piace il mio nome in inglese ;) )

 
  
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